venerdì 9 marzo 2018

Tutti medici e veterinari (su Google)

Il cartello ironico che il veterinario di Rimini ha appeso nella sala d'aspetto del suo studio, al di là dell'ironia credo sia il sintomo di una piaga che sta prendendo piede e che forse merita di non essere sottovalutata: la convinzione di essere tutti esperti di tutto tramite Google. E il povero dott. Moretti, da tempo alle prese con padroni di quadrupedi che arrivano in studio con già diagnosticata diagnosi e formulata terapia, naturalmente gran parte delle volte errate, quando fa notare l'irritazione generata dal fatto di dover mettersi a discutere con gente che crede di saper tutto dopo dieci minuti su Google o su un forum, ricorda un po' il professor Burioni.

Il professor Roberto Burioni, del quale lessi l'anno scorso l'ottimo saggio Il vaccino non è un'opinione, è lo scienziato che è sceso in rete per cercare di contrastare le bufale e le stupidaggini messe in circolazione dagli antivaccinisti, e una delle sue affermazioni più note ha molte similitudini coi concetti espressi dal veterinario di Rimini.

In generale, credo che serva a tutti un buon ridimensionamento e la capacità di riappropriarsi di una certa dose di umiltà. È comprensibile che, anche senza avere mai aperto un libro, la facilità con cui oggi si ha accesso a informazioni che fino a qualche anno fa richiedevano una visita in biblioteca possa dare quella sensazione di poter competere alla pari, specie su materie scientifiche e mediche, con chi ha studiato per decenni, ma non è così. E prima riusciremo a capire questa cosa, prima smetteremo di sbatterci il muso.

4 commenti:

  1. ho letto in rete del dottor Burioni e ammiro quello che dice. Parlare di scienza in rete è però rischiosissimo. O sei un debunker con i nervi saldi e tanta pazienza (come Paolo Attivissimo) oppure rischi di finire impelagato nella rete stessa.
    Molti hanno chiesto chiarimenti e spiegazioni a Burioni e lui se n'è uscito più di una volta che discute e spiega solo a coloro che sono laureati in medicina e hanno un dottorato SOLO nella sua università. Come a dire io vi dico che ho ragione, so di avere ragione non
    vi devo alcuna spiegazione, né vi indirizzerò da nessuna parte. Dovete credermi perché sono laureato in una certa università. Per fede.
    Questo ragionamento in rete non ha senso. Se è vero che la gente crede alle balle, molti sono disposti anche a credere alla verità, molti a ricredersi ma devi fargli vedere dove sbagliano. SE gli dici "io sono io, voi non siete un c..." quindi fidatevi di me non attacca ma spinge gli indecisi sempre più verso i no-vax. Li fa inacidire.
    Se qualcuno mi dovesse chiedere qualcosa per cui io ho studiato io non gli risponderei mai: "mi spiace ma sei una capra, sei una m.., se vuoi sapere qualcosa laureati nella mia stessa università altrimenti mi fai schifo!". se lo facessi rischierei di non essere più ascoltato pure se ho ragione, oltre a venir etichettato come un arrogante.
    Questo non è un bene.
    SE vuoi debunkare le balle - e questo lo fa lui e non solo lui - devo anche mostrare la verità scientifica, mostrare che autismo e vaccino non sono correlati e farlo in maniera civile, ovviamente, e senza arroganza.
    se io chiamo un dottore e mi faccio visitare e poi chiedo al dottore se sto male o no lui non puoi dirmi: "stai zitto perché non sei laureato né hai un dottorato in medicina, prendi queste medicine e vai all'inferno!". Se lo facesse cambierei dottore immediatamente.
    Perderebbe i pazienti.
    Questo non per denigrarlo, ci mancherebbe ma dovrebbe rispondere a tutti coloro che hanno dei dubbi parlando chiaramente e mostrando dove sbagliano. Dire ai dubbiosi io sono io e voi non siete un c... non è un bel modo di far conoscere l'unica vera verità scientifica e cioè che i no-vax sono delle capre.

