Perché questi due comizi sono degni di nota? Perché è la prima volta, nella sua lunghissima storia, che questa fiera diviene teatro di propaganda politica. La fiera di san Martino, infatti, è sempre stata un evento apolitico, inteso come incontro di persone, di culture diverse (arrivano venditori con prodotti tipici di ogni parte d'Italia), di musica, di cantastorie e giocolieri per le strade. Da quest'anno sarà anche terreno di propaganda politica, cioè di scontro, perché oggi la politica è scontro e null'altro.
Sarà solo una parentesi o diventerà la regola, questo virare dell'evento verso qualcosa, il dibattito politico, che gli è sempre stato estraneo? Chissà. E chissà cosa ne penserebbe, se ci fosse ancora, il santo a cui è dedicata la fiera, quel Martino che, narra la leggenda, passando col suo cavallo e vedendo un povero che moriva di freddo tagliò in due il suo mantello e gliene diede metà. Forse no, forse Martino non avrebbe gradito la presenza di uno che prima di dare metà del suo mantello a un altro gli avrebbe chiesto la nazionalità, ma così va il mondo, oggi. Tutto si mischia, tutto si confonde, tutto si perde di vista, compreso lo spirito della fiera di san Martino.
Che schifo.
RispondiEliminaLa politica (questa politica, non in generale) arriva a sporcare ogni cosa...
Moz-
Verissimo.
RispondiEliminaLa politica è sempre sporca adesso siamo al TOP :)
RispondiEliminaSì, adesso siamo al top. Che sia sempre sporca mi sembra un tantino troppo generalizzato.
RispondiEliminaIo sono di parte.
RispondiEliminaSono anche la ricerca di blog con cui condividere idee e passioni, come la scrittura, e oggi mi sono piacevolmente imbattuta nel tuo.
Ero troppo piccola pe ricordare il fascismo, ma poi mi sono rifatta leggendo pressochè tutto ciò che mi è stato possibile, su di esso e sul nazismo.
Il 'tizio con la felpa' con la pretesa dei pieni poteri, mi fa una grande paura, non per me che ormai...per le nuove generazioni.
Buona giornata!
Cristiana
Diciamo che la frase con cui invocava per sé pieni poteri l'ha poi ritrattata, ma questo cambia poco dal momento che ci troviamo davanti a un tizio comunque con spiccate velleità auroritaristiche. Anch'io, come te, ero troppo piccolo per aver vissuto il fascismo ma mi sono poi rifatto coi libri e coi racconti di persone che conoscevo e che l'hanno vissuto. E mi pare di poter dire che alcuni dei prodromi che allora portarono al ventennio sono riconoscibili anche oggi, purtroppo. Ciao, Cristiana.
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