Stavo pensando a qualcosa di originale da scrivere per augurare buon anno, ma non ho mai brillato per originalità, quindi userò la formula rituale e forse un po' abusata del classico Buon Anno; in fondo, come si dice, è il pensiero che conta, no? E questo vale per tutti.
Conosco un paio di amici che hanno dei gravi problemi di salute, a loro mando un augurio particolare, forse un pochino più sentito del normale, ma credo che in fondo non ci sia niente di male.
Statemi bene, ragazzi.
giovedì 31 dicembre 2015
domenica 27 dicembre 2015
Sullo smog
Le città italiane sono sommerse dallo smog e i vari Corriere, Repubblica ecc. cavalcano naturalmente la faccenda a colpi di "è emergenza!" Che ricordi io, dell'inquinamento delle città si parla da decenni - mi pare di averci fatto anche qualche tema alle elementari o alle medie. E non se ne parla certamente solo da noi. In Giappone e in Cina, ad esempio, già nei primi anni '70 del secolo scorso sono cominciate ad apparire le famose macchine di ossigeno, che in sostanza non erano altro che dei distributori automatici di aria pulita che venivano installati lungo le strade delle grandi metropoli di quei paesi. Si metteva giù la monetina e ci attaccava a una specie di mascherina attraverso la quale si respirava per un quarto d'ora o mezzora un po' di aria pulita.
Qua non siamo certo a quei livelli, ma nel nostro piccolo ci diamo comunque da fare, e il blocco del traffico, le targhe alterne e sciocchezze simili sono solo misure tampone che lasciano il tempo che trovano e hanno l'unica utilità di dare l'impressione che si faccia qualcosa. In realtà il problema non è mai stato affrontato seriamente da nessuno, perché tentare di risolverlo avrebbe significato andare a rompere le palle agli automobilisti, e quello è un esercito di gente che vota. Dico, scherziamo?
Una soluzione sarebbe incentivare l'uso del trasporto pubblico, diminuendo i prezzi, aumentando la qualità del servizio, ma di questa cosa qui non è mai fregato niente a nessuno, tanto è vero che se si vanno a vedere due dati, noi siamo il paese in Europa coi servizi di trasporto pubblico meno sviluppati, sia in termini di estensione chilometrica sia in termini di qualità. A questo aggiungiamo che il governo Renzi, ultimo della serie, ha tagliato al trasporto pubblico 72 milioni di euro nel triennio 2016-2018 e abbiamo fatto bingo.
È emergenza? Certo, è emergenza: ce la siamo creata noi e tutto sommato non è che possiamo lamentarcene più di tanto.
Qua non siamo certo a quei livelli, ma nel nostro piccolo ci diamo comunque da fare, e il blocco del traffico, le targhe alterne e sciocchezze simili sono solo misure tampone che lasciano il tempo che trovano e hanno l'unica utilità di dare l'impressione che si faccia qualcosa. In realtà il problema non è mai stato affrontato seriamente da nessuno, perché tentare di risolverlo avrebbe significato andare a rompere le palle agli automobilisti, e quello è un esercito di gente che vota. Dico, scherziamo?
Una soluzione sarebbe incentivare l'uso del trasporto pubblico, diminuendo i prezzi, aumentando la qualità del servizio, ma di questa cosa qui non è mai fregato niente a nessuno, tanto è vero che se si vanno a vedere due dati, noi siamo il paese in Europa coi servizi di trasporto pubblico meno sviluppati, sia in termini di estensione chilometrica sia in termini di qualità. A questo aggiungiamo che il governo Renzi, ultimo della serie, ha tagliato al trasporto pubblico 72 milioni di euro nel triennio 2016-2018 e abbiamo fatto bingo.
È emergenza? Certo, è emergenza: ce la siamo creata noi e tutto sommato non è che possiamo lamentarcene più di tanto.
venerdì 25 dicembre 2015
A Natale niente dubbi
"Non c'è posto per il dubbio; lasciamolo agli scettici che per interrogare solo la ragione non trovano mai la verità."Bella l'omelia di Natale di Bergoglio, no? Non c'è posto per il dubbio, per chi usa il senso critico, per chi dubita, per chi non si fida e si rifiuta di comprare a scatola chiusa, precludendosi così l'unica possibilità di trovare la verità. No no, per questi qui non c'è posto, che se ne stiano pure fuori dalle palle e cuociano nei loro dubbi e nel loro non credere, ché tanto sono già tutti destinati alla Geenna. Perché la verità ce l'ha chi crede, anche se magari nove volte su dieci non ne capisce il senso; la verità ce l'ha chi si fida senza porsi troppe domande, ché il regno dei cieli è per i poveri di spirito, come è noto, quelli che fanno troppe domande hanno già un piede nella fossa.
E poi, come si sa, la verità è una, e visto che è già in possesso di qualcuno, gli altri sono esclusi in partenza. Buon Natale anche a te, Bergoglio, alla tua sicumera e alla tua intolleranza. Nel mio piccolo, sono molto felice di stare dall'altra parte, dove stanno quelli pieni di dubbi e senza alcuna verità da sbandierare.
giovedì 24 dicembre 2015
martedì 22 dicembre 2015
87 magnifici anni
lunedì 21 dicembre 2015
Sull'utero in affitto
Stavo leggendo qua e là alcune delle numerosissime polemiche sulla spinosa questione dell'utero in affitto. I contrari a tale pratica, nel nostro paese non ancora regolamentata per legge (tanto per cambiare), mentre in altri sì, sono appunto contrari perché in sostanza la considerano moralmente riprovevole. Ora, scoprendo l'acqua calda si nota facilmente che l'avverbio moralmente è riferito alla morale, ma ciò che i detrattori ignorano, o fingono di ignorare, è che la morale è un qualcosa di soggettivo e non mi risulta che sia mai stata fatta oggetto di una codifica che la renda uguale per tutti e a tutte le latitudini. Insomma, per farla breve, ciò che qualcuno considera moralmente riprovevole, qualcun altro lo può considerare moralmente accettabile o addirittura auspicabile, appunto perché la morale è soggettiva e ognuno la recepisce e la interpreta basandosi sul suo retaggio culturale, ambientale, familiare ecc. Certo, ci sono alcuni punti fermi che sono più o meno universalmente accettati e codificati, ma non è a questi che mi riferisco - penso ad esempio al non uccidere, azione questa generalmente considerata (stavolta a ragione) riprovevole da quasi tutte le culture.
Tutto questo pistolotto per dire che io, personalmente, in tale pratica non ci trovo nulla di riprovevole, essendo oltretutto basata sulla libera scelta dei singoli soggetti partecipanti, e non ci trovo nulla di riprovevole anche perché al neonato non frega una beata cippa delle modalità utilizzate per essere stato messo al mondo. Un altro punto della questione, infatti, che guarda caso i detrattori non mettono mai in gioco, è l'impatto di questo "procedimento procreativo" sul nascituro. Perché questo interrogativo non viene mai messo in campo da nessuno? Perché appunto il suddetto impatto è probabilmente nullo, e lo è perché l'utero in affitto, espressione che tra l'altro a me non piace neppure, è per tantissimi aspetti paragonabile all'adozione. Qualcuno è per caso in possesso di dati in grado di dimostrare la perniciosità delle adozioni o il loro nefasto influsso sul normale ed equilibrato processo di crescita di un bambino? No, perché non ce ne sono. E non ce ne sono perché i genitori adottivi considerano il figlio adottato esattamente come se fosse un figlio biologico, e questo vale, specularmente, per il figlio adottato nei confronti del genitore adottante. In sostanza, ai figli importa unicamente che siano allevati da genitori che si prendano cura di loro e li amino, e queste cose gliele posso garantire indistintamente sia i genitori biologici che altri tipi di genitori.
Credo che i detrattori della pratica dell'utero in affitto la condannino non perché pericolosa per i bambini, ma perché pericolosa nei confronti delle proprie convinzioni.
Tutto questo pistolotto per dire che io, personalmente, in tale pratica non ci trovo nulla di riprovevole, essendo oltretutto basata sulla libera scelta dei singoli soggetti partecipanti, e non ci trovo nulla di riprovevole anche perché al neonato non frega una beata cippa delle modalità utilizzate per essere stato messo al mondo. Un altro punto della questione, infatti, che guarda caso i detrattori non mettono mai in gioco, è l'impatto di questo "procedimento procreativo" sul nascituro. Perché questo interrogativo non viene mai messo in campo da nessuno? Perché appunto il suddetto impatto è probabilmente nullo, e lo è perché l'utero in affitto, espressione che tra l'altro a me non piace neppure, è per tantissimi aspetti paragonabile all'adozione. Qualcuno è per caso in possesso di dati in grado di dimostrare la perniciosità delle adozioni o il loro nefasto influsso sul normale ed equilibrato processo di crescita di un bambino? No, perché non ce ne sono. E non ce ne sono perché i genitori adottivi considerano il figlio adottato esattamente come se fosse un figlio biologico, e questo vale, specularmente, per il figlio adottato nei confronti del genitore adottante. In sostanza, ai figli importa unicamente che siano allevati da genitori che si prendano cura di loro e li amino, e queste cose gliele posso garantire indistintamente sia i genitori biologici che altri tipi di genitori.
Credo che i detrattori della pratica dell'utero in affitto la condannino non perché pericolosa per i bambini, ma perché pericolosa nei confronti delle proprie convinzioni.
Domandina a Parolin
Il cardinale Parolin è andato all'ospedale Bambin Gesù, quello della vicenda Bertone, a fare la consueta visita pre-natalizia, e ha visitato alcuni reparti, tra cui oncologia pediatrica. Ecco, sarebbe stato bello che qualche bambino, o genitore, gli avesse chiesto: "Scusi, cardinale, come si concilia Dio con un reparto di oncologia pediatrica?"
sabato 19 dicembre 2015
Per Dominique Velati
Dominique Velati, la signora 59enne di Borgomanero affetta da un tumore incurabile, domani andrà in Svizzera a morire. Ci andrà perché stanca e sfibrata dalla sofferenza, dal dolore, dagli inutili interventi chirurgici e dalla chemioterapia. Ci andrà perché il tumore al colon e le metastasi al fegato, scoperti a settembre, non concedono appello: sorte segnata. Ci andrà perché ritiene che quella che sta vivendo non sia sufficientemente dignitosa per essere etichettata come vita. La signora Dominique, come tantissime altre persone prima di lei, andrà in Svizzera perché il nostro cazzo di paese, a differenza di tutti gli altri, non ha ancora uno straccio di legge che regoli il fine vita, e non ce l'ha nonostante del testamento biologico si parli da decenni e in tutto questo tempo sia stato chiesto a gran voce da cittadini, associazioni e pure parlamentari.
Niente da fare, una qualche forma di regolamentazione del fine vita in Italia non si fa, perché il governo che lo portasse in porto perderebbe il voto dei cattolici. E allora niente, si soffre, come ha sofferto il Piergiorgio Welby di allora e tutta la schiera di malati terminali fino alla signora Dominique oggi, perché una certa cultura, di cui purtroppo è impregnato chi dovrebbe legiferare per tutti, ci spiega che la vita non è nella nostra disponibilità ma in quella di terzi.
Siete mai stati a un funerale in chiesa? Se sì, avete sentito il celebrante lodare il Signore perché il poveretto di turno ha finalmente lasciato le tribolazioni e le sofferenze di questo miserando passaggio terreno per approdare finalmente alla vita vera. Bello, no? Però se il poveretto vuole arrivarci quando desidera lui, allora no: anatema! Cioè, prima ci sfiniscono con la storiella che la nostra mèta ultima è di là, e poi di qua ti obbligano a stare incatenato a un letto fra tremila tubicini e magari attaccato a una macchina per poter restare in vita, cioè restare di qua. Stronzi e ipocriti.
Noi siamo ancora nel 2015, in pieno terzo millennio, forse l'ultimo paese al mondo in cui i suoi abitanti devono andare all'estero per vedersi riconoscere il diritto di morire dignitosamente, per vedersi riconosciuto il diritto di sposare chi si vuole, per vedersi riconosciuto il diritto di procreare con le modalità più confacenti alle proprie esigenze. Siamo il paese di chi non ha diritti, a meno che non si abbiano le disponibilità finanziarie per procurarseli altrove. Aberrante.
Bion viaggio, signora Dominique, con l'augurio e l'auspicio che la sua storia serva a smuovere qualcosa in questo cimitero.
venerdì 18 dicembre 2015
Sul sindaco di Pontoglio
Il sindaco di Pontoglio, che all'ingresso del paese ha messo il cartello con cui invita ad andarsene chi non intende rispettare le tradizioni cristiane, tradizioni di cui (a parole) è evidentemente impregnato il suddetto paese, dovrebbe studiare un po'. Non molto, eh, giusto quel tantino che gli permetta di sapere che uno dei punti fermi del cristianesimo, almeno da san Paolo in qua, è l'unità del genere umano. Il concetto di razza non è neppure contemplato, in quanto il cristianesimo (almeno il cristianesimo ideale, più che quello reale) ha sempre gestito le diversità valorizzando maggiormente ciò che unisce rispetto a ciò che divide. E lo so pure io, che cristiano non sono.
Ora, io capisco che quel sindaco, eletto con una giunta di centrodestra, queste cose non le sappia (destra e cultura raramente sono andate d'accordo), ma magari qualche libro, ogni tanto... no?
mercoledì 16 dicembre 2015
Salvare i correntisti o il papà della Boschi?
Si poteva fare diversamente da come ha fatto Renzi? Sì, si poteva: sarebbe bastato far intervenire il fondo interbancario, come già è successo in passato, contestando il parere contrario della Ue, come già hanno fatto altri paesi, ad esempio il Lussemburgo. Non è la prima volta che le banche in Italia falliscono, ma è la prima volta che dalla sera alla mattina si dichiarano carta straccia azioni e obbligazioni. Con il crac dell'Ambrosiano fu accertata l'insolvenza del Banco e un gruppo di istituti di credito rilevò le sue attività, lasciando i debiti in mano ai commissari. Non un dipendente fu licenziato, non un correntista perse un soldo, non un'agenzia chiuse. Gli azionisti rimasero titolari delle loro azioni e cercarono con gli anni di recuperare quanto possibile.Roberto D'Agostino pensa sempre male, e a pensare male si fa peccato, si sa. Ma forse a volte si va vicino alla verità.
Nel caso delle banche "salvate" da Renzi, niente di tutto ciò è avvenuto. Semplicemente si è deciso che azioni e obbligazioni subordinate valevano zero, espropriando di fatto gli azionisti di ogni diritto, compreso quello di rivalersi su chi ha causato il dissesto. E qui veniamo all'altra data, al 13 novembre, quando il governo decide di recepire le norme europee in materia di interventi per scongiurare i fallimenti bancari.
Che cosa fa Matteo #Renzi? Accoglie le norme della Ue e introduce nel nostro ordinamento un comma che prima non c'era: l'impossibilità per gli azionisti singoli di far causa agli ex amministratori. Non ai commissari nominati da Bankitalia, persino a chi ha portato la banca al fallimento. Per salvare le banche c'era bisogno di salvare i banchieri? Più si scava e più si ha la sensazione che l' obiettivo fosse proprio quello: mettere in sicurezza gli amministratori, in modo che nessuno potesse rivalersi su di loro, in particolare sul papà del ministro Maria Elena Boschi.
martedì 15 dicembre 2015
I regalini di Renzi agli evasori
Che gli evasori fiscali siano stati sempre coccolati da ogni governo non è una novità (e i motivi sono facilmente intuibili), ma che fossero super coccolati anche dal governo dell'Italia che "cambia verso", forse non tutti l'avevano messo in conto. Ecco qua un resoconto dettagliato di tutti i provvedimenti messi in campo dal governo Renzi per agevolare la categoria degli evasori, grandi e piccoli, responsabili del mancato gettito che è causa dell'innalzamento di pressione fiscale a quelli che le tasse le pagano.
