Il buon Obama dice, dopo tutto il casino scoppiato con la storia delle intercettazioni, che riformerà la National Security Agency entro dicembre. Chi ha un po' di memoria, ricorderà che disse la stessa cosa quando promise, dopo l'ennesimo eccidio, di mettere mano alle norme che permettono a ogni americano di armarsi con la stessa facilità con cui va da McDonald's a comprarsi un hamburger.
Non mi sembra, se non mi sono nel frattempo perso qualcosa, che abbia potuto fare granché, in proposito, e, se tanto mi dà tanto, pure la riforma della NSA finirà in una bolla di sapone. Così come si sgonfierà, nel volgere di poco, tutto il putiferio - a mio avviso totalmente inutile e spesso utilizzato strumentalmente - di questi giorni.
lunedì 28 ottobre 2013
sabato 26 ottobre 2013
Incandidabilità etica
L'ANM definisce l'incandidabilità dei condannati una questione etica. Vero. Ma parlare di etica a un parlamento che pullula di indagati e imputati... insomma, è un po' come come parlare di fisica quantistica a Balotelli.
mercoledì 23 ottobre 2013
sabato 19 ottobre 2013
Interdetto
Il tipo, dopo un calcolo al ribasso ordinato dalla Cassazione, s'è beccato due anni di interdizione dai pubblici uffici. In altre parole, per due anni non potrebbe neppure essere assunto come dipendente comunale. I legali starnazzano e i galoppini protestano, dimenticando che in qualsiasi paese del mondo con una condanna definitiva sul groppone sei fuori dai giochi per sempre, altroché due anni.
Nel frattempo si pubblica l'elenco dei procedimenti giudiziari che riguarderanno il delinquente nel prossimo futuro. Una lista corposa, che la dice lunga sul tipo che per 20 anni è stato nelle stanze dei bottoni. Inevitabilmente, quindi, volenti o nolenti sentiremo ancora parlare, e molto, di lui e dei suoi guai. Insomma, non ce lo toglieremo facilmente dalle palle, a meno che non intervenga madre natura in preda a uno slancio di compassione.
Nel frattempo si pubblica l'elenco dei procedimenti giudiziari che riguarderanno il delinquente nel prossimo futuro. Una lista corposa, che la dice lunga sul tipo che per 20 anni è stato nelle stanze dei bottoni. Inevitabilmente, quindi, volenti o nolenti sentiremo ancora parlare, e molto, di lui e dei suoi guai. Insomma, non ce lo toglieremo facilmente dalle palle, a meno che non intervenga madre natura in preda a uno slancio di compassione.
venerdì 18 ottobre 2013
Fame e amenità varie
Mentre i giornali si trastullano allegramente con Santoro, lo stipendio di Fazio, gli screzi idioti e patetici tra Casini e Monti, la farsa della vicenda Priebke e amenità varie assortite, uno studio di Coldiretti certifica che 4.068.250 persone, nel nostro paese, non riescono più neppure a procurarsi da mangiare. "Erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto i 3,7 milioni nel 2012" scrive oggi il Corriere.
Forse è meglio guardare Santoro, va'...
Forse è meglio guardare Santoro, va'...
Santorate
Non so cosa è successo ieri sera da Santoro, se non quel poco che ho letto di sfuggita qua e là. Quel poco, comunque, è stato sufficiente a corroborare in me la convinzione di aver fatto bene, un paio d'anni fa, a smettere di guardare la tv.
giovedì 17 ottobre 2013
App blogger
Ho scoperto solo ora che blogger.com ha la relativa app per Android. Per i post che ho scritto finora via smartphone, ho utilizzato il browser del dispositivo, che è una cosa disumana.
Vabbe', il prossimo anno sarà peggio :)
mercoledì 16 ottobre 2013
Non era comunista
Vi ricordate di Antonio Esposito, il giudice di Cassazione oggetto per oltre un mese delle attenzioni morbose e del cancan in stile Mesiano degli sgherri di Sallusti perché ratificò la condanna definitiva di B. per frode fiscale? Tutto finito in una bolla di sapone, come del resto era ampiamente prevedibile.
lunedì 14 ottobre 2013
Concludendo
Lo so, l'hanno già scritto in 10.000, ma alla fine la conclusione è questa: per la chiesa cattolica Priebke e Piorgiorgio Welby sono uguali.
