Francamente tutto 'sto bailamme attorno al film di Zalone non lo capisco. A me il suo film precedente, Che bella giornata, era piaciuto, perché aveva saputo mettere insieme un tipo di comicità non volgare (non c'erano ad esempio culi e tette a profusione come nei cinepanettoni alla Boldi-De Sica) e la denuncia di molti aspetti dei vizi e del malcostume italiani. È ovvio che il livello culturale del film è quello che è, ma questo si sa in partenza, e chi va a vedere il film di Zalone sa fin dall'inizio che non si tratta, che ne so?, di Mission di Roland Joffé, giusto per fare il primo esempio che mi viene in mente. Voglio dire, la vita non è solo leggere i trattati di semiotica di Umberto Eco o le considerazioni metafisiche di Cartesio, ma è anche andarsi a vedere un film di Zalone, ogni tanto.
Essù, dài.
domenica 3 gennaio 2016
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