giovedì 30 settembre 2010

Leggi (ad personam) in eterno movimento

No, dico, non penserete che ci abbia rinunciato? Alle leggi ad personam intendo. C'è stato parecchio casino in questi giorni, tra più o meno verosimili scoop su case a Montecarlo e discorsi-bufala del premier in Parlamento. Ed è possibile che qualcuno si sia dimenticato. Lui no di sicuro. A rinfrescarci la memoria ci ha pensato questa mattina Liana Milella su Repubblica.

Al momento il premier è impensierito da almeno due urgenze (urgenze sue, non nostre, come al solito): lo scudo ai suoi processi e il tentativo di bloccare il risarcimento che Fininvest deve alla Cir di De Benedetti per il famoso lodo Mondadori. Per entrambi occorre trovare al più presto una soluzione; una per bloccare i processi a Milano fino a fine legislatura e una per bloccare il maxi risarcimento da 500 milioni di euro a De Benedetti.

Per i processi milanesi, come sapete già, si sta studiando un allungamento del legittimo impedimento per consentire nel frattempo di portare a casa il lodo Alfano costituzionale (con l'opzione sempre pronta del processo breve). Per la questione del maxi risarcimento alla Cir di De Benedetti la faccenda è un po' più complicata. Si vorrebbe provare qui una sorta di "processo breve" anche per la cause civili, e tentare di ammazzare il procedimento civile Fininvest/Cir con la scusa ormai famosa della "ragionevole durata" dei procedimenti. Il problema, però, è sempre quello: quante cause non arriverebbero a sentenza? O meglio: quante persone non avranno giustizia, per l'estinzione della loro causa, perché bisogna cancellare quella del premier?

Insomma, anche se non ne parla più nessuno, la macchina delle leggi ad personam è sempre in movimento.

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