Stavo pensando a qualcosa di originale da scrivere per augurare buon anno, ma non ho mai brillato per originalità, quindi userò la formula rituale e forse un po' abusata del classico Buon Anno; in fondo, come si dice, è il pensiero che conta, no? E questo vale per tutti.
Conosco un paio di amici che hanno dei gravi problemi di salute, a loro mando un augurio particolare, forse un pochino più sentito del normale, ma credo che in fondo non ci sia niente di male.
Statemi bene, ragazzi.
giovedì 31 dicembre 2015
domenica 27 dicembre 2015
Sullo smog
Le città italiane sono sommerse dallo smog e i vari Corriere, Repubblica ecc. cavalcano naturalmente la faccenda a colpi di "è emergenza!" Che ricordi io, dell'inquinamento delle città si parla da decenni - mi pare di averci fatto anche qualche tema alle elementari o alle medie. E non se ne parla certamente solo da noi. In Giappone e in Cina, ad esempio, già nei primi anni '70 del secolo scorso sono cominciate ad apparire le famose macchine di ossigeno, che in sostanza non erano altro che dei distributori automatici di aria pulita che venivano installati lungo le strade delle grandi metropoli di quei paesi. Si metteva giù la monetina e ci attaccava a una specie di mascherina attraverso la quale si respirava per un quarto d'ora o mezzora un po' di aria pulita.
Qua non siamo certo a quei livelli, ma nel nostro piccolo ci diamo comunque da fare, e il blocco del traffico, le targhe alterne e sciocchezze simili sono solo misure tampone che lasciano il tempo che trovano e hanno l'unica utilità di dare l'impressione che si faccia qualcosa. In realtà il problema non è mai stato affrontato seriamente da nessuno, perché tentare di risolverlo avrebbe significato andare a rompere le palle agli automobilisti, e quello è un esercito di gente che vota. Dico, scherziamo?
Una soluzione sarebbe incentivare l'uso del trasporto pubblico, diminuendo i prezzi, aumentando la qualità del servizio, ma di questa cosa qui non è mai fregato niente a nessuno, tanto è vero che se si vanno a vedere due dati, noi siamo il paese in Europa coi servizi di trasporto pubblico meno sviluppati, sia in termini di estensione chilometrica sia in termini di qualità. A questo aggiungiamo che il governo Renzi, ultimo della serie, ha tagliato al trasporto pubblico 72 milioni di euro nel triennio 2016-2018 e abbiamo fatto bingo.
È emergenza? Certo, è emergenza: ce la siamo creata noi e tutto sommato non è che possiamo lamentarcene più di tanto.
Qua non siamo certo a quei livelli, ma nel nostro piccolo ci diamo comunque da fare, e il blocco del traffico, le targhe alterne e sciocchezze simili sono solo misure tampone che lasciano il tempo che trovano e hanno l'unica utilità di dare l'impressione che si faccia qualcosa. In realtà il problema non è mai stato affrontato seriamente da nessuno, perché tentare di risolverlo avrebbe significato andare a rompere le palle agli automobilisti, e quello è un esercito di gente che vota. Dico, scherziamo?
Una soluzione sarebbe incentivare l'uso del trasporto pubblico, diminuendo i prezzi, aumentando la qualità del servizio, ma di questa cosa qui non è mai fregato niente a nessuno, tanto è vero che se si vanno a vedere due dati, noi siamo il paese in Europa coi servizi di trasporto pubblico meno sviluppati, sia in termini di estensione chilometrica sia in termini di qualità. A questo aggiungiamo che il governo Renzi, ultimo della serie, ha tagliato al trasporto pubblico 72 milioni di euro nel triennio 2016-2018 e abbiamo fatto bingo.
