Interessante chiacchierata tra Zucconi e tale professor Ceccanti, sedicente costituzionalista, captata stasera su Radio Capital mentre ero in giro in macchina per gli scarrozzamenti della prole. Oggetto della chiacchierata: la riforma costituzionale del Senato targata Renzi.
Sostanzialmente, il suddetto costituzionalista vede di buon occhio tutto l'impianto della riforma, anche là dove prevede la trasformazione del Senato da elettivo a nominativo, e non vede, al contrario di molti detrattori della riforma (presente!), un probabile aumento di rischi di autoritarismo, e tutto ciò per il semplice fatto noi siamo di fatto l'unica grande democrazia, almeno in Europa, ad avere due camere elettive. Tutte le altre, Francia, Germania, Inghilterra, ecc., ne hanno una, e non è che questa situazione abbassi il livello qualitativo delle democrazie dei summenzionati paesi. Insomma, per riassumere, la sostanziale abolizione della funzione principale del Senato non fa altro che adeguarci agli standard degli altri paesi europei.
Zucconi chiede quindi al Ceccanti se non lo preoccupi il fatto che con l'abolizione del Senato viene di fatto a mancare uno di quelli che si usano chiamare in democrazia "contrappesi", specialmente se si considera che, una volta in vigore la riforma, a legiferare sarà una camera sola "occupata" da un governo che avrà i numeri anche grazie a un premio di maggioranza di notevole peso. Ceccanti risponde che i contrappesi non mancherebbero comunque: la Corte Costituzionale è lì e non la tocca nessuno, la magistatura è viva e vegeta e nel nostro paese ha un peso notevolissimo, in più un grosso peso ce l'hanno le regioni (molte competenze legislative e normative sono da tempo state trasferite dal centro alle periferie), quindi nulla di cui preoccuparsi.
Ora, sarà anche tutto bello e buono come dice il Ceccanti, ma sia lui che Zucconi non hanno a mio parere tenuto conto di un fattore fondamentale: la qualità della classe politica. Nessuno si preoccupa se la Francia o la Germania hanno una sola camera che decide, perché la Germania è il paese in cui un ministro del governo si dimette un secondo dopo che si è scoperto che alcune pagine della sua tesi di laurea le ha copiate da qualcun altro, oppure perché le riforme che fa la Germania vengono pensate ed elaborate nell'interesse esclusivo e generale dei cittadini tedeschi, e non nell'interesse particolare di qualche amministratore pubblico o lobby. Insomma, guardate il livello medio qualitativo dei figuri che riempiono il nostro parlamento, guardate la loro fedina penale, e poi fate un paragone con quelli che stanno nel Buntestag.
Ancora convinti che l'abolizione del Senato sia cosa buona?
martedì 10 marzo 2015
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