"I giovani scrivono male per colpa dei messaggini e del linguaggio usato sui social network", hanno dichiarato quelli del Moige. Può darsi, certo, d'altra parte riuscire a inserire un pensiero o una frase in un numero predefinito di caratteri, come accade ad esempio con gli sms o con Twitter, costringe spesso, inevitabilmente, a eliminare alcune vocali o a usare qualche "k" di troppo.
Mi pare però che lo studio del 2006 che ha evidenziato come "21 laureati su cento non riescono ad andare oltre il livello elementare di decifrazione di una pagina scritta", oppure i recenti clamorosi strafalcioni degli aspiranti avvocati in quel di Bari, siano esempi che affondano le radici in tempi ben precedenti all'avvento di Facebook o Twitter. Avanti di questo passo e riusciranno a dare la colpa ai social network anche della siccità estiva.
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Esattamente come dici tu, anche io prima di giudicare valuterei bene lo strumento che si ha fra le mani.
RispondiEliminaSono abbastanza un fan dell'italiano pulito anch'io, anche se ammetto che spesso in email o in chat invio senza rileggere e solo dopo mi accorgo di alcuni errori.
Però, quando lo strumento che si ha a disposizione è un SMS da 160 caratteri o Twitter che ne ha solo 140, beh, allora la sostituzione del ch con k, del "come" con "cm" o cose del genere non sono più un segno di "analfabetismo" ma diventa anche una manifestazione dell'intelligenza, della creatività e della capacità di sapersi adattare umane.
La cosa che condivido poco è che l'utilizzo di questi stratagemmi viene spesso esteso a strumenti in cui non ce ne sarebbe bisogno. Ed ecco allora il calcio in mezzo alle "sfere di cristallo" della lingua italiana.
Insomma, come al solito si spezza la sottile linea rossa che divide uso da abuso.
Ed ora, uno sguardo al mondo giovanile. Confermo, anche in università a Chieti vedo da parte degli studenti lacune enormi anche nella lingua scritta. Ma forse, più che colpa degli SMS, delle email, delle chat e dei social network, non è forse colpa di un sistema di scuola medie inferiori e superiori "troppo perbeniste"?
Io penso di scrivere in genere in maniera corretta, eppure ricordo che la mia prof di italiano alle medie ed i miei prof alle superiori non perdonavano niente. Prendevo i miei quattro ed una volta ho visto anche un rinvio a settembre passarmi avanti e poi mi son salvato in estremis... E comunque era una sistema scolastico che mi "costringeva" a migliorare ed a rispettare determinate regole nello scrivere e nel parlare.
Oggi sembra che questa cosa alle scuole non riesca più... Forse il monte del problema è quello e non il solito capo espiatorio: internet :/.
Niente da aggiungere. Per esperienza personale - le mie figlie fanno entrambe le scuole medie - posso dire che gli insegnanti, fortunatamente, curano ancora molto il corretto utilizzo della lingua italiana. E ciò, ovviamente, non può che far piacere.
RispondiEliminaAssolutamente. Auguro alle tue figlie di continuare ad avere insegnanti che mostrino questa serietà ;).
RispondiEliminamaledetto moige!! :-)
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