È emergenza? Certo, è emergenza: ce la siamo creata noi e tutto sommato non è che possiamo lamentarcene più di tanto.
venerdì 25 dicembre 2015
A Natale niente dubbi
"Non c'è posto per il dubbio; lasciamolo agli scettici che per interrogare solo la ragione non trovano mai la verità."Bella l'omelia di Natale di Bergoglio, no? Non c'è posto per il dubbio, per chi usa il senso critico, per chi dubita, per chi non si fida e si rifiuta di comprare a scatola chiusa, precludendosi così l'unica possibilità di trovare la verità. No no, per questi qui non c'è posto, che se ne stiano pure fuori dalle palle e cuociano nei loro dubbi e nel loro non credere, ché tanto sono già tutti destinati alla Geenna. Perché la verità ce l'ha chi crede, anche se magari nove volte su dieci non ne capisce il senso; la verità ce l'ha chi si fida senza porsi troppe domande, ché il regno dei cieli è per i poveri di spirito, come è noto, quelli che fanno troppe domande hanno già un piede nella fossa.
E poi, come si sa, la verità è una, e visto che è già in possesso di qualcuno, gli altri sono esclusi in partenza. Buon Natale anche a te, Bergoglio, alla tua sicumera e alla tua intolleranza. Nel mio piccolo, sono molto felice di stare dall'altra parte, dove stanno quelli pieni di dubbi e senza alcuna verità da sbandierare.
giovedì 24 dicembre 2015
martedì 22 dicembre 2015
87 magnifici anni
lunedì 21 dicembre 2015
Sull'utero in affitto
Stavo leggendo qua e là alcune delle numerosissime polemiche sulla spinosa questione dell'utero in affitto. I contrari a tale pratica, nel nostro paese non ancora regolamentata per legge (tanto per cambiare), mentre in altri sì, sono appunto contrari perché in sostanza la considerano moralmente riprovevole. Ora, scoprendo l'acqua calda si nota facilmente che l'avverbio moralmente è riferito alla morale, ma ciò che i detrattori ignorano, o fingono di ignorare, è che la morale è un qualcosa di soggettivo e non mi risulta che sia mai stata fatta oggetto di una codifica che la renda uguale per tutti e a tutte le latitudini. Insomma, per farla breve, ciò che qualcuno considera moralmente riprovevole, qualcun altro lo può considerare moralmente accettabile o addirittura auspicabile, appunto perché la morale è soggettiva e ognuno la recepisce e la interpreta basandosi sul suo retaggio culturale, ambientale, familiare ecc. Certo, ci sono alcuni punti fermi che sono più o meno universalmente accettati e codificati, ma non è a questi che mi riferisco - penso ad esempio al non uccidere, azione questa generalmente considerata (stavolta a ragione) riprovevole da quasi tutte le culture.
Tutto questo pistolotto per dire che io, personalmente, in tale pratica non ci trovo nulla di riprovevole, essendo oltretutto basata sulla libera scelta dei singoli soggetti partecipanti, e non ci trovo nulla di riprovevole anche perché al neonato non frega una beata cippa delle modalità utilizzate per essere stato messo al mondo. Un altro punto della questione, infatti, che guarda caso i detrattori non mettono mai in gioco, è l'impatto di questo "procedimento procreativo" sul nascituro. Perché questo interrogativo non viene mai messo in campo da nessuno? Perché appunto il suddetto impatto è probabilmente nullo, e lo è perché l'utero in affitto, espressione che tra l'altro a me non piace neppure, è per tantissimi aspetti paragonabile all'adozione. Qualcuno è per caso in possesso di dati in grado di dimostrare la perniciosità delle adozioni o il loro nefasto influsso sul normale ed equilibrato processo di crescita di un bambino? No, perché non ce ne sono. E non ce ne sono perché i genitori adottivi considerano il figlio adottato esattamente come se fosse un figlio biologico, e questo vale, specularmente, per il figlio adottato nei confronti del genitore adottante. In sostanza, ai figli importa unicamente che siano allevati da genitori che si prendano cura di loro e li amino, e queste cose gliele posso garantire indistintamente sia i genitori biologici che altri tipi di genitori.
Credo che i detrattori della pratica dell'utero in affitto la condannino non perché pericolosa per i bambini, ma perché pericolosa nei confronti delle proprie convinzioni.
