martedì 31 marzo 2015
Posti liberi
È vero che la disoccupazione dilaga, ma posti da sindaco si liberano praticamente ogni giorno.
lunedì 30 marzo 2015
Ma anche solo la faccia
No, è perché ormai il 730 l'ho già fatto, altrimenti un pensierino...
Voi però mi raccomando, se siete ancora in tempo fate questo gesto, eddai, su, non siate sempre taccagni, dategliela una mano, in fondo lui ha fatto tanto per noi, eccheddiamine!
Voi però mi raccomando, se siete ancora in tempo fate questo gesto, eddai, su, non siate sempre taccagni, dategliela una mano, in fondo lui ha fatto tanto per noi, eccheddiamine!
Concerti in geriatria?
Due settimane fa Battiato si è rotto un femore, ieri sera Gaetano Curreri, degli Stadio, è caduto dal palco durante un concerto a Pescara; se andiamo avanti così va a finire che le transenne toccherà metterle sopra i palchi per non fare cadere i cantanti, eh.
sabato 28 marzo 2015
Su Meredith
Nel mare di commenti, alcuni sensati, altri deliranti, che m'è capitato di leggere sulla vicenda Sollecito, uno dei più interessanti è quello di Luca.
venerdì 27 marzo 2015
730
Per il secondo anno consecutivo il mio 5x1000 l'ho dato a Wikimedia Italia, perché quelli di Wikipedia sono dei grandi e se lo meritano. L'8x1000 l'ho invece dato ai Valdesi perché è l'unico modo per bypassare il meccanismo truffaldino di attribuzione che assegna alla chiesa cattolica anche l'eventuale inoptato - e poi i Valdesi mi piacciono, e mi piace anche il modo in cui utilizzano i fondi a loro devoluti.
La tipa del CAF mi ha quindi chiesto se desiderassi firmare per destinare il 2x1000 ai partiti politici, poi si è messa a ridere da sola e ovviamente io ho riso con lei ("non hanno proprio la faccia..." ha poi commentato).
E anche per quest'anno il 730 è fatto.
La tipa del CAF mi ha quindi chiesto se desiderassi firmare per destinare il 2x1000 ai partiti politici, poi si è messa a ridere da sola e ovviamente io ho riso con lei ("non hanno proprio la faccia..." ha poi commentato).
E anche per quest'anno il 730 è fatto.
Il peggiore, sempre
La prima pagina peggiore, stamattina, è quella confezionata manco a dirlo da Sallusti e soci (http://m.imgur.com/NbkTYaT), e non solo per la macabra ironia fuori luogo, ma perché la tragedia dell'aereo caduto in Francia e quella della Concordia non hanno niente in comune, nessun elemento che consenta di paragonarle. Ma, d'altra parte, stiamo parlando del Giornale, pure il pescivendolo ambulante sotto casa mia ha spesso qualche imbarazzo quando ci deve avvolgere canocchie e gamberetti.
giovedì 26 marzo 2015
Differenze
Però è brava, eh
martedì 24 marzo 2015
Don Abbondio, ciao?
Renzi vorrebbe togliere I promessi sposi dai programmi scolastici. Già la Gelmini aveva tolto, alcuni anni fa, Quasimodo, Levi, Sciascia e altri autori del sud dai programmi scolastici dei licei, adesso togliamo anche don Abbondio. Il prossimo passo? Togliamo anche la Divina commedia? E perché non aboliamo direttamente la scuola? Otterremmo così nell'arco di poco tempo una bella generazione di capre ignoranti, e si sa, un popolo ignorante si governa con più facilità: poco senso critico, poca abitudine ad approfondire, spiccata propensione a prendere per buona qualsiasi stronzata venga propinata, insomma una baggia.
Magari anche resistente e morbida
Prescrizione lunga sì, prescrizione lunga no, siamo ancora lì, in quel patetico tira e molla che ha un duplice scopo: da una parte partorire norme che non impensieriscano lorsignori, dall'altra far passare l'idea nell'opinione pubblica che stavolta non ce n'è per nessuno: pugno duro. Sembra di essere tornati ai bei tempi dei governi B. Ricordate? Prescrizione breve, prescrizione lunga, processo breve, processo lungo. Anni, risorse, energie, soldi, tutto buttato al vento, un gran cancan per cambiare tutto affinché nulla cambiasse.
Ah, a proposito di prescrizione: nei paesi più civili del nostro, cioè tutti, si blocca al momento del rinvio a giudizio. Ricordateglielo a Renzi e a Orlando, va', magari si sono scordati.
