Nel nostro ordinamento giuridico il PM, ossia il Pubblico Ministero, è indipendente. Non ha alcun tipo di vincolo e non è assoggettato ad alcuna altra autorità (governo, Polizia Giudiziaria, ecc...). Uno dei vantaggi di questo stato di cose è che l'azione penale, obbligatoria per legge qualora vi sia notizia di reato, viene esercitata indipendentemente nei confronti di chiunque, dall'ultimo dei barboni al più influente dei potenti.
Voi sapete che da tempo immemorabile uno dei cavalli di battaglia di Berlusconi e soci è la "riforma della giustizia". All'interno di questa vaga e altisonante definizione si nasconde quella che viene comunemente chiamata "separazione delle carriere" tra magistratura inquirente e giudicante. L'argomento è piuttosto "tecnico", quindi non la tiro molto per le lunghe (chi vuole approfondire può approfittare di questo ottimo articolo di Bruno Tinti). Sintetizzando brutalmente, si può dire che uno degli effetti di questa riforma, qualora sciaguratamente andasse in porto, è l'assoggettamento del pm al governo, il quale potrebbe decidere quali sono le "priorità" su cui si deve indagare (pensate ad esempio che la corruzione, magari in atti giudiziari, avrebbe la precedenza?).
E' notizia di oggi che l'Unione Europea ha condannato la Francia "per la mancata indipendenza dei pubblici ministeri che sono alle strette dipendenze dell'esecutivo". Cioè, nel caso non sia chiaro, la Francia si è beccata una sanzione dall'UE perché là sono in vigore le stesse norme che Berlusconi e soci vorrebbero introdurre anche da noi. E hanno pure il coraggio di chiamarla riforma.
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Ciao Andrea e buona giornata
RispondiEliminaMa non vedi anche qualche lato negativo nella totale autonomia dei PM ?
Ciao Otto,
RispondiEliminanon penso che esista il sistema perfetto. Sia che le carriere siano separate, come vorrebbe Berlusconi, sia che non lo siano, come l'attuale sistema, esistono comunque delle "falle".
Quello che posso dire è che il sistema attuale offre più garanzie al cittadino. E non sono io a dirlo. A parte infatti la sanzione comminata dall'UE alla Francia di cui parlo nel post, è noto che già da molti anni l'Europa addita il nostro sistema come modello da prendere a esempio.
In più ci sarebbe da aggiungere un altro aspetto che per la fretta ho tralasciato nel post. Non è esatto dire che il pm "non ha alcun tipo di vincolo e non è assoggettato ad alcuna altra autorità".
In realtà i magistrati rispondono di quello che fanno al CSM, il loro organo di autogoverno. Secondo il rapporto indipendente Cepej, commissionato dall'UE nel 2008, i magistrati italiani sono quelli che rispetto ai loro colleghi europei ricevono più sanzioni.
Quindi, sono sì indipendenti, ma quando sgarrano pagano.
So che in teoria loro devono dare conto di quello che fanno.
RispondiEliminaMi riferivo più alla pratica.
Ho l'impressione che in Italia i PM hanno la possibilità di abusare del grande potere che hanno (la libertà delle persone).
E alcuni lo fanno eccome. Vedi Woodcock come esempio.
Ci sono magistrati come lui che fanno inchieste che non portano a NULLA, e purtroppo non pagano per lo spreco di risorse (che sono poche).
Sembra che facciano di tutto per apparire in TV/Giornali o per incontrare e interrogare personaggi famosi.
Volevo solo farti notare che in Italia spesso l'autonomia viene usata per farsi i propri porci comodi.
Mi sembra che paghino solamente quando pestano i piedi ai propri colleghi più in alto. Se mandano in galera gli innocenti non gli succede nulla, e hanno pure gli scatti di carriera automatici.
Vedi i casi di Tortora e dei bambini caduti nel pozzo.
Non mi riferisco ai PM che indagano su SB.
La separazione delle carriere è un pallino di Silvio che non credo serva a nulla, quindi non ne parlo.
