martedì 19 novembre 2024

Perché siamo come siamo?

Sto leggendo un interessantissimo saggio di Guido Barbujani: Sillabario di genetica per principianti. A un certo punto mi sono imbattuto nelle pagine che ripubblico qui sotto in cui il grande genetista spiega perché noi esseri umani abbiamo mediamente queste dimensioni e non altre. È una domanda che può apparire strana, sicuramente non di quelle a cui la gente pensa con più frequenza, ma è comunque una domanda che io mi pongo da tempo. Ecco, casualmente mi sono imbattuto nella risposta.




Un altro argomento affascinante trattato nel libro riguarda i motivi per cui una parte (minoritaria) dell'umanità, tra cui noi europei, continua tranquillamente a digerire il latte anche dopo lo svezzamento, mentre un'altra parte (molto maggioritaria) di umanità no. C'entrano l'evoluzione, la selezione naturale e il Neolitico, ma non ho voglia di scrivere lo spiegone qui, o vi comprate il libro (e vale la pena perché Barbujani è un grande divulgatore e scrive in maniera accattivante), o vi cercate la risposta in rete :-)

I miserabili

Ieri due esponenti di spicco della destra hanno fatto esternazioni che hanno sollevato parecchie discussioni. Rita Dalla Chiesa, dopo aver appreso i risultati delle regionali in Emilia-Romagna, ha sbottato con un "Alla prossima alluvione se ne ricorderanno". Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione, partecipando alla presentazione della fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, ha detto che il patriarcato è finito nel 1975 con la riforma del diritto di famiglia (come se una cultura e un inconscio collettivo si potessero estinguere per legge), e ha aggiunto che le violenze sessuali sono da collegare all'immigrazione clandestina.

Ecco, io quando leggo queste cose, e purtroppo se ne leggono tante di simili, mi sento di concordare con Mantellini.

lunedì 18 novembre 2024

Emilia-Romagna

Poi ci sarà tempo per le analisi e le valutazioni approfondite, ma al momento la notizia, bellissima notizia, è che Michele de Pascale, a guida della coalizione di centrosinistra, ha vinto le elezioni regionali qui in Emilia-Romagna. Una vittoria con un margine chiaro e ampio. Avevo alcuni timori sul fatto che questa volta la destra potesse prendersi la regione e sono contento che questi timori si sono rivelati infondati.

Mentre scrivo questo post, in Umbria i candidati di centrodestra e centrosinistra sono praticamente appaiati ed è difficile prevedere chi la spunterà. Una vittoria del centrosinistra anche in questa regione sarebbe un ottimo modo di chiudere la giornata. Incrociamo le dita.

sabato 16 novembre 2024

L'intima gioia

L'intima gioia che prova Delmastro (per i forti di stomaco qui c'è anche il video) all'idea di incalzare, di non lasciare neppure respirare chi si trova dietro il vetro dei nuovi suv consegnati alla polizia penitenziaria è l'ennesima dimostrazione del livello generale di disumanità, di abisso etico e baratro istituzionale cui siamo giunti oggi.

L'intima gioia di Delmastro all'idea di maltrattare un detenuto fa il paio, almeno a livello mediatico-comunicativo, con la presumibile intima gioia di Salvini alla notizia, qualche tempo fa, dell'uccisione da parte della polizia dello straniero che davanti alla stazione di Verona si era scagliato con un coltello contro gli agenti, soddisfazione espressa dal suo famoso "non ci mancherà".

Il sottosegretario Delmastro è noto per essere molto vicino alle istanze della polizia penitenziaria e poco o nulla a quelle dei detenuti, e senza neppure nasconderlo. Quando nell'agosto scorso si recò in visita alle carceri di Brindisi e Taranto incontrò gli agenti ma evitò di vedere i detenuti adducendo la motivazione che le sue deleghe non riguardano loro ma solo i poliziotti.

Tutto questo mentre qualche giorno fa si è suicidato nell'indifferenza generale l'80esimo detenuto di quest'anno nelle carceri italiane. Le carceri italiane sono da decenni dei lager a causa del loro livello di sovraffollamento. I richiami e le procedure di infrazione aperte dall'Europa per questo motivo sono molteplici ma non frega niente a nessuno, tranne che a Mattarella, il quale ogni tanto cerca invano di richiamare l'attenzione su questo dramma.