Tutto questo pistolotto per dire che io, personalmente, in tale pratica non ci trovo nulla di riprovevole, essendo oltretutto basata sulla libera scelta dei singoli soggetti partecipanti, e non ci trovo nulla di riprovevole anche perché al neonato non frega una beata cippa delle modalità utilizzate per essere stato messo al mondo. Un altro punto della questione, infatti, che guarda caso i detrattori non mettono mai in gioco, è l'impatto di questo "procedimento procreativo" sul nascituro. Perché questo interrogativo non viene mai messo in campo da nessuno? Perché appunto il suddetto impatto è probabilmente nullo, e lo è perché l'utero in affitto, espressione che tra l'altro a me non piace neppure, è per tantissimi aspetti paragonabile all'adozione. Qualcuno è per caso in possesso di dati in grado di dimostrare la perniciosità delle adozioni o il loro nefasto influsso sul normale ed equilibrato processo di crescita di un bambino? No, perché non ce ne sono. E non ce ne sono perché i genitori adottivi considerano il figlio adottato esattamente come se fosse un figlio biologico, e questo vale, specularmente, per il figlio adottato nei confronti del genitore adottante. In sostanza, ai figli importa unicamente che siano allevati da genitori che si prendano cura di loro e li amino, e queste cose gliele posso garantire indistintamente sia i genitori biologici che altri tipi di genitori.
Credo che i detrattori della pratica dell'utero in affitto la condannino non perché pericolosa per i bambini, ma perché pericolosa nei confronti delle proprie convinzioni.
Domandina a Parolin
Il cardinale Parolin è andato all'ospedale Bambin Gesù, quello della vicenda Bertone, a fare la consueta visita pre-natalizia, e ha visitato alcuni reparti, tra cui oncologia pediatrica. Ecco, sarebbe stato bello che qualche bambino, o genitore, gli avesse chiesto: "Scusi, cardinale, come si concilia Dio con un reparto di oncologia pediatrica?"
sabato 19 dicembre 2015
Per Dominique Velati
Dominique Velati, la signora 59enne di Borgomanero affetta da un tumore incurabile, domani andrà in Svizzera a morire. Ci andrà perché stanca e sfibrata dalla sofferenza, dal dolore, dagli inutili interventi chirurgici e dalla chemioterapia. Ci andrà perché il tumore al colon e le metastasi al fegato, scoperti a settembre, non concedono appello: sorte segnata. Ci andrà perché ritiene che quella che sta vivendo non sia sufficientemente dignitosa per essere etichettata come vita. La signora Dominique, come tantissime altre persone prima di lei, andrà in Svizzera perché il nostro cazzo di paese, a differenza di tutti gli altri, non ha ancora uno straccio di legge che regoli il fine vita, e non ce l'ha nonostante del testamento biologico si parli da decenni e in tutto questo tempo sia stato chiesto a gran voce da cittadini, associazioni e pure parlamentari.
Niente da fare, una qualche forma di regolamentazione del fine vita in Italia non si fa, perché il governo che lo portasse in porto perderebbe il voto dei cattolici. E allora niente, si soffre, come ha sofferto il Piergiorgio Welby di allora e tutta la schiera di malati terminali fino alla signora Dominique oggi, perché una certa cultura, di cui purtroppo è impregnato chi dovrebbe legiferare per tutti, ci spiega che la vita non è nella nostra disponibilità ma in quella di terzi.
Siete mai stati a un funerale in chiesa? Se sì, avete sentito il celebrante lodare il Signore perché il poveretto di turno ha finalmente lasciato le tribolazioni e le sofferenze di questo miserando passaggio terreno per approdare finalmente alla vita vera. Bello, no? Però se il poveretto vuole arrivarci quando desidera lui, allora no: anatema! Cioè, prima ci sfiniscono con la storiella che la nostra mèta ultima è di là, e poi di qua ti obbligano a stare incatenato a un letto fra tremila tubicini e magari attaccato a una macchina per poter restare in vita, cioè restare di qua. Stronzi e ipocriti.
Noi siamo ancora nel 2015, in pieno terzo millennio, forse l'ultimo paese al mondo in cui i suoi abitanti devono andare all'estero per vedersi riconoscere il diritto di morire dignitosamente, per vedersi riconosciuto il diritto di sposare chi si vuole, per vedersi riconosciuto il diritto di procreare con le modalità più confacenti alle proprie esigenze. Siamo il paese di chi non ha diritti, a meno che non si abbiano le disponibilità finanziarie per procurarseli altrove. Aberrante.
