lunedì 28 ottobre 2024

L'ultimo ospedale

Mentre ieri tutti i giornali e tutti i telegiornali aprivano a caratteri cubitali con l'attentato terroristico a Tel Aviv, nessuno menzionava un'altra notizia altrettanto tragica: la caduta dell'ultimo ospedale ancora attivo nel nord della striscia di Gaza. Il giorno prima, infatti, l'esercito israeliano aveva bombardato e preso d'assedio l'ospedale di Kamal Adwan, l'ultimo ancora parzialmente operativo del nord di Gaza.

La giustificazione di Israele è sempre la stessa: al suo interno avrebbero trovato riparo alcuni terroristi di Hamas. È la giustificazione classica, risibile e che ormai sa di stantio, che viene sempre utilizzata quando si bombardano villaggi, quartieri, palazzine abitate da persone comuni, scuole, ospedali, campi profughi. 

Ormai a Gaza i morti sono più di 50.000, massacrati direttamente dall'esercito israeliano oppure indirettamente tramite la distruzione sistematica di tutti gli ospedali e le strutture sanitarie, dal blocco di medicinali, cibo, acqua. Una popolazione intera sotto le bombe, presa per fame e malattie

Pochi ne parlano. Si dà ipocritamente una enfasi smisurata a un attentato terroristico che ha prodotto un morto, si tace sul genocidio di una popolazione intera.

35 commenti:

  1. Risposte
    1. E il sistema mediatico-informativo-politico complice.

      Elimina
  2. e la Segre tace. Tace sul governo fascista che regna in Italia e tace su un genocida dal sapore nazista che gli israeliani mettono in atto contro civili inermi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La signora Segre, di cui ho stima e rispetto, purtroppo cade nel giochino di accusare di antisemitismo chiunque critichi le politiche di Netanyahu.

      Elimina
    2. o magari - come quasi tutti - cade nel giochino di non saper distinguere tra antisemitismo e antisionismo.
      I due termini sono parecchio diversi.
      Per fare un esempio il padre di Erich Fromm, famoso psicanalista era un rabbino antisionista. Ovviamente non era antisemitista.

      Elimina
    3. la signora Segre (che io non stimo e non rispetto) dovrebbe evitare di cadere in questi giochini e studiare un po' il significato dei due termini sopracitati

      Elimina
  3. E' Hamas che ha fatto di Gaza carne da macello. Era tutto previsto e programmato. Ricordiamoci quando i nazisti uccidevano 10 italiani per un tedesco.
    Gli ospedali sono usati per nascondere armi e terroristi... in fondo basta consegnare gli ostaggi e finirebbe tutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hamas ha compiuto il terribile attentato del 7 ottobre, ma rispondere a un attentato con un genocidio non ha alcuna giustificazione.

      Elimina
  4. Netanyahu deve pagare! Non chiedo la pena di morte ma almeno l'ergastolo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dubito possa pagare. Come anche Putin difficilmente pagherà per i suoi crimini.

      Elimina
    2. Però sono due situazioni diametralmente opposte.

      Israele espande il suo territorio dal 1948 mentre i sovietici perdono territori dal 1991.

      Putin non poteva permettere di avere la NATO sotto casa ed ecco l'invasione dell'Ucraina.

      Elimina
  5. Non penso che sia una scusa quella di militanti di Hamas che si riparino dietro ospedali e altri luoghi sensibili.
    Naturalmente, posso solo esprimere una mia personale opinione.

    Penso sia proprio così. Hamas si sta facendo scudo dei Palestinesi civili. Israele ha a disposizione dei servizi segreti altamente efficienti e funzionali (con altrettante efficienti alleanze). E penso si basi su informazioni altamente attendibili (Yahya Sinwar è stato eliminato con una facilità sorprendente; ricordate quanto è durata la latitanza di Bin Laden?).

