All'inizio fu Massimo Tartaglia, ricordate? Quel tipo un po' suonato che giusto l'anno scorso in questo periodo scagliò una miniatura del duomo di Milano in faccia al premier. Fede, Feltri, Belpietro e Pdl tutto partirono in quarta col clima d'odio provocato da certa sinistra, certa stampa e balle simili. Poi, guarda un po', si scoprì che in realtà il clima d'odio non c'entrava un bel niente, tanto che il poveretto fu poi rinchiuso per 10 anni in una clinica psichiatrica.
Poi arrivò il fantomatico attentato a Belpietro, sventato - si raccontava - dal suo caposcorta. Anche qui, Pdl e coro cantante al seguito se la presero con l'onnipresente clima d'odio ("I seminatori d'odio riflettano"), salvo poi scoprire, come molti avevano già intuito, che si trattò solamente di una messinscena del caposcorta.
Arriviamo quindi a oggi, con l'attentato incendiario alla sede leghista di Gemonio. Le reazioni del Pdl e dei leghisti sono ancora in bilico tra il patetico e il comico. E cosa si scopre, infine? Che probabilmente gli autori del gesto non sono altro che figli di... militanti leghisti.
Commentare penso sia superfluo.
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la bufala di tartaglia però è di gran lunga la più intollerabile.
RispondiEliminaDifficile fare una classifica. Comunque sono d'accordo.
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