Mano a mano che i figli crescono ci si accorge di molte cose. Io, ad esempio, ho realizzato che, rispetto ai miei genitori nei miei confronti quand'ero giovincello, sono molto più apprensivo e timoroso nei confronti delle nostre figlie. Piccolo esempio dei tanti che potrei fare.
A Michela e Francesca non abbiamo mai comprato uno scooter, un po' (molto) perché abbiamo sempre avuto un certo timore, un po' perché - diciamo che questo è sempre stato il pretesto ufficiale - avendo la fermata dell'autobus subito fuori del cancello non ne hanno mai avuto bisogno. La bicicletta l'hanno sempre utilizzata, ma con lo scooter abbiamo sempre temporeggiato, procrastinato, allungato, e temporeggia oggi, temporeggia domani, alla fine sono quasi arrivate alla macchina - Michela sta prendendo la patente adesso - saltando lo scooter. È grave? No, anche perché fondamentalmente non ne hanno mai avuto bisogno per muoversi, essendo la nostra zona ben servita dai mezzi pubblici.
A me, invece, i miei genitori me lo comprarono subito, non appena compii i fatidici 14 anni. Era un semplice Ciao, niente di che, ma nel 1984 era un buon motorino per un ragazzino. E non è che con quello facessi qualche giretto qui attorno a casa, macché! Ci facevo chilometri e chilometri, ad esempio per fare la spola tutti i giorni tra Poggio Berni, dove abitavamo, e Viserbella, dove i miei d'estate gestivano una piccola attività. Oppure ci andavo in giro per Rimini, sia di giorno che di sera. Per un certo periodo, poi, l'ho usato, attorno ai 16 anni, per andare a Viserba, a scuola di musica, e ci andavo anche d'inverno e di sera, una quindicina di chilometri per andare e altrettanti per tornare. I miei brontolavano, si prodigavano in mille raccomandazioni, si offrivano di accompagnarmi in macchina, ma io, già all'epoca abbastanza testone, volevo andarci col mio Ciao, non sentivo ragioni. Alle mie figlie, oggi, non permetterei mai di stare in giro con lo scooter, d'inverno, fino alle 11 di sera.
Si dice sempre che i genirori di oggi siano troppo permissivi, concedano troppo ai figli e siano refrattari ai dinieghi. Boh, forse noi siamo una specie di eccezione, ma io e Chiara, rapportati ai nostri genitori, sembriamo a volte quasi dei tiranni. Anzi, senza quasi.
giovedì 13 novembre 2014
Sono apprensivo
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se fossero stati maschi invece che femmine?
RispondiEliminaCredo sarebbe stata la stessa cosa. Te lo dirò con certezza quando arriverà il maschio :P
RispondiElimina