Così, la prossima volta che sentirete il pagliaccio dire "Siamo il governo che ha fatto di più contro l'evasione", potrete farvi una grassa (e amara) risata.
Così, la prossima volta che sentirete il pagliaccio dire "Siamo il governo che ha fatto di più contro l'evasione", potrete farvi una grassa (e amara) risata.
domenica 13 dicembre 2015
Tra investitori e risparmiatori
Magari sbaglio, eh, ma mi pare che in tutto il cancan delle famose quattro banche fallite non si sia fatta la giusta distinzione tra chi ha perso tutto e chi niente, buttando tutto e tutti nello stesso calderone. Chi ha perso tutto sono gli investitori, non i risparmiatori; i titolari di normale c/c non hanno perso nulla e i loro soldi sono ancora lì. A rimetterci sono stati quelli che hanno investito nella banca tramite azioni o altri tipi di prodotti finanziari, attirati dall'idea di conseguire rendimenti elevati col minimo rischio. C'è una bella differenza, mi pare. E la responsabilità, credo, dovrebbe essere egualmente suddivisa tra gli operatori delle banche, che hanno ingannato i propri clienti convincendoli ad acquistare obbligazioni ad alto rischio spacciandole come sicure, e i clienti stessi, i cui campanelli d'allarme, quelli che dovrebbero suonare quando ci si trova in presenza di prospettive di guadagno troppo elevate per essere vere, sono stati zittiti dalla prospettiva di fare soldi facili.
Alla luce di tutto questo, perché io dovrei contribuire a risarcire chi ha perso tutto in questo modo?
Alla luce di tutto questo, perché io dovrei contribuire a risarcire chi ha perso tutto in questo modo?
Ancora su Stefano
Quello che continua a venire alla luce nella terribile vicenda di Stefano Cucchi lascia senza parole. E ciò che non finisce di sorprendere è che a orchestrare tutto, dal pestaggio mortale agli infiniti escamotage per depistare le indagini, sono stati uomini dello stato. Qui non si fa di ogni erba un fascio, non si dice genericamente "stato assassino" o scempiaggini simili - le stronzate populiste le lasciamo a quelli come Salvini - ma si pretende che i singoli responsabili di questo scempio di civiltà e di negazione dei basilari diritti umani rispondano di ciò che hanno fatto, soprattutto a vantaggio degli uomini di stato corretti e leali, che sono ancora la stragrande maggioranza.
sabato 12 dicembre 2015
Libri
E con questo, che vado a iniziare adesso, sono 40. Metto qui di seguito l'elenco dei libri letti nel 2015, magari a qualcuno può interessare.
1) Didone, per esempio - G. Vaglio
2) I guaritori - J. Denker
3) Il testamento - J. Grisham
4) Sai cosa ti dico? - J. Scott
5) Acciaio - Silvia Avallone
6) Il cimitero di Praga - U. Eco
7) La misteriosa fiamma della regina Loana - U. Eco
8) Revival - S. King
9) Ogni istante di me e di te - A. Capus
10) La prova matematica dell'inesistenza di Dio - J. A. Paulos
11) Perché Dio non esiste - P. Odifreddi
12) L'oppio dei popoli - Andreoli, Crepet, Meghnagi, Parsi
13) Blaze - S. King
14) 22/11/'69 - S. King
15) Un'aquila nel cielo - W. Smith
16) Il delta delle tenebre - Thomas H. Hook
17) Come il mare - W. Smith
18) Senza sangue - A. Baricco
19) Castelli di rabbia - A. Baricco
20) I passi dell'amore - N. Sparks
21) I miti del nostro tempo - U. Galimberti
22) La vasca di Archimede - P. Angela
23) La stagione del sangue - R. Ellis
24) Mr. Mercedes - S. King
25) I delitti della cattedrale - C. Robb
26) Novelle - Pirandello
27) La parola contraria - Erri De Luca
28) Cristianesimo, la religione dal cielo vuoto - U. Galimberti
29) La leggenda del vento - S. King
30) Uccelli da preda - W. Smith
31) Wool - H. Howey
32) Monsone - W. Smith
33) Caro papa ti scrivo - P. Odifreddi
34) Gesù, l'invenzione del dio cristiano - P. F. d'Arcais
35) Orizzonte - W. Smith
36) La via lattea - P. Odifreddi
37) Il destino del leone - W. Smith
38) Non cambiare mai - J. Sorensen
39) I vizi capitali - U. Garimberti
40) La voce del tuono - W. Smith
venerdì 11 dicembre 2015
giovedì 10 dicembre 2015
Tra Socci, Malthus e Bergoglio
Antonio Socci è incazzatissimo con Bergoglio, dopo che nel giorno dell'Immacolata e dell'inizio del giubileo la facciata della basilica di san Pietro è stata utilizzata a mo' di maxi schermo per proiettarvi delle immagini. A dire la verità Socci non ha mai potuto soffrire questo papa, che secondo lui è troppo "eversivo" e troppo distante dall'ortodossia di Ratzinger e Wojtyla, ma le immagini proiettate sulla basilica-schermo sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Scrive il Socci furioso: "Nella festa dell'Immacolata alla celebrazione della madre di Dio è stata preferita quella della madre terra, per propagandare l'ideologia dominante neopagana e malthusiana sostenuta dai poteri forti del mondo. Una profanazione spirituale!"
E ancora: "È sconcertante che un papa indichi come emergenza quella del clima. L'apostasia di interi popoli dalla fede nel vero Dio non è un dramma che meriterebbe gli appelli più accorati?"
A parte la questione del "vero Dio", sulla quale si potrebbero aprire fiumi di dibattiti, non ho capito bene in che modo immagini che richiamano il tema dell'ambientalismo propaganderebbero le teorie di Thomas Malthus, che tra l'altro, a mio modesto parere, sono molto interessanti: sarebbe bello chiederlo a Socci stesso.
Per quanto riguarda le famose/famigerate immagini, per come la vedo io sono state l'unica cosa interessante di tutta la carnevalata - parere personale, ovviamente - se non altro per il tentativo di sensibilizzare le persone sui problemi ecologici e climatici del nostro malandato pianeta.Anche perché quando l'avremo definitivamente distrutto voglio vedere dove andrà Socci a pregare il suo "vero Dio".
Ah, chi non sapesse chi è Socci stia pure tranquillo, non è grave.
Scrive il Socci furioso: "Nella festa dell'Immacolata alla celebrazione della madre di Dio è stata preferita quella della madre terra, per propagandare l'ideologia dominante neopagana e malthusiana sostenuta dai poteri forti del mondo. Una profanazione spirituale!"
E ancora: "È sconcertante che un papa indichi come emergenza quella del clima. L'apostasia di interi popoli dalla fede nel vero Dio non è un dramma che meriterebbe gli appelli più accorati?"
A parte la questione del "vero Dio", sulla quale si potrebbero aprire fiumi di dibattiti, non ho capito bene in che modo immagini che richiamano il tema dell'ambientalismo propaganderebbero le teorie di Thomas Malthus, che tra l'altro, a mio modesto parere, sono molto interessanti: sarebbe bello chiederlo a Socci stesso.
Per quanto riguarda le famose/famigerate immagini, per come la vedo io sono state l'unica cosa interessante di tutta la carnevalata - parere personale, ovviamente - se non altro per il tentativo di sensibilizzare le persone sui problemi ecologici e climatici del nostro malandato pianeta.Anche perché quando l'avremo definitivamente distrutto voglio vedere dove andrà Socci a pregare il suo "vero Dio".
Ah, chi non sapesse chi è Socci stia pure tranquillo, non è grave.
mercoledì 9 dicembre 2015
Nelle prefetture
"Chiederemo che venga allestito il presepe in tutte le prefetture d'Italia."
Vorrei far sommessamente notare ad Alfano che le prefetture sono presìdi dello Stato sul territorio, non succursali della chiesa cattolica. Succursali della chiesa cattolica sono le curie, le parrocchie ecc. Probabilmente il poveretto ha fatto un po' di confusione, cosa che, conoscendo il tipo - avete presente di chi stiamo parlando, no? - non è da escludere.
Vorrei far sommessamente notare ad Alfano che le prefetture sono presìdi dello Stato sul territorio, non succursali della chiesa cattolica. Succursali della chiesa cattolica sono le curie, le parrocchie ecc. Probabilmente il poveretto ha fatto un po' di confusione, cosa che, conoscendo il tipo - avete presente di chi stiamo parlando, no? - non è da escludere.
martedì 8 dicembre 2015
Il giubileo de noantri
Fa un certo effetto vedere come sia sufficiente varcare i confini italiani per rendersi conto che della pagliacciata del giubileo non frega niente a nessuno: non una riga sul sito della CNN, né sulla BBC, e neppure una menzione su testate geograficamente più vicine a noi, come Le Monde in Francia o il Guardian in Inghilterra o chi volete voi. Cioè, quello che da noi viene descritto dai media nazionali come un evento mondiale di dimensioni epocali, appena fuori dai confini viene considerato per quello che realmente è: una piccola manifestazione folkloristica neppure degna di nota.
Ma, si sa, a noi piace stare sempre al centro del mondo.
Ma, si sa, a noi piace stare sempre al centro del mondo.
domenica 6 dicembre 2015
I casini di Casini
Ricapitolando, Casini sposa nel 1982 una donna che è già ex moglie di un altro tizio, e con questa mette al mondo un paio di figli. Poi si separano consensualmente, quindi divorziano. Successivamente, Casini si fidanza con un'altra donna e la sposa, mettendo al mondo altri due figli. Alla fine, sempre consensualmente, si separa anche da quest'ultima. Nel frattempo trova pure il tempo per andare al Family Day e per contrarre matrimonio (politico) con Berlusconi, all'epoca della famigerata discesa in campo. Il matrimonio con quest'ultimo durerà fino al 2007, poi la separazione (avete tenuto il conto?) e il matrimonio con Monti. Poi arriva Letta, con cui instaura una sorta di concubinato (stava ancora con Monti). Nel 2013 arriva anche la separazione da Monti e un nuovo flirt col cavaliere e Forza Italia, ovviamente in appoggio del governo Renzi.
No, ma voi avete capito perché quest'uomo poteva avere solo questo cognome, vero?
venerdì 4 dicembre 2015
Vecchioni e la Sicilia
Roberto Vecchioni è stato massacrato - sui social, s'intende - per la frase "sei un'isola di merda", indirizzata alla Sicilia e pronunciata durante un intervento nell'aula magna della facoltà di Ingegneria di Palermo. Ora, la frase è indubbiamente infelice, se presa così com'è e isolata dal resto della dichiarazione in cui è inserita, che è invece più articolata. La cito così come riportata da Repubblica:
"Credete che sia qua soltanto per sviolinare? No, assolutamente. Arrivo dall'aeroporto, entro in città e praticamente ci sono 400 persone su 200 senza casco e in tutti i posti ci sono tre file di macchine in mezzo alla strada e si passa con fatica. Questo significa che tu non hai capito cos'è il senso dell'esistenza con gli altri. Non lo sai, non lo conosci. E' inutile che ti mascheri dietro al fatto che hai il mare più bello del mondo. Non basta, sei un'isola di merda. Non amo la Sicilia che rovina la sua intelligenza e la sua cultura - ha aggiunto -, che quando vado a vedere Selinunte, Segesta non c'e' nessuno. Non amo questa Sicilia che si butta via."
La frase rimane ovviamente infelice, ma collocata al suo posto assume un'altra connotazione, dalla quale si capisce chiaramente che Vecchioni non ce l'ha con la Sicilia, ma con una certa Sicilia, quella più incivile e autolesionista. Tant'è vero che poi il professore prosegue così:
"Dovrei dire che siete la culla della Magna Grecia? Ma la storia antica, la poesia antica, la filosofia antica hanno insegnato a tutto il mondo cos'è l'originalità della vita, la bellezza, la verità, la non paura degli altri. In Sicilia questo non c'è. Io non amo la Sicilia che non si difende, che rovina le sue coste, che rovina la sua intelligenza la sua cultura. Non la amo per una ragione fondamentale: i siciliani sono la razza più intelligente al mondo ma si buttano via così. Non lo sopporto che la Sicilia non sia all'altezza di se stessa."
Ora, non è che io voglia fare l'avvocato difensore di Vecchioni, ma il senso di ciò che ha detto mi sembra chiaro e per certi versi condivisibile. Certo che se uno legge solo i titoloni, sui quali ovviamente i giornalisti si buttano a pesce, è difficile che riesca ad afferrare compiutamente il concetto.
"Credete che sia qua soltanto per sviolinare? No, assolutamente. Arrivo dall'aeroporto, entro in città e praticamente ci sono 400 persone su 200 senza casco e in tutti i posti ci sono tre file di macchine in mezzo alla strada e si passa con fatica. Questo significa che tu non hai capito cos'è il senso dell'esistenza con gli altri. Non lo sai, non lo conosci. E' inutile che ti mascheri dietro al fatto che hai il mare più bello del mondo. Non basta, sei un'isola di merda. Non amo la Sicilia che rovina la sua intelligenza e la sua cultura - ha aggiunto -, che quando vado a vedere Selinunte, Segesta non c'e' nessuno. Non amo questa Sicilia che si butta via."
La frase rimane ovviamente infelice, ma collocata al suo posto assume un'altra connotazione, dalla quale si capisce chiaramente che Vecchioni non ce l'ha con la Sicilia, ma con una certa Sicilia, quella più incivile e autolesionista. Tant'è vero che poi il professore prosegue così:
"Dovrei dire che siete la culla della Magna Grecia? Ma la storia antica, la poesia antica, la filosofia antica hanno insegnato a tutto il mondo cos'è l'originalità della vita, la bellezza, la verità, la non paura degli altri. In Sicilia questo non c'è. Io non amo la Sicilia che non si difende, che rovina le sue coste, che rovina la sua intelligenza la sua cultura. Non la amo per una ragione fondamentale: i siciliani sono la razza più intelligente al mondo ma si buttano via così. Non lo sopporto che la Sicilia non sia all'altezza di se stessa."
Ora, non è che io voglia fare l'avvocato difensore di Vecchioni, ma il senso di ciò che ha detto mi sembra chiaro e per certi versi condivisibile. Certo che se uno legge solo i titoloni, sui quali ovviamente i giornalisti si buttano a pesce, è difficile che riesca ad afferrare compiutamente il concetto.
giovedì 3 dicembre 2015
Gli USA e le armi
Ogni volta che negli USA si verifica una strage, salta fuori Obama (e anche quelli prima di lui, eh!) a dire che bisogna regolare in maniera ferrea il mercato delle armi.
Ok, mettiamo che entri in vigore una legge più restrittiva: servirebbe? A mio parere no, almeno non nell'immediato; per il semplice fatto che gli americani sono già imbottiti di armi, e su quelle acquistate e regolarmente detenute la suddetta legge non potrebbe avere effetti.
Ok, mettiamo che entri in vigore una legge più restrittiva: servirebbe? A mio parere no, almeno non nell'immediato; per il semplice fatto che gli americani sono già imbottiti di armi, e su quelle acquistate e regolarmente detenute la suddetta legge non potrebbe avere effetti.
martedì 1 dicembre 2015
Bergoglio e i profilattici
Io ci andrei piano con gli entusiasmi per la presunta apertura di Bergoglio verso i profilattici. Innanzitutto, come scrive La Stampa, papa Ciccio ha risposto con malcelato fastidio alla domanda del giornalista, sull'aereo che lo riportava a Roma dall'Africa, circa l'utilità del profilattico per contenere il flagello dell'Aids. Poi, solo dopo aver borbottato qualcosa, Bergoglio ha ammesso - bontà sua - che "è una delle soluzioni".