Ma in carcere ci stanno gli ultimi, i delinquenti, i drogati, i ladri (quelli da strada, quelli in giacca e cravatta e colletto bianco il carcere generalmente lo sfangano). Quindi, chi se ne frega? E comunque il tema delle carceri-lager non porta e non ha mai portato voti, quindi perché occuparsene?

Gianrico Carofiglio

Di solito non seguo granché i dibattiti politici televisivi, tranne quando, gironzolando qua e là su internet, vengo a sapere che qualche trasmissione ospita un personaggio che a me piace. È il caso di Piazza Pulita di giovedì scorso, che ha ospitato Gianrico Carofiglio. È uno scrittore che a me piace non solo per i suoi romanzi (la saga dell'avvocato Guerrieri l'ho divorata) ma anche per i suoi saggi, tra i quali cito il bellissimo Della gentilezza e del coraggio (ne avevo scritto qui). 

Nella puntata di Piazza Pulita in questione, Carofiglio si è trovato a dibattere con Italo Bocchino, che è un po' come contrapporre Carlo Rubbia col mago Otelma. Non perché Bocchino sia meno intelligente di Carofiglio, intendiamoci, semplicemente perché il direttore del Secolo d'Italia ha l'ingrato compito di dover presenziare a ogni trasmissione televisiva in veste di difensore ufficiale di Giorgia Meloni e del suo governo, e a volte per adempiere a questa missione deve giustificare fatti e perorare cause, spesso al limite dell'assurdità, a cui probabilmente nemmeno lui crede. Da ciò l'impressione di minore intelligenza.

Ma il dibattito tra i due perché è interessante? Perché mostra come meglio non si potrebbe la differenza tra la verità dei fatti e la propaganda. In più, lo scrittore si diverte (si fa per dire) a evidenziare in diretta le fallacie retoriche e le mistificazioni del suo interlocutore, fallacie retoriche e mistificazioni su cui si basa gran parte della comunicazione politica attuale e che Carofiglio descrive esaustivamente nel saggio citato poc'anzi.

Se riuscite a sopportare le tonnellate di pubblicità che La7 manda in onda, la chiacchierata tra Carofiglio e Bocchino la trovate qui a partire dal minuto -1:54:00.

giovedì 14 novembre 2024

Chi è Salvini

Per capire bene chi (o cosa) è Salvini è sufficiente recuperare la puntata di Otto e mezzo di ieri sera (qui c'è il podcast). Non serve altro. Lì c'è tutto il Salvini che conta: mai una risposta nel merito a ciò che gli è stato chiesto; mai una risposta precisa a precisa domanda. Mai, neanche per sbaglio. Anzi sì, in un unico caso ha risposto nel merito, quando la conduttrice gli ha chiesto conto del suo operato per contrastare il disastro dei treni in Italia, al che lui ha risposto che con questo governo i cantieri sulle linee ferroviarie sono aumentati (poi non so se sia vero, ma è solo per segnalare l'unico caso di pertinenza della risposta con la domanda). 

Per il resto, nulla assoluto, se non il solito, patetico disco rotto sui magistrati comunisti, la difesa dei confini e via andare. La sua parola d'ordine per la gestione delle domande scomode è da sempre la stessa: divagare, parlare d'altro, tirare in ballo cose che non c'entrano niente col merito della questione, per poi buttarla in caciara dimostrando, tra l'altro, una ignoranza allo stato brado su alcune tematiche come quella delle leggi che regolano l'accoglienza dei migranti (in un passaggio è riuscito a dire che i migranti vengono mandati in Albania perché le Questure li riconoscono come delinquenti. Sì, l'ha detto davvero). 

Rimane lo sconforto, generato dalla presa di coscienza che un personaggio simile occupa da decenni posizioni apicali nella gestione della cosa pubblica del nostro paese.

martedì 12 novembre 2024

Dove sono i sovranisti?

Se fossimo un paese in cui il patriottismo serio ha ancora un valore, un minuto dopo la frase di Musk sui giudici italiani il governo avrebbe aperto una crisi diplomatica. E invece silenzio, a parte Salvini che esulta per ciò che ha detto il magnate. Chissà dove sono tutti i sovranisti, tutti i patrioti, tutti quelli che per anni ci hanno fracassato le appendici pendule con "padroni a casa nostra!" e simili. Probabilmente sono tutti a sbavare per un selfie col magnate.

Citando Alessandro Capriccioli: "Che fine tragicomica abbiamo fatto".

Perché siamo come siamo?

Sto leggendo un interessantissimo saggio di Guido Barbujani: Sillabario di genetica per principianti . A un certo punto mi sono imbattuto ne...