La cosa che mi ha colpito di più nella sentenza definitiva di condanna a Totò Cuffaro, non è tanto che non mangerà i cannoli (non li mangiò neppure dopo la sentenza d'appello), ma la preghiera per scongiurare la condanna. "Questa mattina Cuffaro si è raccolto in preghiera in una chiesa nei pressi della sua abitazione romana, di fronte al Pantheon, in attesa della sentenza".
Mi ha ricordato un po' quand'ero giovinetto e mia madre mi diceva, prima di un compito particolarmente difficile, un'interrogazione o un esame: "pregaci su". E io lo facevo. Poi sono cresciuto.
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