Certo, rispetto alla posizione dei suoi predecessori (Ratzinger una volta disse che il preservativo non era la soluzione ma il problema) papa Ciccio è senz'altro più avanti, ma se si legge fino in fondo ciò che ha detto, e cioè che di preservativi si riparlerà quando sarà sconfitta la fame nel mondo, cioè mai, si capisce bene che questa finta apertura è solo un altro po' di fumo negli occhi per incantare i soliti allocchi.
Certo, rispetto alla posizione dei suoi predecessori (Ratzinger una volta disse che il preservativo non era la soluzione ma il problema) papa Ciccio è senz'altro più avanti, ma se si legge fino in fondo ciò che ha detto, e cioè che di preservativi si riparlerà quando sarà sconfitta la fame nel mondo, cioè mai, si capisce bene che questa finta apertura è solo un altro po' di fumo negli occhi per incantare i soliti allocchi.
lunedì 30 novembre 2015
Elementi di teologia spicciola
Comunque, vicenda di Rozzano a parte, mi pare di capire, dalle cose che leggo in giro, che ci sia un po' di confusione per quanto riguarda le questioni religiose. Vediamo di provare a chiarire qualche punto, ovviamente senza pretesa di esaustività.
Il cattolicesimo non è il cristianesimo, ma una sua "variante", se mi passate il termine. Lo so, qualcuno dirà che ho scoperto l'acqua calda, ma vi assicuro che ci sono tantissimi che questa distinzione non la conoscono e non la fanno, e identificano il papa come capo del cristianesimo. Il cattolicesimo è appunto una corrente, così come lo sono i protestanti, gli ortodossi e via andare. Se si vanno a guardare i numeri, si scopre che nel miliardo di persone ascrivibili al cristianesimo ce ne sono alcune centiniaia di milioni che non sono cattoliche. L'Islam è la stessa cosa: dentro ai due gruppi più noti, sciiti e sunniti, esistono talmente tante correnti e sottocorrenti che forse non sono neppure tutte note. E questo succede perché gli stessi testi di riferimento, in questo caso Bibbia e Corano, pur essendo uguali per tutti vengoni interpretati in maniera diversa.
È per questo motivo che l'uscita di Ratzinger di qualche anno fa (la religione cattolica è l'unica vera e le altre sono false) fece giustamente incazzare mezzo mondo e dimostrò che lo stesso fondamentalismo ottuso con cui si descrive spesso l'Islam ce l'abbiamo in casa pure noi. Ma Ratzinger era Ratzinger, e i disastri del suo pontificato Bergoglio è riuscito solo in parte a riparare. Molto più sensato da questo punto di vista fu senz'altro il cardinal Martini, quando disse: "Guardate che Dio non è cattolico." Come si vede, anche tra i prelati cattolici ci sono persone più intelligenti e persone meno, come del resto succede in tutti i campi. Ok, fine della breve lezione di teologia da quattro soldi. Oh, lo so, qualcuno si chiederà: ma il Sacchini non era un mangiapreti? Certo, e lo sono ancora, ma ho il vizio di essere curioso e di approfondire, e poi la mitologia e tutto ciò che deriva dalla letteratura fantastica (che sia cristiana, greca o quello che volete voi) mi ha sempre affascinato.
:)
Il cattolicesimo non è il cristianesimo, ma una sua "variante", se mi passate il termine. Lo so, qualcuno dirà che ho scoperto l'acqua calda, ma vi assicuro che ci sono tantissimi che questa distinzione non la conoscono e non la fanno, e identificano il papa come capo del cristianesimo. Il cattolicesimo è appunto una corrente, così come lo sono i protestanti, gli ortodossi e via andare. Se si vanno a guardare i numeri, si scopre che nel miliardo di persone ascrivibili al cristianesimo ce ne sono alcune centiniaia di milioni che non sono cattoliche. L'Islam è la stessa cosa: dentro ai due gruppi più noti, sciiti e sunniti, esistono talmente tante correnti e sottocorrenti che forse non sono neppure tutte note. E questo succede perché gli stessi testi di riferimento, in questo caso Bibbia e Corano, pur essendo uguali per tutti vengoni interpretati in maniera diversa.
È per questo motivo che l'uscita di Ratzinger di qualche anno fa (la religione cattolica è l'unica vera e le altre sono false) fece giustamente incazzare mezzo mondo e dimostrò che lo stesso fondamentalismo ottuso con cui si descrive spesso l'Islam ce l'abbiamo in casa pure noi. Ma Ratzinger era Ratzinger, e i disastri del suo pontificato Bergoglio è riuscito solo in parte a riparare. Molto più sensato da questo punto di vista fu senz'altro il cardinal Martini, quando disse: "Guardate che Dio non è cattolico." Come si vede, anche tra i prelati cattolici ci sono persone più intelligenti e persone meno, come del resto succede in tutti i campi. Ok, fine della breve lezione di teologia da quattro soldi. Oh, lo so, qualcuno si chiederà: ma il Sacchini non era un mangiapreti? Certo, e lo sono ancora, ma ho il vizio di essere curioso e di approfondire, e poi la mitologia e tutto ciò che deriva dalla letteratura fantastica (che sia cristiana, greca o quello che volete voi) mi ha sempre affascinato.
:)
Col preside di Rozzano
Non so chi esca peggio da questa storiaccia, se i media, la politica o chi altro. Certo è che la vicenda è stata completamente stravolta e tirata per la giacchetta da chi aveva interesse a dipingere inesistenti scontri di civiltà o cavolate simili. Io sto dalla parte di quel preside e del suo tentativo di far valere il principio di laicità all'interno della scuola di Stato. I canti di Natale cristiani si cantino nelle scuole cattoliche, i canti musulmani nelle scuole musulmane e i canti ebraici nelle scuole ebraiche.
domenica 29 novembre 2015
Marco Parma
Solidarietà al preside Marco Parma, il quale nella scuola di Rozzano ha difeso il principio di laicità e per questo motivo è stato attaccato dai genitori, e non solo.
Il Principio di Laicità è un diritto umano fondamentale e i genitori di quella scuola evidentemente, non solo ignorano cosa sia la laicità ma, cosa ancora più grave, pensano addirittura che sia un loro diritto negarla.
Carla Corsetti via fb.
Carla Corsetti via fb.
mercoledì 25 novembre 2015
Gli auguri del monsignore a Bergoglio
Non so se quanto riportato dal Fatto sia vero o no, ma se fosse vero non mi stupirebbe. D'altra parte non credo sia un mistero per nessuno che papa Ciccio stia sulle scatole a diversi, all'interno dei sacri palazzi.
Mons. Negri, invece, il protagonista della presunta esternazione riportata dal Fatto, me lo ricordo per la mole enorme di minchiate che sparava negli anni in cui era vescovo, qua, della diocesi di San Marino, con le cronache locali che spesso riportavano ampi stralci delle suddette minchiate: i soliti improperi contro i gay, contro le coppie di fatto, e poi il presepe, la trita e ritrita equazione halloween=satanismo, una bufala a cui ormai non crede più neppure quel beccamorto di padre Amorth e scempiaggini varie assortite.
A tutto questo aggiungete che Negri è un pezzo grosso di CL e amico fraterno di Renato Farina, il "giornalista" cofondatore con Feltri di Libero e incorso in una lunga serie di grane giudiziarie per storie di falsi dossier (uno contro Prodi alla vigilia delle elezioni del 2006) e palle varie assortite in cambio di soldi. Insomma, una bella coppia, no?
Mons. Negri, invece, il protagonista della presunta esternazione riportata dal Fatto, me lo ricordo per la mole enorme di minchiate che sparava negli anni in cui era vescovo, qua, della diocesi di San Marino, con le cronache locali che spesso riportavano ampi stralci delle suddette minchiate: i soliti improperi contro i gay, contro le coppie di fatto, e poi il presepe, la trita e ritrita equazione halloween=satanismo, una bufala a cui ormai non crede più neppure quel beccamorto di padre Amorth e scempiaggini varie assortite.
A tutto questo aggiungete che Negri è un pezzo grosso di CL e amico fraterno di Renato Farina, il "giornalista" cofondatore con Feltri di Libero e incorso in una lunga serie di grane giudiziarie per storie di falsi dossier (uno contro Prodi alla vigilia delle elezioni del 2006) e palle varie assortite in cambio di soldi. Insomma, una bella coppia, no?
domenica 22 novembre 2015
Avvisate Magdi Allam
- È il fanatismo religioso a spingere dei giovani cresciuti in Occidente ad andare a fare la jihad?
- Lasciamo perdere la religione: i terroristi che hanno insanguinato Parigi non hanno letto un versetto del Corano. Sanno solo quello che i reclutatori gli hanno messo in testa. Sono giovani che vengono dal piccolo banditismo, sbandati che passano dalle rapine al traffico di droga al traffico di armi, poi subiscono il lavaggio del cervello. Prendono sostanze psicostimolanti, si imbottiscono di droga, vanno a sparare nei campi di addestramento e si sentono eroi. Sono piccoli terroristi.
- Cosa sperano facendo i kamikaze?
- Niente. Conta solo l’esaltazione del presente. Alcuni vanno a cercare in Siria il paradiso che non hanno trovato nella loro vita. Altri cercano con le armi la rivincita sulla loro pochezza. Nessuno di loro fa una libera scelta: sono controllati. Debbono eseguire gli ordini.
(Dall'intervista di stamattina a Roland Jacquard, presidente dell’Osservatorio Internazionale del terrorismo e consulente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Link: http://tinyurl.com/pr2k9lh)
- Lasciamo perdere la religione: i terroristi che hanno insanguinato Parigi non hanno letto un versetto del Corano. Sanno solo quello che i reclutatori gli hanno messo in testa. Sono giovani che vengono dal piccolo banditismo, sbandati che passano dalle rapine al traffico di droga al traffico di armi, poi subiscono il lavaggio del cervello. Prendono sostanze psicostimolanti, si imbottiscono di droga, vanno a sparare nei campi di addestramento e si sentono eroi. Sono piccoli terroristi.
- Cosa sperano facendo i kamikaze?
- Niente. Conta solo l’esaltazione del presente. Alcuni vanno a cercare in Siria il paradiso che non hanno trovato nella loro vita. Altri cercano con le armi la rivincita sulla loro pochezza. Nessuno di loro fa una libera scelta: sono controllati. Debbono eseguire gli ordini.
(Dall'intervista di stamattina a Roland Jacquard, presidente dell’Osservatorio Internazionale del terrorismo e consulente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Link: http://tinyurl.com/pr2k9lh)
sabato 21 novembre 2015
La pista satanica
Sui fatti tragici di Parigi ne abbiamo ormai sentite di cotte e di crude. Mancava solo la pista satanica, evocata da un surreale dialogo a distanza tra due menti di primissimo ordine dei nostri tempi: Ferrara e Giovanardi.
In caso vi fossero avanzate un po' di pietà e capacità di vergogna per conto di terzi, è senz'altro il momento di usarle.
Le armi e la Pinotti
La Pinotti che a un convegno sulla difesa risponde a un giornalista che sì, è vero, noi inviamo ed esportiamo armi in Medio Oriente ma lo facciamo "nel rispetto della legge", meriterebbe la classica risposta "grazie al cazzo". Al netto infatti di eventuali valutazioni circa la rispondenza di questo commercio con la legge sull'esport delle armi, laddove vieta espressamente le esportazioni di tutti i materiali militari e loro componenti verso i paesi in stato di conflitto armato, forse ci sarebbe qualche altra valutazione da fare, magari di tipo più politico e meno amministrativo/burocratico.
Intendiamoci, non è che del commercio delle armi si voglia fare una colpa (ammesso che lo sia) alla Pinotti, che è l'ultima arrivata, né si pretende che rinunci alla retorica formale tipica del ministro di un governo in carica. A me però sarebbe piaciuto sentire un ministro della difesa di un governo di sinistra dire: "È vero, noi vendiamo armi al medio oriente, e nel rispetto della legalità imbottiamo di armi paesi che sono già polveriere. Come ministro questa cosa mi indigna, ma non posso farci niente".
Ecco, sarebbe stata una bella risposta a quel giornalista, no?
Ecco, sarebbe stata una bella risposta a quel giornalista, no?
(...)
Di solito passo oltre, magari sorridendo un po' e provando per loro pure un filo di compassione. Oggi però è sabato e ho più tempo libero, così mi sono fermato a leggere un po' di commenti al post con cui Magdi Allam prende per il culo i "sedicenti" - termine suo - musulmani moderati, che oggi manifestano a Roma e in altre città per ribadire il loro rifiuto della logica che sta alla base degli attentati di Parigi. Allam si domanda che credibilità possa avere chi manifesta per prendere le distanze da attentatori accomunati ai manifestanti dallo stesso credo (sentire Allam parlare di credibilità lascia sempre un po' divertiti, ma questo è un altro discorso).
Il tenore dei commenti è facilmente immaginabile - d'altra parte si tratta dello stesso target di commentatori che affollano le bacheche di Salvini, Meloni ecc. Allora provo a intervenire, dicendo che è molto più alta la credibilità di chi manifesta per prendere le distanze dal terrorismo di chi, come lui, ha buon gioco a fare di ogni erba un fascio, assecondando così i desiderata e la pancia dei più ignoranti e di quelli intellettualmente meno dotati, per i quali fare delle distinzioni, pensare, ragionare sono in genere esercizi improbi. E infatti, a un certo punto, esce fuori l'intelligentone di turno che fa l'osservazione idiota per eccellenza, quella secondo cui il Corano sarebbe un testo violento e ricco di espliciti inviti a uccidere gli infedeli. La discussione, come immaginavo, cade quindi sui classici argomenti da asilo, al che mi adeguo e faccio notare che, se la mettiamo su questo piano, pure certi passi della Bibbia (Deuteronomio, Esodo e altri) non scherzano. L'intelligentone tentenna, poi torna alla carica intimandomi di non fare il furbo e di fare paragoni col Vangelo, non con la Bibbia - è talmente preparato da non sapere neppure che la Bibbia è composta da vecchio e nuovo testamento e che quando la domenica va a messa il celebrante legge testi dell'uno e dell'altro, ma vabbe'. Gli faccio quindi l'elenco dei passi del nuovo testamento che dal punto di vista del peace & love non è che siano edificantissimi. L'intelligentone a questo punto tace e sparisce di scena.
Ovviamente non mi frega una beata fava di una sua eventuale replica. Il succo infatti di tutta la questione è che, in linea generale, l'ignoranza e la poca propensione al discernimento e alla riflessione sono la sorgente da cui attingono i vari Allam, Salvini, Gasparri, Santanché, e su cui questi personaggi costruiscono il loro seguito e il loro consenso. Ed è probabilmente, in ultima analisi, il motivo principale per cui questo paese è messo come è messo.
Il tenore dei commenti è facilmente immaginabile - d'altra parte si tratta dello stesso target di commentatori che affollano le bacheche di Salvini, Meloni ecc. Allora provo a intervenire, dicendo che è molto più alta la credibilità di chi manifesta per prendere le distanze dal terrorismo di chi, come lui, ha buon gioco a fare di ogni erba un fascio, assecondando così i desiderata e la pancia dei più ignoranti e di quelli intellettualmente meno dotati, per i quali fare delle distinzioni, pensare, ragionare sono in genere esercizi improbi. E infatti, a un certo punto, esce fuori l'intelligentone di turno che fa l'osservazione idiota per eccellenza, quella secondo cui il Corano sarebbe un testo violento e ricco di espliciti inviti a uccidere gli infedeli. La discussione, come immaginavo, cade quindi sui classici argomenti da asilo, al che mi adeguo e faccio notare che, se la mettiamo su questo piano, pure certi passi della Bibbia (Deuteronomio, Esodo e altri) non scherzano. L'intelligentone tentenna, poi torna alla carica intimandomi di non fare il furbo e di fare paragoni col Vangelo, non con la Bibbia - è talmente preparato da non sapere neppure che la Bibbia è composta da vecchio e nuovo testamento e che quando la domenica va a messa il celebrante legge testi dell'uno e dell'altro, ma vabbe'. Gli faccio quindi l'elenco dei passi del nuovo testamento che dal punto di vista del peace & love non è che siano edificantissimi. L'intelligentone a questo punto tace e sparisce di scena.
