giovedì 17 dicembre 2009

Schifani e Facebook

A questo punto non ci sono più dubbi: i politici si sono accorti che esiste internet. Meglio tardi che mai. Il problema è che se ne sono accorti perché dà loro fastidio, circolano troppe informazioni senza filtro, e quindi cercano di correre ai ripari. Maroni come sapete è al lavoro, e giusto poco fa il presidente del Senato, noto esperto di cose della rete, ha detto che «Negli anni '70 non c'erano gruppi come quelli che sono apparsi su Facebook». E ha auspicato, naturalmente, una legge contro il web contro la violenza sul web.

Difficile controbattere argomentando, magari dicendo che la violenza e l'ignoranza non si combattono nascondendole ma affontandole (come hanno fatto notare i resposabili di Facebook); non serve a niente e sarebbe una battaglia persa in partenza. Purtroppo la classe politica che abbiamo è questa, e gran parte di essa di internet non capisce un bel niente (o forse capisce anche troppo, dipende). Difficile pensare, con premesse come quella di Schifani, che dal famoso ddl di Maroni sulla "regolamentazione" di internet possa venire fuori qualcosa di buono. Che il cielo ci assista.

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