domenica 13 ottobre 2013
Alitalia spiegata da zio Tibia
C'è uno spassosissimo editoriale (mai letto uno di zio Tibia che non fosse men che divertente) di Sallusti sul Giornale di oggi. Si parla di Alitalia, argomento pericoloso e scivoloso sul quale il tapino dovrebbe andarci con una certa cautela, visto quello che il suo padrone combinò nel 2008. Ma la cautela, come è noto, non è certo prerogativa dei giornalisti prezzolati, i quali possono oltretutto contare sulla cortissima memoria che hanno le italiche genti, lettori del Giornale in particolare, e sparare così cazzate grosse come una casa nella certezza che pochi faranno poi le pulci alle suddette cazzate. Ecco quindi che, con una spavalderia degna di miglior causa, il prode editorialista dà fiato alle trombe così: "Pare che adesso ci tocchi pagare anche i debiti di Alitalia."
Bello. Peccati che i suddetti debiti, se proprio vogliamo dire le cose come stanno, li stiamo già pagando da anni, forse da decenni. Quello che si sa con un certo grado di certezza, è che dal 2008, anno in cui fallì la prima trattativa con Airfrance-Klm, la nostra compagnia di bandiera è pesata sullo stato italiano per quasi 4,5 miliardi di euro. Già questo basterebbe per mandare zio Tibia a zappare e per usare la pagina del Giornale su cui è stampato l'articolo come incarto per il pesce. Invece il poverino, in spregio a ogni forma di pudore, prosegue come se niente fosse. "La cassa è vuota, i debiti una montagna. I soci - una cordata di imprenditori che salvarono la compagnia dal fallimento cinque anni fa..."
I soci di cui vaneggia il poveretto non salvarono un bel niente, si misero in spalla la parte sana e redditizia di Alitalia (la famosa "good company", ché un po' di inglese fa sempre cool) e mollarono allo stato, cioè ai contribuenti, cioè a noi, la parte in perdita (l'altrettanto tristemente famosa "bad company"). Ma questo, i lettori del Giornale ovviamente non lo ricordano. Dopo il memorabile incipit, la chiusa del pezzo del poveretto non poteva essere da meno.
"Se ho capito bene, Alitalia non dovrebbe fallire, o finire in mani straniere, perché pagheremmo un prezzo caro sui flussi turistici. Può essere, non sono un tecnico, ma io credo che se uno straniero vuole visitare il Colosseo [...] lo farà a prescindere da che lingua parla chi lo trasporta. Del resto ognuno di noi, se deve viaggiare, cerca la soluzione più comoda al prezzo più conveniente senza fare tante storie."
Verissimo. Ma perché questa cosa Sallusti non l'ha fatta notare 5 anni fa, quando il suo padrone combinò il disastro, di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze, "perché Alitalia deve restare italiana"? Continua pure a farci ridere, zio Tibia.
Bello. Peccati che i suddetti debiti, se proprio vogliamo dire le cose come stanno, li stiamo già pagando da anni, forse da decenni. Quello che si sa con un certo grado di certezza, è che dal 2008, anno in cui fallì la prima trattativa con Airfrance-Klm, la nostra compagnia di bandiera è pesata sullo stato italiano per quasi 4,5 miliardi di euro. Già questo basterebbe per mandare zio Tibia a zappare e per usare la pagina del Giornale su cui è stampato l'articolo come incarto per il pesce. Invece il poverino, in spregio a ogni forma di pudore, prosegue come se niente fosse. "La cassa è vuota, i debiti una montagna. I soci - una cordata di imprenditori che salvarono la compagnia dal fallimento cinque anni fa..."
I soci di cui vaneggia il poveretto non salvarono un bel niente, si misero in spalla la parte sana e redditizia di Alitalia (la famosa "good company", ché un po' di inglese fa sempre cool) e mollarono allo stato, cioè ai contribuenti, cioè a noi, la parte in perdita (l'altrettanto tristemente famosa "bad company"). Ma questo, i lettori del Giornale ovviamente non lo ricordano. Dopo il memorabile incipit, la chiusa del pezzo del poveretto non poteva essere da meno.
"Se ho capito bene, Alitalia non dovrebbe fallire, o finire in mani straniere, perché pagheremmo un prezzo caro sui flussi turistici. Può essere, non sono un tecnico, ma io credo che se uno straniero vuole visitare il Colosseo [...] lo farà a prescindere da che lingua parla chi lo trasporta. Del resto ognuno di noi, se deve viaggiare, cerca la soluzione più comoda al prezzo più conveniente senza fare tante storie."
