lunedì 18 maggio 2009

Respingimenti e diritti umani (*)

Lo scontro di ieri l'altro tra il ministro della difesa La Russa e l'organismo ONU per i rifugiati, è solo l'ultimo capitolo di una sorta di mini-guerra che, come vi sarete accorti, si è combattuta nell'ultima settimana sul tema del contrasto all'immigrazione clandestina. Una guerra combattuta principalmente tra due soggetti: il governo italiano e l'Unione Europea.

Nodo principale del contendere, quello cioè che ha dato il la a questa specie di "guerra", è (a) l'introduzione del reato di immigrazione e (b) i cosiddetti "respingimenti", intercettare cioè i barconi dei migranti in alto mare e riaccompagnarli ai porti di partenza.

Il primo dei due punti, sinceramente, mi lascia piuttosto perplesso. Insomma, mi pare che considerare reato il solo fatto di appoggiare un piede in territorio italiano sia eccessivo. I barconi carichi di disperati che arrivano (quando arrivano) nel nostro paese, non mi pare che siano prevalentemente carichi di pericolosi criminali, ma piuttosto di disperati (tra cui, spesso, donne incinte e bambini) che hanno attraversato deserti, carestie, fame per fuggire da paesi in cui c'è la guerra, la miseria e la violazione sistematica dei principali diritti umani. E tutto questo per venire da noi, in Italia, paese che loro vedono come una specie di terra promessa, di bengodi.

Ora, intendiamoci, è possibilissimo che mischiati a questi ci siano anche dei criminali, ma non va dimenticato che il flusso degli stranieri che entrano nel nostro paese via mare rappresenta appena il 10% del totale di quelli che arrivano, la restante percentuale arriva dai paesi dell'Est attraversando i valichi di frontiera via terra. Questi sono principalmente i motivi per cui i provvedimenti messi in campo dal governo mi lasciano un po' perplesso.

Dall'altra parte, però, noto una certa ipocrisia della sinistra, o di quel che ne resta, nello stigmatizzare senza se e senza ma questi provvedimenti. E' vero, alcuni di questi danno parecchio da pensare, come sottolineava lo stesso Napolitano qualche giorno fa, ma è anche vero che fino a poche settimane fa lo stesso centrosinistra rinfacciava al governo la sua sostanziale inerzia nella lotta all'immigrazione clandestina, evidenziando come gli sbarchi, nei primi tre mesi di quest'anno, siano stati il doppio rispetto all'anno precedente.

E allora si decida e cerchi di prendere una posizione netta e precisa, perché il rischio, neanche tanto remoto, di utilizzare strumentalmente e politicamente la tragedia dei migranti è sempre dietro l'angolo. E questo, sia chiaro, da parte di ambedue gli schieramenti.

(*) Questo articolo è stato pubblicato anche sul mio account in Facebook il 17/05/2009.

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