giovedì 21 novembre 2024

Mandato di arresto per Netanyahu

Ovviamente si tratta di un mandato d'arresto simbolico, dal momento che la Corte penale internazionale ha, nonostante il nome, un limitato riconoscimento tra gli stati del mondo. D'altra parte pure Putin, oggetto di un medesimo mandato di arresto da parte dello stesso organismo, nel settembre scorso andò tranquillamente in visita ufficiale in Mongolia senza preoccuparsi di nulla.

Tuttavia il mandato d'arresto nei confronti di Netanyahu, di Gallant e del leader di Hamas Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri è importante perché per la prima volta un organismo internazionale certifica ufficialmente che Netanyahu è un criminale di guerra. Esattamente come lo ha certificato per Putin. 

Il mandato è stato emesso per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno dall'8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024. Quindi, che il capo del governo israeliano sia un criminale non è più un'ipotesi fatta da qualche giornalista o da qualche detrattore, ma un fatto accertato dalle indagini di un tribunale.

Per quanto riguarda invece l'annosa questione della terminologia circa il genocidio, di cui ha scritto anche il papa in un brano del suo ultimo libro, è di pochi giorni fa un rapporto dell'ONU in cui in 154 pagine si spiegano i motivi per cui i metodi di guerra utilizzati da Israele a Gaza corrispondono alle caratteristiche di un genocidio.

Serve altro, specie ai nostri leader europei (Meloni compresa), per cominciare a smettere di incontrare e stringere amorevolmente le mani a questo soggetto? 

(La domanda è ovviamente retorica per motivi che conosciamo fin troppo bene.)

Tassi alcolemici

 


Vorrei fare notare a Claudio Borghi, che incredibilmente è un senatore (leghista) della Repubblica, che bere mezzo litro di alcol non significa avere un tasso alcolemico di 0,5, e bere 0,8 litri di vino non significa avere un tasso alcolemico di 0,8.

Il tasso alcolemico si misura infatti in grammi di alcol per litro di sangue, non in litri di vino.

E vorrei altresì fare notare a Claudio Borghi che il concetto di unità di misura se non ricordo male si comincia a insegnare in terza elementare.

martedì 19 novembre 2024

Perché siamo come siamo?

Sto leggendo un interessantissimo saggio di Guido Barbujani: Sillabario di genetica per principianti. A un certo punto mi sono imbattuto nelle pagine che ripubblico qui sotto in cui il grande genetista spiega perché noi esseri umani abbiamo mediamente queste dimensioni e non altre. È una domanda che può apparire strana, sicuramente non di quelle a cui la gente pensa con più frequenza, ma è comunque una domanda che io mi pongo da tempo. Ecco, casualmente mi sono imbattuto nella risposta.




Un altro argomento affascinante trattato nel libro riguarda i motivi per cui una parte (minoritaria) dell'umanità, tra cui noi europei, continua tranquillamente a digerire il latte anche dopo lo svezzamento, mentre un'altra parte (molto maggioritaria) di umanità no. C'entrano l'evoluzione, la selezione naturale e il Neolitico, ma non ho voglia di scrivere lo spiegone qui, o vi comprate il libro (e vale la pena perché Barbujani è un grande divulgatore e scrive in maniera accattivante), o vi cercate la risposta in rete :-)

I miserabili

Ieri due esponenti di spicco della destra hanno fatto esternazioni che hanno sollevato parecchie discussioni. Rita Dalla Chiesa, dopo aver appreso i risultati delle regionali in Emilia-Romagna, ha sbottato con un "Alla prossima alluvione se ne ricorderanno". Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione, partecipando alla presentazione della fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, ha detto che il patriarcato è finito nel 1975 con la riforma del diritto di famiglia (come se una cultura e un inconscio collettivo si potessero estinguere per legge), e ha aggiunto che le violenze sessuali sono da collegare all'immigrazione clandestina.

Ecco, io quando leggo queste cose, e purtroppo se ne leggono tante di simili, mi sento di concordare con Mantellini.

lunedì 18 novembre 2024

Emilia-Romagna

Poi ci sarà tempo per le analisi e le valutazioni approfondite, ma al momento la notizia, bellissima notizia, è che Michele de Pascale, a guida della coalizione di centrosinistra, ha vinto le elezioni regionali qui in Emilia-Romagna. Una vittoria con un margine chiaro e ampio. Avevo alcuni timori sul fatto che questa volta la destra potesse prendersi la regione e sono contento che questi timori si sono rivelati infondati.

