Ne avevo già parlato
qui, in occasione dell'approvazione del testo al Senato. Adesso, mentre tutti sono occupati con leggi ad personam, dichiarazioni di Ciancimino e via di questo passo, il testo, quatto quatto, sta per approdare alla Camera per essere definitivamente convertito in legge. Quale testo? Ma quello sulla famosa deregulation dell'attività venatoria, naturalmente.
Ne ha parlato ieri Cianciullo su Repubblica. Sintetizzando, questa legge, se mai dovesse passare, darà facoltà ad ogni regione di gestire in piena autonomia il calendario venatorio, con la possibilità di sforare senza problemi il periodo temporale che finora andava obbligatoriamente da settembre a gennaio. E ciò in barba alla minaccia di sanzioni da parte dell'UE per eccesso di deroghe sulla caccia e alle
prese di posizione dello stesso ministro dell'Ambiente, che in occasione dell'approvazione al Senato ha parlato apertamente di "colpo di mano" dell'esecutivo.
E'
difficile facile comprendere i motivi per cui il governo si ostina in questo modo a portare avanti questo disegno di legge: le regionali sono alle porte e la lobby dei cacciatori è un serbatoio di voti troppo ghiotto per non essere tenuto in debita considerazione.
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