venerdì 31 marzo 2017
Tranquilli, le foto del Pentagono non serviranno
giovedì 30 marzo 2017
Poletti e le mie figlie
Il plagio della Madia
martedì 28 marzo 2017
Cretini 2.0
lunedì 27 marzo 2017
Non è tanto per i voucher
La pazienza (che non ho più)
domenica 26 marzo 2017
(...)
sabato 25 marzo 2017
L'attentatore amava il bodybuilding
giovedì 23 marzo 2017
Non sapevano che avesse intenzione di fare un attentato
La badante e le striscioline
Ora, non è che questa cosa significhi granché o che io abbia la pretesa di ergerla a incontrovertibile e inequivocabile prova della direzione in cui si sta incanalando la nostra società, ma magari può essere uno dei tantissimi riscontri di quanto ogni istituto di statistica ci sta documentando ormai da anni un giorno sì e l'altro pure.
mercoledì 22 marzo 2017
Menti semplici
martedì 21 marzo 2017
Centri di intrattenimento
lunedì 20 marzo 2017
Riflessioni sul colpo della strega
Credo che il presente post sia il primo, dei quasi settemila presenti in questo blog, vergato da un cellulare in una posizione eufemisticamente scomoda - steso sul letto, prono, appoggiato sugli avambracci. Anzi, non è che credo, sono sicuro, perché se avessi provato altre volte un male così, lo ricorderei. Per la serie cose che racconto ai miei trentadue lettori senza che a loro possa fregare di meno, infatti, metto tutti al corrente del fatto che da sabato pomeriggio sono bloccato a letto vittima di quella diabolica patologia che viene comunemente indicata con colpo della strega - dal punto di vista medico è una contrattura dei muscoli della zona lombo-sacrale, ma se andassi da chicchessia a raccontare di essere stato vittima di una contrattura dei muscoli della zona lombo-sacrale, potrei anche essere visto come uno in preda a deliri e farneticazioni. Tutto è cominciato sabato pomeriggio mentre, piegato, stavo sistemando posate e stoviglie nella lavastoviglie. Ero appunto piegato e... sono rimasto piegato, semplicemente e drammaticamente, e ogni tentativo di rialzarmi dava il la a poderosi sciami di fitte dolorosissime. Lentamente, sono poi riuscito in qualche modo, con l'aiuto di Chiara, ad arrivare al letto, letto su cui appunto staziono ininterrottamente da quel maledetto sabato pomeriggio.
Il colpo della strega presenta alcuni indubbi lati positivi. Uno, ad esempio, è quello di ritrovarsi da un momento all'altro con una gran quantità di tempo libero, che nel mio caso per la maggior parte occupo leggendo libri - non avreste mai indovinato, eh? - oppure immergendomi in profonde riflessioni intime finalizzate a cercare di fare luce su alcune delle fondamentali questioni che l'uomo si pone da quando ha messo piede sul globo terracqueo, del tipo chi siamo? Dove andiamo? Insomma, quella roba lì. Avete capito, no? Il senso della vita, della morte, del dolore e via discorrendo. Tra l'altro, la domanda sul senso del dolore in questo frangente la trovo particolarmente pregnante, come immaginerete. Accanto a questi pochi lati positivi, però, ce ne sono almeno altrettanti negativi. Su tutti spicca un male boia, per usare un'aulica perifrasi. Chi non ha mai avuto a che fare col colpo della strega si immagini un mal di schiena molto forte e lo moltiplichi per dieci. Fatto? Ecco. C'è poi il problema dell'immobilità forzata nel letto, e di lì non si scappa perché qualsiasi posizione che si tenti di assumere all'infuori di quella, compresa il semplice sedersi sul letto, produce la poderosa serie di dolorosissime fitte di cui sopra. A questo si aggiunge il problema della necessità di assistenza continua necessaria per svolgere le operazioni più banali, dal mangiare al lavarsi i denti e tutto il resto. Fortunatamente, con moglie e due figlie in casa, l'assistenza è bene o male assicurata, ma si tratta comunque di disagi a cui non si è abituati e con cui bisogna fare i conti.
