domenica 30 novembre 2025

L'Arcadia

Da qualche giorno utilizzo un'automobile sostitutiva prestatami dalla concessionaria dove è ricoverata la mia per risolvere alcune magagne. Il modello che mi ritrovo tra le mani ha le dimensioni della leggendaria Arcadia di capitan Harlock, mentre la plancia ha più o meno la stessa strumentazione di un Boeing 737. Sto esagerando, ovviamente; l'auto in questione è una "normale" Opel Frontera ibrida con cambio automatico. "Normale" per la maggior parte delle persone, presumo, meno normale per me, che non ho mai avuto a che fare con le auto di ultimissima generazione, tantomeno coi SUV, e sono ancora legato alla mia vecchia Corsa a GPL con cambio manuale. Prendere in mano questa macchina, alla quale ancora mi avvicino con titubanza ed elevate dosi di timore reverenziale, mi ha fatto rendere conto di quanto si sono evolute le macchine. Oppure, più verosimilmente, di quanto sono rimasto indietro io. 

L'Arcadia con la plancia del Boejng 737 fa tutto da sola: aziona i tergicristalli a sua discrezione, accende/spegne i fanali quando vuole lei, regola autonomamente la temperatura dell'abitacolo, mi rimbrotta amichevolmente quando si accorge che sto uscendo dalla corsia di marcia, mi "sgrida" quando supero i limiti di velocità relativi al tratto di strada che sto percorrendo, si mette a "urlare" quando il muso dell'Arcadia si avvicina troppo alla macchina davanti, e così via. In pratica fa tutto lei, io devo solo tenere la direzione, accelerare e frenare. Stop. Inizialmente è tutto bello. Wow, che figata! Poi ho cominciato a chiedermi: ma io a cosa servo? Se decide lei quando accendere i fanali, quando azionare i tergicristalli, quando accendere il riscaldamento, quando rallentare, a questo punto che si arrangi da sola: io mi siedo al posto del passeggero e buonanotte. Prima o poi ci arriveremo. Poi mi viene in mente che le auto a guida autonoma esistono già, e mi viene in mente anche il famoso saggio di Günther Anders "L'uomo è antiquato", scritto nel 1956.

6 commenti:

  1. Io e te – caro Andrea – non serviamo più a niente: siamo superati. O meglio, siamo antiquati, diceva bene Gunther Anders, con quel suo saggio che io farei leggere nelle scuole di ogni ordine e grado. Tu sei molto più giovane di me, però vedo che fatichi a tenere il passo con i tempi. Ormai “la tecnica è un mondo”, un sistema che condiziona la vita e il pensiero degli uomini, ridotti a “funzionari dei suoi apparati”, come va dicendo un’altra “Cassandra” inascoltata dei nostri tempi: Umberto Galimberti. Stiamo perdendo il senso della vita abbacinati dalle nuove tecnologie che ci impediscono di pensare. Si, le macchine sono diventate come delle astronavi. Io avevo intenzione di cambiare la mia vecchia alfa 147, ma l’idea di entrare in un “Boeing 737” mi inquieta assai. Stammi bene!

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    1. A dire il vero non so se io fatichi a tenere il passo con la velocità dei cambiamenti del mondo. Per alcune cose sì, per altre meno. Guidare l'Arcadia mi ha un po' spiazzato perché non ho mai avuto a che fare con automobili di ultima generazione; probabilmente, se la usassi, col tempo mi ci abituerei e magari la troverei anche comoda e agevole da utilizzare. Forse un po' dipende anche dalla mentalità con cui ci approcciamo alle novità. Certo è, comunque, che questa società sta correndo moltissimo e comprendo chi (a volte anch'io) fatica a starle dietro.
      Ciao Pino, stammi bene anche tu.

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  2. Perché ci stupiamo? Se Verne aveva scritto il viaggio sulla luna...solo pochi anni fa?

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  3. In realtà la tecnologia implementata negli ultimi anni serve per la comodità solo fino ad un certo punto, secondo me. Servofreno, controllo di corsia, controllo di distanza, ecc. ecc. servono principalmente ad aumentare la sicurezza. E a diminuire le morti sulla strada.

    Un paio di volte ho dovuto discutere con qualcuno sui limiti di velocità. La versione loro: è giusto portare i limiti a 150/160 all'ora, perché tenuta di strada e impianti frenanti non sono più quelli di 30 anni fa.
    Secondo me, ragionamento errato e molto immaturo. I miglioramenti di impianti frenanti e tenute di strada non servono a far andare a 160 all'ora le automobili. Servono a farle andare sempre a 120/130 ma in maniera più sicura.

    Ben vengano queste nuove tecnologie. Soprattutto, perché, come negli anni '80/'90 gli alzacristalli elettrici, all'inizio saranno montate sulle auto di fascia medio/alta, ma piano piano, anche grazie alle direttive europee, ce le ritroveremo in serie in tutti i modelli.

    Tra qualche anno numeri e statistiche ci daranno prova se saranno state utili o no.

    E come quasi ogni volta che si parla di strumenti e tecnologia, sarà sempre la volontà e il senso civico dell'essere umano ad avere le colpe maggiori quando le cose vanno male.

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    1. Credo anch'io che il ragionamento sia errato. Un urto a 160 km/h è molto più devastante rispetto a uno a 130 km/h e non penso che il miglioramento dei sistemi di sicurezza sia "proporzionato" alla gravità degli effetti provocati dall'aumento di velocità di 30 km/h. Però non so.
      Credo che, come dici tu, soltanto il tempo dirà se questi miglioramenti in fatto di sicurezza delle nuove auto avranno effetti.

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