Stavo leggendo qua e là alcune delle numerosissime polemiche sulla spinosa questione dell'utero in affitto. I contrari a tale pratica, nel nostro paese non ancora regolamentata per legge (tanto per cambiare), mentre in altri sì, sono appunto contrari perché in sostanza la considerano moralmente riprovevole. Ora, scoprendo l'acqua calda si nota facilmente che l'avverbio moralmente è riferito alla morale, ma ciò che i detrattori ignorano, o fingono di ignorare, è che la morale è un qualcosa di soggettivo e non mi risulta che sia mai stata fatta oggetto di una codifica che la renda uguale per tutti e a tutte le latitudini. Insomma, per farla breve, ciò che qualcuno considera moralmente riprovevole, qualcun altro lo può considerare moralmente accettabile o addirittura auspicabile, appunto perché la morale è soggettiva e ognuno la recepisce e la interpreta basandosi sul suo retaggio culturale, ambientale, familiare ecc. Certo, ci sono alcuni punti fermi che sono più o meno universalmente accettati e codificati, ma non è a questi che mi riferisco - penso ad esempio al non uccidere, azione questa generalmente considerata (stavolta a ragione) riprovevole da quasi tutte le culture.
Tutto questo pistolotto per dire che io, personalmente, in tale pratica non ci trovo nulla di riprovevole, essendo oltretutto basata sulla libera scelta dei singoli soggetti partecipanti, e non ci trovo nulla di riprovevole anche perché al neonato non frega una beata cippa delle modalità utilizzate per essere stato messo al mondo.
Un altro punto della questione, infatti, che guarda caso i detrattori non mettono mai in gioco, è l'impatto di questo "procedimento procreativo" sul nascituro. Perché questo interrogativo non viene mai messo in campo da nessuno? Perché appunto il suddetto impatto è probabilmente nullo, e lo è perché l'utero in affitto, espressione che tra l'altro a me non piace neppure, è per tantissimi aspetti paragonabile all'adozione. Qualcuno è per caso in possesso di dati in grado di dimostrare la perniciosità delle adozioni o il loro nefasto influsso sul normale ed equilibrato processo di crescita di un bambino? No, perché non ce ne sono. E non ce ne sono perché i genitori adottivi considerano il figlio adottato esattamente come se fosse un figlio biologico, e questo vale, specularmente, per il figlio adottato nei confronti del genitore adottante. In sostanza, ai figli importa unicamente che siano allevati da genitori che si prendano cura di loro e li amino, e queste cose gliele posso garantire indistintamente sia i genitori biologici che altri tipi di genitori.
Credo che i detrattori della pratica dell'utero in affitto la condannino non perché pericolosa per i bambini, ma perché pericolosa nei confronti delle proprie convinzioni.
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RispondiEliminaMa i troll anche sotto Natale vengono a rompere le palle?
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RispondiEliminaL'editore di Monaco ha pubblicato il libro intitolato “Ogni terza donna”. La scrittrice, ha dedicato il libro a tutti i bambini stellati e ai loro genitori.
RispondiEliminaI bambini stellati in Germania vengono chiamati mai nati, quelli che sono morti durante il parto o quelli che sono deceduti poco dopo la loro nascita. Nel suo libro, la scrittrice dà voce alle donne che hanno perso i loro figli non ancora nati, ma non hanno rinunciato a una gravidanza con lieto fine, e anche al uomo che è sopravvissuto al dolore della interruzione della gravidanza della sua dolce meta. Queste storie dimostrano: coloro che hanno vissuto un trauma psicologico così grave dovrebbero assolutamente lavorarci su e non essere lasciati nella solitudine con il problema.
La stessa scrittrice ha affrontato un problema simile ai suoi tempi. – “Mi dispiace signora, ma non sento più il battito cardiaco del feto”, la stessa è rimasta senza parole dopo le fatidiche parole del medico durante uno dei suoi controlli di routine. Come ammette l’autrice del libro, non aveva mai vissuto un tale shock.
Gli specialisti della clinica di medicina riproduttiva del prof. Feskov hanno a che fare con storie simili ogni giorno e sanno quanto sia importante il sostegno per le famiglie che lo attraversano. Sono sempre pronti ad offrire soluzioni per coloro che sognano di diventare genitori.