giovedì 27 maggio 2010

La piccola retromarcia di Alfano (e del governo)

Si stanno muovendo un po' di cose nell'ambito del ddl intercettazioni. E, senza ovviamente sbilanciarsi troppo, pare di intravvedere qualcosa che potrebbe far presagire un lieto fine. Piedi di piombo, naturalmente; questa gente la conosciamo bene. Le ultime novità, comunque abbastanza interessanti, riguardano le recenti dichiarazioni del guardagingilli, secondo cui il governo non metterà la fiducia sull'intero provvedimento. Cioè, se ne discuterà ancora e resterà aperto a eventuali modifiche ed emendamenti.

Ma la cosa interessante è un'altra. Stefania Prestigiacomo, ministro dell'ambiente, ha chiesto ad Alfano "di rivedere il testo nella parte che riguardano i reati ambientali". In pratica il ministro dell'Ambiente, secondo cui "Le intercettazioni sono un straordinario strumento investigativo", ha chiesto che i reati ambientali siano nuovamente intercettabili. Stessa cosa aveva fatto poco tempo fa Mara Carfagna, ministro delle Pari Opportunità, la quale aveva supplicato Alfano di rivedere il testo in modo che fosse nuovamente intercettabile il reato di stalking.

Queste due prese di posizione da parte di ministri appartenenti allo stesso governo che sta mettendo in campo questa porcata, la dicono infatti lunga sulla serie di palle che ci hanno raccontato finora per tentare di mascherare e farci ingoiare questa roba. E sono la prova provata - chi non ha il prosciutto davanti agli occhi lo sapeva già - che non è vero che le indagini non vengono compromesse. Vengono compromesse eccome, invece, altrimenti come si spiegano le uscite dei due dolci ministri?

Detto questo, c'è da segnalare l'ennesima perla detta dal guardagingilli ieri: "La possibilità di pubblicare le intercettazioni solo dopo l’udienza preliminare consente da un lato ai cittadini di conoscere comunque tutti i fatti dell’inchiesta e dall’altro di essere tutelati dalla divulgazione di conversazioni che poco o nulla centrano con l’inchiesta". Ma è possibile che questo signore continui imperterrito a pensare che siamo tutti scemi? Certo che la pubblicazione degli atti solo dopo l'udienza preliminare consente comunque di conoscere i fatti. Ma dopo quanto tempo? Mesi? Anni? Quanto tempo passa tra l'avviso di garanzia e l'eventuale rinvio a giudizio? E com'è possibile che in questo lasso di tempo ci sia blackout totale?

Ieri Tanzi è stato condannato in appello a 10 anni di carcere. Quanto tempo è passato dal primo avviso di garanzia all'inizio del processo? E non è stato giusto che le centinaia di migliaia di investitori truffati abbiano saputo fin dall'inizio che questo signore era indagato? Non è stato giusto che si sapesse fin da subito che i macellai della clinica Santa Rita, a Milano, menomavano i pazienti senza bisogno per avere i rimborsi della regione? Devo continuare? Fino a quando dovremo ascoltare le balle che raccontano questi signori per giustificare quello che non si può giustificare sotto nessun aspetto? E' giusto che io, cittadino, che pago le tasse, debba sorbirmi ogni santo giorno le ridicole giustificazioni per l'ennesima legge salva-casta?

Fortunatamente, a non poterne più di questa montagna di mistificazioni, non sono più solo la Prestigiacomo e la Carfagna. Ieri, infatti, Liana Milella, cronista di Repubblica solitamente bene informata circa quello che avviene nel palazzo, ha raccontato dei retroscena piuttosto interessanti. Pare che il primo a non poterne più, infatti, sia lo stesso Berlusconi e gli stessi vertici leghisti, tanto che si starebbe addirittura pensando di far approvare la legge in Senato per poi affossarla definitivamente. "I cittadini sono stanchi delle continue polemiche sulle intercettazioni. È ora di dire basta per concentrarsi, com'è giusto che sia, sulla manovra economica", avrebbe detto senza mezzi termini il capogruppo leghista al Senato, mentre da altri parlamentari sarebbero piovute cose come:

"Ma com'è possibile che ci siamo incartati in questo modo? Chi ha gestito quest'operazione in modo così disavveduto? Ma Berlusconi se ne rende conto che stiamo perdendo la faccia? Ma molliamola una volta per tutte questa legge. Al primo magistrato che non potrà fare un'indagine, al primo delinquente che sarà libero perché le intercettazioni possono durare solo 75 giorni vedrete i titoli della Padania. La Lega sarà la prima a sfilarsi. Noi passeremo per i soliti che vogliono favorire i criminali".

Ma come faranno a pensare una cosa così? Insomma, andiamo cauti e stiamo a vedere le prossime mosse. Chissà che non pensino davvero a buttare tutto nel cesso.

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