venerdì 14 maggio 2021

Wojtyla e la pallottola deviata

Ieri ricorrevano i quarant'anni dall'attentato a Karol Wojtyla, attentato su cui sono stati scritti libri su libri e sono stati versati fiumi di inchiostro relativamente ai tanti, presunti misteri che avvolgerebbero la vicenda, misteri che lascio a chi è interessato. A me, di tutta la faccenda, da inguaribile razionalista quale sono interessa ciò che ebbe a dichiarare Wojtyla molti anni dopo i fatti, e cioè che la traiettoria della pallottola fu deviata grazie all'intervento di Maria, il che consentì che non colpisse organi vitali e permise al papa di salvare la pelle.

Sì, lo so, conosco l'obiezione principale (e unica) a quanto scrivo: siamo nel campo della fede e gli avvenimenti di fede non si possono analizzare col faro della ragione. Verissimo, ma tantissimi pensatori cristiani hanno tentato di analizzare fatti di fede anche alla luce della ragione (sant'Agostino, giusto per citarne uno, di cui tra l'altro ho appena letto Le confessioni), e se l'hanno fatto loro perché non posso farlo io? 

In realtà, la fallacia logica nel ragionamento di Wojtyla si individua con estrema facilità: se Maria è stata colei che ha deviato la pallottola, perché non è intervenuta direttamente a monte, impedendo ad esempio ad Ali Ağca di sparare? Se avesse voluto, avrebbe avuto mille modi per impedirgli di farlo, risparmiando al pontefice un sacco di tribolazioni e un intervento chirurgico complesso e molto rischioso. 

Wojtyla a parte, la faccenda si inserisce in quel filone narrativo molto in voga che vede l'intervento diretto di una entità superiore (Dio, Maria, Spirito Santo, angeli, santi ecc.) nelle faccende umane e che, a mio avviso, risulta piuttosto svilente per l'entità stessa. Un esempio banalissimo tra le migliaia che si potrebbero fare riguarda l'usanza molto diffusa di ringraziare l'entità superiore per la guarigione da una gravissima malattia, oppure perché si è avuta salva la pelle dalle conseguenze di un incidente gravissimo. Di gravissime malattie e di incidenti di ogni tipo muoiono ogni giorno tantissime persone, e il primo pensiero, dopo i ringraziamenti, che dovrebbe fare capolino nei pensieri del miracolato dovrebbe essere: Perché io sì e gli altri no? Anche l'attentato al papa si inserisce naturalmente in questo filone, dal momento che tantissime persone cadono continuamente vittime di attentati di cui Maria, evidentemente, non si cura.

Sì, certo, c'è il famoso disegno superiore che a noi non è dato conoscere e a cui dobbiamo adeguarci, e per fortuna che c'è quello, verrebbe da dire, perché l'alternativa sarebbe quella di essere alla presenza di un'entità superiore che quando si tratta di salvare qualcuno va un po' a spanne (quello sì, quello no), magari basandosi su criteri che se fossero noti non sarebbero molto edificanti né onorevoli. Ma qui siamo nel campo delle congetture che resteranno sempre prive di riscontri, che è poi ciò che viene definito fede.

11 commenti:

  1. E' esattamente quel che penso anch'io, e non avrei saputo dirlo meglio.
    Tanto per riderci su, restando nella scia... quando ho paragonato il mio Astrazeneca all'acqua fresca, non avendone patito il benché minimo effetto collaterale, un'amica ha commentato: ma magari era acqua di Lourdes!

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    1. I miei genitori, invece (hanno fatto entrambi AZ con zero effetti collaterali), hanno pensato che gli fosse stato somministrato un vaccino omeopatico. :-)

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  2. se Maria è stata colei che ha deviato la pallottola, perché non è intervenuta direttamente a monte, impedendo ad esempio ad Ali Ağca di sparare? Era esattamente il commento che volevo fare ma mi hai preceduto.
    Noi che non abbiamo "la fede" non possiamo capire!

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    1. No, naturalmente, ma ogni tanto a me piace provarci (con scarsi risultati).

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  3. Io mi chiedo ancora come mai Maria ha impedito l'autopsia su Papa Luciani... :(

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    1. Vabbe', quello fu un infarto, dài, si sa.
      (O era cianuro? Chissà...) :-)

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    2. Ecco.. meno male che lo sai..

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  4. Questo ragionamento mi tocca nel profondo. Dopo che mi sono ripresa dall'incidente stradale che nel 2005 mi è quasi costato la vita, mi sono sentita dire che il Padreterno era intervenuto per salvarmi. La risposta è sorta spontanea: non poteva intervenire per impedirlo proprio, l'incidente? In quel momento ho sentito qualcosa che si spezzava, e ho smesso di frequentare le chiese.

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    1. Credo che prima o poi arrivi per molti il momento in cui ci si "risveglia", per così dire. Si prende cioè coscienza della realtà. E i casus belli possono essere i più diversi. Nel tuo caso l'incidente, nel mio caso i libri e la curiosità.
      Sono cresciuto in una famiglia cattolica e fino circa ai diciotto anni ho frequentato anch'io la chiesa, anche se, specie negli ultimi anni, sentivo nascere continuamente dubbi e perplessità sempre maggiori. Poi, un giorno, complici anche certe letture giovanili, tutto il castello di credenze, rituali, dogmi assurdi in cui ero sempre vissuto è crollato, e per me quel crollo è stato una liberazione.

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  5. A prescindere che credo poco nella teoria dell'intervento, ma se Maria avesse evitato del tutto l'attentato, come avrebbero potuto poi presentarlo come intervento divino? Intervento contro cosa? Se nulla era avvenuto. Mi sembra semplice no? ;)

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    1. Ma infatti il problema non si sarebbe neppure posto e la vita sarebbe proseguita normalmente. La faccenda dell'intervento divino, oltretutto, non nasce con quell'episodio ma è realtà da sempre, nella religione cattolica. Scusa, eh, ma quando il papa ogni giorno invita a pregare per fermare guerre, ingiustizie e quant'altro, non è forse questo invito la massima espressione dell'intervento divino nelle umane faccende?

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