giovedì 22 novembre 2012
Esami di coscienza
Trovo abbastanza grottesca la diatriba tra l'Arcigay, secondo cui il giovane sarebbe stato fatto oggetto di discriminazione, e i compagni di classe, secondo i quali non c'è mai stata nessuna discriminazione.
Un ragazzino, probabilmente omosessuale, si è suicidato a 15 anni. Stop. A questo punto ci dovrebbe essere solamente il silenzio, assieme a un esame di coscienza collettivo. Esame di coscienza che non riguarda solo gli amici del ragazzo, ma riguarda ogni singolo abitante di questo cazzo di paese. Me compreso.
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in effetti vivere in una società che istiga al suicidio è piuttosto ripugnante. Senza dimenticare i casi in cui vengono costrette al suicidio persone per motivi vari tra cui:
RispondiElimina- colore della pelle
- religione
- squadra di appartenenza (è capitato un caso a Roma in cui un ragazzo ha tentato il suicidio perché i compagni, tifosi romanisti, lo prendevano di mira perché non tifava per alcuna squadra!!)
e altri motivi che non ti sto ad elencare per non rovinarti la serata.
io ho vissuto a Roma e ti posso dire che in molti casi non è consigliabile frequentare alcuni posti e bisogna affidarsi l'anima a Dio se si ha la sfortuna di vivere in alcuni quartieri, credo che lo stesso si possa dire di tutte le grandi città.
però..io una cosa l'avrei fatta: se fossi stata gay o lesbica avrei evitato di dirlo in giro e avrei evitato pure di mettermi il rossetto o lo smalto alle unghie come ha fatto questo ragazzo.
intendiamoci: ci sono scuole a Roma in cui neanche una ragazza dovrebbe mettersi smalto o rossetto altrimenti passa per una prostituta e altre in cui se osi solo non avere interessi in comuni con gli altri compagni vieni bollato come un debole e trattato di conseguenza.
nel caso di un gay (io ne conosco diversi) non bisogna mai e dico mai ostentare la propria preferenza sessuale in una scuola romana altrimenti è come scriversi da soli in necrologio.
ti ritrovi contro professori e compagni e il rischio di rimanerci è elevatissimo.
può piacere oppure no ma in questa città bisogna stare attenti a cosa si fa. persino indossare un indumento di colore rosso in alcune scuole di destra equivale a prendere una scarica di botte.
anche per questo ho lasciato Roma.