Bion viaggio, signora Dominique, con l'augurio e l'auspicio che la sua storia serva a smuovere qualcosa in questo cimitero.
venerdì 18 dicembre 2015
Sul sindaco di Pontoglio
Il sindaco di Pontoglio, che all'ingresso del paese ha messo il cartello con cui invita ad andarsene chi non intende rispettare le tradizioni cristiane, tradizioni di cui (a parole) è evidentemente impregnato il suddetto paese, dovrebbe studiare un po'. Non molto, eh, giusto quel tantino che gli permetta di sapere che uno dei punti fermi del cristianesimo, almeno da san Paolo in qua, è l'unità del genere umano. Il concetto di razza non è neppure contemplato, in quanto il cristianesimo (almeno il cristianesimo ideale, più che quello reale) ha sempre gestito le diversità valorizzando maggiormente ciò che unisce rispetto a ciò che divide. E lo so pure io, che cristiano non sono.
Ora, io capisco che quel sindaco, eletto con una giunta di centrodestra, queste cose non le sappia (destra e cultura raramente sono andate d'accordo), ma magari qualche libro, ogni tanto... no?
mercoledì 16 dicembre 2015
Salvare i correntisti o il papà della Boschi?
Si poteva fare diversamente da come ha fatto Renzi? Sì, si poteva: sarebbe bastato far intervenire il fondo interbancario, come già è successo in passato, contestando il parere contrario della Ue, come già hanno fatto altri paesi, ad esempio il Lussemburgo. Non è la prima volta che le banche in Italia falliscono, ma è la prima volta che dalla sera alla mattina si dichiarano carta straccia azioni e obbligazioni. Con il crac dell'Ambrosiano fu accertata l'insolvenza del Banco e un gruppo di istituti di credito rilevò le sue attività, lasciando i debiti in mano ai commissari. Non un dipendente fu licenziato, non un correntista perse un soldo, non un'agenzia chiuse. Gli azionisti rimasero titolari delle loro azioni e cercarono con gli anni di recuperare quanto possibile.Roberto D'Agostino pensa sempre male, e a pensare male si fa peccato, si sa. Ma forse a volte si va vicino alla verità.
Nel caso delle banche "salvate" da Renzi, niente di tutto ciò è avvenuto. Semplicemente si è deciso che azioni e obbligazioni subordinate valevano zero, espropriando di fatto gli azionisti di ogni diritto, compreso quello di rivalersi su chi ha causato il dissesto. E qui veniamo all'altra data, al 13 novembre, quando il governo decide di recepire le norme europee in materia di interventi per scongiurare i fallimenti bancari.
Che cosa fa Matteo #Renzi? Accoglie le norme della Ue e introduce nel nostro ordinamento un comma che prima non c'era: l'impossibilità per gli azionisti singoli di far causa agli ex amministratori. Non ai commissari nominati da Bankitalia, persino a chi ha portato la banca al fallimento. Per salvare le banche c'era bisogno di salvare i banchieri? Più si scava e più si ha la sensazione che l' obiettivo fosse proprio quello: mettere in sicurezza gli amministratori, in modo che nessuno potesse rivalersi su di loro, in particolare sul papà del ministro Maria Elena Boschi.
martedì 15 dicembre 2015
I regalini di Renzi agli evasori
Che gli evasori fiscali siano stati sempre coccolati da ogni governo non è una novità (e i motivi sono facilmente intuibili), ma che fossero super coccolati anche dal governo dell'Italia che "cambia verso", forse non tutti l'avevano messo in conto. Ecco qua un resoconto dettagliato di tutti i provvedimenti messi in campo dal governo Renzi per agevolare la categoria degli evasori, grandi e piccoli, responsabili del mancato gettito che è causa dell'innalzamento di pressione fiscale a quelli che le tasse le pagano.
Così, la prossima volta che sentirete il pagliaccio dire "Siamo il governo che ha fatto di più contro l'evasione", potrete farvi una grassa (e amara) risata.
