Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina la Germania ha deciso di investire 100 miliardi di euro nella corsa agli armamenti perché, dice il neocancelliere Scholz, "il mondo non è più quello di prima" (ma va'?) e quindi "dobbiamo investire di più nella sicurezza del nostro paese". Si muove in questo senso anche la Francia, con Macron che appena pochi giorni prima dell'invasione, in occasione di un comizio elettorale in vista delle presidenziali di aprile, ha spiegato che la Francia aumenterà le spese per la difesa perché non è più preparata ad affrontare eventuali conflitti di lunga durata.
Potevamo noi restare impassibili di fronte a cotanta entusiastica mobilitazione guerresca? No di certo. Ed ecco infatti Draghi annunciare alla Camera, qualche giorno fa, un ordine del giorno nel quale si prevede un aumento delle spese militari fino al 2% del Pil. In pratica, fino a oggi il nostro paese spendeva 68 milioni di euro al giorno in armi, adesso questa cifra salirà a 104 milioni al giorno.
In realtà non è stata la guerra a dare il la a questa stupida (a mio parere) corsa, in quanto gli accordi tra i paesi Nato per rimodernare gli apparati militari del comparto difesa risalgono ad alcuni anni fa. Diciamo che la guerra ha solo portato a un'accelerazione di un processo che era già in corso. E così, dopo settanta e passa anni dall'ultimo conflitto mondiale ci si comincia a organizzare e preparare per il futuro. D'altra parte, settant'anni sono un periodo che giustifica ampiamente la rimozione di qualsiasi memoria storica.
Così il 2 giugno la parata durerà 7 ore.
RispondiEliminaSempre che ci arriviamo.
Che strazio, le parate...
EliminaQuesti governanti sono matti o meglio vogliono spendere soldi e a pensar male...
RispondiEliminaSecondo me questa situazione è stata montata ad arte da anni continuando a soffiare sul fuoco.
Non sono matti, credo. Credo che pensino che queste spese servano effettivamente a qualcosa, abbiano una loro utilità.
EliminaUtilità a chi?
EliminaNel senso che pensano davvero che sia utile spendere soldi per potenziare gli armamenti, magari anche solo in chiave difensiva.
EliminaLa cosa è alquanto terrificante. Se dovesse scoppiare un terzo e folle conflitto mondiale, potrebbe davvero essere l’ultimo dato l’enorme rischio che ha di trasformarsi in un conflitto nucleare. Per distruggere l’umanità bastano 50 atomiche, gli uomini ne hanno prodotto 15000. C’è poco da aggiungere. Io da sempre non condivido quel principio che definisce l’uomo un animale razionale.
RispondiEliminaPer essere razionale, lo è. Il problema sta nel come usa questo raziocinio, purtroppo.
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