Ah, a proposito di prescrizione: nei paesi più civili del nostro, cioè tutti, si blocca al momento del rinvio a giudizio. Ricordateglielo a Renzi e a Orlando, va', magari si sono scordati.
lunedì 23 marzo 2015
Poletti e la frutta
Secondo me l'uscita di Poletti (tinyurl.com/oxvythg) aveva lo scopo, credo neppure troppo recondito, di mettere in rilievo che lui mica è come Lupi, che raccomanda il figlio al faccendiere perché gli procuri un lavoro, scherziamo? Lui ha i figli che si fanno il mazzo, scaricano le cassette della frutta, eh.
(Che dite, la posterà da qualche parte una foto? No, perché io sono proprio curioso.)
(Che dite, la posterà da qualche parte una foto? No, perché io sono proprio curioso.)
domenica 22 marzo 2015
Il male del secolo
Passano gli anni, i lustri, i decenni, i governi, i presidenti del consiglio, i parlamentari, ma alla fine il problema che rimane sul tavolo è sempre quello: le maledette intercettazioni telefoniche. Accidenti a loro e a chi le ha inventate. Le intercettazioni sono il trait d'union che, con qualunque governo, ha sempre messo d'accordo tutti quando si cercava un sistema perché non fossero più motivo di nocumento agli affaracci loro. Oggi siamo ancora lì. Là dove non sono riusciti a creare un briciolo di unità i provvedimenti, le leggi, le riforme, ci sono riuscite loro, le intercettazioni; ed ecco quindi il fronte comune, che va da NCD a Forza Italia, passando per Pd e minoranza dem, a testa bassa al grido di (Alfano) "certi colloqui non vanno pubblicati!", perché la privacy, la riservatezza e blablabla.
D'altra parte capite bene anche voi che il male di oggi è quello: le intercettazioni. Non è tutto il porcame che portano alla luce - scherziamo? - ma il mezzo che consente di farlo emergere. La cosa ovviamente è comprensibile: in un paese marcio fino al midollo è chiaro che le intercettazioni danno fastidio, perché portano alla luce favori, favorini, raccomandazioni, svelano legami tra corrotti e corruttori, tra politici e mignotte, tangentari di professione e fornitori d'appalti, e mica si può andare avanti così, scherziamo?
D'altra parte capite bene anche voi che il male di oggi è quello: le intercettazioni. Non è tutto il porcame che portano alla luce - scherziamo? - ma il mezzo che consente di farlo emergere. La cosa ovviamente è comprensibile: in un paese marcio fino al midollo è chiaro che le intercettazioni danno fastidio, perché portano alla luce favori, favorini, raccomandazioni, svelano legami tra corrotti e corruttori, tra politici e mignotte, tangentari di professione e fornitori d'appalti, e mica si può andare avanti così, scherziamo?
sabato 21 marzo 2015
(...)
Scorrendo l'home page di fb mi sono imbattuto nell'immagine di De Magistris, quasi a 90°, che bacia l'ampolla col sangue di san Gennaro offertagli dal cardinale Sepe.
No, ma noi una bella passatina da quelli dell'Isis ce la meritiamo tutta.
No, ma noi una bella passatina da quelli dell'Isis ce la meritiamo tutta.
venerdì 20 marzo 2015
E adesso chi glielo dice?
Terroristi dell'Isis che attaccano moschee. Mi raccomando, non glielo dite ai Salvini, ai Magdi Allam e compagnia bella, non fate crollare loro sotto i piedi i pilastri su cui si regge tutta la loro propaganda. Mi raccomando, eh.
Eclissi
Cantone e cantonate
No, dico, non crederete davvero che al posto di Lupi ci andrà Cantone, come ha dato da intendere Renzi? Raffaele Cantone è un magistrato ed è pure presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, ce lo vedete voi alle Infrastrutture? Dài, non scherziamo, su, sono finiti purtroppo i tempi in cui al governo c'era Prodi e alle Infrastrutture Di Pietro, l'unico ministro che, come arrivò, allontanò quell'Incalza, attualmente al gabbio, che ha attraversato tranquillo almeno cinque governi. Adesso siamo siamo un pelino più in qua.
giovedì 19 marzo 2015
Scoop d'annata
Non so come stia andando, a livello di vendite, il nuovo quotidiano diretto da Adinolfi. "Scoop" come questo, che fa il paio con le barzellette sulle stigmate di Padre Pio, il sangue di san Gennaro e via andare, di solito i giornali tipo Visto o Cronaca Vera li tirano fuori quando hanno bisogno di recuperare un po' di lettori.
martedì 17 marzo 2015
Chi accarezza chi
La querelle ANM-Renzi si può risolvere, empiricamente, in maniera molto semplice: si guarda il livello di corruzione nel nostro paese e si raffronta alla percentuale di quanti stanno al gabbio per corruzione. Ma forse è meglio lasciar stare, va'.
lunedì 16 marzo 2015
venerdì 13 marzo 2015
(...)