    Il problema sta solo nella persona di Netanyahu. Una persona che governa appoggiata da partiti anche fortemente razzisti. Una persona che si è data un obiettivo (forse giusto, forse no) di eliminare completamente Hamas, un'organizzazione che vuole la totale scomparsa di Israele. E che mette questo obiettivo molto molto avanti alla vita di tantissime persone civili che non sono israeliane.
    Qualcuno dice che sia l'inevitabile effetto delle guerre. Non saprei se si possa evitare questo e in che maniera. Ma da quello che leggo, sembrerebbe che le politiche di Yitzhak Rabin a suo tempo stessero funzionando discretamente bene.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Netanyahu ha una condanna da parte della Corte Penale Internazionale.

      Da Wikipedia:
      "Crimini di guerra e contro l'umanità (2024)
      Nel maggio 2024, il procuratore capo della Corte Penale Internazionale Karim Khan ha chiesto un mandato di arresto contro di lui, e contro il ministro della difesa Yoav Gallant, accusandoli di sterminio, utilizzo della fame come metodo di guerra, negazione di aiuti umanitari e stragi contro i civili."

      Purtroppo non è una corte giudiziaria riconisciuta da tutti i membri dell'ONU. Ma dall'Italia e da altri paesi europei, sì. Qui da noi non può mettere piede senza il rischio che venga arrestato e mandato a processo.

      Elimina
    2. Forse ho usato un termine errato. Forse la condanna ancora non c'è. O forse sì. Non conosco le procedure di quella Istituzione.

      Elimina
    3. Se anche Hamas nascondesse suoi militanti in ospedali, scuole ecc., la pratica di bombardare e distruggere tout court queste strutture non sarebbe lecita. È lo stesso principio per cui se un rapinatore entra in banca e prende in ostaggio clienti e dipendenti la polizia per stanarlo non massacra tutti indistintamente.
      Se Netanyahu si è dato l'obiettivo di distruggere Hamas, deve farlo cercando di rispettare il diritto e le convenzioni internazionali, che dicono che ammazzare indistintamente civili, bombardare ospedali e scuole, impedire l'ingresso a Gaza di derrate alimentari e medicinali sono pratiche contrarie al diritto internazionale e al rispetto dei diritti umani.
      Non so come, ma è un dato di fatto che ciò che sta facendo Israele non ha alcuna giustificazione.
      Tra l'altro, come fanno notare molti analisti come Caracciolo, Fabbri e altri, è ormai evidente che Netanyahu non ha alcun interesse a liberare gli ostaggi ancora in mano ad Hamas, perché una volta che fossero liberi non avrebbe più pretesti per continuare la "guerra" (che non è una guerra). E per la sua situazione personale, ha tutto l'interesse che continui.

      Elimina
    4. Esatto. Come ho detto anch'io, il problema è il modo di vedere le cose di Netanyahu. E di considerare le vite umane.

      E, però, una cosa che ometti è anche questa: se Hamas si nascondesse veramente dietro ospedali e civili, allora sono dei gran figli di ******* anche loro.

      L'unica cosa che ti chiedo di spiegare meglio: perché non sarebbe una guerra?

      Elimina
    5. Perché una guerra prevede che si fronteggino due eserciti regolari, non un esercito contro civili.

      Elimina
    6. Beh, io non la vedo come una guerra contro i civili. Hamas temo sia discretamente armata. Molto meno dell'esercito israeliano. Motivo per cui cercano di farsi scudo dietro civili e ospedali. Forse anche come tattica per mettere Israele in cattiva luce davanti al resto del mondo.
      (Naturalmente sto ragionando per ipotesi personali)

      I civili sono le persone che si ritrovano una guerra nel proprio territorio e che non vengono minimamente rispettati da entrambe le parti.

      Elimina
    7. Non escludo nemmeno che molti Palestinesi abbiano simpatie per Hamas e collaborino. Ma mi addentro in articoletti letti e voci varie senza alcuna certezza personale. Quindi mi fermo qui su questo punto.

      Elimina
    8. Sono al lavoro. Ti rispondo compiutamente quando torno a casa.

