Lo so, si scrive sempre che il partito vincitore in assoluto è quello dell'astensionismo, ma questa volta a buonissima ragione, dal momento che per la prima volta nella storia delle tornate elettorali i votanti non hanno raggiunto il 50 per cento degli aventi diritto. Che poi, tutto sommato, qui in Italia non è stato neppure il risultato peggiore. In alcuni paesi non si è arrivati al 40, un insieme di dati che dovrebbe fare pensare parecchio.
Tra i vincitori c'è sicuramente Elly Schlein, la quale esulta per il risultato ottenuto e a mio avviso ne ha motivo. Certo, la vincitrice è Giorgia Meloni, indiscutibile, anche se sostanzialmente ha confermato i risultati delle scorse politiche e non ha portato a casa il risultato-spallata che auspicava. Elly Schlein, invece, ha preso in mano un partito ridotto quasi a brandelli, dopo essere stato distrutto da Renzi, e dal 19 per cento del 2022 l'ha portato al 24 e oltre di oggi, oltretutto senza cannibalizzare voti a sinistra, come dimostra l'inaspettato successo della lista Alleanza Verdi Sinistra. Notevolissimo, direi.
Sicuramente hanno pagato alcune battaglie che si è intestata, come il salario minimo, la campagna contro il Jobs Act, la battaglia per tentare di salvare ciò che resta del nostro ormai a brandelli servizio sanitario nazionale e altre, tutte condivisibilissime. Questo ha portato il PD a superare la soglia psicologica del 20 per cento ottenendo un risultato che neppure i maggiorenti del partito si aspettavano, e non è certo un segreto di Pulcinella che molti capibastone, più o meno palesemente ostili alla Schlein, si auguravano un altro risultato.
Si spera però che Elly Schlein capisca che questo 24 e passa per cento portato a casa non è stato generato solo da chi ha votato PD per effettiva convinzione, ma anche da chi ha voluto semplicemente provare a fermare l'avanzata delle destre in Europa. E non è la stessa cosa. In ogni caso, adesso che la sua segreteria e la sua linea escono da queste elezioni notevolmente rafforzate, si spera che Elly Schlein sappia farne tesoro, abbandoni le titubanze e la poca chiarezza che ancora mostra su certi temi e faccia crescere il partito fino a essere in grado di mettere in difficoltà Fratelli d'Italia alle prossime politiche.
Per quanto riguarda l'Europa, è vero che c'è stato un certo, diciamo pure notevole, allargarmento generale di consensi verso le destre più o meno estreme - basta guardare Francia, Austria e Germania - tuttavia i partiti moderati non ne sono stati travolti. Anzi, la cosiddetta "maggioranza Ursula" (Partito popolare europeo, Socialisti, Renew Europe e Verdi) è più forte che mai e nella legislatura che sta per iniziare darà le carte nelle trattative per le nomine nella Commissione.
Tra gli sconfitti, qui in Italia si può sicuramente citare la Lega a trazione salviniana, superata addirittura da Forza Italia ed entrambi, Lega e FI, schiacciate dal peso elefantiaco di FdI. È curioso a questo proposito rilevare come abbia preso più voti Berlusconi da morto che Salvini da vivo (Tajani aveva impostato tutta la campagna elettorale puntando sul nome di Berlusconi, arrivando perfino a dire che sarebbe stato considerato valido anche il voto di chi avesse indicato il defunto organizzatore di cene eleganti sulla scheda). Pure Bossi non ha avuto problemi ad ammettere di aver votato Forza Italia, provocando le ire (a denti stretti) di Salvini e Vannacci. Curiosa la reazione di Salvini, riassunta nella parola "tradimento", quando in realtà il vero "tradito" dalla via imboccata dalla Lega a trazione Salvini non è un mistero che sia proprio il suo fondatore.
Sconfitta cocente anche per i Cinquestelle, una sconfitta che comunque era da mettere in conto in quanto i pentastellati alle competizioni europee non hanno mai ottenuto risultati degni di nota, anche perché, data la loro storia, sono l'unico partito a non avere mai avuto "referenti" in Europa.
Chiudo la lista degli sconfitti col duo Renzi-Calenda (e la Bonino in coppia con Renzi), ridotti all'irrilevanza in Italia e, non avendo superato la soglia di sbarramento, esclusi anche dall'Europa. Chissà, magari sarà la volta buona che si renderanno conto che nella vita si può fare anche altro, se in politica non va.
Voglio ricordarli così, con questa bella immagine. Quando ancora erano vivi.