lunedì 31 gennaio 2011

Il quartier generale racconta/49


Il disfacimento di una leadership, di una compagine di governo e del suo "capo", non si evince solo da certi eloquenti segnali, ma anche da come i relativi house organ iniziano a sbranarsi tra loro. Stamattina il leggendario Giornale di Sallusti, specchio fedele del Berlusconi-pensiero delle ultime ore, se la prende col fronte sempre più ampio che vuole andare a votare.

Un fronte che parte da D'Alema e comprende "Fini, Casini, Di Pietro e Vendola". E che naturalmente comprende anche dei giornali: "Corriere, Repubblica e..." Libero! Libero? Proprio così, la guerra tra i due quotidiani berlusconiani, iniziata ormai un mesetto fa col passaggio di Feltri accanto a Belpietro, prosegue, tanto che stamattina Libero viene buttato nello stesso calderone in cui c'è Repubblica - probabilmente in seguito a quanto scriveva ieri il quotidiano di Belpietro.

A corredare il tutto, un pregevolissimo articolo a firma Salvatore Tramontano, in cui si spara ad alzo zero contro tutti i cattivoni che vorrebbero andare a votare convinti che sia l'unica soluzione per togliere il paese dall'impasse. La cosa curiosa è che il prode articolista finge di dimenticarsi di menzionare l'unico partito e l'unico leader che le elezioni non le chiede da oggi, ma almeno dall'estate scorsa, se non prima: la lega di Bossi. Come avrà fatto a dimenticarsi?

Nessun commento:

Posta un commento

L'odio al Pride

Boh, non so se al Pride di Roma si sia manifestato tutto questo odio. Ma se anche fosse, dove sarebbe il problema? Non mi risulta che il nos...