giovedì 22 aprile 2010

Bloccano le intercettazioni? E noi le leggiamo in aula

Difficile capire esattamente se si tratti di una provocazione o una cosa seria. Fatto sta che l'IdV sembra fare sul serio, almeno stando a quanto si legge sul blog di Di Pietro. Voi sapete che il ddl intercettazioni, col quale si stanno apprestando a dare il colpo di grazia alla già disastrata giustizia italiana, prevede che i giornalisti non possano più pubblicare gli atti delle indagini, anche se concluse. Questa, naturalmente, viene spacciata come norma a nostra tutela (tutta la tiritera sulla privacy e balle collegate), mentre invece il nostro interesse sarebbe saperle le cose.

Bene. Di Pietro e i suoi hanno dichiarato che qualora questa porcheria diventasse legge, ogni volta che verranno in possesso di atti, intercettazioni o notizie di reato, li leggeranno a turno in parlamento rendendoli così pubblici attraverso i resoconti stenografici. I giornalisti, quindi, riprendendoli, non potranno essere incriminati secondo la legge voluta da Berlusconi e soci, in quanto non si tratterebbe di cronaca giudiziaria ma di atti parlamentari. Naturalmente ci auguriamo che tutto ciò non sia necessario; che ci pensi prima Napolitano (difficile) o la Consulta (più facile) a prendere tutto come sta e buttarlo nel cesso.

5 commenti:

  1. che grande!! l'unica vera opposizione rimasta in parlamento!! :-D

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  2. Ieri sembra che abbia dato segni di vita in questo senso anche il Pd. Sempre con calma, e per piacere, naturalmente.

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  3. mmm, cmq sta dicendo che anche i privati devono stare attenti, per cui secondo questa legge devo togliere l'opzione di registrazione dal programma sul cell :-S

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  4. Mmh... mi sa che forse hai ragione tu e ho preso un granchio io. Possibile che la vogliano fare così sporca?

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  5. Possibile che la vogliano fare così sporca?

    possibilissimo!! anzi, più zozza è, e più è possibile che sia quello che vogliono fare!! :-(

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