sabato 26 novembre 2011

Intransigenze

Leggo che Ratzinger si è avventurato in alcune dichiarazioni sul tema della pedofilia; argomento che, come è noto, da certe parti è sempre un qualcosa che assomiglia a un campo minato. Tra queste dichiarazioni, particolarmente interessante mi sembra questa: "così come la Chiesa è giustamente tenuta a esigere norme di comportamento a questo riguardo, tutte le altre istituzioni, senza eccezioni, dovrebbero essere tenute alle stesse regole".

Messa giù in questo modo, sembra quasi che tutte le suddette istituzioni (quali?) di cui parla Ratzinger hanno l'obbligo di osservare certe regole in virtù del fatto che pure la Chiesa le segue. Per essere più chiari: la Chiesa sul tema della pedofilia non transige, quindi devono essere intransigenti anche gli altri.

Se non ho preso un abbaglio e se il Ratzinger-pensiero è effettivamente questo, vorrei sommessamente fare presente che la pedofilia è un reato penale perseguito in tutti i paesi del mondo. Ed è perseguito in qualunque ambito o istituzione venga scoperto. E, aggiungo, veniva perseguito da ben prima che la chiesa, dopo decenni di spostamenti di preti a destra e a manca, si desse certe regole di comportamento che oggi sbandiera come se fossero l'apripista che tutti dovrebbero seguire.

Insomma, almeno su questo Ratzinger dovrebbe avere il buon senso di tacere, visto che sulla suddetta intransigenza la chiesa ha ben poco da insegnare.

2 commenti:

  1. se il nostro amico Ratzy intendeva dire che tutte le istituzione devono essere rigorose nel selezionare le persone che stanno a contatto con i minori e non tentare di insabbiare eventuali episodi di pedofilia gestendoli al proprio interno allora siamo d'accordo

    ma perchè ho l'impressione che non volesse proprio dire questo? :-)

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  2. Forse perché all'evidenza non può sfuggire neppure Ratzinger.

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