Eh, sono finiti i tempi in cui i vescovi - vi ricordate mons. Fisichella? - perdonavano a B. anche le bestemmie perché andavano contestualizzate.
mercoledì 11 marzo 2015
Sensi di colpa pesantissimi
Uno dei commenti più divertenti, pescato nel fiume esondante dei deliri post-assoluzione, è quello secondo cui "il processo Ruby non doveva mai cominciare", come scrive oggi, tra gli altri, tale Annalisa Chirico sul Foglio di Ferrara. Ecco, una cazzata di queste dimensione neppure Il Giornale di Sallusti si è sentito di metterla nero su bianco, ma si sa, quelli del Foglio sono sempre un pelino oltre, intendo oltre l'ultimo gradino di ridicolo, ovviamente.
Ora, non sarebbe neppure necessario mettersi a spiegare perché quell'uscita è una castroneria; le persone dotate di intelligenza diciamo attorno alla media ci arrivano infatti alla stessa velocità di uno schioccare di dita, ma magari questo post, per vie traverse, arriva a qualche lettore del Foglio o del Giornale, e io sono affezionato anche ai lettori affetti da povertà di spirito e di intelletto. Allora, vediamo di metterla giù più semplice che si può.
Facciamo finta per un attimo che la Chirico sia una persona normale e che il suo enunciato abbia un minimo di fondamento logico, anche se ovviamente non ce l'ha. Se è come dice lei, si deduce che tutti i processi celebrati in Italia che si sono conclusi con una assoluzione non si dovevano celebrare, giusto? Ma se non fossero stati celebrati, come si sarebbe arrivati a definire le assoluzioni? Giocando al lotto? Interpellando il mago Otelma? Brosio che interpreta la divinazione di una veggente di Medjugorje? Ora, qui ovviamente la si butta sull'ironico, ma la Chirico quella cosa l'ha scritta per davvero, e come si fa a non tentare di spiegare che è una corbelleria astronomica ai poveri lettori del Foglio? Sarebbe un senso di colpa troppo grande.
Ora, non sarebbe neppure necessario mettersi a spiegare perché quell'uscita è una castroneria; le persone dotate di intelligenza diciamo attorno alla media ci arrivano infatti alla stessa velocità di uno schioccare di dita, ma magari questo post, per vie traverse, arriva a qualche lettore del Foglio o del Giornale, e io sono affezionato anche ai lettori affetti da povertà di spirito e di intelletto. Allora, vediamo di metterla giù più semplice che si può.
Facciamo finta per un attimo che la Chirico sia una persona normale e che il suo enunciato abbia un minimo di fondamento logico, anche se ovviamente non ce l'ha. Se è come dice lei, si deduce che tutti i processi celebrati in Italia che si sono conclusi con una assoluzione non si dovevano celebrare, giusto? Ma se non fossero stati celebrati, come si sarebbe arrivati a definire le assoluzioni? Giocando al lotto? Interpellando il mago Otelma? Brosio che interpreta la divinazione di una veggente di Medjugorje? Ora, qui ovviamente la si butta sull'ironico, ma la Chirico quella cosa l'ha scritta per davvero, e come si fa a non tentare di spiegare che è una corbelleria astronomica ai poveri lettori del Foglio? Sarebbe un senso di colpa troppo grande.
E uno
Alla fine doveva succedere, no? Voglio dire, la recrudescenza di casi c'è già stata, e adesso è arrivato pure il morto, una bimba di 4 anni. Mi raccomando, continuiamo su questa strada, eh?
martedì 10 marzo 2015
(...)
Interessante chiacchierata tra Zucconi e tale professor Ceccanti, sedicente costituzionalista, captata stasera su Radio Capital mentre ero in giro in macchina per gli scarrozzamenti della prole. Oggetto della chiacchierata: la riforma costituzionale del Senato targata Renzi.