Così, la prossima volta che sentirete il pagliaccio dire "Siamo il governo che ha fatto di più contro l'evasione", potrete farvi una grassa (e amara) risata.
domenica 13 dicembre 2015
Tra investitori e risparmiatori
Magari sbaglio, eh, ma mi pare che in tutto il cancan delle famose quattro banche fallite non si sia fatta la giusta distinzione tra chi ha perso tutto e chi niente, buttando tutto e tutti nello stesso calderone. Chi ha perso tutto sono gli investitori, non i risparmiatori; i titolari di normale c/c non hanno perso nulla e i loro soldi sono ancora lì. A rimetterci sono stati quelli che hanno investito nella banca tramite azioni o altri tipi di prodotti finanziari, attirati dall'idea di conseguire rendimenti elevati col minimo rischio. C'è una bella differenza, mi pare. E la responsabilità, credo, dovrebbe essere egualmente suddivisa tra gli operatori delle banche, che hanno ingannato i propri clienti convincendoli ad acquistare obbligazioni ad alto rischio spacciandole come sicure, e i clienti stessi, i cui campanelli d'allarme, quelli che dovrebbero suonare quando ci si trova in presenza di prospettive di guadagno troppo elevate per essere vere, sono stati zittiti dalla prospettiva di fare soldi facili.
Alla luce di tutto questo, perché io dovrei contribuire a risarcire chi ha perso tutto in questo modo?
Alla luce di tutto questo, perché io dovrei contribuire a risarcire chi ha perso tutto in questo modo?
Ancora su Stefano
Quello che continua a venire alla luce nella terribile vicenda di Stefano Cucchi lascia senza parole. E ciò che non finisce di sorprendere è che a orchestrare tutto, dal pestaggio mortale agli infiniti escamotage per depistare le indagini, sono stati uomini dello stato. Qui non si fa di ogni erba un fascio, non si dice genericamente "stato assassino" o scempiaggini simili - le stronzate populiste le lasciamo a quelli come Salvini - ma si pretende che i singoli responsabili di questo scempio di civiltà e di negazione dei basilari diritti umani rispondano di ciò che hanno fatto, soprattutto a vantaggio degli uomini di stato corretti e leali, che sono ancora la stragrande maggioranza.
sabato 12 dicembre 2015
Libri
E con questo, che vado a iniziare adesso, sono 40. Metto qui di seguito l'elenco dei libri letti nel 2015, magari a qualcuno può interessare.
1) Didone, per esempio - G. Vaglio
2) I guaritori - J. Denker
3) Il testamento - J. Grisham
4) Sai cosa ti dico? - J. Scott
5) Acciaio - Silvia Avallone
6) Il cimitero di Praga - U. Eco
7) La misteriosa fiamma della regina Loana - U. Eco
8) Revival - S. King
9) Ogni istante di me e di te - A. Capus
10) La prova matematica dell'inesistenza di Dio - J. A. Paulos
11) Perché Dio non esiste - P. Odifreddi
12) L'oppio dei popoli - Andreoli, Crepet, Meghnagi, Parsi
13) Blaze - S. King
14) 22/11/'69 - S. King
15) Un'aquila nel cielo - W. Smith
16) Il delta delle tenebre - Thomas H. Hook
17) Come il mare - W. Smith
18) Senza sangue - A. Baricco
19) Castelli di rabbia - A. Baricco
20) I passi dell'amore - N. Sparks
21) I miti del nostro tempo - U. Galimberti
22) La vasca di Archimede - P. Angela
23) La stagione del sangue - R. Ellis
24) Mr. Mercedes - S. King
25) I delitti della cattedrale - C. Robb
26) Novelle - Pirandello
27) La parola contraria - Erri De Luca
28) Cristianesimo, la religione dal cielo vuoto - U. Galimberti
29) La leggenda del vento - S. King
30) Uccelli da preda - W. Smith
31) Wool - H. Howey
32) Monsone - W. Smith
33) Caro papa ti scrivo - P. Odifreddi
34) Gesù, l'invenzione del dio cristiano - P. F. d'Arcais
35) Orizzonte - W. Smith
36) La via lattea - P. Odifreddi
37) Il destino del leone - W. Smith
38) Non cambiare mai - J. Sorensen
39) I vizi capitali - U. Garimberti
40) La voce del tuono - W. Smith
venerdì 11 dicembre 2015
giovedì 10 dicembre 2015
Tra Socci, Malthus e Bergoglio
Antonio Socci è incazzatissimo con Bergoglio, dopo che nel giorno dell'Immacolata e dell'inizio del giubileo la facciata della basilica di san Pietro è stata utilizzata a mo' di maxi schermo per proiettarvi delle immagini. A dire la verità Socci non ha mai potuto soffrire questo papa, che secondo lui è troppo "eversivo" e troppo distante dall'ortodossia di Ratzinger e Wojtyla, ma le immagini proiettate sulla basilica-schermo sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Scrive il Socci furioso: "Nella festa dell'Immacolata alla celebrazione della madre di Dio è stata preferita quella della madre terra, per propagandare l'ideologia dominante neopagana e malthusiana sostenuta dai poteri forti del mondo. Una profanazione spirituale!"
