mercoledì 9 marzo 2022

Letta che asfalta (la Le Pen)

Tramite questo post di Gwendalyne mi sono imbattuto nel video che ripubblico qui sotto. Si vede, e soprattutto si ascolta, un battagliero Enrico Letta che asfalta la Le Pen avvalendosi di una perfetta padronanza del francese ed esternando concetti più che condivisibili. Non nutro particolari simpatie per Letta, e anzi giusto qualche giorno fa non gliele ho mandate a dire riguardo alla questione del reddito minimo, ma trovo che sia un politico garbato, intelligente e serio, attributi ormai abbastanza rari nel panorama politico odierno. E comunque mi sta particolarmente simpatico da quando l'altra macchietta del panorama politico italiano, Renzi, lo fece fuori col famoso "Enrico stai sereno" di sette anni fa.

Ma la cosa interessante del video è la differenza che corre tra un dibattito televisivo in Francia e qua da noi in Italia. Se ci fate caso, Letta parla senza essere mai, eccetto in un paio di punti, interrotto dalla Le Pen. Conoscendo il suo garbo, presumo che anche la sua interlocutrice abbia potuto parlare senza essere a sua volta interrotta. Adesso pensate a un normale dibattito politico in televisione qua da noi: sovrapponimenti, interruzioni reciproche, urla, spesso insulti. Un altro pianeta, la Francia, e forse anche un'altra politica.


11 commenti:

  1. Anche a me Letta non è simpatico, ma è davvero un grande argomentatore. E gli farei i miei complimenti, perché il suo francese è perfetto: finalmente un politico italiano che sa una lingua straniera in maniera più che decorosa!

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    1. Se si considera che siamo probabilmente l'unico paese al mondo ad avere un Ministro degli esteri che non spiccica una parola di inglese, direi che un politico con una padronanza del genere di una lingua straniera sia una cosa che fa bene al cuore :-)

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  2. Il nipote del Conte zio, com'è noto, nasce bene.

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    1. Immagino che non abbia dovuto portare volantini per tirare sù due soldi.

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  3. Come Letta meglio Enrico di Gianni, quanto meno perché Silvio voleva portarlo al Quirinale...
    La politica fatta dalla televisione italiana è serva dell'audience, come qualunque programma, si è perso il senso del "servizio pubblico" fatto salvo qualcosa in palinsesto su Raitre: "Indovina chi viene a cena", "Report", "Presa diretta"...
    Mi capita di vedere qualche dibattito proposto su Youtube: se al posto di un Santoro o un Floris ci fossero la Deusanio o la D'Urso non noterei differenze.

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    1. Si, la televisione deve fare audience, e (purtroppo) le risse televisive piacciono. Il resto è conseguenza di questo.

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    2. Dopo D'Agostino VS Sgarbi e Pappalardo VS Zequila, di risse ne ho viste a sufficienza. 😉

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  4. Qui in Svizzera i programmi "politici", sia sulla tv pubblica che sull'emittente privata, non hanno pubblico e sono molto pacati ma sopratutto sono vero e proprio servizio pubblico. Domande mirate, tempo di risposta, quasi mai interruzioni dagli altri presenti anche quando la discussione si fa incandescente. Tutto questo permette al cittadino di farsi un minimo di chiarezza e onestamente in Italia non c'è nessuno programma di informazione politica come quelli in Svizzera. Non c'è infotainment e poi non durano tre ore e non ci sono tutti i giorni. La7 è una roba inguardarbile, salvo alcune nicchie piccolissime come quando arriva Gaia Tortora.

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    1. Chissà perché in ogni posto, tranne che da noi, c'è civiltà. Non riesco a trovare risposta a questa domanda.

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