Ovviamente non mi frega una beata fava di una sua eventuale replica. Il succo infatti di tutta la questione è che, in linea generale, l'ignoranza e la poca propensione al discernimento e alla riflessione sono la sorgente da cui attingono i vari Allam, Salvini, Gasparri, Santanché, e su cui questi personaggi costruiscono il loro seguito e il loro consenso. Ed è probabilmente, in ultima analisi, il motivo principale per cui questo paese è messo come è messo.
mercoledì 18 novembre 2015
Antoine Leiris
Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio. Eppure non avrete il mio odio. Non so chi siate e non voglio saperlo, siete delle anime morte. Se questo Dio per il quale uccidete accecati ci ha fatto a sua immagine, ogni proiettile nel corpo di mia moglie avrà ferito il suo cuore.
Non vi farò questo regalo di odiarvi. Voi lo volete, ma rispondere con l’odio alla rabbia sarebbe cedere alla stessa ignoranza di cui siete fatti. Volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con un occhio diffidente, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Perso. Il gioco è lo stesso e io sono lo stesso giocatore di prima.
L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni di attesa. Era bella come venerdì sera prima di uscire, così bella come quando mi sono perdutamente innamorato di lei 12 anni fa. E’ sicuro: sono devastato dal dolore. Vi concedo questa piccola vittoria, ma durerà poco. Lo so che lei ci accompagnerà ogni giorno e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere a cui voi non avrete mai accesso.
Noi siamo due, io e mio figlio, ma siamo più forti di tutte le armi del mondo. Non ho più tempo da dedicarvi ora, devo andare da Melvil che si risveglia dal pisolino. Ha solo 17 mesi, e mangerà il suo spuntino come tutti giorni, poi giocheremo come tutti i giorni e per tutta la durata della sua vita questo ragazzo vi farà l’affronto di essere felice e libero.
Perché no, non avrete nemmeno il suo, di odio.
Chi ha scritto questa lettera è Antoine Leiris, giornalista francese di 34 anni. Antoine ha perso la sua compagna venerdì sera, nell'inferno di Parigi, e adesso è solo con un bimbo di 17 mesi. Poteva odiare, secondo i comuni canoni a cui siamo abituati ne avrebbe avuto pieno diritto, ma la statura morale e umana di questo giornalista non è quella infima a cui ci hanno abituati i vari Belpietro, Allam e simili. C'è solo da inchinarsi. Credo che neppure io, al suo posto, ne sarei stato capace.
martedì 17 novembre 2015
I genitori "normali"
Mi raccomando, non facciamo una legge che consenta le adozioni alle coppie omosessuali, eh? Lasciamoli in balìa delle coppie "normali", vedi mai che sennò possano venire su traviati.
sabato 14 novembre 2015
Quindi, Belpietro immagina che siamo tutti scemi
Dopo aver fatto un titolo a tutta pagina recante la dicitura "Bastardi islamici", un direttore di giornale dovrebbe correre a nascondersi per la vergogna, per aver dato conferma una volta di più che in Italia, per fare carriera nel giornalismo, bisogna essere ignoranti, cinici e in malafede. Lui no. Di fronte alle sacrosante proteste di ogni persona in grado di stabilire una sinapsi tra due neuroni, lui non solo non fa retromarcia, ma replica, ergendosi a maestrino di italiano e spiegandoci il significato del termine bastardo.
Grazie, grandissima faccia di culo, ma col tuo sermoncino puoi prendere in giro giusto i lettori del tuo giornale, gli unici che probabilmente non capiscono la differenza tra significato letterale di un termine e quello per estensione, che in questo caso è connotato da una valenza fortemente dispregiativa.
Caro Belpietro rassegnati, non siamo tutti come i tuoi lettori.
venerdì 13 novembre 2015
Minzo condannato
Ho dei bei ricordi di Minzolini, che risalgono ai tempi in cui bazzicavo su twitter. In particolare, mi sono rimaste in mente le soavi e dolci espressioni ed epiteti con cui usava apostrofare chi osasse esprimere critiche a lui, Berlusconi e compagnia bella. Da lui - vado un po' a memoria - ricordo di essermi preso dell'ignorante, del testa di cazzo, del comunista di merda; o almeno questi sono quelli che ricordo meglio, ma l'elenco è più lungo. Alla fine credo mi abbia pure bannato, ma non sono sicuro.
Comunque, la Cassazione ha sentenziato definitivamente che il "signore" in questione ha speso con la carta aziendale Rai 65.000 euro di soldi pubblici in pasti. La condanna è arrivata e qua si gode leggermente.
Comunque, la Cassazione ha sentenziato definitivamente che il "signore" in questione ha speso con la carta aziendale Rai 65.000 euro di soldi pubblici in pasti. La condanna è arrivata e qua si gode leggermente.
giovedì 12 novembre 2015
Il complottista
I complottisti, o almeno alcuni di essi, sono anche simpatici, a volte. Tipo quello in cui mi sono imbattuto oggi, che tra l'altro è anche un caro amico. Sono simpatici, i complottisti, perché riescono a immaginare un complotto o una fantasiosa dietrologia anche di fronte alle evidenze più lampanti. Tipo il caso Volkswagen, ad esempio. La vicenda è semplice - sintetizzo brutalmente -: la Volkswagen ha elaborato un software che trucca i dati sulle emissioni inquinanti. L'ha ideato dopo aver scoperto che una certa categoria di motori montati sulle sue macchine produceva emissioni fuori norma. Per risolvere il problema c'erano due strade: a) riprogettare daccapo il motore, con costi di una certa entità; b) aggirare il problema utilizzando un programma che in determinate condizioni falsasse i dati, sistema più economico ma illegale. Ha scelto la seconda strada ed è stata sgamata. C'è un complotto, dietro? No, c'è solo l'ingordigia e la falsa sicurezza di farla franca di un'azienda automobilistica tra le maggiori al mondo. Finita lì, per le persone normali. Per il complottista no.
"Hanno voluto far fuori la Volkswagen perché dava fastidio alle altre case automobilistiche," dice lui.
"Da cosa lo deduci?" ribatto io.
"Stamattina avevo davanti una Opel nuova, ha fatto una sgassata con un gran fumo nero, segno che anche lì le emissioni non sono a norma. E allora perché alla Volkswagen sì e a Opel no? Vedi, è stato un complotto per farli fuori."
Davanti a cotanta sicumera non me la sono sentita di replicare. :)
"Hanno voluto far fuori la Volkswagen perché dava fastidio alle altre case automobilistiche," dice lui.
"Da cosa lo deduci?" ribatto io.
"Stamattina avevo davanti una Opel nuova, ha fatto una sgassata con un gran fumo nero, segno che anche lì le emissioni non sono a norma. E allora perché alla Volkswagen sì e a Opel no? Vedi, è stato un complotto per farli fuori."
Davanti a cotanta sicumera non me la sono sentita di replicare. :)
mercoledì 11 novembre 2015
Cade un altro pezzo della 40
La Consulta ha buttato giù un altro pezzo della famigerata legge 40 sulla fecondazione assistita, una delle leggi più incostituzionali, barbare e liberticide che paese civile abbia mai concepito - nel 2004, quando vide la luce, fu soprannominata la "Ruini-Berlusconi", e questo mi pare dica tutto. Nello specifico, con la pronuncia di oggi "i supremi giudici hanno stabilito che non è reato la scelta nei casi in cui sia finalizzata ad evitare l’impianto di embrioni affetti da gravi malattie trasmissibili, ovvero quelle previste dalla legge 194 sull’aborto".
La legge 40, oggi, esiste praticamente solo sulla carta, essendo di fatto stata svuotata di significato da una lunga serie di pronunce della Corte Costituzionale che, negli anni, ne hanno demolito l'impianto principale. Con la pronuncia di oggi abbiamo fatto un altro piccolissimo passo verso una maggiore civiltà, con buona pace di quel corvaccio nero di Ruini e del suo clan.
lunedì 9 novembre 2015
(...)
La polemica a distanza tra Guccini e Salvini non andrebbe neppure commentata. Basti dire che molti testi di Guccini, così come molti di Vecchioni o De André, sono da anni inseriti nelle antologie scolastiche. I "versi" di Salvini potrebbero essere valorizzati al massimo in una gara di rutti di una sagra paesana.
domenica 8 novembre 2015
Da Bologna
Quindi, riassumendo, Salvini dal palco di Bologna dà dell'incapace e cretino ad Alfano, ed è forse la prima volta in vita mia che mi vedo d'accordo con lui. Insomma, avete presente Alfano, no? Ecco. Quest'ultimo replica definendo Salvini un rozzo e un ignorante, e qui, stavolta, mi tocca essere d'accordo per la prima volta anche con Alfano. Insomma, avete presente Salvini, no? Come cultura e civilità siamo ai livelli di Bossi, che è tutto dire.
Sul palco si è poi presentato, direttamente dal sepolcro, il tipo delle cene eleganti, che adesso è tutto pappa e ciccia con Salvini, lo stesso Salvini che vuole mandare a casa Renzi e che sul palco abbraccia e sbaciucchia il tipo del sepolcro, che però è anche quello che con Renzi ci ha fatto il patto del Nazareno e buona parte delle riforme.
Poi c'è la Meloni, quella che... vabbe', lasciamo stare, va', ognuno la ricolleghi a ciò che vuole, tanto...
Sullo sfondo c'è la bellissima Bologna, la Bologna di Guccini, di Dalla e di tanti altri grandi, che forse non meritava, oggi, tutto questo.
Sul palco si è poi presentato, direttamente dal sepolcro, il tipo delle cene eleganti, che adesso è tutto pappa e ciccia con Salvini, lo stesso Salvini che vuole mandare a casa Renzi e che sul palco abbraccia e sbaciucchia il tipo del sepolcro, che però è anche quello che con Renzi ci ha fatto il patto del Nazareno e buona parte delle riforme.
Poi c'è la Meloni, quella che... vabbe', lasciamo stare, va', ognuno la ricolleghi a ciò che vuole, tanto...
Sullo sfondo c'è la bellissima Bologna, la Bologna di Guccini, di Dalla e di tanti altri grandi, che forse non meritava, oggi, tutto questo.
sabato 7 novembre 2015
In direzione opposta e contraria
venerdì 6 novembre 2015
Impicchiamoli!
Ormai è diventato un classico, e in questo Berlusconi ai suoi tempi fece scuola: prendersela con chi racconta invece che con chi delinque. Così non poteva non fare il leggendario padre Fanzaga di Radio Maria, uno che nel corso degli anni ha inanellato una fila di scemenze talmente lunga da riempirci un'enciclopedia. Ecco quindi che per lui quelli da impiccare sono i giornalisti che raccontano scandali, non chi li commette.
Ah, dimenticavo, Fanzaga è sempre quello che disse - giusto per darvi un'idea del personaggio - che il terremoto de L'Aquila fu voluto dal Signore affinché quelle persone partecipassero alla sua passione.
Capito, no, il personaggio?
Ah, dimenticavo, Fanzaga è sempre quello che disse - giusto per darvi un'idea del personaggio - che il terremoto de L'Aquila fu voluto dal Signore affinché quelle persone partecipassero alla sua passione.
Capito, no, il personaggio?
giovedì 5 novembre 2015
(...)
Il cardinale Bertone dice di essersi pagato da sé la ristrutturazione del suo appartamento, prelevando 300.000 euro dai suoi risparmi. Io non so a quanto ammontino i suoi risparmi, so solo che lavoro da quando avevo 18 anni e una cifra del genere non l'ho mai vista neppure col binocolo.
mercoledì 4 novembre 2015
Famiglia naturale una ceppa
"La Chiesa è l'ultimo avamposto della difesa della famiglia naturale".
A me Adinolfi sta sulle balle non perché abbia idee antitetiche alle mie, il che è più che legittimo, ma perché racconta balle sapendo di raccontarle, e può raccontare tali balle perché può contare su una moltitudine di supporter sostanzialmente ignorante (intendo nel senso che ignorano, non sanno, non faccio certo riferimento all'accezione offensiva dell'aggettivo). Così lui può tranquillamente parlare di famiglia naturale ben sapendo che una tale definizione non ha senso e non sta né in cielo né in terra.
La famiglia naturale che intende lui, infatti, è quella formata da papà e mamma biologici (possibilmente sposati in chiesa) e relativa prole. Bene, e allora Adinolfi sappia (e lo sa benissimo) che la famiglia di questo tipo non è affatto un prodotto naturale, ma culturale. Di più. Il matrimonio è probabilmente il prodotto per antonomasia più culturale e meno naturale che esista, e di conseguenza la famiglia che ne deriva. E questo perché risultato dell'elaborazione dei comportamenti sociali umani nelle diverse culture e nel tempo.
La chiesa, quindi, non difende niente di naturale, ma solo un prodotto culturale, una delle tante "varianti" di famiglia che si sono succedute nella storia dell'umanità, tra l'altro non necessariamente migliore di altre. La fortuna di Adinolfi, che sostanzialmente è quella di Salvini e altri arruffapopolo, è che appunto può contare su una massa di persone per gran parte refrattaria a ragionare, a informarsi e di scarsissima erudizione, per cui stupisce fino a un certo punto il largo seguito che hanno.
A me Adinolfi sta sulle balle non perché abbia idee antitetiche alle mie, il che è più che legittimo, ma perché racconta balle sapendo di raccontarle, e può raccontare tali balle perché può contare su una moltitudine di supporter sostanzialmente ignorante (intendo nel senso che ignorano, non sanno, non faccio certo riferimento all'accezione offensiva dell'aggettivo). Così lui può tranquillamente parlare di famiglia naturale ben sapendo che una tale definizione non ha senso e non sta né in cielo né in terra.
La famiglia naturale che intende lui, infatti, è quella formata da papà e mamma biologici (possibilmente sposati in chiesa) e relativa prole. Bene, e allora Adinolfi sappia (e lo sa benissimo) che la famiglia di questo tipo non è affatto un prodotto naturale, ma culturale. Di più. Il matrimonio è probabilmente il prodotto per antonomasia più culturale e meno naturale che esista, e di conseguenza la famiglia che ne deriva. E questo perché risultato dell'elaborazione dei comportamenti sociali umani nelle diverse culture e nel tempo.
La chiesa, quindi, non difende niente di naturale, ma solo un prodotto culturale, una delle tante "varianti" di famiglia che si sono succedute nella storia dell'umanità, tra l'altro non necessariamente migliore di altre. La fortuna di Adinolfi, che sostanzialmente è quella di Salvini e altri arruffapopolo, è che appunto può contare su una massa di persone per gran parte refrattaria a ragionare, a informarsi e di scarsissima erudizione, per cui stupisce fino a un certo punto il largo seguito che hanno.
martedì 3 novembre 2015
Su Bertone
A me Bertone ha cominciato a stare sulle palle fin dal 2010, quando, parlando dal Cile, affermò che non c'è correlazione tra celibato e pedofilia, mentre - diceva - "questo tipo di patologie ha invece un legame con l'omosessualità." La mia antipatia nei suoi confronti è poi aumentata nel 2014, quando venne fuori la faccenda dell'appartamento da 700 mq che fece incazzare pure Bergoglio.