E ancora: "È sconcertante che un papa indichi come emergenza quella del clima. L'apostasia di interi popoli dalla fede nel vero Dio non è un dramma che meriterebbe gli appelli più accorati?"
A parte la questione del "vero Dio", sulla quale si potrebbero aprire fiumi di dibattiti, non ho capito bene in che modo immagini che richiamano il tema dell'ambientalismo propaganderebbero le teorie di Thomas Malthus, che tra l'altro, a mio modesto parere, sono molto interessanti: sarebbe bello chiederlo a Socci stesso.
Per quanto riguarda le famose/famigerate immagini, per come la vedo io sono state l'unica cosa interessante di tutta la carnevalata - parere personale, ovviamente - se non altro per il tentativo di sensibilizzare le persone sui problemi ecologici e climatici del nostro malandato pianeta.Anche perché quando l'avremo definitivamente distrutto voglio vedere dove andrà Socci a pregare il suo "vero Dio".
Ah, chi non sapesse chi è Socci stia pure tranquillo, non è grave.
Scrive il Socci furioso: "Nella festa dell'Immacolata alla celebrazione della madre di Dio è stata preferita quella della madre terra, per propagandare l'ideologia dominante neopagana e malthusiana sostenuta dai poteri forti del mondo. Una profanazione spirituale!"
E ancora: "È sconcertante che un papa indichi come emergenza quella del clima. L'apostasia di interi popoli dalla fede nel vero Dio non è un dramma che meriterebbe gli appelli più accorati?"
A parte la questione del "vero Dio", sulla quale si potrebbero aprire fiumi di dibattiti, non ho capito bene in che modo immagini che richiamano il tema dell'ambientalismo propaganderebbero le teorie di Thomas Malthus, che tra l'altro, a mio modesto parere, sono molto interessanti: sarebbe bello chiederlo a Socci stesso.
Per quanto riguarda le famose/famigerate immagini, per come la vedo io sono state l'unica cosa interessante di tutta la carnevalata - parere personale, ovviamente - se non altro per il tentativo di sensibilizzare le persone sui problemi ecologici e climatici del nostro malandato pianeta.Anche perché quando l'avremo definitivamente distrutto voglio vedere dove andrà Socci a pregare il suo "vero Dio".
Ah, chi non sapesse chi è Socci stia pure tranquillo, non è grave.
mercoledì 9 dicembre 2015
Nelle prefetture
"Chiederemo che venga allestito il presepe in tutte le prefetture d'Italia."
Vorrei far sommessamente notare ad Alfano che le prefetture sono presìdi dello Stato sul territorio, non succursali della chiesa cattolica. Succursali della chiesa cattolica sono le curie, le parrocchie ecc. Probabilmente il poveretto ha fatto un po' di confusione, cosa che, conoscendo il tipo - avete presente di chi stiamo parlando, no? - non è da escludere.
Vorrei far sommessamente notare ad Alfano che le prefetture sono presìdi dello Stato sul territorio, non succursali della chiesa cattolica. Succursali della chiesa cattolica sono le curie, le parrocchie ecc. Probabilmente il poveretto ha fatto un po' di confusione, cosa che, conoscendo il tipo - avete presente di chi stiamo parlando, no? - non è da escludere.
martedì 8 dicembre 2015
Il giubileo de noantri
Fa un certo effetto vedere come sia sufficiente varcare i confini italiani per rendersi conto che della pagliacciata del giubileo non frega niente a nessuno: non una riga sul sito della CNN, né sulla BBC, e neppure una menzione su testate geograficamente più vicine a noi, come Le Monde in Francia o il Guardian in Inghilterra o chi volete voi. Cioè, quello che da noi viene descritto dai media nazionali come un evento mondiale di dimensioni epocali, appena fuori dai confini viene considerato per quello che realmente è: una piccola manifestazione folkloristica neppure degna di nota.
