Alla fine la verità è venuta a galla. Tutti pensavano che il povero Stefano fosse stato ucciso, e invece non è così. O meglio, è così ma non formalmente, tanto è vero che nessuno degli imputati è stato rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio. L'avvocato della famiglia Cucchi "esprime soddisfazione", ma, sinceramente, non riesco a condividere questa soddisfazione per le decisioni dei pm.
E' vero, i medici che non l'hanno curato ("bastava un cucchiaino di zucchero per salvarlo") sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di abbandono di incapace, che prevede una pena più severa dell'omicidio colposo ipotizzato inizialmente (8 anni di reclusione invece di 5), ma il fatto che alle guardie carcerarie l'iniziale omicidio preterintenzionale sia stato tramutato in "lesioni e abuso di autorità" a me dà parecchio da pensare. Insomma, in fin dei conti stiamo sempre parlando di una persona che è entrata nella "macchina" dello stato perfettamente in salute e ne è uscita orizzontale.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Se tutto è antisemitismo
Le immagini che vedete qui sopra sono prese dalle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani di destra di questa mattina: Foglio, Li...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
Nessun commento:
Posta un commento