giovedì 17 ottobre 2024

La (non) fine della storia



Stamattina, mentre camminavo sulle colline dietro a casa mia (quello che vedete nella foto è Palazzo Marcosanti), ascoltavo una recentissima lezione di Dario Fabbri, che ripubblico qui sotto.

L'idea di raccontare come il mondo fuori dall'occidente vede il problema planetario del cambiamento climatico è un escamotage per raccontare quanto è diverso da noi il mondo là fuori. Una diversità che noi non riusciamo a cogliere (figurarsi a comprendere) perché immersi in una pedagogia collettiva tramite cui abbiamo interiorizzato il fatto, non vero, che la storia è finita, che noi siamo il punto più alto raggiunto dalla civiltà umana, che gli altri là fuori, poverini, anelano tutti a vivere come noi e se non lo fanno è perché c'è un cattivo che glielo impedisce, oppure perché sono un po' tonti ma prima o poi vedranno la luce.

Drammatico anche il racconto dei danni provocati dal fatto che la storia oggi non si studia più e che quindi, non conoscendola, siamo portati a pensare in modo leaderistico invece che collettivo, mentre invece non sono i leader che determinano il corso delle vicende umane ma, come diceva anche De Gregori, "è la gente che fa la storia", e i vari leader non sono nient'altro che il prodotto della volontà popolare, anche quando sono dittatori.

Mi piace ascoltare chi mette in crisi i convincimenti assodati, gli stereotipi stantii, le idee incancrenite, i luoghi comuni elevati a principi che per pigrizia mentale evitiamo di mettere in discussione.


mercoledì 16 ottobre 2024

Bruno Vespa e il vino


Che Bruno Vespa sia esperto di vini è noto, dal momento che ne è anche produttore, e quando afferma che il rosso fa bene al cuore... come si fa a non dargli istintivamente ragione? D'altra parte che un bicchierino dopo cena sia in qualche modo salutare non è raro neppure sentirlo dire da qualche medico.

Peccato che non sia così e che l'OMS da almeno 30 anni abbia inserito l'alcol nel gruppo 1 degli alimenti potenzialmente cancerogeni e dannosi per il cuore per l'essere umano, sottolineando come anche la tanto decantata "modica quantità" non abbia alcunché di benefico. L'unica quantità di alcol che apporta reali benefici è 0.

Questo non significa che non si debba bere vino. Se si vuole bere perché il sapore piace e lo si fa in maniera consapevole, benissimo, ma appellarsi a inesistenti benefici come scusa per pulirsi la coscienza, anche no. E vale naturalmente anche per Lollobrigida.

martedì 15 ottobre 2024

Il blog maggiorenne

18 anni fa scrivevo il primo post di questo blog, che in ossequio ai canoni di noi umani diventa quindi maggiorenne. In 18 anni sono cambiate un sacco di cose a ogni livello. Le mie figlie erano relativamente piccole, io ero ancora sposato, facevo lo stesso lavoro che faccio oggi ed ero un attivo 36enne che leggeva libri, suonava e amava scrivere. Cose queste che comunque, bene o male, faccio ancora oggi.

Quando lo aprii, il blog, nato negli USA nel 1997, era lo strumento informatico più diffuso e utilizzato per scrivere online. Ne nascevano come funghi e la cosiddetta "blogosfera" era un ambiente vivace e dinamico. Dal 2009 cominciò il loro irreversibile declino, provocato soprattutto dall'immenso successo dei social network Facebook e Twitter. Sopravvissero in qualche modo i blog tematici, ma quelli generalisti lentamente se ne andarono.

Oggi i pochi blog ancora attivi sono gestiti da alcuni disperati, come lo scrivente, che li tengono ancora in vita non si sa bene perché. (No, vabbe', in realtà alcuni blog hanno ancora una certa vitalità e un certo successo e quindi chi li gestisce continua ad aggiornarli.)