      Elimina
  6. Che molti palestinesi simpatizzino per Hamas è pacifico. In primo luogo perché Hamas è principalmente un partito politico, poi, in subordine, possiede una componente paramilitare. Dalla sua fondazione, alla fine degli anni '80, ha vinto spesso le elezioni, e le ha vinte sia per la sue attività sociali (istituzione di ospedali, scuole, biblioteche e altri servizi per la popolazione palestinese) e sia per essere stato ed essere tuttora l'unico argine all'espansione oppressiva e illegale di Israele nel territori della Cisgiordania e di Gaza.
    Non sto con questo difendendo Hamas, sia chiaro, che è a tutti gli effetti un'organizzazione che si muove utilizzando metodi di tipo terroristico (vedi l'attentato del 7 ottobre 2023), sto solo dicendo che dal punto di vista di tanti palestinesi è naturale simpatizzare per Hamas, visto il pregresso storico. E lo sarà sempre di più.
    Quando Netanyahu afferma di volerlo distruggere sa benissimo di mentire; in primo luogo perché Hamas è prima di tutto un partito politico i cui capi stanno in Qatar, in secondo luogo perché il genocidio che Israele sta attuando a Gaza otterrà l'unico risultato di rafforzarlo sempre di più.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai appena scritto che molti palestinesi simpatizzano per un'organizzazione che compie anche attentati terroristici in Israele.
      E penso sia un punto cruciale della dinamica "odio alimenta odio".
      Ci aggiungiamo che il governo di Netanyahu ha una forte indole razzista e, probabilmente, nazi-fascista. E ci stupiamo di cosa sta succedendo?

      Hamas fa atti terroristici colpendo israeliani civili, che magari non hanno nemmeno votato Netanyahu. Diversi israeliani occupano con violenza e prepotenza territori palestinesi, probabilmente per interessi verso l'acqua della zona. Il governo appoggia o non appoggia, di sicuro fa finta di nulla. Con Rabin dovrebbe essere stato diverso.
      La Palestina non si è mai organizzata con dei servizi di tutela e difesa del cittadino come qualsiasi altro stato (in qualsiasi altro paese ci sarebbe un ente giudiziario ad intervenire), sembra per colpa e interessi di vari stati islamici nei dintorni pieni di interessi e guerre intestine. Appunto, i capi di Hamas si godono la vita altrove.


      Come se ne esce?
      Senza essere tifosi dell'uno o dell'altro, eliminiamo la Palestina? Eliminiamo Israele? Esiste una soluzione che possa andar bene a tutti?


      Personalmente penso che Netanyahu è un gran bastardo. Così come lo sono i capi di Hamas. Ognuno fa cose in maniera sbagliata alimentando sempre più odio e reazioni.

      Comunque, evitiamo di parlare delle solite tiritere. I governi qui. Gli americani là. Giornali e giornalisti al centro.
      Come se ne esce?

      Come sopra, Rabin e Arafat ci stavano riuscendo.

      Elimina
    2. Non voglio dare l'idea di essere pro Hamas. Quello che voglio dire è che, dal punto di vista di un palestinese che si è visto massacrare la famiglia dai soldati israeliani e che ha vissuto la colonizzazione illegale della propria terra, la simpatizzazione per Hamas ha senso. Allo stesso modo in cui ha senso la simpatizzazione per la politica di Netanyahu da parte di un ebreo che magari ha perso la sua famiglia in un attentato di Hamas.
      La differenza tra le due situazioni è che mentre Hamas compie attentati terroristici che sono naturalmente orribili e deprecabili, Israele sta sterminando una popolazione intera, sta commettendo un genocidio in barba a ogni convenzione internazionale, e lo fa con un esercito regolare, nelle vesti di una democrazia occidentale, non con paramilitari che usano tecniche terroristiche. E quello che sta facendo non si può edulcorare dicendo "ah però Hamas fa gli attentati". Secondo me sono due piani diversi e non paragonabili e il numero sprositato di vittime civili che ha fatto Netanyahu (secondo fonti come Lancet superano le 100.000), il fatto che usi sistemi come la fame, l'interruzione di qualsiasi assistenza alle vittime civili fanno di lui un criminale di guerra esattamente uguale ai criminali di guerra che dice di volere combattere.
      Queste, naturalmente, sono considerazioni mie e valgono quello che valgono, ma continuo a ritenere che ciò che sta facendo Netanyahu non possa essere giustificato in alcun modo.

