Ho approfittato di qualche giorno di ferie per rileggere It, che lessi per la prima volta esattamente trent'anni fa, quando ne avevo 23, e ho ritrovato lo stesso romanzo infinito, oceanico, a tratti perfino eccessivo nella sua bulimia letteraria di allora, ma sempre un grande romanzo.
Quando si rilegge un libro dopo tanti anni non si legge più lo stesso libro, e anche il lettore non è più lo stesso. La rilettura serve anche a capire i cambiamenti che ci sono stati sia nel libro che nel lettore.
Per quanto riguarda il romanzo, è risaputo che Stephen King non è l'unico scrittore la cui produzione letteraria è per larga parte dedicata a raccontare l'infanzia e adolescenza, ma a mio avviso è sicuramente uno dei migliori in questo ambito.
"Qualche giorno di ferie" per leggere "It"? A me servirebbe qualche settimana, con tutta la buona volontà! 😅
RispondiEliminaCome sai è stata la mia lettura principale del 2022, parti preferite quelle riguardanti Beverly, meno apprezzate quelle raccontate da Mike tramite i ricordi di suo padre.
In realtà mi ci sono voluti una decina di giorni (ho avuto anche altro da fare). D'altra parte sono 1240 pagine, non è esattamente un bignamino. Diciamo che è un "grande" romanzo in tutti i sensi :-)
RispondiEliminaTra i miei preferiti di King, se non il preferito in assoluto.
RispondiEliminaPochi sanno raccontare l'infanzia come fa lui. Poi sì, ci mette anche il soprannaturale, ma i suoi bambini sono tutti straordinari.
Verissimo. Mi viene in mente un altro bellissimo esempio della sua capacità di narrare l'infanzia e l'adolescenza: Il corpo, inserito nella raccolta di racconti Stagioni diverse.
RispondiEliminaIo amo molto anche Mark Petrie di "Salem's Lot" e Jake Chambers nella saga de "La Torre Nera".
RispondiEliminaOddio, Mark Petrie non lo ricordo più, bisogna che rilegga Salem's Lot :-)
RispondiEliminaLettura consigliata, è il romanzo con cui iniziai il mio sodalizio con Stephen King.
RispondiEliminaAd un certo punto de "La Torre Nera, attraverso i ricordi di padre Callaghan che ha viaggiato in vari "dove" e "quando", si viene a sapere cosa ne è stato di Mark Petrie e dell'altro protagonista (Ben Mears) dopo la conclusione del romanzo. È un momento commovente!
Bello. Lo rileggerò sicuramente :-)
RispondiElimina