Verissimo. Ma perché questa cosa Sallusti non l'ha fatta notare 5 anni fa, quando il suo padrone combinò il disastro, di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze, "perché Alitalia deve restare italiana"? Continua pure a farci ridere, zio Tibia.
sabato 12 ottobre 2013
Dalla Lomellina con furore
Un carabiniere è stato ucciso nel novarese da un automobilista, mentre era intento ad aiutarne un altro a cambiare una gomma dopo una foratura. L'investitore viaggiava ad alta velocità ed era ubriaco, però era italiano, addirittura della Lomellina, quindi non sentiremo il Salvini, su Twitter, augurargli di crepare in galera, state tranquilli.
venerdì 11 ottobre 2013
La libertà di pensiero spiegata da Radio Maria
"Padre Livio (Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, ndr) ritiene che non si possa essere conduttori di Radio Maria e, contemporaneamente, esprimere critiche sul Papa".
Non fa una piega, mi pare, no?
Non fa una piega, mi pare, no?
Tocca alle poste
Dopo le ferrovie, opzione cassata da Moretti, si pensa di far entrare Poste italiane dentro Alitalia, per tentarne il salvataggio. Lupi si affretta a precisare che "non si tratta di aiuto di stato" (infatti è noto che il 100% del capitale di Poste italiane non è detenuto dallo stato, ma dai venusiani).
Siamo al ridicolo, sia con Alitalia che con le carceri. Due problemi che si sono incancreniti nel corso degli anni perché affrontati sempre con soluzioni tampone, provvisorie, come del resto l'italica politica ci ha da sempre abituati.
Siamo al ridicolo, sia con Alitalia che con le carceri. Due problemi che si sono incancreniti nel corso degli anni perché affrontati sempre con soluzioni tampone, provvisorie, come del resto l'italica politica ci ha da sempre abituati.
giovedì 10 ottobre 2013
Vietato pensare autonomamente?
Che cavolo c'entra "l'abolizione del reato di clandestinità non è nel programma"? E allora? È un programma di governo o la sacra Bibbia? E i grillini in parlamento cosa sono, persone a cui è permesso pensare o marionette in mano a te e Casaleggio? Va' a cagare, Grillo, te e chi t'ha votato.
Me compreso.
Me compreso.
mercoledì 9 ottobre 2013
martedì 8 ottobre 2013
Motor Show
La prossima edizione del Motor Show sarà annullata per "l'assenza di case automobilistiche".
Direi che il tutto ha una sua coerenza. Sarebbe come organizzare il Salone del libro di Torino senza i libri.
Direi che il tutto ha una sua coerenza. Sarebbe come organizzare il Salone del libro di Torino senza i libri.
Altroché le escort
Alitalia è di nuovo sull'orlo della bancarotta. Vi ricordate ciò che successe nel 2008? La compagnia di bandiera italiana stava per essere rilevata da Airfrance per un miliardo e mezzo di euro, l'accollo di tutti i debiti, il mantenimento dell'occupazione e la garanzia della sua autonomia aziendale.
Arrivò il solito noto, quello de "l'Italia è il paese che amo", il quale, in nome di una anacronistica e impossibile difesa dell'italianità, divise la compagnia in "bad company" (tutto ciò che rappresentava debito) e "good company" (tutto ciò che era attività). I debiti se li accollò il ministero del tesoro (cioè lo stato, cioè noi) e l'attivo fu acquisito dalla cosiddetta cordata di imprenditori amici. Oggi siamo ancora qui, con Alitalia ancora in bancarotta e Airfrance che potrebbe di nuovo rilevarla per una minima parte di quanto mise sul piatto nel 2008. Scriveva linkiesta.it a fine settembre:
"Si può calcolare che fra mancati investimenti dall’estero, debiti non pagati dalla bad company ai creditori – quasi tutti italiani – e costo della respirazione bocca a bocca per tenere in vita la nuova compagnia, il rifiuto dell’offerta Air France-Klm abbia finito col costarci almeno quattro miliardi e mezzo. E ora Alitalia passa comunque sotto il controllo dei franco-olandesi, con cinque anni di ritardo e a condizioni molto peggiori."