Tra le tante riflessioni esistenziali di cui sopra, su una ho indulto con particolare enfasi. Mettendo bene in rilievo le dovute e indispensabili differenze, il mio pensiero andava a tutte quelle persone che per i più vari motivi sono costrette a letto senza alcuna speranza di potersi un giorno rialzare. Per dire, io sono bloccato a letto da due giorni e già non ne posso più; Dj Fabo, solo per fare un esempio tra i tanti, di cui molto si è parlato nelle settimane scorse, è rimasto un anno e mezzo a letto, in una condizione di tetraplegia e completa cecità. Io almeno posso leggere, scrivere, vedere il cielo dalla finestra, se mi stanco di stare prono posso mettermi supino e viceversa, lui non poteva fare niente di tutto ciò: un anno e mezzo bloccato come una mummia in un letto, e quando ha implorato di poter porre fine a ciò che non considerava più vita, si è trovato di fronte a un milione di difficoltà e a una pletora di stronzi farabutti in giacca, cravatta, e soprattutto tonaca, che hanno strillato come ossessi in difesa di una ridicola e anacronistica sacralità della vita e di un grottesco antropocentrismo di matrice tipicamente cattolica (l'antropocentrismo è in generale un elemento fondante di ogni monoteismo, ma si sublima in particolare nel cattolicesimo). E quindi il poveretto è dovuto andare in Svizzera, come fanno tutti quelli che ne hanno la possibilità, mentre quelli che non ce l'hanno sono costretti a restare prigionieri qui, in balìa di uno Stato e di un sistema legislativo e sociale ideato, pensato e costruito coi mattoni del cinismo, degli interessi particolari invece che generali, e sull'inciviltà, quell'inciviltà che vede un Parlamento iper affollato quando si deve votare il salvataggio di un Minzolini qualsiasi, deserto quando si deve discutere di testamento biologico. Vabbe', lasciamo stare.
Butto un occhio alla finestra e vedo che il giorno già volge al declino, e mentre fisso il cursore che lampeggia penso al percorso che ho fatto per arrivare dal colpo della strega a Minzolini. Ah sì, ricordo. A questo punto dovrei rileggere il post per controllare che non abbia fatto errori, che le concordanze siano corrette, ma non ne ho voglia, già è abbastanza problematico scrivere col cellulare, e poi non ho più tempo, devo cambiare posizione, la schiena lo esige.
L'operaio Saramago
Leggo nel libro Il matematico impertinente, di Piergiorgio Odifreddi, che José Saramago non ha mai frequentato una facoltà universitaria di letteratura, ma un semplice istituto tecnico secondario che neppure ha terminato per mancanza di possibilità economiche, dopodiché ha fatto per alcuni anni l'operaio (tornitore meccanico). Il primo scrittore portoghese, di cui ho letto numerosi romanzi, a vincere nel 1998 il Nobel per la letteratura è stato quindi in gioventù un semplice tornitore.
Che ci volete fare? A me 'ste cose sorprendono sempre.
domenica 19 marzo 2017
Vite vuote
Non condivido l'indignazione nei confronti di chi si reca in un aeroporto e comincia a strillare di essere disposto a sacrificare la propria vita per Allah. Ritengo in questi casi molto più appropriata una sana compassione, da non intendersi nel significato principale che del termine si trova nei dizionari, cioè di partecipazione alle altrui sofferenze, ma nel senso di dispiacere nel constatare che una persona può sentire la propria vita talmente vuota e priva di significato da trovare come unico sollievo alla sua condizione quello di rinunciare ad essa in nome di qualcosa di inesistente e risibile. Insomma, non c'è da indignarsi, c'è più da dispiacersi.
venerdì 17 marzo 2017
L'animale più stupido
giovedì 16 marzo 2017
Minzolini
Anni fa sulla vicenda odierna del Minzolini avrei vergato uno di quei post che lèvati, di quelli proprio cattivi, infarciti di indignazione all'ennesima potenza. Oggi di 'sta roba qua non mi frega più niente, la vedo scorrere nei siti e passo oltre. Sarà che più l'età avanza e più scopro di essere attratto da altro, anche perché probabilmente capisco che indignarsi per queste cose non ha più senso, se mai ne abbia avuto, è una perdita di tempo. Preferisco ad esempio andare a fare una passeggiata qua dietro a casa mia, su al palazzo Marcosanti, sulle mie colline, e magari camminare rimuginando sul libro che sto leggendo in questi giorni, quello che analizza la produzione letteraria di Guccini, oppure indulgere a qualche ricordo di cose passate. Tra l'altro, adesso che mi viene in mente, nelle pagine che leggevo ieri del libro su Guccini, il cantautore di Pàvana spiegava il suo ritiro dal mondo della musica, nel 2014, dopo l'uscita dell'album L'ultima thùle, dicendo che ormai in decenni di carriera e dopo una produzione musicale tra le più prolifiche del panorama d'autore italiano, quello che doveva dire l'aveva detto, e prendere la chitarra e mettersi a comporre non lo attirava più, non ne aveva più voglia ed era venuto meno ogni stimolo e ogni velleità compositiva. Sentiva insomma che era venuto il momento di cambiare e di dedicarsi ad altro.
