![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwoq3GYssjf6YKb_f38VL8iiSuP9ZB1Jgl8NtiiMT4YwKx0IKP1Fip0IiVKGBe2vWg5Xe-zHxlXlC9O-fmy0m1rc5BZ03pPEeJDWL1-H92ysh3LyYT4fn7F_Lr0PApwl7W2MKtTA/s400/latit.jpg)
Chissà se qualcuno ha spiegato al ministro che i magistrati quando sono al di fuori delle loro funzioni sono persone come tutte le altre. Liberi cittadini che hanno tutto il diritto, al pari dei politici, che in quanto a passerelle televisive non hanno probabilmente rivali, di andare in tv a parlare liberamente. E invece no: i magistrati stiano lontani dai mezzi di informazione. Guai! Visto infatti che la televisione è notoriamente il mezzo di disinformazione per antonomasia, non si può correre il rischio che un Ingroia o un Caselli vadano lì a spiegare alla massa dei beoti che cos'è in realtà quello che viene spacciato per processo breve, oppure che cos'è il ddl sulle intercettazioni.
Troppo rischioso: qualcuno, compreso Alfano, potrebbe capire cosa c'è dietro.
Nessun commento:
Posta un commento