Ma, si sa, a noi piace stare sempre al centro del mondo.
Ma, si sa, a noi piace stare sempre al centro del mondo.
domenica 6 dicembre 2015
I casini di Casini
Ricapitolando, Casini sposa nel 1982 una donna che è già ex moglie di un altro tizio, e con questa mette al mondo un paio di figli. Poi si separano consensualmente, quindi divorziano. Successivamente, Casini si fidanza con un'altra donna e la sposa, mettendo al mondo altri due figli. Alla fine, sempre consensualmente, si separa anche da quest'ultima. Nel frattempo trova pure il tempo per andare al Family Day e per contrarre matrimonio (politico) con Berlusconi, all'epoca della famigerata discesa in campo. Il matrimonio con quest'ultimo durerà fino al 2007, poi la separazione (avete tenuto il conto?) e il matrimonio con Monti. Poi arriva Letta, con cui instaura una sorta di concubinato (stava ancora con Monti). Nel 2013 arriva anche la separazione da Monti e un nuovo flirt col cavaliere e Forza Italia, ovviamente in appoggio del governo Renzi.
No, ma voi avete capito perché quest'uomo poteva avere solo questo cognome, vero?
venerdì 4 dicembre 2015
Vecchioni e la Sicilia
Roberto Vecchioni è stato massacrato - sui social, s'intende - per la frase "sei un'isola di merda", indirizzata alla Sicilia e pronunciata durante un intervento nell'aula magna della facoltà di Ingegneria di Palermo. Ora, la frase è indubbiamente infelice, se presa così com'è e isolata dal resto della dichiarazione in cui è inserita, che è invece più articolata. La cito così come riportata da Repubblica:
"Credete che sia qua soltanto per sviolinare? No, assolutamente. Arrivo dall'aeroporto, entro in città e praticamente ci sono 400 persone su 200 senza casco e in tutti i posti ci sono tre file di macchine in mezzo alla strada e si passa con fatica. Questo significa che tu non hai capito cos'è il senso dell'esistenza con gli altri. Non lo sai, non lo conosci. E' inutile che ti mascheri dietro al fatto che hai il mare più bello del mondo. Non basta, sei un'isola di merda. Non amo la Sicilia che rovina la sua intelligenza e la sua cultura - ha aggiunto -, che quando vado a vedere Selinunte, Segesta non c'e' nessuno. Non amo questa Sicilia che si butta via."
La frase rimane ovviamente infelice, ma collocata al suo posto assume un'altra connotazione, dalla quale si capisce chiaramente che Vecchioni non ce l'ha con la Sicilia, ma con una certa Sicilia, quella più incivile e autolesionista. Tant'è vero che poi il professore prosegue così:
"Dovrei dire che siete la culla della Magna Grecia? Ma la storia antica, la poesia antica, la filosofia antica hanno insegnato a tutto il mondo cos'è l'originalità della vita, la bellezza, la verità, la non paura degli altri. In Sicilia questo non c'è. Io non amo la Sicilia che non si difende, che rovina le sue coste, che rovina la sua intelligenza la sua cultura. Non la amo per una ragione fondamentale: i siciliani sono la razza più intelligente al mondo ma si buttano via così. Non lo sopporto che la Sicilia non sia all'altezza di se stessa."
Ora, non è che io voglia fare l'avvocato difensore di Vecchioni, ma il senso di ciò che ha detto mi sembra chiaro e per certi versi condivisibile. Certo che se uno legge solo i titoloni, sui quali ovviamente i giornalisti si buttano a pesce, è difficile che riesca ad afferrare compiutamente il concetto.
