lunedì 13 settembre 2010

Veltroni: "gruppi autonomi in Parlamento" (e risate a ruota libera)

Guardate che quelli del Pd sono fantastici. No, dico davvero. Rendetevi conto: c'è un centrodestra che è alle prese con la più grossa crisi interna dall'inizio della legislatura. C'è il problema della defezione dei finiani, il problema di riuscire a rimediare una maggioranza sufficiente a garantire la fiducia al governo a fine settembre, c'è il problema, sempre presente, delle grane giudiziarie di molti esponenti di primissimo piano del Pdl.

In una situazione di questo genere, in qualsiasi paese del mondo l'opposizione cosa farebbe? Cercherebbe di mettersi insieme, di costruire alleanze, seppellire vecchie ruggini in nome dell'interesse comune, stringere accordi magari coi centristi. E invece il Pd cosa fa? Litiga. Si divide. Bersani da una parte, Veltroni dall'altra (ma non doveva andare in Africa?). D'Alema da una parte, Vendola dall'altra. Fino all'ipotesi - udite udite - di costituire gruppi autonomi in Parlamento.

"Sull'esempio dei finiani", va blaterando Veltroni. Dimenticando che il centrodestra è sopravvissuto (anche se ancora non si sa per quanto) alla scissione dei finiani perché aveva 100 deputati in più alla Camera e 30 Senatori in più al Senato rispetto al centrosinistra.

Poi dicono che la satira è in crisi.

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