Mentre scrivo questo post, in Umbria i candidati di centrodestra e centrosinistra sono praticamente appaiati ed è difficile prevedere chi la spunterà. Una vittoria del centrosinistra anche in questa regione sarebbe un ottimo modo di chiudere la giornata. Incrociamo le dita.

sabato 16 novembre 2024

L'intima gioia

L'intima gioia che prova Delmastro (per i forti di stomaco qui c'è anche il video) all'idea di incalzare, di non lasciare neppure respirare chi si trova dietro il vetro dei nuovi suv consegnati alla polizia penitenziaria è l'ennesima dimostrazione del livello generale di disumanità, di abisso etico e baratro istituzionale cui siamo giunti oggi.

L'intima gioia di Delmastro all'idea di maltrattare un detenuto fa il paio, almeno a livello mediatico-comunicativo, con la presumibile intima gioia di Salvini alla notizia, qualche tempo fa, dell'uccisione da parte della polizia dello straniero che davanti alla stazione di Verona si era scagliato con un coltello contro gli agenti, soddisfazione espressa dal suo famoso "non ci mancherà".

Il sottosegretario Delmastro è noto per essere molto vicino alle istanze della polizia penitenziaria e poco o nulla a quelle dei detenuti, e senza neppure nasconderlo. Quando nell'agosto scorso si recò in visita alle carceri di Brindisi e Taranto incontrò gli agenti ma evitò di vedere i detenuti adducendo la motivazione che le sue deleghe non riguardano loro ma solo i poliziotti.

Tutto questo mentre qualche giorno fa si è suicidato nell'indifferenza generale l'80esimo detenuto di quest'anno nelle carceri italiane. Le carceri italiane sono da decenni dei lager a causa del loro livello di sovraffollamento. I richiami e le procedure di infrazione aperte dall'Europa per questo motivo sono molteplici ma non frega niente a nessuno, tranne che a Mattarella, il quale ogni tanto cerca invano di richiamare l'attenzione su questo dramma.

Ma in carcere ci stanno gli ultimi, i delinquenti, i drogati, i ladri (quelli da strada, quelli in giacca e cravatta e colletto bianco il carcere generalmente lo sfangano). Quindi, chi se ne frega? E comunque il tema delle carceri-lager non porta e non ha mai portato voti, quindi perché occuparsene?

Gianrico Carofiglio

Di solito non seguo granché i dibattiti politici televisivi, tranne quando, gironzolando qua e là su internet, vengo a sapere che qualche trasmissione ospita un personaggio che a me piace. È il caso di Piazza Pulita di giovedì scorso, che ha ospitato Gianrico Carofiglio. È uno scrittore che a me piace non solo per i suoi romanzi (la saga dell'avvocato Guerrieri l'ho divorata) ma anche per i suoi saggi, tra i quali cito il bellissimo Della gentilezza e del coraggio (ne avevo scritto qui). 

Nella puntata di Piazza Pulita in questione, Carofiglio si è trovato a dibattere con Italo Bocchino, che è un po' come contrapporre Carlo Rubbia col mago Otelma. Non perché Bocchino sia meno intelligente di Carofiglio, intendiamoci, semplicemente perché il direttore del Secolo d'Italia ha l'ingrato compito di dover presenziare a ogni trasmissione televisiva in veste di difensore ufficiale di Giorgia Meloni e del suo governo, e a volte per adempiere a questa missione deve giustificare fatti e perorare cause, spesso al limite dell'assurdità, a cui probabilmente nemmeno lui crede. Da ciò l'impressione di minore intelligenza.

Ma il dibattito tra i due perché è interessante? Perché mostra come meglio non si potrebbe la differenza tra la verità dei fatti e la propaganda. In più, lo scrittore si diverte (si fa per dire) a evidenziare in diretta le fallacie retoriche e le mistificazioni del suo interlocutore, fallacie retoriche e mistificazioni su cui si basa gran parte della comunicazione politica attuale e che Carofiglio descrive esaustivamente nel saggio citato poc'anzi.

Se riuscite a sopportare le tonnellate di pubblicità che La7 manda in onda, la chiacchierata tra Carofiglio e Bocchino la trovate qui a partire dal minuto -1:54:00.

Mandato di arresto per Netanyahu

Ovviamente si tratta di un mandato d'arresto simbolico, dal momento che la Corte penale internazionale ha, nonostante il nome, un limita...