mercoledì 10 febbraio 2010

Il miracolo non riuscito

Gesù non ha mai fallito: a lui i miracoli sono sempre riusciti - almeno così raccontano i vangeli. A Berlusconi, invece, che di Gesù è la naturale continuazione, i miracoli a volte non riescono. E di questo si addolora. E' successo ieri, quando in occasione dell'anniversario della "morte" ha inviato una lettera alle suore che hanno accudito Eluana per 14 anni. 14 anni di non-vita, ingabbiata nella sua prigione come un vegetale. "Vorrei ricordarla con voi e condividere il rammarico e il dolore per non aver potuto evitare la sua morte", ha scritto Berlusconi, come se quella di Eluana fosse appunto stata vita.

Lui avrebbe voluto salvarla, cioè avrebbe voluto - questa è la sua concezione di salvezza - che restasse prigioniera per sempre, a mo' di pianta ornamentale in quel letto. Suo padre, invece, quello che evidentemente non le ha mai voluto bene, ha scelto di farle terminare quello stato. Entrambi, quindi, hanno provato a salvarla. Per fortuna il primo non ci è riuscito.

4 commenti:

  1. è che ci doveva fare un figlio, per quello è rammaricato

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  2. ho letto in alcuni blog che non voglio citare per ritegno verso il genere umano che ad eluana è stata negata una vita piena, di avere figli, di sorridere, di amare, di contemplare il tramonto del sole ecc ecc.
    C'è anche chi afferma di averla vista in giro per le corsie dell'ospedale in cui era ricoverata.
    Non aggiungo altro: credo che tutto ciò si commenti da sé.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Al signor Englaro va tutto il mio rispetto e la mia stima. Con grande generosità e intelligenza ha preso spunto dalla sua tragedia personale per combattere una battaglia di civiltà, dando così un senso alla sua sofferenza di padre e a quella di sua figlia, che è stata tanto sfortunata.
    Solo le persone generose, e di cuore, mettono a disposizione se stesse e il proprio dolore per far sì che altri non debbano patire allo stesso modo.

    Commentare invece la fredda strumentalizzazione di questa vicenda fatta da uomini privi di morale, di decenza e di decoro è qualcosa da cui mi astengo perché non basterebbero le parole per farlo, e rischierei poi di spararle grosse.

    Temo che se Gesù fosse fra noi e vedesse gli individui che si ergono a strenui difensori della vita, a partire dal nostro sobrio e religiosissimo premier fino ad arrivare ai fanatici che insultano in signor Englaro per la sua battaglia, spenderebbe alcune paroline di fuoco per loro.

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