venerdì 31 gennaio 2014
giovedì 30 gennaio 2014
Medjugorie, tre anni dopo
E c'era bisogno di un'inchiesta di tre anni per sfatare una bufala a cui non dà credito neppure Bergoglio?
mercoledì 29 gennaio 2014
Schifezzum?
Quindi, ricapitolando: le liste rimangono bloccate (tanti saluti alle preferenze), c'è il trucchetto salva-Lega (raggiungere il 9% in almeno tre regioni) e rimangono le candidature multiple. Dopo otto anni di porcellum si era indotti a sperare che potessero mettere in campo qualcosa di buono, il Pd e Forza Italia, e invece è venuta fuori questa schifezza. Scemi noi, a sperarlo.
Alcuni audaci
L'home page de l'Unità, oggi, credo che vada salvata in uno screenshot e conservata a futura memoria. Fa infatti un certo effetto leggere ancora, sotto il nome, "fondato da Antonio Gramsci nel 1924" e poi vedere Renzi e Berlusconi che sorridono e fanno leggi e riforme assieme. Penso ad alcuni degli "audaci" con "in tasca l'Unità", cantati da Guccini agli inizi degli anni '70. Lasciamo stare, va'...
La butto lì: secondo me il richiamo a Gramsci prima o poi lo toglieranno: stride troppo con quello che è diventato il giornale.
Fca
Quindi, se ho capito bene, da oggi la Fiat come l'abbiamo sempre conosciuta non esiste più. È diventata Fca (Fiat Chrysler Automobiles). "Avrà sede legale in Olanda, la residenza a fini fiscali nel Regno Unito e sarà quotata a New York, oltre che a Milano, entro la fine dell'anno", scrive Repubblica.
Ci sarebbe un po' da rattristarsi, forse; ma se si pensa a tutti i soldi pubblici che si è succhiata negli ultimi decenni...
Ci sarebbe un po' da rattristarsi, forse; ma se si pensa a tutti i soldi pubblici che si è succhiata negli ultimi decenni...
(...)
Certo, il paragone è improprio (situazioni sociali ed economiche diverse), ma leggere di Obama che aumenta gli stipendi minimi dei lavoratori mentre qua abbiamo il caso Electrolux...
lunedì 27 gennaio 2014
E il sangue?
Quindi l'Electrolux, scrive repubblica.it, per tenere aperti gli stabilimenti in Italia, avrebbe posto come condizione il taglio degli stipendi "da 1.400 euro al mese, a circa 700-800 euro. Non basta: servirebbe anche una riduzione dell'80% dei 2.700 euro di premio aziendali, la riduzione delle ore lavorate a 6, il blocco dei pagamenti delle festività, la riduzione di pause e permessi sindacali (-50%) e lo stop agli scatti di anzianità."
Ecco, credo manchi solo il prelievo forzoso del sangue e poi siamo a posto.
A sua insaputa
Dopo che l'universo intero gliel'ha menata per tre anni con la storia dell'appartamento vista Colosseo, che qualcuno gli avrebbe pagato a sua insaputa, Scajola è stato alla fine assolto. "Il fatto non costituisce reato", ha sentenziato il tribunale di Roma. Quelli del Giornale, manco a dirlo, hanno subito fatto una bella home page con la notizia a caratteri cubitali, accompagnata, ovviamente, col solito vittimismo di rito: "Ho sempre detto la verità" [...] "Tre anni di sofferenze che nessuno mi ridarà".
Ora, non sappiamo di preciso l'entità delle sofferenze patite dal povero Scajola nell'arco di questi tre anni, ma il punto focale di tutta la vicenda non sta tanto nella presenza o meno di un reato, come quelli del Giornale vogliono far credere, ma nella dabbenaggine di un ministro che ipotizza l'aiuto economico di qualcuno nell'acquisto di un appartamento senza che lui ne sappia niente.
