giovedì 16 gennaio 2025

Ritocchini

Al di là del latino, delle filastrocche, delle poesie imparate a memoria e tutto il resto, non si può non notare come ogni ministro dell'istruzione di ogni governo, di qualunque colore, proponga sempre una sua "riforma" della scuola indirizzata più a lasciare un'impronta di sé che a migliorare il sistema dell'istruzione. O almeno questa è la mia impressione. Un po' come un cane - mi si passi l'immagine poco elegante - che piscia su un lampione per marcare il territorio.

Nello specifico non so se ciò che vuole fare Valditara sia valido o no, lo sa sicuramente meglio di me chi nella scuola ci lavora e ci vive, ma si tratta comunque di ritocchi. Non si è ancora visto un ministro dell'istruzione col coraggio di fare rivoluzioni come ad esempio mettere mano alla fatiscenza di tantissimi plessi scolastici, riorganizzare i cicli di studio, il monte ore, proporre aumenti di stipendio per gli insegnanti in modo da avvicinarli agli emolumenti degli altri paesi d'Europa; oppure risolvere il problema del sovraffollamento delle classi, dal momento che con aule di 30 studenti è esclusa a priori qualsiasi possibilità di seguire ognuno di essi anche in un percorso educativo, oltre al semplice passaggio di nozioni.

Insomma non si vedono all'orizzonte rivoluzioni. Si vedono ritocchini di volta in volta buttati lì giusto per legare il proprio nome di ministro a qualcosa, mentre invece servirebbe ben altro.

lunedì 13 gennaio 2025

Di chi è la colpa

Per Trump e il suo degno compare Elon Musk il cambiamento climatico non c'entra niente coi disastrosi incendi californiani, c'entra la teoria gender e il fatto che il capo dei vigili del fuoco della metropoli californiana è una donna, per di più omosessuale.
Non sono chiacchiere di clienti di bar un po' alticci, sono dichiarazioni pubbliche del presidente degli USA e del suo fidato consigliere. Per dire in che mani sono gli americani (e anche noi).

domenica 12 gennaio 2025

Curious Ruminant

"Needle matches spark my fires, dissenting voices from steeple spires, ring out across the woody hills..." 

Tra le cose belle che possono capitare in una giornata c'è la scoperta di un nuovo album dei Jethro Tull, una delle più grandi band di progressive rock mai comparse sul pianeta. Il brano qui di seguito è il primo estratto di questo album ed è favoloso già al primo ascolto. 

L'ho ascoltato e riascoltato più volte. C'è dentro tutto il Ian Anderson che conosciamo: il suo flauto traverso, il suo modo di comporre musica. E poi c'è quella chitarra che tesse la trama di tutto il brano e che a tratti sale in superficie e diventa dirompente assolo. Un assolo che entra dentro e quasi ferisce. Anche il testo è molto bello. Una riflessione sul tempo che passa, sul senso della nostra presenza qui. Nel video a un certo punto compaiono Jung e Freud, e Ian Anderson sa perché ci sono. 

I Jethro Tull di Ian Anderson sono ancora esempi di musica vera, autentica, musica con la M maiuscola in mezzo al nulla di oggi. Il cielo ce li preservi ancora per tanti anni, anche se i Tull l'immortalità l'hanno già raggiunta da tempo.


Milano

Leggo nel romanzo La stazione, di Jacopo De Michelis, che Milano fu fondata dai Celti nel sesto secolo avanti Cristo. La leggenda narra che una tribù celtica guidata da re Belloveso raggiunse la pianura padana seguendo una scrofa semilanuta, decidendo di edificare una città nel punto in cui l'animale si fermò per abbeverarsi a una sorgente.

I druidi celtici avevano identificato in quel luogo un "medhelan", ossia un centro di perfezione in cui la convergenza di una serie di coordinate fisiche, astrali e spirituali rendeva particolarmente forte la presenza del divino. L'etimologia dell'antico nome romano di Milano, Mediolanum, deriva proprio dal celtico "medhelan".

Anche dal più scalcinato dei romanzi si può imparare qualcosa.

mercoledì 8 gennaio 2025

Annessioni

Sentire parlare di annessioni è sempre un po' inquietante, riporta alla mente la politica delle annessioni di Hitler per ricostituire la Grande Germania, politica che poi avrebbe condotto alla seconda guerra mondiale. Tuttavia non darei troppo peso alle farneticazioni di quello squilibrato. È noto che i presidenti americani hanno pochissimo potere e l'elenco delle cose che Trump avrebbe voluto fare nella sua amministrazione precedente ma gli sono state negate è piuttosto lungo.

Diciamo che io darei a ciò che dice Trump lo stesso peso che si dà alle uscite del noto cazzaro da bar di casa nostra.

sabato 4 gennaio 2025

Profondo inverno

 



Oggi la temperatura non riesce a salire sopra i 4°, mentre durante la notte è scesa sotto lo zero. È scesa anche la nebbia, che avvolge tutto in una specie di magma indistinto e lattiginoso e che farà sì che il buio arrivi ancora prima del solito. Siamo probabilmente nel punto più profondo dell'inverno.

Io, comunque, alla mia camminata non rinuncio. :-)

martedì 31 dicembre 2024

Cosa ricorderò



Tra le cose peggiori che ricorderò di questo 2024 ci sarà il genocidio dei palestinesi. Sembra banale, scontato, ma non lo è se ci si pensa. È la prima volta nella storia umana che un esercito di una sedicente democrazia stermina scientemente un altro popolo nell'era dei social, quindi sotto gli occhi di tutti. E nessuno dice niente. Tutti fanno finta di niente. 

Pazienza i nostri governanti, ché lo sappiamo da che parte stanno, ma tutto tace anche dall'altra parte. Dov'è la Schlein? Ha mai detto una parola sul massacro dei palestinesi? Dove sono i Bonelli, i Conte? Dove sono tutti? Possibile che sia rimasto solo il papa a denunciare ciò che succede da più di un anno a Gaza? Possibile che nessuno neppure in Europa dica una parola? Dove sono i Macron, gli Scholz, i Sáncez, le Von der Leyen? Tutti sempre così solerti a riempirsi la bocca di diritti umani e a condannare Putin quando massacra civili in Ucraina, tutti così silenziosi quando Netanyahu massacra decine di migliaia di civili palestinesi, bambini, donne, anziani. Tutti così silenti mentre bombarda quartieri residenziali, ospedali, scuole, università, campi profughi. Tutti così silenti mentre fa morire bambini di freddo, di fame, di malattie; mentre uccide medici, infermieri, operatori dell'informazione sul campo (sono oltre 200 i giornalisti ammazzati da Israele da quando è iniziato il genocidio). Tutti cosi silenti mentre i soldati israeliani bloccano ai valichi i camion con cibo, medicinali, coperte, aiuti.

Tutti zitti. Coi pochi che osano dire qualcosa immancabilmente accusati di antisemitismo, un'accusa che prima di essere un'accusa è un insulto all'intelligenza e che serve a mascherare la falsa coscienza di chi la lancia. Il 2024 sarà ricordato dagli storici del futuro come l'anno del genocidio dei palestinesi, così come oggi ricordiamo il genocidio degli armeni, degli ebrei - sì, degli ebrei - e di tutti gli altri popoli massacrati nel corso della storia nell'indifferenza generale.

Ritocchini

Al di là del latino, delle filastrocche, delle poesie imparate a memoria e tutto il resto, non si può non notare come ogni ministro dell...