Un po' mi sono riconosciuto in questo stato d'animo. Anche io suono sempre meno, preferisco leggere e scrivere, e devo dire che un filo di preoccupazione questa cosa me la dà, perché Guccini ha passato i settanta, mentre io sono del '70, e c'è una bella differenza; insomma, a volte ho come la sensazione di essermi avviato verso una sorta di senilità precoce. Ma poi penso: chi se ne frega? Campiamo una volta sola, e se, potendo, non facciamo ciò che più amiamo fare, cosa campiamo a fare? Quindi, ne approfitto per avvisare i miei trentadue lettori: se venite qua per leggere post indignati sul Minzolini di turno, forse è meglio se cambiate blog o andate sul Fatto, qua troverete più che altro inutili riflessioni mie su qualche libro, sulla vita, sulla morte e su altre sciocchezze.
mercoledì 15 marzo 2017
Voucher
martedì 14 marzo 2017
Non è quella sinistra là
lunedì 13 marzo 2017
Scazzi
domenica 12 marzo 2017
Il tradimento fedele
Ho preso in prestito questo libro dalla biblioteca non perché m'interessi la faccenda teologica relativa al personaggio che da sempre crea più inquietudini al pensiero cristiano, Giuda appunto, ma perché incuriosito dal nome dell'autore di questo breve saggio teologico: Gustavo Zagrebelsky, quel Zagrebelsky che io ho sempre conosciuto come uno dei più celebri costituzionalisti italiani e non immaginavo certo che si cimentasse pure con la teologia. E mi ha piacevolmente sorpreso, terminata la lettura, constatare il livello di cognizione di causa e competenza teologica con cui nel libro esamina e commenta alcuni passi della sterminata letteratura prodotta sul traditore per antonomasia: Giuda Iscariota, appunto.
Intendiamoci, non è che Zagrebelsky fornisca chiavi di lettura rivoluzionarie sulla vicenda relativa al mistero di chi è stato scelto per dare compimento alle scritture - sostanzialmente si limita ad abbracciare le posizioni teologiche che identificano come mistero il connubio tra mancanza di libertà e conseguente impossibilità di addebito di responsabilità all'apostolo traditore. Ma queste sono faccende nelle quali non m'inoltro. Mi limito solo ad osservare come Zagrebelsky non se la cavi affatto male in questo campo.
sabato 11 marzo 2017
Un ragazzo sveglio
Come niente fosse
venerdì 10 marzo 2017
giovedì 9 marzo 2017
Miracolata
mercoledì 8 marzo 2017
Il cretino e George Michael
"Dato che è stato confermato che è morto per cause naturali, in particolare per una cardiomiopatia dilatativa con miocardite e steatosi epatica, l’indagine in merito è stata interrotta e non c’è bisogno di un’ulteriore inchiesta. Non ci saranno nuovi aggiornamenti e la famiglia chiede ai media e al pubblico il rispetto della propria privacy."
(via Il Post.)
lunedì 6 marzo 2017
Il Gentiloni tranquillo
Poi, certo, qualche eccezione all'andazzo può sempre capitare, e magari te lo ritrovi una domenica pomeriggio da Pippo Baudo a Domenica In. Qui ci sarebbe da aprire una parentesi, giusto per dire che chi scrive ricorda Pippo Baudo che presentava Domenica In già ai tempi del passaggio tra le elementari e le medie, grosso modo. Oggi è ancora lì, lo stesso Baudo e la stessa Domenica In di trent'anni e più fa. Non siamo mai stati il paese dei rinnovamenti, diciamolo tranquillamente.
Comunque, lì dal l'ottuagenario dinosauro televisivo c'era appunto il tranquillo e discreto Gentiloni, il quale, dopo varie e inevitabili marchette all'operato governativo, ha detto che il governo andrà avanti, salvo mancanze di fiducia in Parlamento, fino alla scadenza naturale della legislatura del 2018. Non ha naturalmente invitato Renzi a stare sereno, lo stesso Renzi che scalpita e strepita perché vorrebbe andare al voto domani, ma glielo ha fatto capire. Qualcosa tipo sta' buono lì e non t'agitare, ché il tuo tempo l'hai avuto. E niente, Gentiloni è di quei presidenti un po' così, buoni e tranquilli ma con in testa le idee ben chiare, e chi vuol intendere intenda.
domenica 5 marzo 2017
E anche il quarto è andato
sabato 4 marzo 2017
Pena doppia
Che poi, qual è il significato della frase in cui Renzi dice che se suo padre risultasse colpevole dovrebbe avere pena doppia? (3.3.2017) Come va letta? Semplice, non ha alcun significato, e comunque indubitabilmente non ne ha sul piano del diritto. E su quale piano, allora? Sicuramente su quello della cialtroneria e della sciatteria politica e umana di quel concentrato di arroganza e ipertrofismo dell'io che fino a poco tempo fa era a capo del governo. Quale persona con un minimo di buon senso augurerebbe a un congiunto coinvolto in grane giudiziarie un raddoppio di pena in caso di accertata colpevolezza? Ricorda un po' certi auspici di pene esemplari che certi squallidi personaggi politici, razzisti e xenofobi, inviavano all'indirizzo di chi, ovviamente straniero, si macchiava di qualche crimine particolarmente odioso. E infatti, alla fine, la pasta è quella lì.
giovedì 2 marzo 2017
Medjugorje e il vescovo negazionista
mercoledì 1 marzo 2017
Tempo
Mandato di arresto per Netanyahu
Ovviamente si tratta di un mandato d'arresto simbolico, dal momento che la Corte penale internazionale ha, nonostante il nome, un limita...
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Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
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L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
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Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...