Uno pensa che la tragedia di ieri in Afghanistan possa indurre qualcuno che sta in alto a pensarci un po' su, a interrogarsi, a ripensare un po' tutto il quadro della "missione". Non dico a togliere le tende del tutto, anche se dal mio punto di vista sarebbe buona cosa, ma quantomeno a riflettere sull'opportunità o meno di mantenere la nostra presenza là.
Se da parte dell'opposizione (vedi Bersani) e di qualche cane sciolto della maggioranza (Zaia ha detto che là si sta consumando il nostro Vietnam) qualche dubbio c'è, ci pensa il solito La Russa a riequilibrare il tutto. In una intervista rilasciata questa mattina al Messaggero, infatti, ha detto che quelli che chiedono il ritiro sono sciacalli. Non solo: nei prossimi giorni si presenterà in Parlamento a chiedere che i nostri aerei possano essere dotati di bombe con cui bombardare il territorio.
Naturalmente il ministro si rende perfettamente conto delle conseguenze che una tale decisione potrebbe comportare, specialmente per quanto riguarda il rischio che aumentino notevolmente le vittime civili, ma lui dice che lo chiederà lo stesso. Ah, per la cronaca, anche se apparentemente non c'entra niente, è lo stesso ministro che strillava ("per me possono morire ammazzati") contro chi voleva togliere il crocifisso dalle aule di scuola.
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