domenica 27 marzo 2022

Tra batteria e chitarra


Una svista ci sta, può capitare. Magari uno è sopra pensiero, un attimo distratto e zac, ecco l'errore. Ma, nel caso specifico, se si ha l'accortezza di guardare un attimo la foto si capisce bene che Taylor Hawkins non sta suonando una chitarra. E ci si arriva anche senza essere musicisti. 

Una svista, dicevo, ci sta, il problema è che i giornali e i siti informativi traboccano di errori/sviste simili. Il buon Paolo Attivissimo ci ha quasi costruito un blog intero raccogliendo queste perle, in cui si trovano errori di ortografia, obbrobri linguistici, inesattezze storiche, strafalcioni geografici, scientifici e chi più ne ha più ne metta. E allora, forse, il problema è un po' più grave di una svista e riguarda la qualità del giornalismo di oggi (sistema di lavoro, criteri con cui vengono assunti i giornalisti nelle redazioni, competenze ecc.).

A margine, stavo pensando che, in fondo, sotto alcuni aspetti non è neppure una svista così grave, ed è perfino palusibile che, errore giornalistico a parte, ci siano realmente persone che effettivamente non conoscono la differenza tra una chitarra e una batteria. 

Prendete ad esempio un ragazzino di oggi che cresce ascoltando solo Sfera Ebbasta et similia e che magari ascolta questa "musica" (la chitarra elettrica non esiste più e il resto è quasi tutto costruito artificialmente con campionatori e computer) guardando i videoclip su YouTube. Se gli vai a spiegare che una volta la musica si faceva con strumenti veri e che ogni strumento aveva un suo ruolo e produceva un certo suono, potrebbe anche stupirsi.

6 commenti:

  1. E se a quel ragazzino fai ascoltare una delle tue performance al pianoforte, che mi piacciono così tanto?
    Comunque non avevo mai notato che la batteria e la chitarra fossero così simili.
    Dai, bisogna mettersi gli occhiali per cogliere le differenze... 🤦

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    1. Se gli facessi ascoltare una delle mie performance al pianoforte... sai che non lo so? Sarei curioso anch'io di vedere la reazione. Se un giorno capiterà ci scriverò un post :-)

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  2. Andrea, mi hai fatto ridere molto e intristire altrettanto perché è profondamente vero e drammatico ciò che hai scritto. Un aggeggio musicale solo che li replica e li contamina tutti è, simbolicamente, il riassunto che descrive la nostra società, la perdita della capacità di dare valore alle singole cose per affastellarle in un tutto facile e indistinto: l'analisi logica e la grammatica, ad esempio. Il tutto in funzione della velocità e del desiderio di non fare fatica. Quanti al giornalismo, tutte le volte che ho letto sui giornali notizie di avvenimenti cui ho assistito in diretta, non ho mai trovato una correttezza totale nel racconto dei fatti. Piovono errori, mi vien da dire. Non abbiamo più tempo né voglia di fare qualcosa bene.

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    1. Credo che tutto questo dipenda dal fatto, come dice Galimberti, che oggi viviamo nell'età della tecnica, dove per tecnica si intende la massima forma di razionalità mai raggiunta dall'uomo: massimo rendimento con l'impiego minimo di mezzi. Quindi si fa tutto di corsa, velocemente, senza curarsi dell'impegno, della voglia di fare bene, della passione, con tutto ciò che ne consegue.
      Mala tempora currunt.

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  3. Complimenti alla redazione al corsera.

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