"Credete che sia qua soltanto per sviolinare? No, assolutamente. Arrivo dall'aeroporto, entro in città e praticamente ci sono 400 persone su 200 senza casco e in tutti i posti ci sono tre file di macchine in mezzo alla strada e si passa con fatica. Questo significa che tu non hai capito cos'è il senso dell'esistenza con gli altri. Non lo sai, non lo conosci. E' inutile che ti mascheri dietro al fatto che hai il mare più bello del mondo. Non basta, sei un'isola di merda. Non amo la Sicilia che rovina la sua intelligenza e la sua cultura - ha aggiunto -, che quando vado a vedere Selinunte, Segesta non c'e' nessuno. Non amo questa Sicilia che si butta via."
La frase rimane ovviamente infelice, ma collocata al suo posto assume un'altra connotazione, dalla quale si capisce chiaramente che Vecchioni non ce l'ha con la Sicilia, ma con una certa Sicilia, quella più incivile e autolesionista. Tant'è vero che poi il professore prosegue così:
"Dovrei dire che siete la culla della Magna Grecia? Ma la storia antica, la poesia antica, la filosofia antica hanno insegnato a tutto il mondo cos'è l'originalità della vita, la bellezza, la verità, la non paura degli altri. In Sicilia questo non c'è. Io non amo la Sicilia che non si difende, che rovina le sue coste, che rovina la sua intelligenza la sua cultura. Non la amo per una ragione fondamentale: i siciliani sono la razza più intelligente al mondo ma si buttano via così. Non lo sopporto che la Sicilia non sia all'altezza di se stessa."
Ora, non è che io voglia fare l'avvocato difensore di Vecchioni, ma il senso di ciò che ha detto mi sembra chiaro e per certi versi condivisibile. Certo che se uno legge solo i titoloni, sui quali ovviamente i giornalisti si buttano a pesce, è difficile che riesca ad afferrare compiutamente il concetto.
giovedì 3 dicembre 2015
Gli USA e le armi
Ogni volta che negli USA si verifica una strage, salta fuori Obama (e anche quelli prima di lui, eh!) a dire che bisogna regolare in maniera ferrea il mercato delle armi.
Ok, mettiamo che entri in vigore una legge più restrittiva: servirebbe? A mio parere no, almeno non nell'immediato; per il semplice fatto che gli americani sono già imbottiti di armi, e su quelle acquistate e regolarmente detenute la suddetta legge non potrebbe avere effetti.
Ok, mettiamo che entri in vigore una legge più restrittiva: servirebbe? A mio parere no, almeno non nell'immediato; per il semplice fatto che gli americani sono già imbottiti di armi, e su quelle acquistate e regolarmente detenute la suddetta legge non potrebbe avere effetti.
martedì 1 dicembre 2015
Bergoglio e i profilattici
Io ci andrei piano con gli entusiasmi per la presunta apertura di Bergoglio verso i profilattici. Innanzitutto, come scrive La Stampa, papa Ciccio ha risposto con malcelato fastidio alla domanda del giornalista, sull'aereo che lo riportava a Roma dall'Africa, circa l'utilità del profilattico per contenere il flagello dell'Aids. Poi, solo dopo aver borbottato qualcosa, Bergoglio ha ammesso - bontà sua - che "è una delle soluzioni".
Certo, rispetto alla posizione dei suoi predecessori (Ratzinger una volta disse che il preservativo non era la soluzione ma il problema) papa Ciccio è senz'altro più avanti, ma se si legge fino in fondo ciò che ha detto, e cioè che di preservativi si riparlerà quando sarà sconfitta la fame nel mondo, cioè mai, si capisce bene che questa finta apertura è solo un altro po' di fumo negli occhi per incantare i soliti allocchi.
Certo, rispetto alla posizione dei suoi predecessori (Ratzinger una volta disse che il preservativo non era la soluzione ma il problema) papa Ciccio è senz'altro più avanti, ma se si legge fino in fondo ciò che ha detto, e cioè che di preservativi si riparlerà quando sarà sconfitta la fame nel mondo, cioè mai, si capisce bene che questa finta apertura è solo un altro po' di fumo negli occhi per incantare i soliti allocchi.
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Rifarei tutto
Indipendentemente da quale sarà la sentenza, dire "Rifarei ciò che ho fatto", "Rifarei tutto" ecc., cosa che si sente sp...
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Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
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L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
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Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...