Sostanzialmente, il suddetto costituzionalista vede di buon occhio tutto l'impianto della riforma, anche là dove prevede la trasformazione del Senato da elettivo a nominativo, e non vede, al contrario di molti detrattori della riforma (presente!), un probabile aumento di rischi di autoritarismo, e tutto ciò per il semplice fatto noi siamo di fatto l'unica grande democrazia, almeno in Europa, ad avere due camere elettive. Tutte le altre, Francia, Germania, Inghilterra, ecc., ne hanno una, e non è che questa situazione abbassi il livello qualitativo delle democrazie dei summenzionati paesi. Insomma, per riassumere, la sostanziale abolizione della funzione principale del Senato non fa altro che adeguarci agli standard degli altri paesi europei.
Zucconi chiede quindi al Ceccanti se non lo preoccupi il fatto che con l'abolizione del Senato viene di fatto a mancare uno di quelli che si usano chiamare in democrazia "contrappesi", specialmente se si considera che, una volta in vigore la riforma, a legiferare sarà una camera sola "occupata" da un governo che avrà i numeri anche grazie a un premio di maggioranza di notevole peso. Ceccanti risponde che i contrappesi non mancherebbero comunque: la Corte Costituzionale è lì e non la tocca nessuno, la magistatura è viva e vegeta e nel nostro paese ha un peso notevolissimo, in più un grosso peso ce l'hanno le regioni (molte competenze legislative e normative sono da tempo state trasferite dal centro alle periferie), quindi nulla di cui preoccuparsi. Ora, sarà anche tutto bello e buono come dice il Ceccanti, ma sia lui che Zucconi non hanno a mio parere tenuto conto di un fattore fondamentale: la qualità della classe politica. Nessuno si preoccupa se la Francia o la Germania hanno una sola camera che decide, perché la Germania è il paese in cui un ministro del governo si dimette un secondo dopo che si è scoperto che alcune pagine della sua tesi di laurea le ha copiate da qualcun altro, oppure perché le riforme che fa la Germania vengono pensate ed elaborate nell'interesse esclusivo e generale dei cittadini tedeschi, e non nell'interesse particolare di qualche amministratore pubblico o lobby. Insomma, guardate il livello medio qualitativo dei figuri che riempiono il nostro parlamento, guardate la loro fedina penale, e poi fate un paragone con quelli che stanno nel Buntestag.
Ancora convinti che l'abolizione del Senato sia cosa buona?
Sostanzialmente, il suddetto costituzionalista vede di buon occhio tutto l'impianto della riforma, anche là dove prevede la trasformazione del Senato da elettivo a nominativo, e non vede, al contrario di molti detrattori della riforma (presente!), un probabile aumento di rischi di autoritarismo, e tutto ciò per il semplice fatto noi siamo di fatto l'unica grande democrazia, almeno in Europa, ad avere due camere elettive. Tutte le altre, Francia, Germania, Inghilterra, ecc., ne hanno una, e non è che questa situazione abbassi il livello qualitativo delle democrazie dei summenzionati paesi. Insomma, per riassumere, la sostanziale abolizione della funzione principale del Senato non fa altro che adeguarci agli standard degli altri paesi europei.
Zucconi chiede quindi al Ceccanti se non lo preoccupi il fatto che con l'abolizione del Senato viene di fatto a mancare uno di quelli che si usano chiamare in democrazia "contrappesi", specialmente se si considera che, una volta in vigore la riforma, a legiferare sarà una camera sola "occupata" da un governo che avrà i numeri anche grazie a un premio di maggioranza di notevole peso. Ceccanti risponde che i contrappesi non mancherebbero comunque: la Corte Costituzionale è lì e non la tocca nessuno, la magistatura è viva e vegeta e nel nostro paese ha un peso notevolissimo, in più un grosso peso ce l'hanno le regioni (molte competenze legislative e normative sono da tempo state trasferite dal centro alle periferie), quindi nulla di cui preoccuparsi. Ora, sarà anche tutto bello e buono come dice il Ceccanti, ma sia lui che Zucconi non hanno a mio parere tenuto conto di un fattore fondamentale: la qualità della classe politica. Nessuno si preoccupa se la Francia o la Germania hanno una sola camera che decide, perché la Germania è il paese in cui un ministro del governo si dimette un secondo dopo che si è scoperto che alcune pagine della sua tesi di laurea le ha copiate da qualcun altro, oppure perché le riforme che fa la Germania vengono pensate ed elaborate nell'interesse esclusivo e generale dei cittadini tedeschi, e non nell'interesse particolare di qualche amministratore pubblico o lobby. Insomma, guardate il livello medio qualitativo dei figuri che riempiono il nostro parlamento, guardate la loro fedina penale, e poi fate un paragone con quelli che stanno nel Buntestag.