      Elimina
    3. Va bene. E sono pure d'accordo.
      Ma continuiamo a fermarci ai giudizi. Come ne usciamo?

      Dalla seconda guerra mondiale si è iniziati ad uscirne sganciando due bombe atomiche. Non è che per caso, una volta che una guerra è scoppiata, un genocidio, o comunque qualcosa che gli somigli molto, sia praticamente inevitabile? Ogni morto alimenta odio dall'una e dall'altra parte.

      Esiste il "pareggio" in una guerra? Esiste la possibilità di trovare un accordo che vada bene ad entrambe le parti?
      O se ne uscirà solo con l'eliminazione di Israele o della Palestina (occhio, ché il primo non ha mai perso una guerra)?

      Temo che servano azioni e soluzioni concrete. Guterres dell'ONU ha preso posizioni chiare. Cosa può fare? Cosa può fare l'Europa? Cosa può fare l'America (nello specifico cosa potrà fare la Harris? O cosa potrà fare Trump?)?

      Iniziamo a ragionare sulle possibili azioni di chiunque e sulle conseguenze che si avranno. Il tempo di dire chi è più str***o dei due è bello che passato. Sono cose trite e ritrite.

      Elimina
  7. "Ma continuiamo a fermarci ai giudizi. Come ne usciamo?"

    Non so come ne usciamo, ma noi siamo semplici osservatori, non abbiamo il potere di fare alcunché, e io non ho neppure la pretesa di avere una soluzione. Come possiamo sapere noi come uscirne se in 70 anni di conflitto non ci sono riusciti loro? Cosa possiamo fare noi se la volontà di trovare una soluzione negoziata non c'è da ambo le parti? Galimberti dice che non è vero che esiste sempre una soluzione a tutto, ci sono problemi che non hanno soluzione e io credo che questo sia un problema senza soluzione.
    La questione finirà quando, come dice Lucio Caracciolo, Israele avrà fatto terra bruciata a Gaza, costretto tutti i palestinesi sopravvissuti ai massacri a emigrare in campi profughi nella penisola del Sinai e i coloni israeliani saranno i padroni unici di una terra non loro, estorta con la violenza e la sopraffazione. Probabilmente questo sarà l'epilogo.
    Ma il fatto che noi non possiamo fare niente non significa che non possiamo dire la nostra o esprimere giudizi su quanto accade, e quanto accade è sotto gli occhi di tutti e denunciato da tutti: il governo israeliano sta compiendo un genocidio sotto i nostri occhi, e lo sta facendo con la nostra complicità, il nostro beneplacito e le armi che noi gli forniamo (l'Italia è il secondo esportatore di armi verso Israele dopo gli USA).
    Non si tratta di giudizi, si tratta del fatto che a me questa cosa fa imbestialire, e ogni volta che, come è successo ieri, per stanare un terrorista Israele bombarderà un palazzo pieno di civili e farà 200 vittime io farò un post per dire che 'sta cosa mi fa incazzare.
    Lo so, non servirà a niente, ma quando tutto sarà finito e in futuro qualcuno si chiederà come sia stato possibile che Israele abbia fatto ciò che ha fatto senza che nessuno dicesse niente, io andrò a rileggere tutti i miei post e potrò dire: io non sono stato zitto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ok. Condivido tutto.
      E aggiungo una cosa: votare con responsabilità. Perché nel mondo, dove si vota, come in Israele, i governatori ce li mette qualcuno.
      Servirà a poco su una singola persona. Ma è una cosa che va fatta.

      Elimina
    2. Hamas ha fatto 1205 morti il 7 ottobre 2023. Alta maggioranza civili. In gran parte giovani e giovanissimi.

