Quando andremo davanti al tribunale farò vedere eventualmente le persone che ho segnalato e vedrete se ho segnalato ricchi o ho segnalato poveri». «Mi spiace per altra povera gente che aveva analoghe difficoltà».
[...]
«Rispetto alla segnalazione - ha concluso il leader dell'Udeur - rivendico che laddove c'è una necessità, un bisogno, segnali. Dopodichè è stabilito dalle regole del gioco, dalle norme, se uno può essere assunto o non assunto».
A precindere dal fatto che poi l'assunzione del raccomandato - dice Mastella - dovesse comunque passare al vaglio delle "regole del gioco", che potrebbe stare a significare che non è quindi così automatica, il pensiero nel suo insieme non mi sembra nient'altro che il tentativo di legittimare definitivamente la raccomandazione - come se in Italia non lo fosse già. Cioè, la normalizzazione di una situazione di palese ingiustizia in cui non conta più il curriculum o le capacità, ma la spintarella, la segnalazione, indipendentemente che vada poi a buon fine o meno.
Di fronte a ragionamenti di questo tipo non penso sia necessario aggiungere molto. E forse non vale più nemmeno la pena prendersela o indignarsi.
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