    Se a Paolo o a chiunque altro chiedi un chiarimento sulla Luna, sull'undicisettembre o su un qualsiasi altro argomento non se ne esce con " prima apri un blog, gestiscilo per 15 anni e poi, solo poi potrò rispondere, fino ad allora sei inferiore a me". Se se ne uscisse con una frase simile allora il dubbioso si sentirebbe ferito nell'orgoglio e crederebbe subito al cospirazionista (abilissimo a manipolare e far credere).
    Ovviamente per il cospirazionista non c'è scampo. Quelli sono già convinti di ciò che scrivono e dicono e non c'è speranza.

    Ma sei scrivi ai dubbiosi devi scendere dal pulpito. Capisco che suoni male ma la rete è anche questo. è un luogo in cui se vuoi parlare con tutti devi scendere al livello di tutti. se vuoi parlare alla casalinga o all'operaio, o al disoccupato non puoi sbattergli in faccia la tua laurea. Lo puoi fare in un congresso scientifico. Altrimenti lascia perdere.
    Se vuoi scendere nella merda della rete devi imparare a non affondare.

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    1. Concordo su tutto. Il problema si pone perché la stragrande maggioranza dei no-wax non è disposta in nessun modo a mettere in dubbio i suoi dogmi, neppure di fronte alle evidenze scientifiche. Dopo è chiaro che uno la pazienza la perde. E la perde pure il buon Attivissimo. A me personalmente una volta, nei commenti a un suo post, replicò: "Internet offre la possibilità di capire come stanno le cose, con chi non vuole capire nonostante le evidenze, non bisogna perdere tempo, non ne vale la pena, si arrangi."

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  2. Anche io concordo ma aggiungo che non è un problema riguardante solo i no vax ma chiunque decide di propagandare e credere a qualsiasi cosa non venga documentata e dimostrata.
    A me è capitato, per esempio, con i vegani.
    In un gruppo di discussione su yahoo, alcuni anni fa, quando ancora il vegetalismo era agli albori, scrissi un Thread sull'argomento documentando come alcuni luoghi comuni dei vegani erano sbagliati.
    Subito ne nacque una polemica sul fatto che - ad avviso di alcuni vegani, il latte non solo è cancerogeno ma nessuno lo può consumare perché dannoso all'organismo e, in particolare al neoato.
    Di fronte ad una simile castroneria tentai di documentare in ogni modo ma non c'era verso. Il vegano di turno era convinto di ciò che scriveva. Inutile documentare - anche fotograficamente - come i cuccioli dei mammiferi vengano nutriti con il latte. Niente da fare. Il latte per loro rimaneva dannoso, indigeribile e cancerogeno, sempre e in ogni caso.
    Siccome non sono paziente e mi sale la pressione se mi incavolo, decisi di lasciar perdere il gruppo e di chiuderlo.
    Imparai così che ci sono i dubbiosi e i fanatici, tra i tanti.
    I primi ignorano determinati argomenti e sono disposti a imparare; i secondi sono egualemente ignoranti ma credono per fede alla propria versione dei fatti. Messi di fronte all'evidenza non cammbiano opinione, nella convinzione di essere salvatori del mondo e unici baluardi contro il buio della ragione.
    In questi casi forse uno psichiatra può fare qualcosa.
    Sono questi ultimi, alcuni troll, altri fanatici estremisti, di cui parla Attivissimo nel Disinformatico. Per questi non c'è niente da fare.
    Poi ci sono i furbastri: quelli che propagano fandonie, ci guadagnano, ci speculano, pur sapendo, a volte, che sono panzane. Questi individui - a volte - finiscono per violare la legge e utilizzano una particolare tattica di discussione, chiaramente espressa nel famoso "credo del fuffaro". Sbagliano sapendo di sbagliare e lo fanno per fini di lucro.
    Solo pochissimi debunker possono avere la pazienza e il tempo da dedicare ai dubbiosi facendo ottima divulgazione scientifica.
    Per i fuffai e i fans occorre imparare a cancellare i messaggi, ignorarli e lasciar perdere perché tempo perso. Per tutti gli altri (i dubbiosi) il tempo perso nel debunkare può essere gratificante ma occorre molta pazienza, umiltà e perseveranza.

    Adal

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    1. Ah, i vegani sono tremendi, ci ho sbattuto il muso anch'io.

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