Adesso che è emerso che quel mega attico se lo sarebbe pagato in parte con soldi sottratti ai fondi destinati a un ospedale pediatrico, non mi sta più antipatico, lo odio proprio.
Adesso che è emerso che quel mega attico se lo sarebbe pagato in parte con soldi sottratti ai fondi destinati a un ospedale pediatrico, non mi sta più antipatico, lo odio proprio.
lunedì 2 novembre 2015
Da 40 a 59
I 40 milioni inizialmente ipotizzati dalla procura di Milano sono diventati 59, e la gestione allegra di questi fondi sarebbe continuata anche dopo la buffonata della stagione delle ramazze. Io comincio ad avere qualche idea sui reali motivi che spinsero Salvini, un annetto fa, a "istruire" gli avvocati affinché la lega non si costituisse parte civile nel processo.
Corte dei Conti e 8x1000
Toh! La Corte dei Conti rileva delle "criticità nella gestione dell'8xmille." Chi l'avrebbe mai detto? In particolare, scrive l'Ansa, i giudici contabili puntano il dito sul "meccanismo che permette ai beneficiari di ricevere più dalla quota indistinta destinata ai possibili beneficiari che non dalle precise scelte dei contribuenti; la rilevanza dei contributi, che ha superato ampiamente il miliardo di euro per anno; la scarsa pubblicità dell'ammontare delle risorse erogate ai beneficiari."
A questo si aggiunge "il rischio di discriminazione nei confronti di confessioni non firmatarie di accordi; l'assenza di controlli indipendenti sulla gestione dei fondi; la carenza di controlli sugli intermediari delle dichiarazioni dei redditi; lo scarso interesse dello Stato per la quota di propria competenza, essendo l'unico competitore che non sensibilizza l'opinione pubblica sulle proprie attività e che non promuove i propri progetti." Chiudiamo la serie delle criticità con "Le somme disponibili vengono talvolta destinate a finalità diverse anche antitetiche alla volontà dei contribuenti."
Tradotto: è altamente probabile che le quote, o parte di esse, espressamente devolute allo stato vengano dirottate dalle parti di Oltretevere.
Bergoglio, che vieni additato quotidianamente come rivoluzionario, vuoi esserlo per davvero ponendo fine una volta per tutte a questa vergogna? Abroghiamo Concordato e 8x1000?
A questo si aggiunge "il rischio di discriminazione nei confronti di confessioni non firmatarie di accordi; l'assenza di controlli indipendenti sulla gestione dei fondi; la carenza di controlli sugli intermediari delle dichiarazioni dei redditi; lo scarso interesse dello Stato per la quota di propria competenza, essendo l'unico competitore che non sensibilizza l'opinione pubblica sulle proprie attività e che non promuove i propri progetti." Chiudiamo la serie delle criticità con "Le somme disponibili vengono talvolta destinate a finalità diverse anche antitetiche alla volontà dei contribuenti."
Tradotto: è altamente probabile che le quote, o parte di esse, espressamente devolute allo stato vengano dirottate dalle parti di Oltretevere.
Bergoglio, che vieni additato quotidianamente come rivoluzionario, vuoi esserlo per davvero ponendo fine una volta per tutte a questa vergogna? Abroghiamo Concordato e 8x1000?
domenica 1 novembre 2015
Carta di Milano? Ma anche no
Expo è finito così com'era iniziato: squilli di trombe, musica, coriandoli, luci, cerimonie, il tutto contornato dai soliti discorsi pomposi, pieni di ridondanti perifrasi ma totalmente vuoti di significato. Va bene, eh, va bene tutto. È stato un bel carrozzone, un bel business, una bella passerella per politicanti di ogni risma e tutto quello che volete. Però lasciamo stare la cosiddetta Carta di Milano o qualsiasi carta d'intenti vogliate voi; non prendiamoci in giro tentando di attribuire a tutto il carrozzone una valenza potenzialmente lenitrice delle afflizioni alimentari che gravano su buona parte della popolazione mondiale.
Expo è stato solo un carrozzone mediatico-economico. Punto. Non produrrà nessuno effetto concreto "nel combattere la denutrizione, la malnutrizione e lo spreco", né sarà incentivo a "un equo accesso alle risorse naturali", e neppure garantirà una "gestione sostenibile dei processi produttivi".
Si tratta solo di buone intenzioni, come quelle che a parole ci sentiamo propinare ogni giorno in ogni salsa da ogni comiziante politico-televisivo. Ne abbiamo già a sufficienza, grazie.
Si tratta solo di buone intenzioni, come quelle che a parole ci sentiamo propinare ogni giorno in ogni salsa da ogni comiziante politico-televisivo. Ne abbiamo già a sufficienza, grazie.
sabato 31 ottobre 2015
Il terribile gender si manifesta a Massa Carrara
Una coppia di genitori toglie la loro figlia da una scuola primaria di Massa Carrara. Motivo? La presenza, a loro dire, del terribile gender, una bufala ormai conclamata ma ancora capace di terrorizzare schiere di genitori (non tutti, ovviamente, solo quelli maggiormente refrattari all'uso del normale raziocinio e capacità di discernimento propri di ogni persona, come ad esempio molti cattolici). La bimba è stata quindi tolta da quella scuola primaria e affidata a una scuola paritaria cattolica. Ma come si manifestava in quella scuola il terribile gender? Sotto quali sembianze si celava il terribile mostro? Era nascosto niente di meno che tra le pieghe del famoso progetto Liber* Tutt*, patrocinato dal Ministero delle Pari Opportunità con lo scopo di inculcare nei bambini i primi anticorpi contro le discriminazioni. In particolare, sotto accusa sono finite due fiabe, una in cui si racconta di una principessa che salva un principe rinchiuso in una torre e l'altra in cui si racconta di un bambino che gioca con le bambole. È una cosa terribile, non trovate anche voi? Bene, allora vi racconto una storia.
Quando ero bambino, età delle elementari o giù di lì, i miei genitori gestivano durante il periodo estivo una piccola pensione a conduzione familiare a Viserbella, sul mare. Questa pensione confinava con un'altra e il confine era delimitato da una rete. Ebbene, io passavo gran parte delle mie giornate a giocare con la figlia dei titolari della pensione vicina. Spesso i miei non volevano che andassi di là da lei e allora ci mettevamo a giocare attaccati alla rete. Sapete qual era il nostro gioco preferito? Le torte! Immaginavamo di essere due massaie in cucina che preparavano delle torte. E le preparavamo davvero, utilizzando i sottovasi in plastica dei vasi dei fiori come padelle e riempiendoli con la sabbia bagnata. Per decorare queste torte usavamo i rametti strappati a una siepe lì vicino. Poi immaginavamo di metterle in forno a cuocere e, ultimata la cottura, ce le passavamo sollevando la rete quel tanto necessario a consentirne il passaggio. Era un gioco da maschi? Era un gioco da femmine? Sapete la verità? Non ce n'è mai fregato assolutamente niente, né a noi né ai nostri genitori. Noi pensavamo a divertirci e a inventare nuovi giochi e quel problema non ce lo siamo mai posto.
Per quanto riguarda la questione delle bambole, io non ci ho mai giocato da piccolo, ma non per chissà quale motivo, semplicemente perché ho un fratello. Se invece che un fratello avessi avuto una sorella, i miei genitori le avrebbero comprato delle bambole e io sicuramente ci avrei giocato, così come mia sorella avrebbe giocato coi miei camioncini e le mie macchinine, come del resto capita in tutte le famiglie con due o più figli dal sesso differente. È la cosa più normale del mondo, ed è solo nella mente bacata di genitori poveri di intelletto (sì, Adinolfi, dico anche a te!) che può nascere l'idea che tutto ciò possa rappresentare un pericolo per i bambini, tanto da toglierli da una scuola.
Sapete qual è il vero pericolo a cui vanno incontro i bambini, oggi? L'ottusità e l'ignoranza dei grandi spacciate da senso di protezione dei figli da pericoli immaginari; e lì, purtroppo, c'è ben poco da fare.
Quando ero bambino, età delle elementari o giù di lì, i miei genitori gestivano durante il periodo estivo una piccola pensione a conduzione familiare a Viserbella, sul mare. Questa pensione confinava con un'altra e il confine era delimitato da una rete. Ebbene, io passavo gran parte delle mie giornate a giocare con la figlia dei titolari della pensione vicina. Spesso i miei non volevano che andassi di là da lei e allora ci mettevamo a giocare attaccati alla rete. Sapete qual era il nostro gioco preferito? Le torte! Immaginavamo di essere due massaie in cucina che preparavano delle torte. E le preparavamo davvero, utilizzando i sottovasi in plastica dei vasi dei fiori come padelle e riempiendoli con la sabbia bagnata. Per decorare queste torte usavamo i rametti strappati a una siepe lì vicino. Poi immaginavamo di metterle in forno a cuocere e, ultimata la cottura, ce le passavamo sollevando la rete quel tanto necessario a consentirne il passaggio. Era un gioco da maschi? Era un gioco da femmine? Sapete la verità? Non ce n'è mai fregato assolutamente niente, né a noi né ai nostri genitori. Noi pensavamo a divertirci e a inventare nuovi giochi e quel problema non ce lo siamo mai posto.
Per quanto riguarda la questione delle bambole, io non ci ho mai giocato da piccolo, ma non per chissà quale motivo, semplicemente perché ho un fratello. Se invece che un fratello avessi avuto una sorella, i miei genitori le avrebbero comprato delle bambole e io sicuramente ci avrei giocato, così come mia sorella avrebbe giocato coi miei camioncini e le mie macchinine, come del resto capita in tutte le famiglie con due o più figli dal sesso differente. È la cosa più normale del mondo, ed è solo nella mente bacata di genitori poveri di intelletto (sì, Adinolfi, dico anche a te!) che può nascere l'idea che tutto ciò possa rappresentare un pericolo per i bambini, tanto da toglierli da una scuola.
Sapete qual è il vero pericolo a cui vanno incontro i bambini, oggi? L'ottusità e l'ignoranza dei grandi spacciate da senso di protezione dei figli da pericoli immaginari; e lì, purtroppo, c'è ben poco da fare.
giovedì 29 ottobre 2015
martedì 27 ottobre 2015
Tocca alla carne rossa
Va bene, la carne rossa e gli insaccati sono potenzialmente cancerogeni, specie se consumati in abbondanza. Queste cose le sapevamo già, anche prima che arrivasse l'OMS - qualsiasi medico degno di questo nome ti dirà sempre di andarci piano con le rosse e tranquillo con le bianche. Ma c'è qualcosa che non ci dicono essere potenzialmente cancerogeno, oggi? Già come esci la mattina di casa e cammini in mezzo al traffico sei potenzialmente a rischio di beccarti un cancro ai polmoni. E poi ci sono le merendine, le sigarette, l'alcol, le polveri sottili, le polveri grosse (la polvere in casa? Boh), le vernici, ci sono le neoplasie collegate a certi tipi di professioni, al sovrappeso, alla vita prevalentemente sedentaria (presente!). Basta documentarsi un pochino per scoprire che le cause che possono provocarlo sono praticamente infinite (la sfiga è tra queste) e, in linea generale, tutte collegate allo stile di vita assunto dalla civiltà occidentale della pigrizia, dell'opulenza e del benessere.
Togliamo la carne rossa dalla nostra dieta? Va benissimo: abbiamo eliminato uno dei tantissimi fattori di rischio, ma ne rimangono ancora a centinaia, della maggioranza dei quali non siamo neppure consapevoli. E se volessimo eliminarli tutti dovremmo cambiare la nostra civiltà o rinunciare alla quasi totalità dei nostri vizi. Un giorno l'OMS se ne uscirà con un bel comunicato dove dirà: guardate che dopo un certo numero di anni dalla nascita dovete morire. Ma sarà sempre tardi, perché qualcuno ci era già arrivato trent'anni fa.
"...e capirai che quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere [o le carni rosse], ma qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere."
(F. Guccini - La canzone della bambina portoghese)
Togliamo la carne rossa dalla nostra dieta? Va benissimo: abbiamo eliminato uno dei tantissimi fattori di rischio, ma ne rimangono ancora a centinaia, della maggioranza dei quali non siamo neppure consapevoli. E se volessimo eliminarli tutti dovremmo cambiare la nostra civiltà o rinunciare alla quasi totalità dei nostri vizi. Un giorno l'OMS se ne uscirà con un bel comunicato dove dirà: guardate che dopo un certo numero di anni dalla nascita dovete morire. Ma sarà sempre tardi, perché qualcuno ci era già arrivato trent'anni fa.
"...e capirai che quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere [o le carni rosse], ma qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere."
(F. Guccini - La canzone della bambina portoghese)
domenica 25 ottobre 2015
Quando a noi blogger ci prendevano a pesci in faccia
Ricordate? C'è stato un periodo, e in parte c'è ancora, in cui noi blogger eravamo additati dai professoroni del giornalismo come ciarlatani: inaffidabili, impreparati, ignoranti, cazzari, bufalari e chi più ne ha più ne metta. Loro invece erano gli dei, i professori, l'icona dell'attendibilità, della serietà e della deontologia professionale. Se le parti non si sono oggi completamente invertite, poco ci manca.
sabato 24 ottobre 2015
Dice Verdini
Dice Verdini, durante un'udienza del processo sulla P3 in cui è imputato a Firenze, che Dell'Utri "Era il fondatore di Forza Italia, un'icona e un punto di riferimento per me, una figura carismatica, provavo per lui amicizia e stima."
Durante una delle pause del processo, uno dei tanti che ha sul groppone, Verdini tornerà poi in aula, al Senato, per votare martedì prossimo la legge di stabilità. Dell'Utri, già sodale di Berlusconi e coimputato di Verdini nello stesso processo, è già da tempo in galera per mafia, per chi si fosse dimenticato. Renzi è tranquillo, fa come se niente fosse, avere come principale collaboratore un plurimputato amico fraterno di mafiosi non lo scalfisce, tanto che lo difende pure. "Verdini non è il mostro di Lochness, inoltre lui e i suoi non fanno parte della maggioranza di governo. Votano le riforme non la fiducia", diceva il tipo di Rignano appena una quindicina di giorni fa. Ovviamente non è vero niente, perché - è notizia di oggi - Renzi ha già promesso l'ingresso a pieno titolo nel governo a Verdini e ai suoi in cambio della loro firma per far passare la legge di stabilità.
Ora, alla luce di tutto questo, una domanda da rivolgere ai piddini, specie ai renziani, viene quasi spontanea: non vi fate un po' schifo?
Durante una delle pause del processo, uno dei tanti che ha sul groppone, Verdini tornerà poi in aula, al Senato, per votare martedì prossimo la legge di stabilità. Dell'Utri, già sodale di Berlusconi e coimputato di Verdini nello stesso processo, è già da tempo in galera per mafia, per chi si fosse dimenticato. Renzi è tranquillo, fa come se niente fosse, avere come principale collaboratore un plurimputato amico fraterno di mafiosi non lo scalfisce, tanto che lo difende pure. "Verdini non è il mostro di Lochness, inoltre lui e i suoi non fanno parte della maggioranza di governo. Votano le riforme non la fiducia", diceva il tipo di Rignano appena una quindicina di giorni fa. Ovviamente non è vero niente, perché - è notizia di oggi - Renzi ha già promesso l'ingresso a pieno titolo nel governo a Verdini e ai suoi in cambio della loro firma per far passare la legge di stabilità.