Nel corso di tutti questi anni sono stato più volte lì lì per chiuderlo pure io, poi alla fine ho sempre rimandato il de profundis e ancora continuo a scriverci. I social vanno, vengono, ho chiuso e riaperto più di un account sia su Twitter che su Facebook, ma il blog è sempre stato un piccolo punto fermo che non ho mai abbandonato, probabilmente anche perché qui ci sono i miei racconti e molti pezzi di vita. Anche nei periodi in cui non stavo sui social, qua bene o male scrivevo sempre, e credo che continuerò a farlo, nonostante ancora oggi ogni tanto mi venga voglia di chiudere tutto e ciao.

Ma chiuderlo adesso che è diventato maggiorenne sarebbe un peccato, no? :-)

I primi 16

Una nave militare italiana ha deportato oggi i primi 16 migranti in Albania, mentre negli ultimi tre giorni sono sbarcate in Italia più di 1600 persone

Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro per capire come questo sistema non serva assolutamente a niente ma sia solo puro teatro. Chi invece vuole approfondire un po', conoscere dati, cifre e costi di questa inutile follia può dare una letta qui e chiedersi quante cose più utili si sarebbero potute fare nella sanità, nella scuola, nei servizi, con tutti quei soldi gettati letteralmente al vento.

Ma viviamo nella civiltà della teatralità, dell'immagine, per cui quando un telegiornale mostra una nave e racconta che con quella nave si stanno portando via i migranti dall'Italia, quindi il problema è risolto, tanti ci credono e sono contenti. E a sua volta anche chi governa è contento pensando a come è facile, oggi, dare a bere qualsiasi cosa con pochissima fatica.

domenica 13 ottobre 2024

Il Signore degli Anelli

 



La prossima settimana sarò in ferie e ho pensato di approfittarne per iniziare, finalmente, quello che è universalmente considerato il capolavoro di Tolkien. Sono più di 1300 pagine di avventure di Frodo e soci e, data la quantità di personaggi e situazioni raccontate, ho già approntato un figlio bianco A4 e una matita per segnarmi nomi e funzioni delle figure principali del racconto, onde evitare di perdermi.

Questa edizione della RCS Libri del 2000 è tradotta dall'inglese da Vicky Alliata e la trovai l'anno scorso su una bancarella di libri usati qua a Santarcangelo, in ottime condizioni. Altri libri di questa corposità che ho letto recentemente sono It, di King, e Il conte di Montecristo, di Dumas, a loro modo due capolavori.

E niente, ci provo e poi vi dico.

venerdì 11 ottobre 2024

Dopo 50 anni

È incredibile il livello di malafede di chi accusa di antisemitismo chiunque critichi il governo israeliano. E non mi riferisco ai commentatori da social, ché lì spesso è proprio questione di tare culturali/cognitive, mi riferisco a politici, giornalisti, personaggi pubblici in genere, perlopiù appartenenti a una certa area politica. 

È pura malafede, nient'altro.

Sono passati più di 50 anni da quando Abba Eban, cofondatore del sionismo, postulò la teoria secondo cui tra antisionismo e antisemitismo non esiste alcuna differenza, con ciò dando a intendere che chiunque critichi le politiche di Israele è automaticamente un antisemita. Oggi quella dottrina, sempre rimasta piuttosto dormiente nel corso dei decenni, è rinata a nuovo fulgore. È come se fosse stata risvegliata dal letargo in cui avrebbe meritato di restare, e ci sguazza allegramente chi ha tutto l'interesse, strumentale, ad alimentare questa capziosa commistione. 

Lo so che oggi è tutto bianco o nero e le sfumature che stanno in mezzo non esistono più, ma chi ha ancora un minimo di onestà intellettuale non può cascarci. Criticare le politiche di Israele è una cosa, l'antisemitismo un'altra. Punto.

giovedì 10 ottobre 2024

Adesso è un criminale di guerra


Adesso che l'esercito israeliano spara su soldati italiani, dalle parti del governo si accorgono che Netanyahu è un criminale di guerra che viola il diritto internazionale (Crosetto) e che si tratta di un atto inammissibile (Meloni).

Non se ne sono accorti in un anno di genocidio, con più di 50.000 civili palestinesi massacrati, se ne accorgono adesso che sparano due colpi contro i nostri soldati.

Sono vergognosi.

La (non) fine della storia

Stamattina, mentre camminavo sulle colline dietro a casa mia (quello che vedete nella foto è Palazzo Marcosanti ), ascoltavo una recentissim...