La cosa sarebbe di per sé già abbastanza ridicola se fosse detta da un comune mortale; detta da un ministro, assume oltre alla ridicolaggine anche una certa gravità. Per farla breve, le ipotetiche sofferenze patite in questi tre anni da Scajola, se ci sono state sono da addebitare solo alla sua coglionaggine. Mi spiace per lui.
Ora, non sappiamo di preciso l'entità delle sofferenze patite dal povero Scajola nell'arco di questi tre anni, ma il punto focale di tutta la vicenda non sta tanto nella presenza o meno di un reato, come quelli del Giornale vogliono far credere, ma nella dabbenaggine di un ministro che ipotizza l'aiuto economico di qualcuno nell'acquisto di un appartamento senza che lui ne sappia niente.
La cosa sarebbe di per sé già abbastanza ridicola se fosse detta da un comune mortale; detta da un ministro, assume oltre alla ridicolaggine anche una certa gravità. Per farla breve, le ipotetiche sofferenze patite in questi tre anni da Scajola, se ci sono state sono da addebitare solo alla sua coglionaggine. Mi spiace per lui.
Memoria di che?
Provocazione: io sarei per abolire il giorno della memoria. Toglierei quello e metterei il giorno della conoscenza. A che serve mettere un giorno della memoria quando gran parte dei giovani, oggi, non sa niente di Hitler né di Mussolini?
Certo, a essere ottimisti si può pensare che quei quattro somari della trasmissione di Conti siano casi isolati, ma temo non sia così, purtroppo. E allora, memoria di che? La memoria serve per ricordare fatti o avvenimenti accaduti, ma se non si sa niente, cosa c'è da ricordare?
domenica 26 gennaio 2014
Di nuovo in servizio
Leggo che i quattro poliziotti responsabili della morte di Federico Aldrovandi torneranno regolarmente in servizio. Sei mesi di pena scontati, periodo di sospensione scontato, quindi tutto a posto, no?
Formalmente sì, dal momento che, evidentemente, non esiste una legge che espella automaticamente dalle forze dell'ordine chi si macchia di omicidio nell'esercizio delle funzioni. Dal punto di vista dell'opportunità, della coscienza e dell'esempio derivante da questa reintroduzione, invece, beh, credo che ci siano molte cose che non quadrano.
sabato 25 gennaio 2014
Blablabla...
"Negli ultimi decenni per le donne si sono aperti «nuovi spazi e responsabilità» e «auspico vivamente possano ulteriormente espandersi». Lo ha detto Papa Francesco nell’udienza al Centro Italiano Femminile riferendosi «tanto nell’ambito ecclesiale che in quello civile e delle professioni»."
Bello. E col sacerdozio femminile, come la mettiamo?
Bello. E col sacerdozio femminile, come la mettiamo?
giovedì 23 gennaio 2014
A orologeria
Ma quanto sono ridicoli gli house organ di casa B. con la barzelletta della giustizia a orologeria? Ma veramente credono ancora alle scemenze della regia e del complotto per farlo fuori?
(Lascio da parte, naturalmente, i lettori di Libero e Giornale, tanto a quelli si può dare a bere qualsiasi frottola.)
Va bene che siamo il paese di Vanna Marchi, di Vannoni, delle scie chimiche, del Vaticano, di Dario Fo coi suoi "5 metri, ripeto: 5 metri!", però, cavolo, è ora di fare anche basta, no?
(Lascio da parte, naturalmente, i lettori di Libero e Giornale, tanto a quelli si può dare a bere qualsiasi frottola.)
Va bene che siamo il paese di Vanna Marchi, di Vannoni, delle scie chimiche, del Vaticano, di Dario Fo coi suoi "5 metri, ripeto: 5 metri!", però, cavolo, è ora di fare anche basta, no?
mercoledì 22 gennaio 2014
(...)
Posto che l'Italicum è un pastrocchio legislativo colossale, come ha detto ogni costituzionalista interpellato, non si capisce perché ci dovrebbe essere un emendamento "salva Lega". Allora si dovrebbe farne anche uno "salva Sel" e "salva tutti i partiti sotto il 5%". Quelli della Lega chi sono, i più belli?