Ora, alla luce di tutto questo, una domanda da rivolgere ai piddini, specie ai renziani, viene quasi spontanea: non vi fate un po' schifo?
giovedì 22 ottobre 2015
Il nuovo filone della legittima difesa
Allora, ebola è stata spremuta a sufficienza, la scabbia pure, i rom e gli zingari sono ormai rami secchi, i musulmani non ne parliamo, la ruspa è da tempo nel garage (ormai ha perso il suo appeal), agli extracomunitari che fregano il lavoro agli italiani non credono più neppure i suoi seguaci; alla bufala del gender ormai abbocca solo Adinolfi... cosa è rimasto? Ma la legittima difesa, no? Il cavallo di battaglia nuovo di zecca, da utilizzare per continuare a seminare quel suo populismo becero e stupido tanto amato dalle italiche pance, è la legittima difesa.
Di Salvini si può dire tutto, tranne che non sia un arruffapopoli straordinario. E in un paese come il nostro sono quelli lì che fanno fortuna.
Di Salvini si può dire tutto, tranne che non sia un arruffapopoli straordinario. E in un paese come il nostro sono quelli lì che fanno fortuna.
mercoledì 21 ottobre 2015
Genchi e De Magistris assolti
A chi non conosce la vicenda dell'inchiesta Why Not, l'assoluzione in appello di De Magistris e Gioacchino Genchi dirà sicuramente ben poco. A me dice molto, invece, perché in passato ho scritto parecchio, qui sul mio blog, di questa vicenda. Sono contento suprattutto per Genchi, che è stato al centro per molto tempo di una campagna diffamatoria velenosissima, orchestrata da Berlusconi e messa in atto dal suo braccio armato Il Giornale.
Adesso, finalmente, anche se sempre con troppo ritardo, un tribunale ha stabilito la verità.
Adesso, finalmente, anche se sempre con troppo ritardo, un tribunale ha stabilito la verità.
martedì 20 ottobre 2015
La stepchild adoption e noi
Bell'articolo di Scalfarotto su Il Post di ieri. Tema: la famosa/famigerata "stepchild adoption". Su questo tema ognuno avrà le proprie convinzioni, come è giusto che sia, ma sono sicuro che molti si siano formati la loro legittima opinione bypassando il succo della questione, e il succo della questione è semplice: guardare cosa succede altrove.
Se infatti ogni tanto tirassimo fuori la testa dalla sabbia e guardassimo cosa accade fuori dal nostro piccolo orticello, ci accorgeremmo che ciò che da noi è ancora considerato pietra dello scandalo, tema scabrosissimo usato addirittura da qualcuno come leva per far cadere governi, appena un po' più in là del nostro ristretto orizzonte è la normalità. Certo, una normalità a cui si è arrivati in momenti e con metodi diversi, ma ormai accettata come consuetudine sociale.
Il matrimonio tra persone omosessuali, ad esempio, in Danimarca è legge da 25 anni. Cioè, mentre da noi si cominciava appena ad accennare qualche timida discussione in parlamento (e, tra l'altro, dopo cinque lustri non si è ancora approdati a niente), là diventava legge dello stato. E così la questione delle adozioni. E mentre il resto del mondo va avanti, noi siamo ancora qua con le zavorre ideologiche degli Alfano, degli Adinolfi, dei Salvini, dei Bagnasco e compagnia bella.
Poverini, un po' li capisco, e li compatisco pure, d'altra parte se uno è già limitato intellettualmente di suo e ha sul groppone un retaggio ideologico che chiude ancora di più una apertura mentale che fa concorrenza a quella di un'ameba, non se ne esce. Certo, si potrebbe provare a spiegare a un Adinolfi che ciò che lui dipinge come il male assoluto è la normalità appena passi il confine; si potrebbe pure spiegargli che ogni studio fatto finora dimostra che la crescita equilibrata di un bambino dipende dalla qualità dei rapporti affettivi e non dalla genitorialità biologica o dal sesso di chi instaura i suddetti rapporti, ma non servirebbe a niente, perché di fronte all'ottusità ideologica neppure il più evidente empirismo può alcunché.
E quindi siamo ancora qui, dopo 25 anni, a litigare su temi che in paesi più civili e aperti del nostro (cioè quasi tutti) sono stati già abbondantemente affrontati, discussi e digeriti.
Come del resto è sempre stato.
Se infatti ogni tanto tirassimo fuori la testa dalla sabbia e guardassimo cosa accade fuori dal nostro piccolo orticello, ci accorgeremmo che ciò che da noi è ancora considerato pietra dello scandalo, tema scabrosissimo usato addirittura da qualcuno come leva per far cadere governi, appena un po' più in là del nostro ristretto orizzonte è la normalità. Certo, una normalità a cui si è arrivati in momenti e con metodi diversi, ma ormai accettata come consuetudine sociale.
Il matrimonio tra persone omosessuali, ad esempio, in Danimarca è legge da 25 anni. Cioè, mentre da noi si cominciava appena ad accennare qualche timida discussione in parlamento (e, tra l'altro, dopo cinque lustri non si è ancora approdati a niente), là diventava legge dello stato. E così la questione delle adozioni. E mentre il resto del mondo va avanti, noi siamo ancora qua con le zavorre ideologiche degli Alfano, degli Adinolfi, dei Salvini, dei Bagnasco e compagnia bella.
Poverini, un po' li capisco, e li compatisco pure, d'altra parte se uno è già limitato intellettualmente di suo e ha sul groppone un retaggio ideologico che chiude ancora di più una apertura mentale che fa concorrenza a quella di un'ameba, non se ne esce. Certo, si potrebbe provare a spiegare a un Adinolfi che ciò che lui dipinge come il male assoluto è la normalità appena passi il confine; si potrebbe pure spiegargli che ogni studio fatto finora dimostra che la crescita equilibrata di un bambino dipende dalla qualità dei rapporti affettivi e non dalla genitorialità biologica o dal sesso di chi instaura i suddetti rapporti, ma non servirebbe a niente, perché di fronte all'ottusità ideologica neppure il più evidente empirismo può alcunché.
E quindi siamo ancora qui, dopo 25 anni, a litigare su temi che in paesi più civili e aperti del nostro (cioè quasi tutti) sono stati già abbondantemente affrontati, discussi e digeriti.
Come del resto è sempre stato.
lunedì 19 ottobre 2015
Erri De Luca assolto
Chi aveva letto il libro La parola contraria lo sapeva già: poteva finire solo così.
Doveva finire così.
Doveva finire così.
domenica 18 ottobre 2015
Le unioni civili si faranno, prima o poi, con o senza Ruini
"L'omosessualità c'è sempre stata ma nessuno ha mai pensato di farne un matrimonio" è una delle molte perle contenute nell'intervista rilasciata qualche giorno fa da Ruini al Corriere. Ruini, ricorderete, oltre a essere uno dei più oscurantisti e fanatici sostenitori dell'ortodossia cattolica, è stato uno dei più accaniti sostenitori, assieme a Berlusconi, della legge 40, soprannominata appunto Ruini-Berlusconi, quella che nel corso degli anni è stata via via fatta a pezzi dalla Consulta fino a lasciarne in piedi pochi brandelli insignificanti e incoerenti tra loro. La moltitudine di cazzate che Ruini riesce a concentrare nei pochi paragrafi dell'intervista, dal punto di vista della razionalità e dell'umanità si potrebbe smontare con estrema facilità, a cominciare da quella virgolettata sopra. Ma il punto non è questo. Il punto è che se in Italia, dopo 5 lustri che se ne discute, non abbiamo ancora una legge sulle unioni civili, gran parte della responsabilità è di quelli come Ruini e del politicume di matrice cattolica (o finto-cattolica) al seguito.
Intendiamoci: Ruini, il cardinale Parolin, il finto rivoluzionario Bergoglio e tutta la pletora di ottusangoli al seguito, fanno benissimo a sostenere certe anacronistiche e ridicole posizioni, perché perfettamente coerenti con la dottrina religiosa di cui sono rappresentanti. Quello che invece non si capisce, è il motivo per cui le posizioni fasciste (perché quando una minoranza nega diritti a una maggioranza si parla di fascismo) di una minoranza religiosa debbano essere subite dalla maggioranza dei cittadini di uno stato, che per definizione è oltretutto laico. Qui sono i numeri a parlare: i cattolici praticanti nel nostro paese costituiscono una percentuale che supera di poco il 30%: una minoranza netta, quindi. Qualsiasi sondaggio si consulti, e su questo tema ultimamente se ne trovano a bizzeffe, certifica invece in maniera molto chiara che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani è favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Le unioni civili si faranno, caro Ruini, con o senza di lei, se ne faccia una ragione; dispiace solo che a causa (anche) sua e di tutto quello che lei rappresenta, ciò che in tutti gli altri paesi è già legge da decenni debba aspettare ancora. Riguardo all'omosessualità che "c'è sempre stata ma nessuno ha mai pensato di farne un matrimonio", le ricordo che anche la Terra ha sempre girato attorno al sole, nonostante i suoi predecessori l'abbiano negato fino a poco più di due secoli fa.
Intendiamoci: Ruini, il cardinale Parolin, il finto rivoluzionario Bergoglio e tutta la pletora di ottusangoli al seguito, fanno benissimo a sostenere certe anacronistiche e ridicole posizioni, perché perfettamente coerenti con la dottrina religiosa di cui sono rappresentanti. Quello che invece non si capisce, è il motivo per cui le posizioni fasciste (perché quando una minoranza nega diritti a una maggioranza si parla di fascismo) di una minoranza religiosa debbano essere subite dalla maggioranza dei cittadini di uno stato, che per definizione è oltretutto laico. Qui sono i numeri a parlare: i cattolici praticanti nel nostro paese costituiscono una percentuale che supera di poco il 30%: una minoranza netta, quindi. Qualsiasi sondaggio si consulti, e su questo tema ultimamente se ne trovano a bizzeffe, certifica invece in maniera molto chiara che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani è favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Le unioni civili si faranno, caro Ruini, con o senza di lei, se ne faccia una ragione; dispiace solo che a causa (anche) sua e di tutto quello che lei rappresenta, ciò che in tutti gli altri paesi è già legge da decenni debba aspettare ancora. Riguardo all'omosessualità che "c'è sempre stata ma nessuno ha mai pensato di farne un matrimonio", le ricordo che anche la Terra ha sempre girato attorno al sole, nonostante i suoi predecessori l'abbiano negato fino a poco più di due secoli fa.
sabato 17 ottobre 2015
E agli obiettori, niente?
La questione delle ipotizzate sanzioni ai medici che sconsigliano i vaccini è da approfondire, perché troppo generica. Personalmente, sarei molto più favorevole a comminare sanzioni, anche pesanti, ai medici obiettori, quelli che negano alle persone diritti espressamente previsti dalle leggi dello stato. Lì sarei per la mano pesante.
San Marino vintage
Qua a San Marino la Democrazia Cristiana è ancora al governo, e ogni tanto ne arrestano qualcuno, come accadeva da noi ai tempi di tangentopoli. Cresceranno anche loro, prima o poi, no? :)
mercoledì 14 ottobre 2015
Le unioni civili aspettano, i soldi no
Mentre in parlamento si discute di unioni civili da 30 vergognosi anni (la prima proposta di legge in materia risale al 1986) senza essere ancora approdati a un tubo, oggi pomeriggio, al Senato, in meno di due ore sono stati approvati tutti e 3 gli articoli del ddl Boccadutri, il testo che sblocca il finanziamento dei partiti per il 2013 e il 2014.
Quando si dice le priorità, no?
Quando si dice le priorità, no?
Attacchi politici
"E' stato un attacco politico alla Regione meglio governata d'Italia. [...] La Regione Lombardia l'anno scorso ha curato un milione e mezzo di persone, e centinaia di migliaia di italiani di altre regioni, per un miliardo di euro."
La faccenda dell'attacco politico è storia vecchia. Berlusconi ci ha rotto il cazzo per vent'anni con questo ritornello, e una valanga di allocchi ci ha pure creduto. Adesso arriva Salvini, che per difendere Mantovani tira fuori lo stessa menata, forse contando di turlupinare gli ultimi deboli di memoria o le nuove leve di creduloni. Il fatto poi che il cazzaro leghista si appelli al numero dei curati nelle strutture sanitarie lombarde non si capisce cosa c'entri con l'inchiesta in corso. Se tra il personale di una struttura sanitaria si annidano presunti corrotti, cosa ha a che vedere col numero di utenti presi in cura? Salvini pensa per caso che sia un'attenuante?
Questa gente (s)ragiona così. Lo faceva Berlusconi allora e lo fa Salvini adesso, e invece di essere investito da una marea di sacrosante pernacchie, è facile che trovi pure chi gli dà corda. In fondo - è storia - noi italiani siamo sempre così: subiamo il fascino irresistibile dei cazzari da bar.
La faccenda dell'attacco politico è storia vecchia. Berlusconi ci ha rotto il cazzo per vent'anni con questo ritornello, e una valanga di allocchi ci ha pure creduto. Adesso arriva Salvini, che per difendere Mantovani tira fuori lo stessa menata, forse contando di turlupinare gli ultimi deboli di memoria o le nuove leve di creduloni. Il fatto poi che il cazzaro leghista si appelli al numero dei curati nelle strutture sanitarie lombarde non si capisce cosa c'entri con l'inchiesta in corso. Se tra il personale di una struttura sanitaria si annidano presunti corrotti, cosa ha a che vedere col numero di utenti presi in cura? Salvini pensa per caso che sia un'attenuante?
Questa gente (s)ragiona così. Lo faceva Berlusconi allora e lo fa Salvini adesso, e invece di essere investito da una marea di sacrosante pernacchie, è facile che trovi pure chi gli dà corda. In fondo - è storia - noi italiani siamo sempre così: subiamo il fascino irresistibile dei cazzari da bar.
Petizione pro vaccinazioni
Non credo servirà a granché, come del resto gran parte delle petizioni online, ma segnalo volentieri questa ai miei 32 lettori. Se non altro, nel mio piccolo avrò contribuito a mettere un argine alla stupidità e all'ignoranza dilaganti, e alle loro conseguenze.
lunedì 12 ottobre 2015
Però le classi pollaio sì
Quindi, ricapitolando, le classi pollaio da 30 studenti vanno bene, perché bisogna risparmiare e blablabla. Se però per l'ora di religione ci sono tre studenti in una classe e quattro in un'altra, no, non si possono accorpare, la curia non vuole.
La legittima difesa e Feltri
"Se non vogliono avere grane e finire in cella, gli italiani devono mettersi in testa un concetto elementare: qualche delinquente cerca di derubarli in casa o di rapinarli in qualsiasi luogo? Non possono reagire in alcun modo."
Ogni tanto Feltri raggiunge vette di populismo e pancia che neppure Salvini al suo meglio riesce a eguagliare. Certo, è vero, ci sono stati casi di condanne per eccesso colposo di legittima difesa, ma non mi sembra che se le carceri italiane traboccano sia per questo motivo. Sarebbe stato bello che Feltri, invece di scrivere genericamente che se ci si difende si va dentro, avesse fatto una breve ricerca indicando di preciso quante persone nel nostro paese sono attualmente al gabbio per questo motivo; un giornalista serio l'avrebbe fatto. Quindi, tutto quadra.
