giovedì 27 maggio 2010

Province sì, province no


La discussione sull'abolizione o meno delle province si avvicina paurosamente al grottesco.

7 commenti:

  1. guarda che puoi risolvere il problema leggendoti l'art. 133. di una cosa chiamata Costituzione che a valore maggiore delle veline della Stampa.
    nessun decreto legge può abolire un articolo della Costituzione dal cui si evince che l'iter per abolire le province passa attraverso una modifica del suddetto articolo.

    io te lo faccio notare.
    evidentemente per te è più facile riportare notizie tendenziose e caotiche dei giornali piuttosto che riportare la Costituzione.

    ecco l'art 133

    Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la istituzione di nuove Provincie nell'ambito d'una Regione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziativa dei Comuni, sentita la stessa Regione.

    La Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi Comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni.

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  2. >evidentemente per te è più facile riportare notizie tendenziose e caotiche dei giornali piuttosto che riportare la Costituzione

    Io non riporto la Costituzione, riporto quello che trovo sulla stampa. E la stampa riporta quello che fa (o ha intenzione di fare) il governo. Se poi il suddetto governo, come ci ha da tempo abituato, va avanti a forza di dichiarazioni e smentite, io non posso farci niente.

    E non mi frega assolutamente niente se la Costituzione dice che l'abolizione delle province va fatta tramite modifica costituzionale. Questo, semmai, lo devi rinfacciare al governo, non a me. La manovra finanziaria mica l'ho fatta io...

    Ti faccio notare, poi, in caso ti fossi dimenticato, che a questo governo della Costituzione non importa un bel niente. Anche il lodo Alfano era incostituzionale, eppure ci hanno provato lo stesso (e la Consulta gliel'ha giustamente bocciato).

    Ti pregherei quindi, prima di mettere le dita sulla tastiera per accusarmi di dare notizie tendenziose, di accertarti di essere sicuro di quello che stai per scrivere. Sai com'è, ultimamente ho bannato un po' di commenti ad alcuni troll. Non vorrei aggiungerti alla lista.

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  4. >tu hai riportato notizie di quotidiani le quali risultano essere tendenziose e gratuite

    Io ho riportato un articolo de Il post nel quale c'è scritto che sulla questione province c'è confusione. Punto. E' la realtà e non c'è niente di tendenzioso in questa notizia (a meno che non si sappia il significato del termine "tendenzioso").


    >tu hai scritto chiaramente che critiche e segnalazioni sono i benvenuti

    E lo ripeto. Ma la tua non è una critica. Dire infatti che è tendenzioso il fatto che io abbia scritto che c'è confusione sulle province non ha alcun senso, perché è quello che sta effettivamente accadendo. La realtà non è tendeziosa, è realtà e basta.

    E se non sei in grado di capire questo concetto elementare puoi anche cambiare blog. Ho cose più importanti da fare che perdere tempo con chi non sa neppure l'italiano.


    >mi spiacerebbe definirti pure fascista

    Non mi importa assolutamente niente di cosa pensa di me chi non è in grado di capire neppure cosa scrive. Tanti saluti.

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  5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  6. adal, chiamare gli altri fascisti ti discredita agli occhi delle persone con un po' di buonsenso

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  7. adal, ti ho già dato fin troppe possibilità di scrivere qualcosa con un po' di senso. La mia pazienza è finita. La porta la conosci.

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