Diceva Hegel che quando un fenomeno aumenta quantitativamente non si ha solo un aumento quantitativo del fenomeno ma si ha anche una variazione radicale del paesaggio. Se io, ad esempio, mi tolgo un capello sono ancora un uomo coi capelli, se mi tolgo due capelli sono ancora un uomo coi capelli, se mi tolgo tutti i capelli sono calvo. Marx ha preso questo postulato e l'ha applicato ai soldi, quando ha capito che l'aumento quantitativo del denaro l'avrebbe trasformato da mezzo per soddisfare bisogni e produrre beni a fine. Il buon vecchio Marx ci aveva visto giusto, e la prova, sotto gli occhi di tutti, è che oggi il denaro non è più un mezzo ma un fine, al raggiungimento del quale si subordina la produzione di beni e la soddisfazione di bisogni.
Mi è venuta in mente questa cosa, che lessi tempo fa in un bel saggio del buon Galimberti, in questi giorni in cui i soldi scarseggiano e non arrivo da nessuna parte.
giovedì 13 giugno 2019
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Se tutto è antisemitismo
Le immagini che vedete qui sopra sono prese dalle prime pagine di alcuni dei principali quotidiani di destra di questa mattina: Foglio, Li...
-
Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...
Senza nulla togliere all'amarezza di ciò che, tra Hegel e Marx, vai constatando sul piano personale, purtroppo vale anche per i fenomeni atmosferici legati al cambiamento climatico ormai ampiamente in atto.
RispondiEliminaVerissimo. Ma anche ad altro.
RispondiEliminaSì, probabilmente a tutto... ;-))
RispondiElimina