"La canzone di Marinella non è nata per caso, semplicemente perché volevo raccontare una favola d'amore. È tutto il contrario. È la storia di una ragazza che a 16 anni ha perduto i genitori, una ragazza di campagna dalle parti di Asti. È stata cacciata dagli zii e si è messa a battere sulle sponde del Tanaro. Un giorno ha trovato uno che le ha portato via la borsetta dal braccio e l'ha buttata nel fiume, e non potendo fare niente per restituirle la vita, ho cercato di cambiarle la morte. Così è nata La canzone di Marinella, che se vogliamo ha anch'essa delle motivazioni sociali, nascostissime. Ho voluto completamente mistificare la morte di Marinella. Non ha altra chiave di lettura se non quella di un amore disgraziato; se tu non racconti il retroscena è impossibile che uno pensi che all'origine c'era una gravissima problematica sociale. Certi fatti della realtà, soprattutto quand'ero giovane, mi davano un grande fastidio, allora cercavo di mutare la realtà."
La canzone di Marinella, scrive Scanzi nel libro, fu pubblicata la prima volta nel 1964 come lato B (nessuno, tanto meno De André, scommetteva sul suo successo) del 45 giri Valzer per un amore, ma fu importante per il cantautore perche tre anni dopo, nel 1967, reinterpretata da Mina, divenne un grande successo di quegli anni "che regalò a Faber un sacco di soldi in diritti d'autore." Con quei soldi De André comprò la sua prima casa e, soprattutto, capì una volta per tutte che avrebbe potuto vivere di musica.
Anche se adesso so come nacque quel capolavoro, per me rimarrà sempre una storia d'amore in musica nata dalla fantasia del grande Faber.
Conoscevo per grandi linee ciò che stava dietro alla canzone di Marinella, anche se non in tutti i particolari che riporta Scanzi.
RispondiEliminaPerò alla fine credo che se la si immagina come una storia di fantasia sia ancora più bella...
Vero. Lasciamo stare la cronaca nera e restiamo sulla fantasia :-)
EliminaInteressantissimo, dove si trova questo libro?
RispondiEliminaÈ uscito in edicola, ma credo sia reperibile facilmente anche nelle librerie.
EliminaCiao, conoscevo la storia che c'era dietro la canzone...
RispondiEliminaMa voglio aspettare, se mi va, e posso, scrivere un commento qui, domani.
Ok, ciao.
EliminaHo avuto anch'io la a tua stessa sensazione ai primi ascolti. Poi ho conosciuto, ormai diversi anni fa, quella che è stata la reale fonte di ispirazione per De André. Penso che un' opera d' arte (quale è La Canzone di Marinella) , aldilà di quel che ha ispirato l' autore debba comunque lasciare ampio spazio d'interpretazione a chi la ascolta (o a chi l' ammira). L' arte deve suggerire libere interpretazioni poi, per carità, quel che ha voluto dire l' autore è importante ma ciò non toglie che noi possiamo ricavare sensazioni anche molto diverse.
RispondiEliminaPerfettamente d'accordo. Diceva la stessa cosa De Gregori, spesso accusato di scrivere testi ermetici, seppure molto poetici. Lui diceva che ognuno poteva leggere in quei testi ciò che voleva.
EliminaPer sua stessa natura la poesia procede per suggestioni, quindi è più che naturale ritrovarla a parlare individualmente al cuore e alla mente di chi la frequenta.
RispondiEliminaVerissimo.
EliminaVerissimo.
EliminaSapevo che la canzone era tratta da una storia vera, ma ne ignoravo i dettagli.
RispondiElimina