Ci pensa Goldrake
C'e' un po' di casino, mi pare, nel Pd (tanto per cambiare). Ieri e' stata la giornata di Cuperlo. Oggi tocca alla Serracchiani, che spara a palle incatenate contro Zanonato. In ossequio al celeberrimo "A volte ritornano", anche se in questo caso non se n'e' mai andato, e' rispuntato dall'oblio pure il sempreverde D'Alema col suo "le riforme istituzionali sono utili e servono al paese, ma bisogna farle bene."
Cavolo, se lo dice lui, che di riforme istituzionali se ne intende... (ho un vuoto di memoria, non riesco a ricordarne nessuna, sua: sara' l'eta'). Comunque, alla fine, a placare gli animi esagitati e' arrivato lui, Goldrake in persona. "Nel Pd si fa quello che ha deciso la Direzione." Tradotto: state buoni e non rompete le palle, che tanto non serve a niente. Berlusconi o Grillo non avrebbero saputo fare di meglio.
Cavolo, se lo dice lui, che di riforme istituzionali se ne intende... (ho un vuoto di memoria, non riesco a ricordarne nessuna, sua: sara' l'eta'). Comunque, alla fine, a placare gli animi esagitati e' arrivato lui, Goldrake in persona. "Nel Pd si fa quello che ha deciso la Direzione." Tradotto: state buoni e non rompete le palle, che tanto non serve a niente. Berlusconi o Grillo non avrebbero saputo fare di meglio.
martedì 21 gennaio 2014
Quasi 7 miliardi che si muovono
Povia, fa' un favore a quei quasi 7 miliardi di abitanti: torna a cantare, va'.
sabato 18 gennaio 2014
Prima di Renzi
Stavo pensando: in questo momento c'e' il segretario del Pd, un partito che in teoria (molto in teoria) si richiama a sinistra, che sta amabilmente conversando di legge elettorale con un avanzo di galera, estremista e fascista (anche se lui continua a raccontare la balla di essere un moderato).
Ecco, mi stavo chiedendo: ma come cazzo siamo messi? E pensavo al lungo e sgraziato percorso che ha portato il vecchio Partito Comunista a chiamarsi Partito Democratico. Due entita' talmente distanti che e' difficile perfino accettare l'idea di azzardare un paragone. Sarebbe un po' come voler accostare, che ne so?, Umberto Eco a Dan Brown. Vado con la mente indietro nel tempo, e ripenso a Berlinguer, che da bambino intravedevo a volte nella tv in bianco e nero di mia nonna. Penso alla sua statura politica e morale, immensa, grandissima, e poi guardo Renzi, l'ultimo arrivato, reduce dall'ultima puntatina a casa di Briatore e oggi a simposio con Berlusconi. Oddio, non e' che Renzi, in fondo, abbia fatto chissache' di inaspettato, eh? E' solo l'ultimo anello di una catena che ha visto passare i D'Alema, i Veltroni, i Violante, gente che con la sinistra c'azzecca come Carlo Rubbia col mago Otelma.
Anche la trasformazione del partito comunista delle origini, da' da pensare: il Pds, poi l'Unione, poi il Pd, e a ogni passaggio la perdita di un tassello di storia e di radici (il punto piu' basso credo si sia raggiunto con l'abolizione della falce e del martello dal simbolo). E' triste pensare come una storia cosi' ricca di spessore si sia annullata in nemmeno un ventennio. Ma, forse, era cosi' che doveva andare. In fondo, non abbiamo potere di decidere quasi niente della nostra vita, figurarsi della storia. Pace e amen.
E tristezza.
