sabato 4 settembre 2010

Contestazioni a ruota libera

Nei giorni scorsi il bersaglio è stato Marcello Dell'Utri, contestato in quel di Como mentre tentava di presentare i presunti diari patacca di Mussolini. Oggi è toccato a Renato Schifani, attuale presidente del Senato, contestato da un gruppo di "grillini" a Torino, alla festa del Pd, al grido di "fuori la mafia dallo Stato".

In questo secondo caso si è fatto sentire il capo del suddetto Stato, Napolitano, il quale senza tanti giri di parole ha deplorato la "gazzarra" dicendosi amareggiato per il comportamento di "gruppi, sia pur minoritari, incapaci di rispettare il principio del libero e democratico confronto" (chissà se Napolitano è al corrente che esiste anche il libero e democratico diritto di contestare?). Nel frattempo si è fatto vivo Beppe Grillo, considerato in pratica il "mandante" di tutta l'operazione, il quale ha detto: "Questo è solo l'inizio. Devono rendersi conto che è finita. Che si blindino con i poliziotti antisommossa, chiamino Maroni e l'esercito. Paghino la gente che va ai comizi per applaudirli. Oppure se ne vadano a casa". E ancora: "Io non sono l'autore o il sobillatore, io interpreto quello che vedo e che sento: la gente non ce la fa più" [...] "gli italiani sono stanchi di farsi prendere per il culo" (detto per inciso, condivido in toto).

A questo punto, come è naturale che sia, scattano le reazioni, e qui c'è qualche sorpresa (anzi, a ben pensarci non si tratta di nessuna sorpresa). Il gesto di contestazione è stato infatti praticamente condannato da tutti, destra e sinistra appassionatamente. Fassino ha preso le distanze lì per lì - era sul palco con Schifani. Il buon Bersani, invece, ha in seguito telefonato personalmente a Schifani per solidarizzare. L'unica pecora nera, in mezzo al gregge di pecore bianche ossequianti e dispiaciute, è stato, indovinate un po'?, il solito Di Pietro, il quale ha detto: "Sono semplicemente difensori della legalità, della democrazia e degli onesti cittadini. E' ora di dire basta a questa ipocrisia imperante. Siccome molti si sono ritrovati ad avere, dalla mattina alla sera, importanti incarichi quali la presidenza del Senato o altre cariche istituzionali, si ritengono immuni da ogni critica".

Questo è un po' il quadro della vicenda, che certamente non finirà qui e della quale sentiremo parlare anche nei prossimi giorni. Ah, dimenticavo; a beneficio dei "garantisti cascasse il mondo" tipo Cicchitto, che subito hanno cominciato a starnazzare e a tirare fuori il clima d'odio di certa sinistra e blablabla, faccio presente che sempre oggi, nella civilissima Irlanda, Tony Blair è stato pesantemente contestato con lanci di uova, scarpe e ortaggi vari alla presentazione del suo nuovo libro. Il tutto condito con scontri e incidenti con le forze dell'ordine.

3 commenti:

  1. non hanno fatto bene a contestare Schifani. hanno fatto benissimo.
    il cognome è tutto un programma. Odio la gente con le mani in pasta. questo signor Schifani si indigna, i politici si indignano.. se qualcuno li contesta e l'opposizione che fa: solidarizza con Schifani.
    si salva solo Di Pietro.

    RispondiElimina
  2. C'è comunque da precisare che Schifani attualmente non è indagato da nessuna procura per fatti di mafia. Quello che molti gli chiedono sono solo alcune spiegazioni sulle sue amicizie trascorse.

    RispondiElimina
  3. si lo so.

    visto che non ha nulla da temere potrebbe quindi dare queste spiegazioni.
    avrà mica qualcosa da nascondere?

    RispondiElimina

Forse non aveva tutti i torti, Orsini

All'indomani dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia venne alla ribalta mediatica un personaggio nuovo: Alessandro Ors...