Boh, non so, magari dico una sciocchezza, ma credo che il problema delle morti sul lavoro non si possa risolvere. Appartenga cioè al novero dei problemi senza soluzione. Lo so che, per mentalità e cultura, siamo abituati a pensare che ogni problema abbia una soluzione, ma non è così, esistono anche problemi che non hanno soluzione, e questo è uno di quelli.
Se si guardano le statistiche, infatti, si scopre che, pur con fisiologiche variazioni, quello delle cosiddette morti bianche è un fenomeno che riguarda tutti i paesi d'Europa, e alcuni, come ad esempio la Francia, hanno un bilancio perfino peggiore del nostro.
Investendo di più in sicurezza, magari si potrebbero migliorare le cose, avere bilanci meno tragici, ma non si eradicherebbe il problema, per il semplice motivo che nelle dinamiche del lavoro le variabili in gioco sono tantissime e non è possibile prevederle tutte, ci sarà sempre quella che sfugge a ogni previsione, a ogni regola di sicurezza.
Credo sia un po' come le morti per incidenti stradali. Per quanti sforzi si possano fare per aumentare la sicurezza, non si riuscirà mai a risolvere il problema perché, anche qui, le variabili in gioco che possono provocare un incidente mortale sono tantissime.
In entrambi i casi, morti sul lavoro e morti per incidenti, se anche si facesse la migliore opera di educazione possibile; se anche si aumentassero indefinitamente i controlli, se insomma si adottasse ogni misura possibile, al massimo si otterrebbe una riduzione del numero di vittime (che non sarebbe male, intendiamoci), ma non si risolverebbe il problema.
Vabbe', allora a 'sto punto uno potrebbe dire: Ok, stiamo chiusi in casa, non andiamo in giro in macchina, non andiamo a lavorare e il problema è risolto. Poi magari ti cade l'asciugacapelli nella vasca mentre fai il bagno e ciao, punto e a capo. Come dicevo all'inizio, credo che il problema delle morti sul lavoro non sia risolvibile perché lavorare, come ogni altra attività umana compresa tra quelle che si compiono da quando si esce di casa la mattina a quando si torna a casa la sera, è inserita nell'ambito dell'imponderabile. E con l'imponderabile non c'è storia.