Dopo lo psicodramma in Parlamento che ha affossato l'accordo sulla legge elettorale, della cui definizione e stesura chiara e definitiva non e' mai fregato niente a nessuno, l'imbonitore si e' detto piu' che disponibile a un accordo con Giuliano Pisapia, rappresentante di quella sinistra che a Renzi e' sempre stata largamente sulle balle senza che ne abbia mai fatto mistero, essendo lui, notoriamente, uomo della destra piu' maneggiona e intrallazzatrice. La giravolta e' stata notevole, ne converrete; l'accordo saltato penosamente e grottescamente ier l'altro, infatti, era stato stipulato tra Renzi, Grillo e Berlusconi. Caduta la patetica messinscena, ora il nostro si butta con nonchalance tra le braccia di chi politicamente sta agli antipodi del tipo delle cene eleganti e soci, Pisapia appunto, il quale giustamente gli risponde picche.
Cosa denota tutto cio'? Molto semplice: la volonta' di salire su qualunque treno, il prima possibile, per poter tornare cosi' nella stanza dei bottoni da cui se ne ando' solo pochi mesi fa, accompagnando la sua uscita di scena con la solenne promessa di togliersi dai coglioni e non farsi piu' vedere. Il tentativo di avvicinarsi a Pisapia, ora, e' solo l'ennesima dimostrazione che non c'e' da parte di Renzi alcuna visione vagamente lungimirante, alcuna velleità programmatica, progettuale, di ideali, niente di niente. Solo giochini di bassa lega per tornare in sella. Peggiore di tutti i peggiori che l'hanno preceduto.
Cosa denota tutto cio'? Molto semplice: la volonta' di salire su qualunque treno, il prima possibile, per poter tornare cosi' nella stanza dei bottoni da cui se ne ando' solo pochi mesi fa, accompagnando la sua uscita di scena con la solenne promessa di togliersi dai coglioni e non farsi piu' vedere. Il tentativo di avvicinarsi a Pisapia, ora, e' solo l'ennesima dimostrazione che non c'e' da parte di Renzi alcuna visione vagamente lungimirante, alcuna velleità programmatica, progettuale, di ideali, niente di niente. Solo giochini di bassa lega per tornare in sella. Peggiore di tutti i peggiori che l'hanno preceduto.
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