Ecco, mi stavo chiedendo: ma come cazzo siamo messi? E pensavo al lungo e sgraziato percorso che ha portato il vecchio Partito Comunista a chiamarsi Partito Democratico. Due entita' talmente distanti che e' difficile perfino accettare l'idea di azzardare un paragone. Sarebbe un po' come voler accostare, che ne so?, Umberto Eco a Dan Brown. Vado con la mente indietro nel tempo, e ripenso a Berlinguer, che da bambino intravedevo a volte nella tv in bianco e nero di mia nonna. Penso alla sua statura politica e morale, immensa, grandissima, e poi guardo Renzi, l'ultimo arrivato, reduce dall'ultima puntatina a casa di Briatore e oggi a simposio con Berlusconi. Oddio, non e' che Renzi, in fondo, abbia fatto chissache' di inaspettato, eh? E' solo l'ultimo anello di una catena che ha visto passare i D'Alema, i Veltroni, i Violante, gente che con la sinistra c'azzecca come Carlo Rubbia col mago Otelma.
Anche la trasformazione del partito comunista delle origini, da' da pensare: il Pds, poi l'Unione, poi il Pd, e a ogni passaggio la perdita di un tassello di storia e di radici (il punto piu' basso credo si sia raggiunto con l'abolizione della falce e del martello dal simbolo). E' triste pensare come una storia cosi' ricca di spessore si sia annullata in nemmeno un ventennio. Ma, forse, era cosi' che doveva andare. In fondo, non abbiamo potere di decidere quasi niente della nostra vita, figurarsi della storia. Pace e amen.
E tristezza.
venerdì 17 gennaio 2014
mercoledì 15 gennaio 2014
Sul ponte sventola bandiera bianca
Alla fine, insomma, tornano sempre sul banco degli imputati queste benedette intercettazioni, con annessi presunti abusi, violazioni della privacy, ecc. - ormai il ritornello e' noto. L'ultima vicenda che ha ridestato i sonni del Giornale - era gia' da un po' che non ne parlavano piu', ero preoccupato - e' l'ormai famosa intercettazione della De Girolamo.
Scrive Nicola Porro: "Una conversazione può svelare un'indole, un tratto, una debolezza o anche un'arroganza. Pensare di rendere questo privato uno strumento di lotta politica [...] più che una barbarie [...] è controproducente per una classe dirigente degna di questo nome."
Sbagliato. Un conto e' che un politico conversi con una zoccola per contrattare una prestazione (e qui, in effetti, potrebbero pure essere cavoli suoi); un altro e' che un politico contratti l'assegnazione allegra di appalti. Qui non sono piu' cavoli suoi, ma di tutti, ed e' bene che la telefonata venga resa di dominio pubblico. Se, per esempio, un appalto per la costruzione di un ponte viene affidato a una ditta invece di un'altra solo perche' il titolare e' amico del politico, chi garantisce che il ponte sara' costruito con tutti crismi? L'assegnazione degli appalti per le opere pubbliche, se fatta correttamente tramite regolare bando, serve proprio a fare si' che la ditta che se lo aggiudica sia tra le piu' qualificate a farlo. Ecco perche' Porro sbaglia: perche' su quel ponte non ci passera' solo il politico, ma tutti.
Eppure, a me non sembra cosi' difficile da capire.
Sbagliato. Un conto e' che un politico conversi con una zoccola per contrattare una prestazione (e qui, in effetti, potrebbero pure essere cavoli suoi); un altro e' che un politico contratti l'assegnazione allegra di appalti. Qui non sono piu' cavoli suoi, ma di tutti, ed e' bene che la telefonata venga resa di dominio pubblico. Se, per esempio, un appalto per la costruzione di un ponte viene affidato a una ditta invece di un'altra solo perche' il titolare e' amico del politico, chi garantisce che il ponte sara' costruito con tutti crismi? L'assegnazione degli appalti per le opere pubbliche, se fatta correttamente tramite regolare bando, serve proprio a fare si' che la ditta che se lo aggiudica sia tra le piu' qualificate a farlo. Ecco perche' Porro sbaglia: perche' su quel ponte non ci passera' solo il politico, ma tutti.
Eppure, a me non sembra cosi' difficile da capire.
Assicurazioni
Le compagnie assicuratrici ammettono: "in Italia Rc Auto più cara d’Europa, sovrapprezzo medio di 231 euro. A incidere sensibilmente sui prezzi sono le tasse e il costo del sinistro."