Ancora convinti che l'abolizione del Senato sia cosa buona?
lunedì 9 marzo 2015
Rivoluzione infernale
Bah, sarà anche un rivoluzionario, 'sto Bergoglio, ma mi pare che le sue posizioni sulla favoletta dell'inferno siano le stesse che la chiesa sostiene da un paio di millenni; ma magari sono io che non so cogliere certe sottili sfumature tipiche di ogni rivoluzionario.
sabato 7 marzo 2015
Volergli bene lo stesso
Io voglio bene a Sallusti, perché nella sua (finta) ignoranza fa quasi tenerezza. Avete presente le intercettazioni tra il delinquente e Tarantini che i giornali stanno pubblicando questi giorni, no? Ecco, il poveretto a tal proposito scrive sul Giornale: "I due scherzano come avviene tra uomini su belle donne e commentano - il tono ironico è palese - la cena della sera precedente. Detto che si tratta di questioni private, e detto che un primo ministro non poteva essere intercettato, il tutto fa parte della serie: e chi-se-ne-frega."
Sul chi se ne frega potrei anche essere d'accordo, alla fine, ma, come si è ripetuto fino allo sfinimento, non era B. a essere intercettato, ma l'utenza telefonica di Tarantini, il noto gentiluomo procura-femmine del tipo delle cene eleganti, e se tu, in quel momento presidente del consiglio, telefoni a un magnaccia è chiaro che la tua voce finisce intercettata, no? Povero Sallusti: si sapeva che il servilismo aveva un prezzo da pagare, ma svilirsi fino ad accettare di passare da ignorante...
Bah.
Sul chi se ne frega potrei anche essere d'accordo, alla fine, ma, come si è ripetuto fino allo sfinimento, non era B. a essere intercettato, ma l'utenza telefonica di Tarantini, il noto gentiluomo procura-femmine del tipo delle cene eleganti, e se tu, in quel momento presidente del consiglio, telefoni a un magnaccia è chiaro che la tua voce finisce intercettata, no? Povero Sallusti: si sapeva che il servilismo aveva un prezzo da pagare, ma svilirsi fino ad accettare di passare da ignorante...
Bah.
giovedì 5 marzo 2015
Cacca d'alta quota
E niente, siamo fatti così, dove andiamo sporchiamo e lordiamo. Siamo riusciti a riempire di cacca pure l'Everest. Speriamo che la terra si stanchi, una volta per tutte, si ribelli e ci faccia estinguere, almeno la smetteremo di riempire di merda tutti i posti dove mettiamo i piedi.
Tirati su bene
Com'è il solito ritornello che ogni volta ci propinano? Non va bene che alle coppie omosessuali sia consentita l'adozione, perché l'integrità dei figli, il loro equilibrio (magari pure la loro educazione, ovviamente) ne potrebbero risentire.
Quindi, si presume che il gruppetto di bulletti che qua nel riminese si è messo a sparare con pistole a pallini di gomma a una scolaresca, sia venuto su allevato da una coppia di fatto, no?
mercoledì 4 marzo 2015
Barzellette
Quindi, ricapitolando, sull'allungamento dei termini di prescrizione per il reato di corruzione la maggioranza si spacca (pensa un po'!), e il leggendario ddl anticorruzione, ormai diventato una specie di barzelletta, si è visto spostare la calendarizzazione in Senato da domani, come inizialmente previsto, all'ultima settimana di marzo.
Sulla questione del mitico falso in bilancio, invece (qui è lo stesso Pd ad essere diviso), stendiamo un velo pietoso, va'. A beneficio di quelli che pensavano che senza B. al governo le barzellette sarebbero finite.
http://tinyurl.com/nlujuah
Sulla questione del mitico falso in bilancio, invece (qui è lo stesso Pd ad essere diviso), stendiamo un velo pietoso, va'. A beneficio di quelli che pensavano che senza B. al governo le barzellette sarebbero finite.
http://tinyurl.com/nlujuah
Ci vai? Te la paghi
Semplice, conciso e chiaro. Meglio di così, l'ottimo Leonardo non avrebbe potuto dirlo.
martedì 3 marzo 2015
(...)