Ogni tanto Feltri raggiunge vette di populismo e pancia che neppure Salvini al suo meglio riesce a eguagliare. Certo, è vero, ci sono stati casi di condanne per eccesso colposo di legittima difesa, ma non mi sembra che se le carceri italiane traboccano sia per questo motivo. Sarebbe stato bello che Feltri, invece di scrivere genericamente che se ci si difende si va dentro, avesse fatto una breve ricerca indicando di preciso quante persone nel nostro paese sono attualmente al gabbio per questo motivo; un giornalista serio l'avrebbe fatto. Quindi, tutto quadra.
domenica 11 ottobre 2015
Prego, faccia pure come se fosse a casa sua
Siamo talmente abituati a questa deleteria commistione che ormai non ci facciamo neppure più caso. Così, il portavoce diocesano del papa può scrivere tranquillamente una lettera aperta alle istituzioni italiane in cui si dice che a Roma serve una nuova classe dirigente, e nessuno fa una piega. Lo dice il vaticano, capito? L'istituzione religiosa che da sempre è covo di ogni schifo: morale, economico ed etico, e che tra l'altro appartiene amministrativamente a un altro stato, viene qua a dirci che ci sono da fare delle sostituzioni nel personale dirigente della capitale.
Provate a pensare a cosa succederebbe se accadesse il contrario, se ad esempio un ministro del governo italiano andasse là da loro a dire: "guardate che fate un po' schifo, dovreste cambiare qualcuno ai vertici." Apriti cielo! Ovviamente non succederà mai, figuriamoci, d'altra parte abbiamo una delle classi politiche al mondo più asservite a un potere religioso, forse neppure in Iran sono messi come noi, e cosa volete pretendere?
Ma sono da capire, poveretti, l'immenso carrozzone che porta su di sé il meglio del mercato di matrice simoniaca, il carnevale delle indulgenze per eccellenza, il Giubileo, sta per cominciare, e tutto dev'essere pronto per tempo. Compresa la classe politica romana.
Provate a pensare a cosa succederebbe se accadesse il contrario, se ad esempio un ministro del governo italiano andasse là da loro a dire: "guardate che fate un po' schifo, dovreste cambiare qualcuno ai vertici." Apriti cielo! Ovviamente non succederà mai, figuriamoci, d'altra parte abbiamo una delle classi politiche al mondo più asservite a un potere religioso, forse neppure in Iran sono messi come noi, e cosa volete pretendere?
Ma sono da capire, poveretti, l'immenso carrozzone che porta su di sé il meglio del mercato di matrice simoniaca, il carnevale delle indulgenze per eccellenza, il Giubileo, sta per cominciare, e tutto dev'essere pronto per tempo. Compresa la classe politica romana.
Marino, Renzi e il probabile autogol
"Credo che al punto in cui eravamo non ci fossero più alternative. E dunque che Ignazio Marino abbia fatto bene a dimettersi."
Probabilmente no, non c'erano alternative, se si vuole che le istanze etiche a cui ci si appella ogni volta che vengono alla luce storie di gestione allegra di soldi pubblici siano uguali per tutti (da questo punto di vista le cene di Marino e le mutande verdi di Cota sono sullo stesso piano).
Però.
Però, Renzi, potevi almeno mascherare un po' la contentezza per la dipartita di Marino, perché, come ben sai, il cardiochirurgo fu candidato alla guida di Roma dal tuo partito, il Pd, dopo che ne ebbe vinto le primarie. Ripeto: anche io sono convinto che le dimissioni ci stanno, ma tu e il Pd, invece di avallarle con salti di gioia, avreste potuto ad esempio spingere perché Marino arrivasse alla scadenza naturale del suo mandato e lasciare che fossero poi i romani a decidere, almeno per mostrare un barlume di facciata di spirito di squadra e di coerenza. Ma questa è politica, e a te non interessa, a te interessa solo che nessuno metta i bastoni tra le ruote ai tuoi progetti.
Sarebbe stato bello che Marino, formalmente ancora neppure inquisito, fosse stato difeso da te e dalla signora Boschi con un decimo della veemenza con cui ogni giorno difendete indifendibili come Verdini (5 processi sul groppone), ma si tratterebbe di buon senso e coerenza, e allora non saresti più tu. E poi adesso Verdini è un padre costituente, scherziamo?
Ah, Renzi, adesso che Marino siete riusciti a farlo fuori, cercate di proporre un vostro candidato credibile - mission impossible, lo so - perché se al prossimo giro al Campidoglio ci andrà la Meloni, mi sa che dovrete parecchie spiegazioni a tutti i piddini che ancora vi votano.
Probabilmente no, non c'erano alternative, se si vuole che le istanze etiche a cui ci si appella ogni volta che vengono alla luce storie di gestione allegra di soldi pubblici siano uguali per tutti (da questo punto di vista le cene di Marino e le mutande verdi di Cota sono sullo stesso piano).
Però.
Però, Renzi, potevi almeno mascherare un po' la contentezza per la dipartita di Marino, perché, come ben sai, il cardiochirurgo fu candidato alla guida di Roma dal tuo partito, il Pd, dopo che ne ebbe vinto le primarie. Ripeto: anche io sono convinto che le dimissioni ci stanno, ma tu e il Pd, invece di avallarle con salti di gioia, avreste potuto ad esempio spingere perché Marino arrivasse alla scadenza naturale del suo mandato e lasciare che fossero poi i romani a decidere, almeno per mostrare un barlume di facciata di spirito di squadra e di coerenza. Ma questa è politica, e a te non interessa, a te interessa solo che nessuno metta i bastoni tra le ruote ai tuoi progetti.
Sarebbe stato bello che Marino, formalmente ancora neppure inquisito, fosse stato difeso da te e dalla signora Boschi con un decimo della veemenza con cui ogni giorno difendete indifendibili come Verdini (5 processi sul groppone), ma si tratterebbe di buon senso e coerenza, e allora non saresti più tu. E poi adesso Verdini è un padre costituente, scherziamo?
Ah, Renzi, adesso che Marino siete riusciti a farlo fuori, cercate di proporre un vostro candidato credibile - mission impossible, lo so - perché se al prossimo giro al Campidoglio ci andrà la Meloni, mi sa che dovrete parecchie spiegazioni a tutti i piddini che ancora vi votano.
mercoledì 7 ottobre 2015
La forzatura di 'sta ceppa
Ma i Lupi, gli Adinolfi e tutti i poveri di intelletto che blaterano di forzatura, lo sanno che Renzi aveva promesso la legge sulle unioni civili nei primi 100 giorni del suo governo (e questo governo ce lo sbattiamo già da due anni)?
E sempre i suddetti signori, lo sanno che questo cavolo di disegno di legge, nelle sue varie versioni e definizioni, ce lo trasciniamo dietro dal primo governo Prodi o giù di lì? Mi spiegate, Lupi e Adinolfi, dove sarebbe 'sta cazzo di forzatura?
martedì 6 ottobre 2015
Vaccini e meccanismi psicologici
La questione del ritorno di malattie "sopite" (non sparite, che è diverso) a causa del rifiuto sempre maggiore da parte dei genitori di vaccinare i bambini, andrebbe studiata a livello psicologico, oppure psichiatrico. Perché la stupidità ha sempre un suo lato affascinante, specie quando è pericolosa e dannosa.
Come si spiega questa faccenda, ad esempio? Io ho una mia teoria, che ovviamente va presa per quello che è, cioè qualcosa meno di una improbabile ipotesi.
Penso ad esempio all'esistenza di un particolare meccanismo psicologico che scatta quando si raggiunge un certo grado di progresso e di civiltà e che dà avvio ad una sorta di regressione mentale. Potrebbe esplicitarsi in questi termini: siccome con l'uso dei vaccini si sono salvate milioni di vite e sono sparite malattie che fino a pochi decenni fa erano mortali, vediamo cosa succede smettendo di usarli. Così, giusto per vedere l'effetto che fa. No, perché effettivamente, se ci pensate bene, non sta in piedi la storiella che la gente smette di usare i vaccini perché pensa che facciano male. Voglio dire, oggi la gente ha la possibilità di informarsi, di capire; c'è internet, ci sono i libri, ci sono i medici, i centri di informazione; è facilissimo, ovviamente per chi vuole farlo, documentarsi seriamente e approfonditamente sui vaccini. E quindi non smette di usarli per ignoranza, ma proprio per vedere gli effetti. E naturalmente gli effetti non tardano ad arrivare.
Penso ad esempio all'esistenza di un particolare meccanismo psicologico che scatta quando si raggiunge un certo grado di progresso e di civiltà e che dà avvio ad una sorta di regressione mentale. Potrebbe esplicitarsi in questi termini: siccome con l'uso dei vaccini si sono salvate milioni di vite e sono sparite malattie che fino a pochi decenni fa erano mortali, vediamo cosa succede smettendo di usarli. Così, giusto per vedere l'effetto che fa. No, perché effettivamente, se ci pensate bene, non sta in piedi la storiella che la gente smette di usare i vaccini perché pensa che facciano male. Voglio dire, oggi la gente ha la possibilità di informarsi, di capire; c'è internet, ci sono i libri, ci sono i medici, i centri di informazione; è facilissimo, ovviamente per chi vuole farlo, documentarsi seriamente e approfonditamente sui vaccini. E quindi non smette di usarli per ignoranza, ma proprio per vedere gli effetti. E naturalmente gli effetti non tardano ad arrivare.
Charamsa e don Giorgio
Sulla questione del teologo Charamsa è stato detto di tutto e di più, forse persino troppo. Ma alla fine credo che le cose più sensate le abbia dette un prete cattolico: don Giorgio. E la chiudo qui.
Ivan
Se le cose fossero andate diversamente, l'autore di questo e tanti altri capolavori sarebbe ancora vivo, e oggi festeggerebbe 70 anni. E magari sarebbe pure invecchiato bene, come un Guccini o un De Gregori. Ma, si sa, la vita fa quasi sempre quello che vuole, e spesso si porta via troppo presto chi avrebbe meritato di campare in eterno, mentre magari lascia qua chi avrebbe potuto tranquillamente togliere il disturbo senza grossi rimpianti.
Vabbe', ciao, grande Ivan.
Vabbe', ciao, grande Ivan.
domenica 4 ottobre 2015
Il dio tributarista
Giovanni Lajolo, presidente Emerito del Governatorato Vaticano. "Queste persone omosessuali - afferma il porporato - agiscono contro il comandamento di Dio, sarà Dio a giudicarle, come dice giustamente il Papa, ma il loro atto è peccaminoso e non giustificabile [...] la dottrina non si cambia."
(Il Giornale, 04/10/15)
C'è una domanda che mi assilla praticamente da sempre: perché gli omosessuali cattolici (preti e non) si ostinano a rimanere dentro la chiesa? Io me ne andrei. Che senso ha restare aggrappati a una istituzione che non ti vuole, ti discrimina e vede nel tuo orientamento sessuale una devianza e/o una malattia da curare? Il teologo vaticano monsignor Charamsa ha dichiarato pubblicamente di essere omosessuale e il Vaticano l'ha cacciato, tra l'altro con una solerzia sconosciuta quando si trattava di cacciare prelati pedofili, anche se questo è un altro discorso. "Mi cercherò un lavoro", ha dichiarato il teologo. Ha fatto benissimo. Ha aperto una strada.
Mi fa molta pena la dichiarazione del prelato qui sopra secondo cui gli omosessuali agiscono contro il volere di Dio, e la trovo di una arroganza spaventosa, perché dà per scontato che la chiesa cattolica sia depositaria assoluta e interprete infallibile della volontà di Dio. Una pretesa assurda e ridicola, ai limiti del grottesco. Il cattolicesimo non può né giudicare né fregiarsi di alcuna velleità trascendentale, e non può farlo da quando si è trasformato da movimento religioso e spirituale in agenzia etica, che sta lì a mettere becco su aborto, contraccezione, fecondazione eterologa, scuola, e a pontificare e a giudicare i comportamenti umani, arrogandosi il diritto di decidere cosa è volere di Dio e cosa no. Un dio che da essere infinito e trascendente, descritto come al di sopra del bene e del male, è stato trasformato dal cattolicesimo in una specie di giudice contabile che sta lì a vedere cosa facciamo e come ci comportiamo. Ma chi crede e ha fede, pensa davvero che una volta al cospetto del padre celeste verrà giudicato in base alle preferenze sessuali avute in vita? O è più probabile che verrà giudicato nella misura in cui ha amato gli altri come se stesso, come insegnano i vangeli?
Il cardinal Ruini ha detto che prova molta pena per il teologo omosessuale che ha fatto outing, evidentemente perché non si rende conto della pena che provoca lui in chi è ancora in grado di ragionare liberamente.
(Il Giornale, 04/10/15)
C'è una domanda che mi assilla praticamente da sempre: perché gli omosessuali cattolici (preti e non) si ostinano a rimanere dentro la chiesa? Io me ne andrei. Che senso ha restare aggrappati a una istituzione che non ti vuole, ti discrimina e vede nel tuo orientamento sessuale una devianza e/o una malattia da curare? Il teologo vaticano monsignor Charamsa ha dichiarato pubblicamente di essere omosessuale e il Vaticano l'ha cacciato, tra l'altro con una solerzia sconosciuta quando si trattava di cacciare prelati pedofili, anche se questo è un altro discorso. "Mi cercherò un lavoro", ha dichiarato il teologo. Ha fatto benissimo. Ha aperto una strada.
Mi fa molta pena la dichiarazione del prelato qui sopra secondo cui gli omosessuali agiscono contro il volere di Dio, e la trovo di una arroganza spaventosa, perché dà per scontato che la chiesa cattolica sia depositaria assoluta e interprete infallibile della volontà di Dio. Una pretesa assurda e ridicola, ai limiti del grottesco. Il cattolicesimo non può né giudicare né fregiarsi di alcuna velleità trascendentale, e non può farlo da quando si è trasformato da movimento religioso e spirituale in agenzia etica, che sta lì a mettere becco su aborto, contraccezione, fecondazione eterologa, scuola, e a pontificare e a giudicare i comportamenti umani, arrogandosi il diritto di decidere cosa è volere di Dio e cosa no. Un dio che da essere infinito e trascendente, descritto come al di sopra del bene e del male, è stato trasformato dal cattolicesimo in una specie di giudice contabile che sta lì a vedere cosa facciamo e come ci comportiamo. Ma chi crede e ha fede, pensa davvero che una volta al cospetto del padre celeste verrà giudicato in base alle preferenze sessuali avute in vita? O è più probabile che verrà giudicato nella misura in cui ha amato gli altri come se stesso, come insegnano i vangeli?
Il cardinal Ruini ha detto che prova molta pena per il teologo omosessuale che ha fatto outing, evidentemente perché non si rende conto della pena che provoca lui in chi è ancora in grado di ragionare liberamente.
sabato 3 ottobre 2015
Il Corriere, Adinolfi e il teologo gay
La reazione più divertente all'intervista rilasciata al Corriere dal teologo vaticano Krzysztof Charamsa, intervista con la quale annuncia pubblicamente la propria omosessualità e definisce "disumano" l'obbligo di rinunciare all'amore imposto dalla chiesa agli omosessuali, poteva essere solo di Adinolfi, uno degli ultimi, patetici omofobi di rilievo ancora in circolazione, il quale, sulla sua pagina fb, bolla il Corriere come portavoce della "battaglia dei media laicisti" per "aprire crepe nella dottrina cattolica".
Ora, una volta stemperate le inevitabili risate, la prima questione che viene alla mente è molto semplice: che c'entra il Corriere? Il teologo ha rilasciato l'intervista in esclusiva al Corriere chiedendo espressamente che venisse pubblicata, e il Corriere l'ha pubblicata. Se l'avesse rilasciata a Repubblica, Repubblica l'avrebbe pubblicata allo stesso modo, così come avrebbe fatto qualunque altro media. Non avrebbero dovuto farlo? Perché no? Ma Adinolfi non è anche giornalista? O lo è a targhe alterne? Il vecchio stilema di scaricare la colpa (colpa di cosa, poi?) su chi veicola una notizia invece che sull'autore del fatto da cui ne è scaturita, ha origini piuttosto antiche e fu ampiamente utilizzato anche da B. ai tempi in cui i media rendevano conto delle sue porcate all'opinione pubblica. In questo modo B. cercava di colpevolizzare i media trasferendo la responsabilità delle porcate da chi le commetteva (lui) a chi le annunciava (i media). Adinolfi fa la stessa cosa, pur in altro ambito.