Mettiamoci anche un po' di "cartello", va'. Giusto per completezza.
Mettiamoci anche un po' di "cartello", va'. Giusto per completezza.
martedì 14 gennaio 2014
Impegni pubblici
Per pareggiare un po' i conti, la Repubblica o l'Unità dovrebbero adesso pubblicare l'agenda degli impegni di Bossi o Calderoli.
lunedì 13 gennaio 2014
Il Kalashnikov penitente
Mikhail Kalashnikov, creatore dell'omonima, celebre arma da fuoco, prima di morire, nel dicembre scorso, ha lasciato una lettera al patriarca Cirillo, capo della chiesa ortodossa. Nella suddetta lettera si scusa per i milioni di morti provocati dalla sua "creatura". Kalashnikov e' morto alla veneranda eta' di 94 anni e a 91 si e' avvicinato alla chiesa e battezzato. E' morto portandosi dietro questa domanda: "se il mio fucile ha ucciso cosi' tante persone, ebbene io sono colpevole della morte di costoro, anche se erano nemici?"
Beh, io direi di no. Se non fosse stato il Kalashnikov sarebbe stato qualcos'altro.
Beh, io direi di no. Se non fosse stato il Kalashnikov sarebbe stato qualcos'altro.
domenica 12 gennaio 2014
Il fallimento del proibizionismo
Forse non serviva un'inchiesta dell'Espresso per rendersi conto che l'equiparazione tra droghe leggere e pesanti, voluta dalla famosa/famigerata legge Fini-Giovanardi (un nome, un programma), è stata una cazzata pazzesca.
Quindi?
Non capisco tutti questi titoloni per il battesimo amministrato da Bergoglio alla figlia di una coppia sposata con rito civile. Anche Magdi Allam, ad esempio, nel 2008 fu battezzato da Ratzinger. Lo stesso Francesco I, come scrive Vatican Insider, "da sacerdote, vescovo e cardinale ha più volte battezzato i bambini di ragazze madri o di coppie non sposate."
Quindi?
Quindi?
Cenni di economia spicciola
Prima l'aumento dell'IVA, poi le nuove accise scattate il primo dell'anno. Siccome ogni governo che si rispetti cerca di ripianare i buchi (anche) aumentando la benzina, la gente smette di comprarla, e magari si fa un giro in più in bicicletta.
Potrebbe essere un'ottima lezione di economia per Letta e soci: più tassi un bene, più la gente cercherà di farne a meno, specie se si tratta di un bene non indispensabile. Tutto sta a vedere quanto ci metteranno a capirlo.
sabato 11 gennaio 2014
venerdì 10 gennaio 2014
Motivazioni
Lasciamo perdere Alfano, che, poveretto, basta guardarlo. Ma io non riesco sinceramente a capire le motivazioni di chi si schiera contro i matrimoni gay.
giovedì 9 gennaio 2014
Job Act
Ho dato una letta al cosiddetto Job Act di Renzi. Ovviamente io non sono un economista e quindi non sono in grado di esprimere giudizi. La maggior critica da parte di quelli che (in teoria) ci capiscono qualcosa, riguarda la mancanza di indicazione, da parte di Renzi, delle coperture finanziarie necessarie a coprire alcune delle misure del piano.
La cosa che pero' mi preoccupa di piu' e' il giudizio favorevole di Bonanni.
La cosa che pero' mi preoccupa di piu' e' il giudizio favorevole di Bonanni.
mercoledì 8 gennaio 2014
Saccomanni non pensa
A chi gli chiede se le ultime rimodulazioni della IMU-Tasi comporteranno un aggravio di spesa per le famiglie, nel 2014, Saccomanni risponde (pilatescamente): "non penso".