Pubblica stima a mia figlia Michela, sopravvissuta a mezz'ora di discussione con due Testimoni di Geova incontrati per caso in giro a Rimini.
domenica 1 marzo 2015
Più giustizia per tutti
La fortuna di Renzi, che è anche la fortuna di chi l'ha preceduto e di chi gli succederà, è che, tendenzialmente, le italiche genti non sono abituate a verificare, approfondire, leggere; si accontentano di slogan, annunci, specie se opportunamente rilanciati dalla grancassa mediatica degli azzerbinati di turno. Prendete la spinosa questione della responsabilità civile dei giudici, ad esempio, che Renzi va vantandosi di aver appena regolato con una magnifica legge partorita dal suo governo. Lui e i suoi galoppini ce la vendono come se tutti noi avessimo da guadagnarci, e del resto basta leggere i suoi tweet entusiastici per rendersene conto: "chi sbaglia paga", "la giustizia sarà meno ingiusta", "i cittadini saranno più tutelati" e via andare. Sono slogan e annunci che fanno breccia subito, specie nelle menti semplici. Prendete quel "chi sbaglia paga", ad esempio: è sacrosanto che sia così, deve essere così, la responsabilità diretta di ciò che si combina è uno dei pilastri su cui si regge ogni civiltà, e i giudici che sbagliano non devono esserne esenti. Infatti non lo sono mai stati, solo che i filtri che permettevano di arrivare a ottenere quel "chi sbaglia paga" erano regolati in modo che non ne risentisse l'autonomia e la serenità di giudizio del magistrato. Adesso quei filtri sono stati tolti, e, come spiega in maniera magistrale Gian Carlo Caselli (http://tinyurl.com/pemoylb), a guadagnarci non saranno tutti i cittadini, ma solo quelli di serie A, ossia chi ha maggiori disponibilità finanziarie e maggiore "peso" nella vita pubblica; saranno questi che avranno più probabilità di sfangare pene e gabbio, per i comuni mortali non cambierà niente. Anzi.
Sostanzialmente, Renzi ha dato la stura a quella che può essere definita una giustizia per censo. Mi si obietterà: non è sempre stato così? Sì, certo, e sarebbe appunto una ragione in più per cercare di legiferare in senso contrario, invece di ufficializzare la cosa. Del resto, quella della responsabilità civile dei magistrati è stata, se ricordate, una delle grandi battaglie di B., e adesso non c'è certo da stupirsi che a portarla a compimento sia stato il suo delfino e naturale erede, così come non c'è da stupirsi che il Jobsact porti sul retro il marchio di fabbrica di B. Ma, come già ribadito, alle italiche genti bastano gli annunci, poi di quel che c'è dietro chi se ne frega? In fin dei conti siamo il paese in cui prosperano appunto i Berlusconi, i Salvini, i Grillo, gente che ha costruito sugli slogan la propria fortuna politica e che in qualsiasi paese un pelino meno pirla del nostro avrebbe trovato lavoro giusto come usciere. Ecco quindi che una giustizia che avvantaggerà i ricchi e i potenti viene spacciata come più giustizia per tutti e una riforma del lavoro che riporta i diritti dei lavoratori agli anni '50 del secolo scorso viene spacciata come "ammodernamento".
Intanto noi siamo impegnati a capire il colore di un vestito.
Sostanzialmente, Renzi ha dato la stura a quella che può essere definita una giustizia per censo. Mi si obietterà: non è sempre stato così? Sì, certo, e sarebbe appunto una ragione in più per cercare di legiferare in senso contrario, invece di ufficializzare la cosa. Del resto, quella della responsabilità civile dei magistrati è stata, se ricordate, una delle grandi battaglie di B., e adesso non c'è certo da stupirsi che a portarla a compimento sia stato il suo delfino e naturale erede, così come non c'è da stupirsi che il Jobsact porti sul retro il marchio di fabbrica di B. Ma, come già ribadito, alle italiche genti bastano gli annunci, poi di quel che c'è dietro chi se ne frega? In fin dei conti siamo il paese in cui prosperano appunto i Berlusconi, i Salvini, i Grillo, gente che ha costruito sugli slogan la propria fortuna politica e che in qualsiasi paese un pelino meno pirla del nostro avrebbe trovato lavoro giusto come usciere. Ecco quindi che una giustizia che avvantaggerà i ricchi e i potenti viene spacciata come più giustizia per tutti e una riforma del lavoro che riporta i diritti dei lavoratori agli anni '50 del secolo scorso viene spacciata come "ammodernamento".
Intanto noi siamo impegnati a capire il colore di un vestito.
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