      Solo per provocare questa reazione? Solo per dare un segnale contro Netanyahu? Solo per vendetta perché degli israeliani stanno occupando territori?

      Sono tante le cose non giustificabili.


      Cosa pensava di ottenere Hamas? Pensava veramente che non ci sarebbe stata una reazione spropositata?


      Cosa penso io del terrorismo (a parte il fatto che sia una delle cose più schifose e vigliacche esistenti)?
      Qualcuno dice che chi perde è sempre un terrorista. Chi vince è un partigiano.
      Non sono mai stato d'accordo su questo.

      Chi combatte per un ideale ha come vittima un obiettivo e deve puntare a quello; non al mucchio casuale. Io non considero terroristi nemmeno le Brigate Rosse, che, comunque sia, non avevano obiettivi casuali. Il terrorismo nero, invece, sì. Perché mettere una bomba su un treno uccidendo persone totalmente a caso, beh, quello è il terrorismo.
      Non giustifico le BR. Semplicemente li considero criminali, ma non terroristi. Perché, citando Sandro Pertini, si deve combattere contro le dittature, non contro le istituzioni democratiche.

      Hamas ha fatto un atto puramente terroristico.
      Lo sta facendo anche Israele? Ecco. Non lo so. Ma temo di no. Al suo esercito gli obiettivi vengono dati.
      Il problema è che per colpirli non si fanno scrupoli a far capitare tra le vittime chi è lì (causa: razzismo del governo).
      Ma forse il confine che separa terrorismo da guerra è superato in questo caso.
      Questa è una guerra. E ci stiamo stupendo e indignando di quanto sia schifosa.

      Elimina
  8. Maurizio, non sono un sociologo e quindi, tecnicamente, non ti so dire se quello di Israele possa essere definito terrorismo (in questo caso sarebbe terrorismo di Stato). Secondo alcuni analisti sì (e anche secondo il Manifesto, per quello che vale: https://x.com/ilmanifesto/status/1851505060855103570?t=0QWR7z5lTARRFk99MDvnkg&s=19).
    Anche Putin fa questo cose, anche Putin in molte regioni ucraine bombarda strutture civili e provoca morti civili, anche se le vittime fatte da Putin, che per me rimane un criminale di guerra esattamente come Netanyahu, sono state 1/100 di quelle fatte da Netanyahu. Però a Putin si infliggono sanzioni, si spiccano mandati di cattura internazionali. A Netanyahu, che ha invaso Gaza, Cisgiordania e Libano (quest'ultimo paese sovrano esattamente come l'Ucraina) si inviano soldi, supporto, armi, ci si fsnno amichevoli telefonate. Perche? (Domanda retorica, si sa benissimo perché.)
    Quindi io non so se quello di Israele può essere definito terrorismo, ma mi pare che la definizione tecnica del suo operato non cambi la sostanza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, il mandato di arresto c'è anche per Netanyahu.

      Riguardo a sanzioni e telefonate, sicuramente ci sono paesi considerati alleati ed altri no, se non addirittura pericolosi, dal mondo occidentale. Con parametri che possono essere condivisibili o meno.

      Il punto ufficiale della questione temo sia sempre chi viene considerato attaccante e chi si difende o reagisce.
      Anche qui, con parametri che possono essere condivisibili o meno.

      Biden e l'Europa mi sembra contestino molto il modo spietato e fuori controllo con cui Netanyahu sta gestendo la cosa. Ma continuano, comunque, a considerare Israele il paese che ha subito per primo.
      Fanno finta di non vedere i territori occupati dai coloni? Sì, probabile. Ma lì c'è un reato fatto da privati cittadini. Non sono occupazioni da parte di uno Stato o su ordini di un governo (che, secondo me, fa finta di nulla; quasi dando il beneplacito).
      Ma purtroppo la politica deve anche muoversi su cose ufficiali e non su senzazioni o umori. Quindi penso che tutti si stiano muovendo con molte cautele.