Un ministro dell'economia, se è serio, competente e credibile, non risponde in questo modo, ma con un sì o con un no. Se risponde "non penso" significa che è sì.
martedì 7 gennaio 2014
150 euro
Non so se gli insegnanti debbano davvero restituire questi 150 euro, e sinceramente non mi interessa. Quello che è certo è che in ogni paese (eccetto il nostro) si investe nell'istruzione, si incentiva l'insegnamento. Si tratta di lungimiranza che alla lunga paga. Noi continuiamo a guardarci i piedi.
Superbollo (e superballe)
Leggo che il governo Letta starebbe pensando di abolire il superbollo sulle auto di lusso, quelle con oltre 185 kW. Mi sembra giusto, no? Perché far pagare di più chi ha i macchinoni? Io, comunque, che guido una vecchia Punto diesel, sto ancora aspettando l'abolizione del bollo tout court, quella che qualcuno promise un po' di tempo fa.
lunedì 6 gennaio 2014
Bersani e gli imbecilli
Se c'è un merito che la vicenda Bersani ha avuto, è quello di averci fornito un'idea del numero di cretini che popolano la rete. Niente che non si sapesse già, intendiamoci (come è noto da sempre, internet non è nient'altro che lo specchio della società reale); ma vederselo spiattellato così, nudo e crudo...
domenica 5 gennaio 2014
Il peccato di Scalfari
E niente. Oramai a Scalfari è venuto il pallino di papa Francesco I e ogni domenica ci ritroviamo, puntuale, un suo pistolotto in merito. Ovviamente questa domenica non fa eccezione, ed ecco che dalle colonne di Repubblica ci spadella il consueto sermone settimanale. Titolo di quello odierno: "Il Dio che affanna e che consola".
Niente di male, intendiamoci, ognuno è libero di parlare e discettare di qualunque cosa. Il sospetto, però, è che Scalfari sia stato contagiato da quella malattia che ha colpito molti, in Italia, e che si chiama berlusconismo, nella sua variante più antipatica, il "non l'ho mai detto".
Come forse ricorderete se avete seguito un po' la vicenda, Scalfari è stato sbertucciato un po' da tutti per aver affermato, in un suo editoriale di qualche giorno fa, che Bergoglio ha abolito il peccato. Un enunciato di questo genere, come capisce bene anche chi non è molto ferrato in faccende dottrinali, è eufemisticamente azzardato, per non dire che si tratta di una cazzata sesquipedale, per dirla papale papale. E infatti, nell'editoriale odierno, per cercare di correggere un po' il tiro e provare a metterci una pezza, scrive:
"È nata una polemica sul tema del peccato e, a detta di alcuni miei critici, io avrei sostenuto che il Papa lo ha di fatto abolito. Io non ho detto questo: un Papa cattolico non può abolire il peccato [...] Dunque il peccato c'è e richiede pentimento".
Purtroppo, l'editoriale incriminato risale a pochi giorni fa (29/12/2013), si intitola "La rivoluzione di Francesco" e ovviamente è online. Vi si legge:
"È rivoluzionario per tanti aspetti del suo ancor breve pontificato, ma soprattutto su un punto fondamentale: di fatto ha abolito il peccato".
Niente da fare: vent'anni di berlusconismo hanno lasciato il segno anche in Scalfari. Peccato.
Come forse ricorderete se avete seguito un po' la vicenda, Scalfari è stato sbertucciato un po' da tutti per aver affermato, in un suo editoriale di qualche giorno fa, che Bergoglio ha abolito il peccato. Un enunciato di questo genere, come capisce bene anche chi non è molto ferrato in faccende dottrinali, è eufemisticamente azzardato, per non dire che si tratta di una cazzata sesquipedale, per dirla papale papale. E infatti, nell'editoriale odierno, per cercare di correggere un po' il tiro e provare a metterci una pezza, scrive:
"È nata una polemica sul tema del peccato e, a detta di alcuni miei critici, io avrei sostenuto che il Papa lo ha di fatto abolito. Io non ho detto questo: un Papa cattolico non può abolire il peccato [...] Dunque il peccato c'è e richiede pentimento".