E tutti a incazzarsi per le cene eleganti, le mignotte, le società offshore. È per cose come questa che bisognerebbe incazzarsi davvero col delinquente, altroché le mignotte!
Arrivò il solito noto, quello de "l'Italia è il paese che amo", il quale, in nome di una anacronistica e impossibile difesa dell'italianità, divise la compagnia in "bad company" (tutto ciò che rappresentava debito) e "good company" (tutto ciò che era attività). I debiti se li accollò il ministero del tesoro (cioè lo stato, cioè noi) e l'attivo fu acquisito dalla cosiddetta cordata di imprenditori amici. Oggi siamo ancora qui, con Alitalia ancora in bancarotta e Airfrance che potrebbe di nuovo rilevarla per una minima parte di quanto mise sul piatto nel 2008. Scriveva linkiesta.it a fine settembre:
"Si può calcolare che fra mancati investimenti dall’estero, debiti non pagati dalla bad company ai creditori – quasi tutti italiani – e costo della respirazione bocca a bocca per tenere in vita la nuova compagnia, il rifiuto dell’offerta Air France-Klm abbia finito col costarci almeno quattro miliardi e mezzo. E ora Alitalia passa comunque sotto il controllo dei franco-olandesi, con cinque anni di ritardo e a condizioni molto peggiori."
E tutti a incazzarsi per le cene eleganti, le mignotte, le società offshore. È per cose come questa che bisognerebbe incazzarsi davvero col delinquente, altroché le mignotte!
lunedì 7 ottobre 2013
C'è Google, eventualmente
Circolano due bufale, in rete, in queste ore:
1) Il ministro Kyenge che avrebbe suggerito di utilizzare i nostri cani e i nostri gatti per sfamare gli immigrati.
2) La Bossi-Fini che punirebbe per favoreggiamento all'immigrazione clandestina anche chi corre in soccorso dei barconi, tipo i pescatori, ad esempio.
Sono due bufale. I link non ve li metto, se volete ve li cercate. Solo un suggerimento: prima di ripubblicare a mo' di pappagallo qualsiasi scemenza scorra nell'home page di fb, fate un controllino, Google è lì apposta.
1) Il ministro Kyenge che avrebbe suggerito di utilizzare i nostri cani e i nostri gatti per sfamare gli immigrati.
2) La Bossi-Fini che punirebbe per favoreggiamento all'immigrazione clandestina anche chi corre in soccorso dei barconi, tipo i pescatori, ad esempio.
Sono due bufale. I link non ve li metto, se volete ve li cercate. Solo un suggerimento: prima di ripubblicare a mo' di pappagallo qualsiasi scemenza scorra nell'home page di fb, fate un controllino, Google è lì apposta.
domenica 6 ottobre 2013
Vitalizi
Se volete incazzarvi un pochino, l'Espresso pubblica in ordine alfabetico l'elenco di tutti gli ex parlamentari che godono di un vitalizio, compresi importo del medesimo e numero di anni di servizio impiegati per raggiungerlo. Da notare, tra le altre cose, che tutti quelli che hanno raggiunto almeno 5 anni di attività parlamentare - se non ricordo male sono i minimi indispensabili per averne diritto - prendono tutti più di 2000 euro al mese.
sabato 5 ottobre 2013
venerdì 4 ottobre 2013
(...)
SMS da Vodafone: "La sua Vodafone Unlimited è appena stata rinnovata al costo di 12 euro".
A dire la verità, questo piano tariffario lo sottoscrissi nel Natale scorso, mi pare, al costo di 11,90 euro/mese. E così è sempre stato. Da domani, invece, 12 euro.
Ora, non è ovviamente per i miseri 10 centesimi in più al mese. Però, se magari mi avessero avvisato preventivamente, sarei stato un pelino più contento.
giovedì 3 ottobre 2013
Lampedusa
Credo che lo spettacolo più avvilente, dopo ciò che è successo a Lampedusa, sia il patetico rimpallo di responsabilità tra i politici.
mercoledì 2 ottobre 2013
martedì 1 ottobre 2013
(...)
Quelli del Giornale dovranno darsi parecchio da fare, nel prossimo futuro. Fango e metodo Boffo per oltre 40 senatori... una faticaccia.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Perché siamo come siamo?
Sto leggendo un interessantissimo saggio di Guido Barbujani: Sillabario di genetica per principianti . A un certo punto mi sono imbattuto ne...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...