      Concludo, io spero sempre che si riesca ad uscirne trovando un accordo. L'ideale sarebbe uno Stato unico e democratico dove non si facesse più distinzione tra israeliani e palestinesi, tra ebrei e musulmani, tra chi parla ebraico e chi arabo. Uno Stato che tuteli tutti i cittadini indistintamente. Ma i rancori sono troppi e non so tra quante generazioni saranno placati.
      Forse a questo punto l'ONU dovrebbe fare pressioni per ripristinare due Stati, con due territori ben distinti e rispettati dalle parti (e c'è la questione Gerusalemme su cui non ho idea di come uscirne).
      E bisogna prepare in qualche modo la Palestina a gestirsi in maniera efficiente. Non enti (partiti o quello che siano) che rispondono alle occupazioni illegali con atti terroristici, ma un potere giudiziario ben definito e organi di forze dell'ordine in intervento sulle necessità, a tutela degli abitanti.

      La prima cosa rimane, comunque, smettere di generare odio e rancori.

      Ma sono abbastanza pessimista. Non se ne vede la benché minima volontà.

      Elimina
  9. Trovandole tanto informate quanto equilibrate e razionali, non mi sembrano inutili queste riflessioni di Leonardo Tondelli:

    https://leonardo.blogspot.com/2024/11/siamo-tutti-antisemiti.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No. Tutt'altro. E' tutto molto condivisibile.
      Seguo Leonardo da anni. Condivido quasi tutto quello che scrive quando lo fa su opinioni. Lo trovo solo un po' "lungo" e, a volte, con un linguaggio che dovrebbe cercare di semplificare un po'.

      Ma sono d'accordo.
      Non condivido l'utilizzo dell'etichetta "anti-semita" appioppata a chi esprime un'opinione. E' una tecnica, a mio parere, che viene usata per non argomentare. Per ammazzare la discussione per partito preso.

      Se critico i sistemi del governo di Israele e di Netanyahu, la critica è verso di loro. Non verso gli Israeliani o gli ebrei in assoluto, molti dei quali sono sicuro che non condividano nemmeno quello che si sta mettendo in atto.
      E vale per qualsiasi cosa.

      Ma l'epoca dei social è, purtroppo, questa: "due righe veloci e ho detto la mia."
      Purtroppo, però, non ho detto niente.

      Elimina
  10. Stavo leggendo ieri su varie testate che alcuni funzionari USA stanno cercando di trattare per un cessate il fuoco.

    Nello specifico non so di preciso cosa stia avvenendo. Ma come ho scritto, il mondo occidentale sta cercando di muoversi con molta cautela. Esclusivamente per via diplomatica. Forse, come è giusto che sia.
    Se servirà e quanto servirà lo vedremo, ma di sicuro non è fermo a guardare.

    Un articolo a caso, il primo trovato:
    https://www.lastampa.it/esteri/2024/11/01/diretta/guerra_israele_libano_hamas_medio_oriente_oggi-14768278/

    RispondiElimina
  11. Sono completamente d'accordo con te: pubblico solo questo commento per dimostrarti il mio supporto morale dato che non ho niente da aggiungere.
    Piuttosto è interessante, scorrendo i commenti, che quella che a me pare una verità lapalissiana non sia invece da tutti condivisa...

    RispondiElimina
  12. Le riflessioni di Leonardo le trovo sempre interessanti anche io, a parte quando si perde nel racconto della vita di tutti i santi del calendario. Ma, giustamente, ognuno sul proprio blog scrive ciò che vuole.
    Sulla faccenda della distorsione interessata del termine antisemitismo ho scritto più di un post e non ci torno sopra, concordando con Maurizio che si tratta di un vile trucchetto retorico per ammazzare una discussione.
    Sul fatto che il mondo occidentale stia cercando di muoversi per arrivare a una soluzione sono invece molto scettico, specie quando leggo che questa iniziativa partirebbe dagli americani. Comunque stiamo a vedere. chissà.

    RispondiElimina

Se tutto è antisemitismo

  Le immagini che vedete qui sopra sono prese dalle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani di destra di questa mattina: Foglio, Li...