Purtroppo, l'editoriale incriminato risale a pochi giorni fa (29/12/2013), si intitola "La rivoluzione di Francesco" e ovviamente è online. Vi si legge:
"È rivoluzionario per tanti aspetti del suo ancor breve pontificato, ma soprattutto su un punto fondamentale: di fatto ha abolito il peccato".
Niente da fare: vent'anni di berlusconismo hanno lasciato il segno anche in Scalfari. Peccato.
sabato 4 gennaio 2014
Vocazioni e "piccoli mostri"
Interessante la faccenda della "tratta delle novizie" di cui ha parlato Bergoglio nell'intervista pubblicata da Civiltà Cattolica. In sostanza, il papa stigmatizza la pratica (presunta o reale?), specie nei paesi in via di sviluppo, di ammissione dei novizi negli istituti religiosi; ammissione che sarebbe motivata più dalla necessità di emanciparsi dalla miseria e dalla precarietà che da reale vocazione. Il rischio, dice Bergoglio, è quello di formare "piccoli mostri. E poi questi piccoli mostri formano il popolo di Dio. Questo mi fa venire davvero la pelle d’oca."
Mi viene in mente quando anche qui da noi, fino a non molti decenni fa - almeno stando a quanto raccontano i nostri genitori e nonni - era pratica abbastanza diffusa quella di spingere i giovani a farsi prete: almeno il vitto e l'alloggio erano assicurati. Qualche mostro, poi, si è effettivamente visto.
Mi viene in mente quando anche qui da noi, fino a non molti decenni fa - almeno stando a quanto raccontano i nostri genitori e nonni - era pratica abbastanza diffusa quella di spingere i giovani a farsi prete: almeno il vitto e l'alloggio erano assicurati. Qualche mostro, poi, si è effettivamente visto.
Class action contro fb
Class action americana contro fb. L'accusa è quella di monitorare i messaggi privati tra utenti a caccia di link e rivendere poi i dati di questi ultimi agli inserzionisti. Sono sincero: se fosse vero, non mi farebbe né caldo né freddo. In primo luogo perché non si tratterebbe di una lettura nel senso letterale del termine (credo che sarebbe tecnicamente impossibile leggere le conversazioni private di oltre un miliardo di utenti), ma appunto di un monitoraggio eseguito tramite algoritmo.
In secondo luogo, questa cosa di analizzare link, preferenze, ecc., fb lo fa già con le nostre attività "in chiaro", diciamo così (lo fanno anche Google e altri); non vedo quindi perché non potrebbe farlo anche privatamente. E, ripeto, se anche lo facesse, non dico che non ci vedrei niente male, ma non mi darebbe nessun fastidio.
In secondo luogo, questa cosa di analizzare link, preferenze, ecc., fb lo fa già con le nostre attività "in chiaro", diciamo così (lo fanno anche Google e altri); non vedo quindi perché non potrebbe farlo anche privatamente. E, ripeto, se anche lo facesse, non dico che non ci vedrei niente male, ma non mi darebbe nessun fastidio.
Lo zio di Kim sbranato? Mah...
Mettiamola così: fino a prova contraria, il presunto sbranamento dello zio del leader nordcoreano Kim Jong-Un, rimane appunto... presunto. A meno che non vogliamo prendere per buona l'unica fonte a cui fanno riferimento tutti i siti, il Wen Wei Po, sul quale io non ho trovato traccia della notizia.
mercoledì 1 gennaio 2014
Rincari autostradali
Da oggi scattano, tra i tantissimi altri (benzina, canone, ecc.), gli aumenti dei pedaggi di molte concessionarie autostradali. Aumenti medi del 3,9% (con punte di 8 e 9). Lupi, con la faccia più tosta del mondo, dice che poteva andare peggio.
Certo, poteva andare peggio, ma magari poteva andare anche meglio, ad esempio adeguando gli inevitabili rincari alla sola inflazione programmata, invece di accontentare i capricci e le richieste delle concessionarie. Le quali, ovviamente, nel corso dell'anno saranno ben felici di illustrarci in che modo investiranno tali soldi.
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