lunedì 2 marzo 2009

Carabinieri e Polizia non vogliono le ronde (tra i piedi)

Se qualche dubbio poteva ancora esserci, le ultime dichiarazioni del Cocer, che seguono di poco quelle dei vertici della Polizia, l'hanno definitivamente fugato: basta con le ronde, Carabinieri e Polizia non le vogliono tra i piedi. E di comune accordo hanno già fatto sapere che si rivolgeranno al capo dello stato perché non firmi la conversione del disegno di legge.

I motivi sarebbero principalmente due: la riduzione a ruolo di "badanti" delle forze dell'ordine ufficiali e la matrice politica di queste ronde. Scrive oggi il Corriere:

«Misura impraticabile». Così il Cocer dei carabinieri boccia le ronde e chiede un incontro al capo dello Stato e al presidente del Consiglio «per avere chiarimenti su tematiche che oggi offuscano la serenità dei nostri colleghi». Fanno sponda i sindacati di polizia, in particolare il Silp Cgil e il Sap (che da Torino denuncia: «I partiti cercano di lottizzare le ronde, per noi un ruolo di badanti»), che al governo si appellano affinché «non sia convertita in legge quella norma»

I timori delle forze dell'ordine non sembrano del tutto infondati visto quanto è successo giusto un paio di sere fa in quel di Padova, dove gli scontri tra "rondisti" della lega e giovani dei centri sociali hanno richiesto (buffo, no?) l'intervento delle forze dell'ordine, quelle vere.

Le quali, dal canto loro, continuano a ripetere che la sicurezza non passa da questi provvedimenti, che hanno molto di propagandistico e ben poco (almeno finora) di efficace, ma dall'aumento di risorse finanziarie e di organico. E anche qui il Cocer è stato chiarissimo:

I carabinieri, che da soli, secondo il Cocer, "producono il 55% dell'attività operativa rispetto a tutte le altre forze di polizia", si oppongono con fermezza all'istituzione di ronde di vigilanza composte da cittadini quando "mancano quasi 10 mila uomini alla polizia e ai carabinieri".

La sicurezza, denuncia ancora l'organismo di rappresentanza dell'Arma, non si fa con le ronde, ma si basa su due pilastri fondamentali: "L'incremento delle risorse economiche per le forze dell'ordine, che invece sono tagliate da anni. E la costruzione di nuove prigioni al fine di scongiurare il rischio di un nuovo indulto"

Richieste che sono sacrosante, specialmente alla luce di inchieste come questa e questa condotte recentemente da Repubblica. In questi casi, si sa, il ritornello è sempre quello che mancano i fondi, che non si sa dove reperire le risorse e via discorrendo. Beh, se cento milioni di dollari per la ricostruzione di Gaza si trovano, qualche spicciolo per i nostri poliziotti volete che non salti fuori?

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