E pure De Magistris mi sembra uno di quelli, anche se mi pare che tu l'abbia votato e non ti fare piacere la mia critica.
Avevo letto un articolo di Facci che diceva che DM aveva fatto tantissime indagini che però non avevano portata ad alcuna condanna. Può darsi che Facci menta, ma può darsi anche di no, e a me DM sembra un tipo inconcludente.
E non mi dire che DM non è riuscito a combinare nulla perché la politica si è messo di mezzo. Dell'Utri l'hanno condannato 2 volte, e non si può dire che non ha appoggi. Se si fa bene il lavoro anche il politico ladro lo becchi. E' più difficile, ma non impossibile.
E alcuni lo fanno eccome. Vedi Woodcock come esempio.
RispondiEliminaEhm, non mi sembra un esempio molto calzante. E soprattutto non mi sembra che le sue inchieste "non portano a nulla".
E pure De Magistris mi sembra uno di quelli, anche se mi pare che tu l'abbia votato e non ti fare piacere la mia critica
Il fatto che io l'abbia votato quando si è candidato come Europarlamentare alle europee del 2009 non significa che non accetti critiche sul suo conto. Ho votato anche Di Pietro in passato, se è per questo, ma nonostante ciò non ho certo evitato di criticarlo pesantemente (basta che spulci un po' il blog) quando ho ritenuto che avesse sbagliato (vedi ad esempio il sostegno alla candidatura di De luca in Campania).
Per quanto riguarda De Magistris, non mi pare che le varie Poseidone, Why Not e Toghe Lucane non abbiano portato a niente. Giova poi ricordare che il pm in questione, a causa di queste inchieste "scomode", che sostanzialmente ruotavano attorno al binomio malaffare-politica, è stato fatto oggetto di denunce, trasferimenti, provvedimenti disciplinari. Toghe Lucane gli fu addirittura avocata dalla procura di Catanzare, salvo poi scoprire che l'avocatura era illegittima.
Con questo non voglio dire che non ci siano pm a cui piace spettacolarizzare il proprio lavoro. Però, forse, si potrebbero fare degli esempi un po' più pertinenti.
Andrea, il risultato che mi aspetto da un PM è la condanna in tribunale. Il resto non conta.
RispondiEliminaSe DM non è riuscito a mandare in galera nessun politico ladro, allora ha FALLITO. Inchieste senza condanne sono inutili.
il risultato che mi aspetto da un PM è la condanna in tribunale. Il resto non conta.
RispondiEliminaMi dispiace, non hai capito la funzione del pm.
Il tuo ragionamento avrebbe una logica se la separazione delle carriere che vuole Berlusconi fosse legge. Secondo l'assurdo progetto del premier, infatti, il pm dovrebbe diventare esclusivamente il sostenitore dell'accusa, raccogliendo esclusivamente le prove contro un ipotetico indagato.
Nel nostro ordinamento giuridico, invece, il pm agisce nell'interesse generale, non di una parte, tanto che dopo aver completato le sue indagini può richiedere al giudice sia il rinvio a giudizio di un indagato, sia l'archiviazione della sua posizione.
Ecco perché, allo stato attuale, non ha senso aspettarsi da un PM "la condanna in tribunale" (sorvolando sul fatto che non è il pm a condannare, ma il giudice).
Ti invito, per maggior chiarezza, a leggere questo articolo di Bruno Tinti. E' un po' lungo, ma illuminante.
Forse mi sembrava ovvio, e non l'ho detto, ma quando dico che il PM deve condannare gli imputati, intendo che deve raccogliere le prove sufficenti per perché il giudice condanni l'imputato. Ovviamente un PM non dovrebbe accusare persone innocenti e neppure decidere lui la condanna.
RispondiEliminaIo non ho la soluzione in tasca, ma penso che un PM debba rendere conto in qualche modo se ha lavorato bene.
Ovviamente non può essere Sherlock Holmes e risolvere tutto, ma neanche non combinare nulla.
Buon fine settimana