In realtà, e il barbuto scribacchino lo sa benissimo, se c'è qualcuno che vuole aprire crepe nella anacronistica dottrina cattolica non è il Corriere, ma lo stesso teologo, e tutti quelli, laici e cattolici, che ormai da decenni chiedono alla chiesa di rivedere la sua granitica dottrina su certe questioni, ed è sufficiente leggere ciò che il teologo dice per capirlo. Capisco che per Adinolfi sia un rospo grosso da mandare giù e che sia più comodo per lui fare finta che la dottrina cattolica sia sotto attacco dall'esterno, invece che da ampi settori al suo interno, ma non siamo tutti fessi come crede lui, si rassegni, e continui pure la sua ridicola battaglia contro la civiltà, i diritti e l'umanità: noi guardiamo da fuori.
Sorridendo.
Ora, una volta stemperate le inevitabili risate, la prima questione che viene alla mente è molto semplice: che c'entra il Corriere? Il teologo ha rilasciato l'intervista in esclusiva al Corriere chiedendo espressamente che venisse pubblicata, e il Corriere l'ha pubblicata. Se l'avesse rilasciata a Repubblica, Repubblica l'avrebbe pubblicata allo stesso modo, così come avrebbe fatto qualunque altro media. Non avrebbero dovuto farlo? Perché no? Ma Adinolfi non è anche giornalista? O lo è a targhe alterne? Il vecchio stilema di scaricare la colpa (colpa di cosa, poi?) su chi veicola una notizia invece che sull'autore del fatto da cui ne è scaturita, ha origini piuttosto antiche e fu ampiamente utilizzato anche da B. ai tempi in cui i media rendevano conto delle sue porcate all'opinione pubblica. In questo modo B. cercava di colpevolizzare i media trasferendo la responsabilità delle porcate da chi le commetteva (lui) a chi le annunciava (i media). Adinolfi fa la stessa cosa, pur in altro ambito.
In realtà, e il barbuto scribacchino lo sa benissimo, se c'è qualcuno che vuole aprire crepe nella anacronistica dottrina cattolica non è il Corriere, ma lo stesso teologo, e tutti quelli, laici e cattolici, che ormai da decenni chiedono alla chiesa di rivedere la sua granitica dottrina su certe questioni, ed è sufficiente leggere ciò che il teologo dice per capirlo. Capisco che per Adinolfi sia un rospo grosso da mandare giù e che sia più comodo per lui fare finta che la dottrina cattolica sia sotto attacco dall'esterno, invece che da ampi settori al suo interno, ma non siamo tutti fessi come crede lui, si rassegni, e continui pure la sua ridicola battaglia contro la civiltà, i diritti e l'umanità: noi guardiamo da fuori.
Sorridendo.
Tagli all'italiana
Vi ricordate, tra le tante promesse di Renzi, i famosi 10 miliardi di tagli alla spesa pubblica che sarebbero dovuti arrivare, diceva, da tagli mirati a ministeri, poltrone inutili, partecipate sanguisughe, sprechi annidati qua e là nei meandri della pubblica amministrazione? "Se salteranno poltrone inutili nelle partecipate sarà solo un beneficio per i cittadini", diceva spavaldo in aprile, in una delle sue leggendarie e un po' megalomani conferenze stampa.
Com'è andata a finire? Come tante altre sue promesse: in niente. Le partecipate sono ancora lì, le poltrone pure, i 10 miliardi di tagli agli sprechi si sono ridotti a 5, forse 6, gli interventi chirurgici mirati agli sprechi erano solo una bella favoletta utile a incantare i poveri di spirito, e tutto alla fine si è ridotto a tagli lineari del 3% ai ministeri, esattamente uguali a quelli di Letta, Monti, Berlusconi e predecessori vari. Con tanti saluti dal tipo che nei primi 100 giorni di governo doveva rivoltare il paese come un calzino.
Com'è andata a finire? Come tante altre sue promesse: in niente. Le partecipate sono ancora lì, le poltrone pure, i 10 miliardi di tagli agli sprechi si sono ridotti a 5, forse 6, gli interventi chirurgici mirati agli sprechi erano solo una bella favoletta utile a incantare i poveri di spirito, e tutto alla fine si è ridotto a tagli lineari del 3% ai ministeri, esattamente uguali a quelli di Letta, Monti, Berlusconi e predecessori vari. Con tanti saluti dal tipo che nei primi 100 giorni di governo doveva rivoltare il paese come un calzino.
venerdì 2 ottobre 2015
Dall'Oregon con furore
Ora, non è che qui si voglia essere superficiali, ma se io avessi un figlio introverso e taciturno che stravede per i terroristi dell'Ira, è appassionato di armi e tutti i giorni esce di casa in stivaletti militari, mimetica e maglietta bianca, qualche campanellino mi suonerebbe, credo.
mercoledì 30 settembre 2015
L'8x1000 di Scalfari
Vorrei sommessamente fare notare a Scalfari che sarebbe stato sufficiente non esprimere alcuna scelta: il suo 8x1000 sarebbe comunque andato alla chiesa cattolica.
Il grande affabulatore
È sempre più difficile trovare chi critichi ed esprima dissenso nei confronti di ciò che fa e dice Bergoglio. E i motivi sono facilmente intuibili: dice spesso cose sensate e in linea col "sentire" comune, specie se quel sentire comune si richiama a una certa cultura solitamente inquadrata a sinistra - non a caso papa Francesco è stato spesso, tra il serio e il faceto, definito comunista.
Per quanto mi riguarda, ho sempre considerato Bergoglio niente di più che un abile affabulatore, che piace e fa breccia perché dice cose appunto sensate. Ma perché appaiono sensate? Perché sono terribilmente generiche. È La stessa vuota genericità che leggiamo negli oroscopi quando ci dicono che oggi sarà una buona giornata. E a chi non fa piacere sentirsi dire che sarà una buona giornata? E a chi non fa piacere sentire dire da un papa che ognuno ha diritto alla salute, alla casa e al lavoro. Poi? Che altro? Cambierà qualcosa dopo il giretto di Bergoglio negli States? No. Fortunatamente, c'è ancora qualcuno che non si fa abbindolare dalla immensa superficialità di questo papa, che, come ho scritto altre volte, di rivoluzionario ha solamente l'arte affabulatoria e la favella.
E fa piacere che questa cosa sia evidenziata anche da qualche appartenente alla chiesa cattolica.
Per quanto mi riguarda, ho sempre considerato Bergoglio niente di più che un abile affabulatore, che piace e fa breccia perché dice cose appunto sensate. Ma perché appaiono sensate? Perché sono terribilmente generiche. È La stessa vuota genericità che leggiamo negli oroscopi quando ci dicono che oggi sarà una buona giornata. E a chi non fa piacere sentirsi dire che sarà una buona giornata? E a chi non fa piacere sentire dire da un papa che ognuno ha diritto alla salute, alla casa e al lavoro. Poi? Che altro? Cambierà qualcosa dopo il giretto di Bergoglio negli States? No. Fortunatamente, c'è ancora qualcuno che non si fa abbindolare dalla immensa superficialità di questo papa, che, come ho scritto altre volte, di rivoluzionario ha solamente l'arte affabulatoria e la favella.
E fa piacere che questa cosa sia evidenziata anche da qualche appartenente alla chiesa cattolica.
lunedì 28 settembre 2015
Coi soldi dei privati
La leggendaria BreBeMi, cattedrale nel deserto che doveva collegare Brescia a Milano ed essere - l'aveva assicurato Renzi all'inaugurazione - totalmente finanziata da privati (costo preventivato 800 milioni, costo finale 2,4 miliardi di euro), costerà alla fine allo stato (cioè soldi pubblici, cioè nostri), 1,7 miliardi di euro. Perché un'autostrada inutile, oggi, non si nega a nessuno.
Capite perché questo paese è messo così?
Capite perché questo paese è messo così?
sabato 26 settembre 2015
Avvisate Salvini
27.000 italiani trasferiscono a San Marino 22 miliardi di euro sottraendoli al fisco italiano. Capite bene che il problema più grave che abbiamo in Italia sono gli extracomunitari, no?
venerdì 25 settembre 2015
Feltri al suo meglio
"Occorre moltiplicare i pellegrinaggi alla Mecca" ha twittato oggi Vittorio Feltri. Pensavo che nessuno sarebbe riuscito a scendere più in basso di Buonanno e della Santanché, nella classifica dei commenti più cinici e stupidi fioriti dopo quella tragedia.
Mi sbagliavo.
Mi sbagliavo.
giovedì 24 settembre 2015
Esami inutili
Dando per assodato che il problema degli esami diagnostici inutili esiste, e ad ammetterlo sono gli stessi medici, a me sembra che in buona sostanza tutto il ddl della Lorenzin sia semplicemente finalizzato a far pagare all'utenza ciò che finora ha avuto gratuitamente (o quasi). Voglio dire: se proprio si volevano tagliare gli sprechi, operazione sacrosanta, non si poteva cominciare mettendo mano alla disorganizzazione dei servizi, quella che fa sì che si abbiano moltitudini di ricoveri ed esami (questi sì) inutili? Se il decreto passerà non vorrei trovarmi al posto di un medico, intrappolato tra il rischio di beccarsi una sanzione per un esame prescritto poi rivelatosi inutile e il rischio del contenzioso legale per il motivo opposto.
domenica 20 settembre 2015
Cosa resterà di lui
"Ci sono alcuni sindacalisti che pensano ancora di poter prendere in ostaggio la cultura e la bellezza dell'Italia. Non hanno capito che la musica e' cambiata."
Se di Renzi resterà qualcosa nella memoria collettiva una volta che sarà sparito dalla scena politica (e lo scrivente, qui, si augura che ciò avvenga al più presto), una di queste sarà senz'altro il tipo di linguaggio utilizzato nel suo rapportarsi ai media e all'opinione pubblica. Un incedere retorico che, fateci caso, è quasi sempre composto da un mix abbastanza eterogeneo di supponenza, arroganza e puerilità. L'esternazione qui sopra, pubblicata ieri mattina da L'Unità e riguardante la famosa/famigerata assemblea dei dipendenti del Colosseo, è solo l'ultimo esempio di una triste serie. Tre ore di assemblea autorizzata e perfettamente legale, indetta da dei lavoratori per rivendicare il loro sacrosanto diritto di ricevere in maniera regolare il proprio salario, non prendono in ostaggio nessuno, checché ne dica Renzi, e non provocano certo all'arte italiana più danni di decenni di incuria, di tagli di fondi e disinteresse politico. Molto più semplicemente, alcuni turisti per tre ore hanno trovato chiuso il Colosseo. Una scocciatura, certo, ma non stiamo parlando di un ospedale che chiude durante un'epidemia di colera, stiamo parlando di un sito culturale inaccessibile per qualche ora.
Messa giù in quel modo, la frase sui sindacati inculca in chi legge o ascolta l'idea che i sindacalisti siano un'orda di barbari intenzionati a mettere a ferro e fuoco il belpaese, e lui l'eroe che li fermerà e porrà fine alle loro scorribande. Tutto studiato per continuare nell'opera di creazione di quella sorta di dicotomia inaugurata da Berlusconi durante il suo ventennio: da una parte le forze del male, i brutti e i cattivi, in questo caso entrati nell'immaginario collettivo come i gufi e i rosiconi, e che sarebbero quelli che remano contro, che vogliono affondare l'Italia; dall'altra i buoni, quelli che lavorano per il bene comune, le forze del bene che alla fine avranno ragione delle forze del male. Con Berlusconi era la stessa cosa: se stavi con lui eri bravo, eri dalla parte giusta, altrimenti eri nella migliore delle ipotesi un coglione (ricordate la celeberrima "non credo ci siano in giro così tanti coglioni che votano a sinistra"?). Buoni contro cattivi. Lo schema comunicativo era questo per B. ed è il medesimo per Renzi, neanche si stesse parlando di Goldrake contro i vegani. Uno schema comunicativo che tende a semplificare le complessità e a bisecare le opinioni, e che fa particolarmente presa - Renzi lo sa benissimo - su quella larga parte di opinione pubblica così sensibile al fascino della partigianeria acritica. Così, chi lotta per vedere riconosciuto un suo diritto diventa un criminale che prende in ostaggio la cultura di un'intera nazione, chi osa avanzare dubbi o critiche all'operato del governo diventa un gufo o un rosicone.
Ecco, alla fine di Renzi resterà memoria della sua arroganza e puerilità, e della sua piccolezza d'intelletto. Null'altro.
Se di Renzi resterà qualcosa nella memoria collettiva una volta che sarà sparito dalla scena politica (e lo scrivente, qui, si augura che ciò avvenga al più presto), una di queste sarà senz'altro il tipo di linguaggio utilizzato nel suo rapportarsi ai media e all'opinione pubblica. Un incedere retorico che, fateci caso, è quasi sempre composto da un mix abbastanza eterogeneo di supponenza, arroganza e puerilità. L'esternazione qui sopra, pubblicata ieri mattina da L'Unità e riguardante la famosa/famigerata assemblea dei dipendenti del Colosseo, è solo l'ultimo esempio di una triste serie. Tre ore di assemblea autorizzata e perfettamente legale, indetta da dei lavoratori per rivendicare il loro sacrosanto diritto di ricevere in maniera regolare il proprio salario, non prendono in ostaggio nessuno, checché ne dica Renzi, e non provocano certo all'arte italiana più danni di decenni di incuria, di tagli di fondi e disinteresse politico. Molto più semplicemente, alcuni turisti per tre ore hanno trovato chiuso il Colosseo. Una scocciatura, certo, ma non stiamo parlando di un ospedale che chiude durante un'epidemia di colera, stiamo parlando di un sito culturale inaccessibile per qualche ora.
Messa giù in quel modo, la frase sui sindacati inculca in chi legge o ascolta l'idea che i sindacalisti siano un'orda di barbari intenzionati a mettere a ferro e fuoco il belpaese, e lui l'eroe che li fermerà e porrà fine alle loro scorribande. Tutto studiato per continuare nell'opera di creazione di quella sorta di dicotomia inaugurata da Berlusconi durante il suo ventennio: da una parte le forze del male, i brutti e i cattivi, in questo caso entrati nell'immaginario collettivo come i gufi e i rosiconi, e che sarebbero quelli che remano contro, che vogliono affondare l'Italia; dall'altra i buoni, quelli che lavorano per il bene comune, le forze del bene che alla fine avranno ragione delle forze del male. Con Berlusconi era la stessa cosa: se stavi con lui eri bravo, eri dalla parte giusta, altrimenti eri nella migliore delle ipotesi un coglione (ricordate la celeberrima "non credo ci siano in giro così tanti coglioni che votano a sinistra"?). Buoni contro cattivi. Lo schema comunicativo era questo per B. ed è il medesimo per Renzi, neanche si stesse parlando di Goldrake contro i vegani. Uno schema comunicativo che tende a semplificare le complessità e a bisecare le opinioni, e che fa particolarmente presa - Renzi lo sa benissimo - su quella larga parte di opinione pubblica così sensibile al fascino della partigianeria acritica. Così, chi lotta per vedere riconosciuto un suo diritto diventa un criminale che prende in ostaggio la cultura di un'intera nazione, chi osa avanzare dubbi o critiche all'operato del governo diventa un gufo o un rosicone.
Ecco, alla fine di Renzi resterà memoria della sua arroganza e puerilità, e della sua piccolezza d'intelletto. Null'altro.
sabato 19 settembre 2015
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