sabato 8 novembre 2008

Ma parlare di povertà è fuori moda?

A prima vista è tutto bello. Le prime pagine dei quotidiani online sono infatti piene di notizie fresche e pimpanti: Obama la fa giustamente da padrone (comprese ovviamente le battute idiote di qualcuno), ma anche gli aggiornamenti sull'andamento della borsa sono frequenti, assieme a quello che succede sull'isola dei coglioni, ehm... famosi e le mega vincite al Superenalotto; senza contare che, essendo ormai avviati verso l'ultima parte dell'anno, impazzano per ogni dove i calendari delle bellone di turno, ovviamente anche questi sbattuti su ogni santa prima pagina.

Tutto bene quindi, o almeno così pare. Poi ogni tanto salta fuori una notiziola come questa, dove si dice che 7 milioni e passa di italiani (quasi il 13% del totale) sono praticamente alla disperazione, e la si tiene lì giusto il tempo per dire di averla pubblicata. Il buon Napolitano, poi, è fantastico, perché giusto l'altro ieri se n'è uscito con questa grande dichiarazione in cui dice che i paesi più poveri sono quelli maggiormente provati dalla crisi finanziaria globale.

Non ho ben capito a quale paese in particolare si riferisce, ma forse se dà un'occhiata un po' più approfondita a quello di cui è presidente una qualche idea se la può fare. 7,5 milioni di persone povere, certificate dall'Istat, non sono poche e forse la notizia, anche se è chiaro che dà fastidio (specialmente a quelli che continuano a dire che va tutto bene), meritava di restare visibile un po' di più, se non altro per ricordare come stanno le cose. E invece no, è sparita quasi subito, un po' come si fa quando si nasconde l'immondizia sotto il tappeto per non farla vedere.

Accanto a questa notizia, che bene o male comunque dai giornali è stata riportata, abbiamo quelle da trafiletto, le notizie tipo "fuitina" che non meritano la prima pagina perché tanto sono casi isolati. E così della ragazza 23enne, al 5° mese di gravidanza, sorpresa a rubare alla Standa di Milano carne e salumi per 67 euro e che in lacrime racconta in caserma al maresciallo dei Carabinieri che col suo stipendio da precaria ad arrivare alla fine del mese proprio non ce la fa, meglio non insistere; qualcuno potrebbe pensare che tra i famosi 7,5 milioni di disperati ce ne siano altre nella stessa situazione. Guai, che figura ci facciamo?

Insomma, non va tutto bene. Tremonti stesso ha detto che la crisi c'è, e la recessione del nostro paese è un fatto ormai conclamato e certificato. A nessuno ovviamente piace "gufare", ma quello che succede è sotto gli occhi di tutti (tranne quelli di certi telegiornali): è ancora in corso una delle più grandi menifestazioni studentesche dell'ultimo trentennio, gli scioperi non si contano più, la borsa se n'è già praticamente andata da un pezzo, il pane e la pasta sono da tempo ormai considerati beni di lusso, le auto non ne parliamo, il petrolio costa come tre anni fa e la benzina è sempre lì.

Forse non è ancora ben chiaro come siamo messi? Nonostante questo, la notizia bomba della supervincita in Calabria al Superenalotto rimane nelle prime pagine per giorni con tanto di gossip attorno, e il nostro premier se ne va allegramente a zonzo per i quattro angoli del globo raccontando barzellette e dando dell'imbecille a chi glielo fa notare. Non so a voi, ma a me, davanti a tutto questo, viene in mente quella scena del Titanic in cui si vede l'orchestrina che continua a suonare per tenere buoni i naviganti mentre la nave affonda.

1 commento:

  1. è inutile che io spenda parole quando l'ha già fatto qualcuno migliore

    Noam Chomsky, una breve rassegna in italiano

    http://www.tmcrew.org/archiviochomsky/

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