domenica 28 novembre 2010

Obama "abbronzato" e gli imbecilli

Ricordate la vicenda, penosa, dell'Obama "abbronzato"? All'epoca - eravamo a novembre 2008 - le reazioni sdegnate arrivarono prevalentemente dall'Italia. Dagli Stati Uniti nessun commento particolare. Berlusconi si arrabbiò parecchio per le reazioni dell'opinione pubblica, tanto da definire "imbecille" chi riteneva non avesse capito la battuta, definita una "carineria".

Se quanto anticipato dalla stampa sulle imminenti rivelazioni di Wikileaks corrisponde a verità, pare che tra gli imbecilli, all'epoca, ci fosse anche il Dipartimento di Stato americano.

Quando il premier ricorse a tale terminologia, in Via Veneto [sede dell'Ambasciata americana a Roma, ndr] fecero un sobbalzo, il Dipartimento di Stato ne venne subito informato e vi furono ulteriori scambi di comunicazioni. La Casa Bianca decise però di non far trapelare la vivace irritazione per non incrinare i rapporti con un alleato molto importante su più scacchieri, dal Libano all'Afghanistan. È sufficiente varcare la soglia del Dipartimento di Stato per rendersi conto che la vicenda ha lasciato il segno, al punto che alcuni diplomatici si spingono fino a descrivere il premier italiano come «ad alto rischio», perché «chi vi si avvicina non ha idea di cosa può avvenire, delle conseguenze politiche possibili».


Secondo i diplomatici "chi vi si avvicina [a Berlusconi, ndr] non ha idea di cosa può avvenire". Sarebbe bastato che avessero chiesto a noi.

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